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Autore: Relie Diadamat    11/12/2014    5 recensioni
Emrys e Morgaine si amano. Da poco hanno affittato una casa e sono andati a vivere insieme e ben presto si sposeranno, ma non hanno fatto i conti con il passato. Perché è proprio quando ci si sveglia dal sogno che l'incubo ha inizio.
Nella notte più fredda dell'anno, la notte del 31 Dicembre, i due innamorati scopriranno la verità sul passato e prenderanno una decisione che cambierà loro la vita. Per sempre.
Dal testo:
“ Sì… ” Morgaine aveva sussurrato piano quelle parole, muovendo leggermente la testa, stampandosi un sorriso soave sulla bocca.
Aveva già detto che l’amava proprio perché era pazza?
“ Si, cosa? ”
“ L’altro modo. Possiamo ancora trovarlo. ”
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Merlino, Morgana | Coppie: Merlino/Morgana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Note D'autrice: Allora!! Natale è ormai vicino ed io sono a letto con la febbre - che bello - e per questo motivo ho perso tempo a scrivere un qualcosa di zuccheroso sulla mia coppia preferita! Un po' di dolcezza nella vita non guasta mai!
Per tutti gli amanti del Mergana, leggetelo non ve ne pentirete!
Spero davvero che la storia riesca a regalarvi qualche istante di dolcezza e magari lasciarvi con un sorriso stampato in volto. Dedico questa piccola OS a tutte le persone INNAMORATE e non fidanzate - c'è una netta differenza - del mondo. Perchè, davvero, l'amore in tutte le sue forme vince davvero su tutto. Quindi che voi amiate i libri, la letteratura, lo sport, il vostro partner, il vostro animale domestico o la vita siate allegri: ogni giorno è una continua vittoria.
Detto questo...Buona lettura!

 
 

The other way

"E ricordo quando l'ho conosciuto, era così chiaro che era quello giusto per me.
 Lo sapevamo entrambi, da subito.
 E più gli anni passavano, più le cose si complicavano, ci trovavamo faccia a faccia con altre sfide.
 L'ho pregato di rimanere.
Di ricordare cos'avevamo all'inizio
E in questo caso... Lo capivo
. E lo amavo... Lo amavo, lo amavo, lo amavo.
E lo amo ancora. Lo amo."
-Lana Del Rey
 

