Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Pleurite98    12/12/2014    1 recensioni
Una ragazza si risveglia in un luogo a lei sconosciuto con in testa una stramba maschera da coniglio, poco dopo incontra altri undici ragazzi, tutti nella sua stessa situazione.
Un altro coniglio, un orso, un cane, due cavalli, due leoni, due maiali e due criceti.
Tutti riuniti in una stanza che ricorda l'aula di un tribunale scopriranno di essere vittime di un gioco crudele e malato.
E mentre il sangue comincia a scorrere nascono dubbi, liti violente e il sospetto che chi ha organizzato tale crudele messa in scena possa essere lì, tra di loro.
Genere: Horror, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Dawn, Eva, Heather, Topher
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Una ragazza dai lunghi capelli castani attraversò il cortile facendoli ondeggiare dolcemente.
Sul suo viso pieno di lentiggini si disegnò piano un sorriso.
Inspirò profondamente mentre l'aria fresca l'attraversava, il suo sguardo, simile a quello di un cerbiatto, si posò su una farfalla che volava leggera.
Tutti rimanevano ammaliati dalla sua freschezza, sembrava essere una creatura divina, o chissà, un alieno.
Ma c'era qualcuno, fra gli studenti che mangiavano, ridevano e si divertivano, che al suo passaggio si incupiva.
La cui mente si riempiva di odio e di odio soltanto.
La cui lucidità all'improvviso spariva.
E quando l'altra si girava verso di lei, questa accennava un sorriso, nonostante sapesse che aveva capito.
Tamara.

 

Chi erano quelle persone?
Cosa volevano da lei?
Perché indossavano anche loro delle maschere?
Cos'era quello strano luogo?

Il respiro di Dawn si fece nuovamente affannoso.
Scivolò indietro cadendo nuovamente a terra, poggiò le mani a terra, dietro la schiena, flesse le gambe scattando in piedi e si girò di 360 gradi dandosi una grande spinta per correre più veloce che potesse.
Il ragazzo con la maschera da criceto balzò verso di lei afferrandole il polso destro.
-Hey chica, donde vas?- le disse soavemente.
Il cuore della bionda si calmò improvvisamente, migliaia di domande le ronzavano per la testa, esitò un'istante, poi aprì leggermente le labbra facendone uscire un bisbiglio: -D-dove sono?-
-Non lo sappiamo.- rispose – Io sono Alejandro comunque. Tu? Come ti chiami?-
-Dawn-
il terrore che prima aveva provato così intensamente stava lentamente sparendo, per fare spazio alla confusione.
-Loro sono: Topher, il ragazzo con la maschera da coniglio, proprio come la tua, Anne Marie, la ragazza criceto, Courtney e Heather le due leonesse, Sadie e Owen i due con la maschera da maiale, Shawn il cane, Noah l'orso, e infine i due con la maschera da cavallo sono Duncan e Eva.- prosegui sempre tenendola per il braccio.
Dawn scosse il braccio divincolandosi dalla stretta del ragazzo.
-Oh, scusa, non volevo farti male.-
-Non importa, come siete arrivati qui?-
-Nessuno di noi se lo ricorda.-

La ragazza abbassò nuovamente il capo, non riusciva a capacitarsi della situazione nella quale si era ritrovata.
Il silenzio governò sovrano per qualche istante, fino a quando la leonessa con gli shirts verde marcio non si fece avanti.
-Non vorrei interrompere questa scena patetica, ma credo sia proprio il caso di guardarci intorno per capire come uscire da questo dannato posto.-
La ragazza di fianco a lei, indossante la medesima maschera, le rispose acidamente:
-Non so se hai notato, ma tutte le finestre sono sbarrate, e comunque troppo piccole per poterci passare.-
Solo allora Dawn cominciò a esplorare con lo sguardo la stanza in cui si trovava.
Ricordava in tutto e per tutto un'aula di tribunale, due grandi banchi erano disposti paralleli, ognuno con dietro sei sedie; in fondo alla stanza, davanti alla porta si ergeva imponente quello del giudice.
Sopra lo stipite della grande porta c'era un pannello elettronico con dei numeri statici: 04.00.00
-Cos'è quello?- chiese indicando l'oggetto sul quale aveva posato lo sguardo.
-E secondo te noi come facciamo a saperlo?- ancora una volta era stata Heather a parlare – Allora, volete darvi da fare o no?-
-Perché non cominci tu, miss despota?-
La leonessa si girò infuriata verso il ragazzo con la testa da orso, fece per dire qualcosa, poi si zittì.
Il maiale diede un colpetto alla spalla di colui che aveva osato risponderle bisbigliandogli: -Grande amico!-

