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Autore: lapoetastra    12/12/2014    1 recensioni
Tyler sta per trasformarsi in licantropo per la prima volta.
E Caroline, nonostante il pericolo che sa di correre, decide di rimanergli accanto.
Fino alla fine.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Tyler Lockwood | Coppie: Caroline/Tyler
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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< Caroline, devi andartene! >, urlò Tyler.
< No. Non ti lascio! >, gridò in tutta risposta la ragazza, ferma a pochi passi davanti a lui.
Era arrivata quella sera.
La luna piena brillava alta nel cielo.
Tyler si sarebbe trasformato, per la prima volta da quando era stato morso, in licantropo.
Per quanto non volesse ammetterlo, aveva paura, tanta, tantissima, ed era contento di non essere solo, adesso, mentre il suo corpo iniziava a coprirsi di peli duri e ispidi.
Era preoccupato per Caroline, però, perchè sapeva che appena la trasformazione si fosse completata non avrebbe più avuto il controllo delle proprie azioni, e che quindi sicuramente avrebbe attaccato la ragazza per puro istinto animale.
Non poteva proprio permetterlo.
< Ti prego, vattene! >, le disse ancora, e le sue parole terminarono in un urlo agghiacciante di dolore.
Le ossa, infatti, si stavano spezzando con raccapriccianti schiocchi, come fuscelli, facendolo torcere e tremare.
< No... e poi.. io sono un vampiro, ricordi? Non mi puoi fare del male >, sussurrò Caroline flebilmente.
Ma sapevano entrambi che non era vero.
I licantropi erano molto più forti dei vampiri, considerati da sempre i loro più acerrimi nemici.
Bastava solo un singolo morso e la ragazza sarebbe morta - definitivamente, stavolta - tra atroci sofferenze.
Tyler avrebbe voluto ordinarle ancora di andarsene, di mettersi in salvo, lontano dalla follia omicida che a momenti avrebbe dominato la sua mente, ma la mutazione era già iniziata, bloccandogli le parole in gola e trasformandole in un cupo ringhio.
Provò un dolore come non credeva avesse potuto sopportare un essere umano.
Ma era proprio questo il punto: lui non era più umano, ormai.
Sentì i denti allungarsi fino a diventare zanne affilate, letali, assetate di sangue.
Gli occhi divennero gialli, obliqui, ed il corpo diventò improvvisamente possente e muscoloso.
In breve tempo il ragazzo cedette il posto alla bestia.
La trasformazione era completa, ora.
Caroline, intanto, era rimasta in disparte, spaventata, terrorizzata.
Non aveva mai assistito a niente del genere in tutta la sua lunga vita.
Soffriva, ma non per se stessa, quanto per Tyler.
Voleva fare qualcosa per aiutarlo, per cercare di tranquillizzarlo e calmarlo, ma non riusciva a muoversi.
D'improvviso, quando la mutazione fu terminata, il vampiro ed il licantropo incrociarono lo sguardo, e Caroline vide in quegli occhi mostruosi un segno della presenza di Tyler, che nonostante tutto era ancora lì, sebbene sepolto in qualche parte profonda della creatura.
La ragazza di colpo non ebbe più paura.
Gli si parò davanti, sicura di sè, incurante del rischio alla quale si stava sottoponendo.
Tyler la squadrò da capo a piedi, con un ghigno famelico sul volto deforme.
D'improvviso una fitta di dolore lo fece piegare in due, e la sua parte umana riemerse in quel corpo bestiale.
Il giovane sapeva che le sofferenze non sarebbero finite con il compimento della trasformazione e che sarebbero durate per tutta l'intera, lunga, notte, ed urlò, ma dalla bocca uscì solo un lungo ed agonizzante ululato.
Avrebbe preferito che il lupo prendesse di nuovo il sopravvento sulla sua mente, per tornare nell'ombra e non provare più niente, ma non accadeva nulla.
E lui agonizzava, sempre più.