Quella era la notte più gelida che Londra avesse mai conosciuto. Sentiva il freddo impossessarsi delle sue ossa, del suo corpo, del suo cuore che sentiva in bilico tra il rimanere bloccato senza un battito o cadere in mille pezzi.
Le scarpe calpestavano lunghi e interminabili metri d’asfalto, lasciando su di esso l’impronta pallida e gelida della neve; neve che si sentiva piovere addosso, sui capelli corvini, sulle guance umide, bagnate da nuove lacrime.
Le labbra inumidite avevano assorbito il freddo pungente dell’aria, spaccandosi lievemente.
Le luci che illuminavano la strada affollata auguravano un buon Natale ed un felice anno nuovo. Ironico per lui in quel momento. Era la notte del 31 Dicembre, mancava poco alla mezzanotte, forse poco più di mezz’ora. L’attesa, nelle case illuminate nel centro di Londra, era ingannata con le risa allegre dei bambini che seduti a tavola giocavano con i loro genitori, ingannata dalla strepitante ansia per l’ultimo conto alla rovescia, magari da due innamorati.
Un cartellone pubblicitario catturò la sua attenzione, facendo catapultare i suoi occhi azzurri sulla figura cartacea che si era ritrovato ad osservare, per sbaglio. C’erano in uomo e una donna che sorridevano, guardandosi negli occhi.
Magari quei due erano amanti, magari si erano cercati per anni interi non sapendo di condividere lo stesso male.
Oppure erano marito e moglie, che si guardavano dolcemente negli occhi ripercorrendo telepaticamente la loro storia d’amore, sorridendo a dolci ricordi.
Magari erano solo un ragazzo e una ragazza senza nulla di speciale, senza una particolare storia d’amore alle loro spalle, senza una canzone che facesse loro da colonna sonora. Si erano ritrovati a guardarsi negli occhi e magari avevano sorriso d’istinto. Perché è così che fanno gli innamorati, no? Sorridono al sol pensiero di essere accanto alla persona amata. Non servono parole, chi si ama parla con i silenzi.
Un sorriso malinconico si disegnò sul suo volto.
Magari quei due si conoscevano da un po’, ma si amavano con l’intensità di un uragano. Lei era una donna cocciuta e determinata e lui un povero imbranato che l’ha conquistata con la sua solita dolcezza. Magari erano andati a vivere insieme da qualche settimana, ma le cose erano peggiorate. Magari lei sognava di persone inesistenti, confondendoli con loro due.
Emrys calciò un sassolino invisibile, mordendosi disperatamente il labbro inferiore. Era tutta colpa di quei dannatissimi sogni.
Andava tutto bene.
Si amavano, erano andati a vivere insieme, le aveva regalato un anello. A loro non mancava nulla. Poi erano arrivati quei sogni del cazzo e Morgaine aveva iniziato a dare i numeri.
Che era pazza lo sapeva, l’amava anche per questo, ma non avrebbe mai pensato si lasciasse influenzare da sogni che erano solo frutto della sua mente.
“ Ho fatto un altro sogno…” la ragazza aveva esordito la mattina, appena lo aveva visto sveglio “… Hai tentato di avvelenarmi ” aveva ripreso tra un singhiozzo e l’altro.
Emrys si era fatto coraggio e per quanto quella situazione gli pesasse, decise di andarle vicino e carezzarla, dirle che andava tutto bene, che lui non le avrebbe mai fatto del male, ma lei si era ritratta spaventata, sgranando gli occhi innaturalmente fino a minacciarlo di allontanarsi.
All’iniziò pensò che la sua povera Morgaine soffrisse di qualche paranoia, ma il suo cuore perse un battito quando fece il suo stesso sogno: lui era ritto in piedi, con dei vestiti trasandati e una bandana rossa al collo; la stava trafiggendo con la lama di una spada, mentre lei dolorante si appoggiava alla sua spalla, cercando il sostegno necessario per non cadere o magari un modo per condividere il dolore di quel brutale assassinio.
“ Addio Morgana. ” aveva detto dopo averla lasciata cadere morente sull’erba umida di quello strano posto, infernale oserebbe dire.
Si svegliò sudato, portandosi entrambe le mani fra i capelli neri, sfregandoli con foga, sperando di dimenticare immediatamente ciò che la sua mente avesse elaborato. Morgaine, era in piedi, di fronte al loro letto, il viso pallido e rigato dalle lacrime “ Lo hai visto anche tu? ”
Il ragazzo suo malgrado rimase inerme, ansimante, seduto sul suo letto con qualche problema alla respirazione improvvisamente affannosa.
