"Quando la mano di un uomo tocca la mano di una donna,
entrambi toccano il cuore dell'eternità."
(Kahlil Gibran)

Meeme

La plancia è illuminata dal verde bagliore del motore a dark metter...
Seduta di fronte ad esso appoggio le mani sul pannello di controllo. Sento il cuore del motore parlare direttamente alla mia anima, sussurrandomi con la voce di una civiltà ormai perduta che solo io posso udire. Mi volto in direzione del tuo trono... Harlock, mi sembra ieri quando lo vidi per la prima volta, assieme alla tua figura fiera e decisa... più di cento anni sono passati da allora, ma è come se fosse ieri. Quanti ricordi... Mi ritorna alla mente il giorno in cui ti incontrai e come tu, con gentilezza e protezione mi donasti la tranquillità che avevo smarrito riportandomi alla vita, piano, come un piccolo fiore coltivato con amore, avvolto dalla terra e nutrito poco a poco con l'acqua fresca... Quanti momenti abbiamo passato insieme Harlock, aggrappati l'uno all'altra nelle avversità, vicini per infonderci coraggio e, giorno dopo giorno, uniti sempre più da quel filo che accorciava le distanze dei nostri cuori, fino a farli battere insieme con ardore.
Ora lo sento sulla pelle il compito che hai voluto affidarmi... ti fa male ma ne avevamo già discusso, ero preparata a tutto ciò.
I miei pensieri vengono interrotti dal rumore dei tuoi passi che lentamente si avvicinano a me. La tua figura avanza con una camminata incerta, non vorresti mai raggiungere il punto di arrivo per non dover affrontare quello che ti aspetta... che ci aspetta.
Dinnanzi a me ti fermi e mi guardi, sollevo lo sguardo in cerca di quelle parole che riusciamo a dirci anche nel silenzio più profondo. Il tuo sguardo è triste e sofferente, cerca invano un'altra via di uscita.
Ti siedi di fronte a me guardando fisso i miei occhi che non hai lasciato neanche per un secondo... stai tranquillo Harlock... Con tono delicato mi faccio avanti.
«Sei sicuro di tutto questo Harlock?» la mia voce ti distoglie dai tuoi pensieri facendoti sobbalzare per un attimo. Attorno a noi il silenzio, poi prendi coraggio...
«Temo di sì, Meeme. Perdonami.» cerchi di essere freddo ma sento che dentro di te stai urlando.
«Non c'è niente da perdonare, Harlock. Io non sono triste. Morte e rinascita ... So che sono parte del ciclo eterno della vita.» ...
Lo so che queste mie parole non riusciranno a rassicurare il tuo animo. Lo so che non me lo avresti mai chiesto se non fosse stata l'unica scelta... Harlock, io non ho rimpianti. Questo non è un addio!
Attorno a noi il silenzio, poi lentamente prendi la mia mano e mi inviti ad alzarmi. L'uno di fronte all'altra, due cuori stretti nell'abbraccio delle nostre mani, due sguardi che riassaporano tutta lo loro vita insieme, ogni attimo, ogni respiro, ogni battito di ciglia.
Vuoi essere forte per entrambi lo so... Mentre la tua presa si fa sempre più stretta, nel tuo cuore so che non vorresti lasciarmi andare. Il tuo sguardo è colmo di sentimenti contrastanti che lottano tra loro. Dopo avermi detto le parole più profonde con la tua anima le tue labbra si schiudono piano, e con voce ferma pronunciano quelle parole cercando quel coraggio che ti sta mancando...
«Scatena la materia oscura.» continui a fissarmi mentre la tua mano stringe più forte la mia.
Sento uno scatto dentro di me, come un lucchetto aperto dalla sua chiave... Lentamente crollo al'indietro lasciandomi andare a questo tepore che mi sta avvolgendo, mentre il mio corpo si dissolve come un'esplosione di stella in migliaia di luci color dell'aurora  la tua mano mi accompagna in questo viaggio. Piano si dissolvono anch'esse fondendosi con le pareti della sala di controllo. Il motore a materia oscura emette un rombo che fa tremare la plancia, sprigionando una luce abbagliante mai vista prima...