Si accasciò al suolo, percependo indistintamente il contatto freddo del pavimento contro il pelo, e credette per un momento che sarebbe morto così, lì, in quell'esatto momento.
Di colpo sentì un tepore riscaldarlo.
Cercò di guardare cosa fosse successo, cosa fosse cambiato, e ciò che vide lo lasciò senza fiato.
Caroline era abbracciata a lui, stringendosi forte contro il suo enorme corpo.
Per quanto amasse quella sensazione, che tante volte aveva desiderato di provare, da umano, voleva dirle di andarsene, perchè non sapeva per quanto ancora la bestia sarebbe rimasta sopita.
Ci provò, ma anche questa volta non riuscì ad emettere altro che una bassa serie di gorgoglii insignificanti.
Caroline, però, sembrò leggergli nel pensiero.
< Sono qui. Calmati, va tutto bene. Non ti lascio. Sono qui >, mormorò piano, cercando di cullarlo come fosse un bambino piccolo e non una belva selvaggia.
E Tyler non potè fare a meno di abbandonarsi a quella stretta, così dolce e tenera, ed il dolore si attenuò, piano a piano, grazie alle sue amorevoli carezze.
Improvvisamente però la bestia riemerse, prendendo completamente il sopravvento su di lui.


Caroline aprì gli occhi, ed un dolore acuto le trafisse la testa come una freccia appuntita.
Cercò di sbattere le palpebre, una, due, tre volte, e capì da che cosa era stata causata quella fitta improvvisa.
Un debole raggio di sole la stava illuminando e, nonostante avesse l'anello che evitava che la grande palla gialla la bruciasse, la sensazione del suo calore sulla pelle la faceva stare male.
Non ricordava cosa fosse successo.
Solo che aveva stretto a sè Tyler-licantropo e poi che lui era diventato improvvisamente di nuovo un animale istintivo, affamato, assetato di sangue.
Il resto poi rimaneva un mistero, per lei.
La paura la colpì come un pugno nello stomaco: e se lui l'avesse morsa?
Allora non ci sarebbe stato più niente da fare.
Ma non aveva male da nessuna parte, quindi forse...
Di colpo si accorse di dove si trovata.
Era sdraiata per terra, come la sera prima.
Ed era tra le braccia di Tyler, che la stringeva contro il suo morbido e caldo corpo umano: la notte era terminata e per questo era ritornato ad essere il ragazzo di sempre.
Caroline sorrise, e ricordò cosa fosse accaduto dopo che la belva aveva preso il sopravvento sulla mente dell'amico.
Aveva creduto di morire, in quel momento, stritolata dalla furia dell'animale, e si era preparata per questo, ma non aveva smesso un attimo di stringerlo forte contro di sè.
Invece non era accaduto niente.
Tyler era riusciuto a controllare il lupo, impedendogli di farle del male.
Lo aveva costretto a rimanere lì, immobile tra le sua braccia, e la belva, per chissà quale motivo, aveva obbedito, permettendole di continuare a vivere la sua non-vita.
E quando tutto era finito, quando la notte era trascorsa e Tyler era ritornato normale, si erano addormentati in quella posizione, insieme, abbracciati teneramente come due amanti.
Caroline sorrise di nuovo, tra le lacrime di sollievo e gioia che traboccavano dagli occhi turchesi.
Capì improvvisamente di amare Tyler, tantissimo, e che forse era proprio quello stesso sentimento che magari provava anche lui nei suoi confronti ad avergli permesso di dominare la parte animale.
La ragazza gli scompigliò i capelli, piano per non svegliarlo, e gli si risistemò accanto, felice, pronta ad iniziare a vivere una nuova vita che li avrebbe visti protagonisti insieme.
E non importava se lui era un licantropo e lei una vampira.
Non importava se tutti li considerassero da sempre nemici giurati.
Non importava se lei sarebbe stata continuamente in pericolo, durante le sue trasformazioni.
No, tutto questo non contava assolutamente niente.
Loro si amavano, e solo questo era davvero fondamentale.
   
 
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