“ Mi hai uccisa! ” Morgaine sembrava come impazzita. Iniziò a lanciargli accuse di ogni genere, parlando di cospirazioni, di epoche passate, cose che a poco a poco si fecero più chiare anche nella sua mente.
Lo cacciò fuori di casa, in prenda al panico e con le lacrime agli occhi, tirandogli dietro anche l’anello che aveva sempre tenuto al dito.
Emrys si era sempre chiesto se esistesse qualcosa dopo la morte, se fosse possibile reincarnarsi in un altro corpo. A quanto pare era possibile, ma si chiese senza capire perché proprio loro. Non aveva senso.
Lui amava Morgaine e mai le avrebbe fatto del male, mai. Neanche sotto tortura, neanche a costo della sua stessa vita. L’amava troppo per vederla soffrire, perché in fondo vederla stare male equivaleva a morire.
Si sedette su una panchina sgombra, portandosi entrambe le mani contro il viso. Non era possibile stare insieme in quel modo, essendo divisi in due menti, due cuori, due vite.
Sentiva di averla persa, senza mai averlo voluto. Persa, senza muovere un muscolo.
*
Nel semibuio della loro stanza, Morgaine aveva appena smesso di piangere disperata, lasciando spazio a seguenti e ritmici singhiozzi.
Nella sua mente era ormai tutto chiaro, lampate. Era come se di colpo, si fosse accesa una lampadina e l’avesse portata a ricordare di colpo la sua vita passata. Lei, in una vita passata. Lui, che l’aveva uccisa senza neanche un attimo di risentimento.
Si era voltata ad osservare la loro prima foto insieme. Sorridevano, erano felici.
Lei amava Emrys, lo aveva capito fin dal primo momento in cui l’aveva visto che era l’uomo giusto per lei. L’aveva raggiunta dedicandole una stupida frase scopiazzata da un libro di Nicholas Sparks, Morgaine lo ricordava come se fosse ieri.
Stava camminando per le strade tranquille di Londra, mentre il tipo del negozio di musica le si avvicinava richiamando la sua attenzione. L’aveva riconcorsa con la scusa che si fosse dimenticata il cd che Emrys aveva tra le sue mani, ma lei negò – effettivamente non lo voleva comprare – riprendendo la sua camminata.
Lui le si accostò nuovamente al suo fianco, mentre la ragazza sorrideva divertita. Quel tipo era strano “ Questa è la consegna a domicilio? ” Morgaine non aveva mai conosciuto un tipo così buffo e la risposta di quel tizio le confermò ogni teoria “ No…è che mi chiedevo se…ti andasse di ascoltarlo con me. ”
A quell’affermazione la ragazza gli rise in volto, per poi voltare lo sguardo nella parte opposta.
“ Tu non mi conosci…ma….ma io mi conosco e ti assicuro che saprei renderti felice. Tu dimmi solo cosa vuoi ed io la farò, qualsiasi cosa sia. ” Emrys era sicuro di sé ed aveva una luce negli occhi che mai aveva visto negli occhi di qualcuno. Ma qualcuno doveva pur dire a quel ragazzo che si conoscevano da soli due minuti “ Sei pazzo! ”
Il ragazzo si portò momentaneamente la mano dietro la nuca, con un’espressione pensierosa, per poi riprendere a guardarla come un attimo prima “ Posso esserlo. ”
Era un folle. E lei si era innamorata proprio per questo.
Litigavano spesso, di rado si beavano di momenti allegri e spassionati, ma la passione sapeva tenerli uniti.
Non potevano vivere l’uno senza l’altra. Sarebbe stato come chiedere alla luna di risplendere senza l’aiuto del Sole.
Poi erano arrivati quei ricordi di una vita passata, dove non erano l’uno al fianco dell’altra, ma l’uno contro l’altra.
Ogni giorno era una nuova ferita, più i ricordi aumentavano e più Morgaine perdeva il controllo della realtà. Chi era l’uomo che stava per sposare, l’uomo con il quale voleva dividere tutta la sua vita? Emrys o l’uomo che l’aveva uccisa? O erano forse la stessa persona?
Non sapeva più darsi una risposta.
*
Seduto su quella panchina ripensò alla prima volta che l’aveva vista.
Qualcosa era scattato dentro di lui. Doveva averla, a qualunque costo, si disse.
A qualunque costo…
D’improvviso tutto fu più chiaro. Sentì come se un’intera esistenza gli fosse passata davanti agli occhi. Tutto aveva preso un percorso lineare nella sua mente. Ricordava tutto, dal suo primo giorno a Camelot fino all’ultima battaglia, dove Arthur aveva trovato la morte.
“ Morgana… ”