Harlock

Ti ho appena affidato un compito Meeme, e lo sai quanto mi sia stato difficile chiederti di portarlo a termine. Non perdono me stesso per averti trascinata con me in questo baratro senza via d'uscita... penso che questa sia la mia colpa più grande.
Mi dirigo verso la plancia e nel frattempo non faccio che maledire me stesso per tutto quello che durante il mio cammino, dopo la distruzione della Terra, è diventato nero come la morte... Ma nello stesso istante riaffiorano i momenti trascorsi e il giorno in cui ti ho incontrata; bellissima e sperduta ti ho portato via da quel luogo deserto per non lasciarti morire sola, e se devo essere sincero l'ho fatto anche per non far morire me stesso, solo ora me ne rendo davvero conto... Sentivo in cuor mio che in qualche modo  ci saremo salvati a vicenda, perché noi due anche se di razze diverse siamo molto simili. Ma tu luce splendida non dovevi finire inghiottita dalle tenebre, e invece alla fine ho portato anche te sull'orlo dell'oblio, facendoti condividere questo errore a causa della mia avventatezza.
Apro la porta e ti vedo; bellissima ed eterea, illuminata dal bagliore verde del motore a dark metter. Sei pensierosa, stai osservando il mio trono... so a cosa stai pensando, lo leggo sul tuo viso. Ti conosco, Meeme.
Mi avvicino lentamente cercando di rallentare il passo... non vorrei arrivare da te, preferirei continuare a camminare in eterno per non dover affrontare tutto ciò.
E invece eccomi qui, le mie gambe sono giunte a te contro il mio volere... Alzi lo sguardo e i tuoi occhi amareggiati cercano il mio, altrettanto disperato e in cerca di conforto. Restiamo così per un istante che sembra eterno, poi mi siedo accanto a te.
Sono scollegato da tutto ciò che mi circonda, e quando mi chiedi se sono sicuro della mia decisione, io perso in me stesso, vengo riscosso all'improvviso dalla tua voce mentre mi faccio forza per risponderti.
«Temo di sì, Meeme. Perdonami.» il mio cuore non avrebbe voluto pronunciare queste parole Meeme, lo sai... mi sono costretto a farlo perché è questa la decisione che abbiamo preso insieme con coraggio.
Con la tua voce soave e gentile cerchi di rassicurarmi dicendomi che non c'è niente da perdonare, che non sei triste... ma io non posso fare a meno di sentirmi in colpa per tutto questo, anche perché oggi come allora sono stato io a trascinarti in questa colpa, una maledizione che ci portiamo addosso da cento anni.
Il silenzio ci avvolge, senza pensare mi alzo e con la mano ti invito a seguirmi, il momento è giunto e mentre per l'ultima volta le nostre anime si sfiorano cerco di essere forte per entrambi, stringendo sempre più forte la tua mano delicata. I battiti del mio cuore si fanno sempre più intensi mentre il mio sguardo cerca di imprimere dentro di me il tuo viso. Ad un tratto le mie labbra pronunciano parole che non vorrei.
«Scatena la materia oscura.» 
Tutto si ferma. Lentamente il tuo corpo, accompagnato dalla mia mano, scivola indietro sprigionando una luce come l'esplodere di una stella e lentamente si lascia andare, inarcandosi e sprigionando un bagliore di luce verde come l'aurora boreale, mentre diventa un tutt'uno con le pareti della sala di controllo. Il motore della materia oscura emette un rombo che fa tremare la plancia, sprigionando una luce abbagliante mai vista prima...
Osservo in silenzio la scena che si manifesta dinnanzi ai miei occhi... Sono sicuro che se potessi vedermi Meeme, vedresti quella lacrima che sta rigando il mio viso e, che illuminata dal bagliore che hai appena emanato, ti ha abbracciato per l'ultima volta...
... ... ...
Anche se per un attimo, nel profondo della mia anima sento la tua voce che mi rassicura...