Lentamente l'ammasso di persone cominciò a sciogliersi in piccoli gruppetti.
Duncan si stava impegnando nel prendere a spallate la porta in legno massiccio, la quale non aveva però intenzione a cedere.
Ogni tanto il cavallo si lasciava scappare qualche imprecazione, quando infine si arrese sfogò la rabbia accumulata contro la sedia riservata al giudice.
Dawn si era incantata nel fissare uno strano macchinario dietro il bancone di destra, si era seduta sulla sedia per studiarlo meglio.
Ciascuna postazione era dotata di dodici piccoli bottoni con all'interno il volto di tutte le dodici persone lì presenti.
O almeno così credette, dal momento che non aveva ancora visto il volto degli altri undici compagni di prigionia.

-Ragazziii! Venite quii!- Sadie richiamò l'attenzione da un angolino, stava mostrando un piccolo armadietto con le ante aperte, all'interno vi erano svariati fascicoli, quello che attirò l'attenzione di Dawn fu un oggetto luccicante che la ragazza faceva penzolare nell'aria con due dita.
Una chiave.
Il cavallo le si precipitò davanti e gliela strappò dalle mani.
-Da' qua!-
-H-hey!-

Tornò alla grande porta e infilò la chiave nella serratura, tentò di farla girare più volte.
-Cazzo!- sbraitò -Cazzo!-
Tirò un calcio al legno scuro creando il gelo fra i presenti, il cane fu l'unico ad avere il coraggio di fiatare.
-Magari servono ad aprire i lucchetti che ci tengono attaccate le maschere...-
-Fanculo le maschere! Me la tolgo da solo sta merda!-

Si portò le mani alla testa e iniziò a strattonare la maschera urlando, non ottenendo alcun risultato cominciò a picchiarla con forza contro la parete.
Courtney sfilò la chiave dalla porta e la infilò nel lucchetto sul collo del ragazzo e la girò.
-F-funziona?- chiese la ragazza con la testa da criceto.
-Allora!? Funziona o no!?- ribadì Eva.
La leonessa rise soddisfatta mentre Duncan si sfilava la maschera.
-Direi di sì.- sfilò la chiave e la infilò a sua volta nella sua serratura.

Un caschetto castano si fece largo fuori dalla stretta testa da leone, mentre un sorriso orgoglioso si faceva strada sul volto di carnagione scura puntellato di lentiggini.
Sulla testa del ragazzo spiccava una folta cresta verde acido, mentre due occhi glaciali rendevano ancora più duri i lineamenti del suo volto.

I restanti dieci si passarono la piccola chiave uno ad uno per poi sfilarsi la maschera, come in una sorta di cerimonia.
Eva aveva uno sguardo severo, un grande neo sopra le labbra e i capelli neri raccolti in una piccola coda.
Topher si sfilò la maschera rivelando un ciuffo biondo castano e un viso delicato.
I capelli di Heather erano lunghi neri, i suoi lineamenti vagamente orientali.
Noah, invece, doveva avere origini indiani, il suo volto era squadrato e i suoi capelli abbastanza lunghi incorniciavano un'espressione accigliata e dubbiosa.
Shawn indossava un cappellino verde marcio, i capelli castani non sembravano essere stati lavati molto di recente.
Owen e Sadie erano abbastanza in carne, i loro visi paffuti ispiravano simpatia, lei aveva raccolto i suoi capelli neri in due codini, mentre lui aveva dei capelli biondi un poco spettinati.
I due criceti erano entrambi di carnagione scura, ma mentre lui doveva essere quasi sicuramente latino americano, lei aveva solo abusato troppo spesso di lampade e creme abbronzanti. Il volto di Alejandro era perfetto nelle proporzioni, i capelli castani gli accarezzavano il collo mentre un ciondolo si poggiava fra i pettorali ben delineati.
Anne Marie aveva delle belle forme, era eccessivamente truccata e i capelli curati e pieni di lacca non sembravano nemmeno veri.

Quando anche Dawn si levò la maschera e la poggiò a terra una voce fredda e metallica rimbombò fra i locali.
I muscoli dei presenti si irrigidirono di colpo.
La bionda individuò subito un altoparlante sopra lo stipite della porta opposta a quella chiusa.

 

-Benvenuti a Judge-

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Pleurite98