Ormai mancavano pochi minuti alla mezzanotte, ma lui non li avrebbe passati lì, su quella panchina. Avrebbe lottato anche contro il tempo, l’importante era non restare neanche un altro minuto lontano da lei.
Si alzò repentino, iniziando a correre.
Ricordò di averla spiata il primo giorno a Camelot, mentre si svestiva dietro il divisorio della sua stanza regale. Ricordava di averla amata senza ammetterlo a nessuno, talvolta neanche a se stesso. Gli parve di rivederla camminare sontuosa lungo i corridoi di quel palazzo infernale, ma che con lei magari avrebbe assunto lo stesso tono del paradiso.
La rivide in tutta la bellezza dei suoi anni, nella parte migliore dei suoi anni peggiori.
Forse, se fosse stato sincero con lei fin dall’inizio non l’avrebbe mai persa, non le avrebbe mai fatto del male.
Il sorriso di Morgana riecheggiò nella sua mente, ricomponendosi dinanzi ai suoi occhi, mentre si sovrapponeva alla visione della sua amata Morgaine.
Si fermò di colpo, sorpreso di vederla lì. Il cuore gli tamburellava in una maniera sovrumana, innaturale. Lei fece lo stesso, sentendo le parole morirle in gola. Non aveva pensato bene a cosa dirgli appena lo avesse trovato, l’importante era rivederlo.
“ Ti amo. Prima, ora, per tutta la mia vita. ”
Era una frase semplice e fuoriuscita tremolante dalla sua bocca, ma racchiudeva tutta l’essenza dei suoi sentimenti verso la ragazza. Non c’era davvero nient’altro da dirle.
“ Noi non saremo mai una coppia normale… ” il sorriso sul volto della sua amata Morgaine era scomparso come per magia, mentre i suoi occhi s’incepparono di lacrime “ Ci sono loro tra noi… ”
“ Ma noi non siamo mai stati normali, Morgaine. Insomma tu adori vestire alla moda ed io non so nemmeno se c’è una differenza tra una camicia gialla ed un impermeabile. Io odio le canzoni commerciali e tu ti svegli con Martin Garrix. Mi costringi ad accompagnarti a fare shopping per tutta la giornata e quando poi mi chiedi di esprimere il mio parere mi zittisci all’istante. Ma io ti amo. Sarà strano e forse potrai non crederci ma io non riesco a vedere la mia vita senza di te. Non ti sopporto quando vuoi avere sempre ragione e finisci per diventare isterica, perché lo diventi anche se lo negheresti fino alla morte! Ma io non saprei cosa fare senza il tuo profumo per casa, le tue scarpe col tacco nelle quali inciampo quasi ogni giorno. Io voglio che sia tu la prima cosa che vedo appena mi sveglio la mattina, tu e nessun’altra. E adoro pensare che tu sia l’unica ragione per svegliarsi la mattina; non m’importa chi eravamo a me importa solo quello che sono io quando sto con te. Perché io ho bisogno di te. Ho bisogno di te perché ti amo. E…sarà così, per sempre. ”
“ Sì… ” Morgaine aveva sussurrato piano quelle parole, muovendo leggermente la testa, stampandosi un sorriso soave sulla bocca.
Aveva già detto che l’amava proprio perché era pazza?
“ Si, cosa? ”
“ L’altro modo. Possiamo ancora trovarlo. ”
Gli porse la mano, priva del prezioso anello che gli aveva lanciato qualche ora prima contro le spalle e che sapeva, che il suo Merlin aveva raccolto.
Lui le sorrise complice, estraendo dalla tasca il prezioso oggetto, per poi inginocchiarsi, sulla neve gelida. Non gli importava, il resto del mondo se lo era scordato, anche quando le infilò l’anello all’anulare, con mani tremanti. Tutt’intorno si sentiva un coro di voci recitare un countdown, mentre Morgaine ed Emrys si promettevano di dare il giusto lieto fine al mago e la sua strega che il destino aveva deciso di dividere.
Si lasciarono andare in un lungo bacio, mentre nella mente di Emrys riecheggiava una sola certezza: non c’era un altro modo.
Un fischio si levò in aria, mentre un fascio di colori ferì il cielo. I mille colori dei fuochi d’artificio continuavano a dipingere il cielo con mille sfumature ed i due amanti compresero, in quel momento, che l’amore può vincere ogni cosa. 


 
***
Angolo Autrice:
Spero che la storia vi sia piaciuta. E' leggera e senza pretese. 
Ma se magari anche voi volete bene a noi autori di piccoli spezzoni...lasciate il vostro parere, anche con una frase semplice e non articolata.
Farete felici migliaia di persone!

 
   
 
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