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Autore: achilles29    11/12/2014    1 recensioni
Ad ogni goccia, un nome.
Ad ogni goccia, una vittima.
Ad ogni goccia, il senso di colpa.
Genere: Dark, Guerra, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                    In memoria dei guerrieri



Era notte fonda al Campo Mezzosangue. La luna, per gentile concessione di Artemide, splendeva luminosa nel cielo.
Nico guardava fuori dalla finestra della cabina 13, amareggiato: Sembrava quasi che gli dei volessero confortare i propri figli, ma l’ aria opprimente della guerra aleggiava pesante su di loro.
Bambini che avevano appena scoperto la loro natura, avrebbero dovuto impugnare le armi e combattere contro un nemico sconosciuto, e, detto molto finemente, praticamente così forte da farti precipitare letteralmente nel cuore della terra, per di più radioattivo, con un solo cenno della mano.
Nico sospirò tra sé: certo, non era mai stato ottimista, soprattutto su questo genere di cose, ma se continuava così avrebbe depresso perfino i figli di Hermes. Sentì un rumore alle sue spalle, e subito fu riscaldato dal dolce abbraccio di sua sorella Hazel; ormai la considerava tale, certo non avrebbe mai potuto sostituire Bianca, ma gli era sempre stato accanto, e gli voleva molto bene.
“Che ne dici di una passeggiata per schiarire le idee?”Il suo sussurro era confortante, dolce. Annuì, ed uscirono.
Passarono per i campi delle fragole, dove trovarono un certo figlio di Efeso intento a mangiare alcuni del succosi frutti. Leo, colto in fragrante, arrossì fino alla radice dei capelli, ma al cenno materno di Hazel, si unì a loro; poco dopo incontrarono Clarisse, intenta ad allenarsi, a discapito di soldati morti e di manichini, nell’ arena; Jason, Thalia e Piper, intenti ad osservare le costellazioni, anche se, con il drago che sbuffava sporadici segnali di fumo degli di un Pellerossa, e con il russare dello stesso, sembrava più di essere sulla cima del Vesuvio al momento dell’ eruzione che distrusse Pompei; i fratelli Stholl, che, per grande fortuna della cabina di Demetra, furono presi con le mani nel sacco mentre sistemavano un secchio piuttosto grande di acqua sulla porta di ingresso per…bhe, il resto alla vostra immaginazione; pochi secondi dopo, da quella stessa porta ne uscì una Kati molto assonnata, e dalla cabina Apollo un Will con tutta l’ aria di volere dormire anche su un letto chiodato, piuttosto che rimanere lì sveglio; Frank, che allarmato dal non trovare la propria dolce, si fa per dire, sorella, si era messo a cercarla a quell’ ora impensabile della notte, solo per trovarla sana e salva assieme ai suoi amici. Si guardarono in faccia, divertiti, e scoppiarono a ridere, cercando di fare meno rumore possibile: fallirono miseramente, perché infatti sopraggiunsero dopo pochi secondi Annabeth e Chirone, che a vederli tutti lì, in camicie e pigiami da notte nel cuore del campo, non poterono evitare di sorridere
“Chi altro dovrebbe venire ora, l’ FBI o la CIA?” Scherzarono i fratelli Stholl e Leo.
Neanche mezzo secondo, in tutto il loro splendore, apparvero gli Dei dell’ Olimpo: Non poterono non scoppiare a ridere: Zeus ed Era avevano due pigiami abbinati, il primo aveva scritto, a caratteri cubitali, “Ti amo tesoro!”, il secondo, “Anche io!”
Apollo un pigiama con tanti bambini sorridenti con in mano un orsacchiotto o un lecca lecca, Ermes tante buste per la posta, Atena con orsetti dell’ Aribo colorati e gufi, Ade e Ares con in mano un orso di peluche e così via.
Gli Dei li guardarono di sbieco, ma passarono sopra, in evidente imbarazzo. 
“Siamo passati per controllare, e vedendovi mancare, siamo venuti a cercarvi.
Le guance dei semidei si arrossarono, non pensavano di ricevere tanta attenzione.
“Dov’ è mio figlio?” Tutti si voltarono verso Poseidone.
“Dov’ è Percy?” Tuonò
“Credo sia nella sua cabina, signore” Rispose Annabeth.
“Non è lì, sono appena passato, e non c’ era; e se non è nemmeno qui…”
Tutti si voltarono inequivocabilmente verso Era.
Questa era calma come un blocco di ghiaccio:”Giuro sul fiume Stige che questa volta non sono stata io.”
Un tuono rimbombò in lontananza, per sancire il patto.
“Andiamo in spiaggia, magari è lì!”
Giunti sul posto, trovarono Reyna e Ottaviano abbracciati sulla sabbia, ma non Percy.
Stavano per andarsene, quando sentirono una voce: era Grover, e con un cenno di mano li stava pregando di raggiungerlo.
Non se lo fecero ripetere, e lo aggiunsero.
Sulla scogliera, illuminata da un falò improvvisato, si stagliava la figura di un ragazzo.
Subito sguainarono le armi. “Aspettate, è Percy!”
“Cosa ci fa lì, a quest’ ora della notte?!”
Ripresero a osservarlo con attenzione.
Le fiamme scoppiettavano allegre, gettando ombre cupe e minacciose tutte intorno. Percy aveva lo sguardo fisso nel focolare.
Cominciò a parlare, dapprima lentamente, poi sempre più velocemente:
 
A annus abit
Et sanguis dolore fuerunt
Flebut sociorum
Dolor enim occidit fratres suos
 
                                                           Un anno è passato.
                                                           Sangue e dolore sono stati versati.
                                                           Lacrime per i propri compagni caduti.
                                                           Dolore per i propri fratelli uccisi.
 
Θα αγωνιστεί σκληρά.
  Για τη δόξα.
  Για τη χώρα τους.
 Για τους φίλους.
 
                                                           Avete combattuto duramente.
                                                            Per la gloria.
                                                            Per la patria.
                                                            Per gli amici.
 
Nam famiglia.
Nam valores.
Nam honorem .
Quia mortuus est.
 
                                                            Per la famiglia.
                                                            Per i valori.
                                                            Per l’ onore.
                                                            Per i morti.
 
Fu allora che si accorsero di un luccichio proveniente dalla mano di Percy; con orrore si accorsero che aveva in mano un lungo pugnale.
Percy se lo portò all’ avambraccio, e prima che potessero fermarlo, un lungo taglio, lungo una decina di centimetri, comparve sulla sua pelle.
Il sangue cominciò a scendere copioso dalla ferita, nelle fiamme.
Ad ogni goccia, un nome.
Ad ogni goccia, una vittima.
Ad ogni goccia, il senso di colpa.
 
Dei e semidei lo guardavano strabiliati ed inorriditi.
 
Πολιτικοί.
 Στρατιώτες.
 Οι θνητοί.
 Half-φυλή.
 
                                                                    Civili.
                                                                    Soldati.
                                                                    Mortali.
                                                                    Mezzosangue.
 
Inizia una nuova guerra, una nuova battaglia.
Ma non dimentichiamo i martiri, le vittime, i compagni.
Non dimentichiamo le lacrime, il dolore, le grida.
 
In memoria dei caduti, dei morti e dei dispersi.
In memoria dei soldati, delle legioni e degli eserciti.
In memoria dei Guerrieri.
 
Perché è questo che siete, è questo è come vi ricordiamo.
 
                                               Guerrieri.
   
 
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