Behind
grey eyes
È
sempre stato un tipo sveglio, Eric, malgrado questa sia
una delle poche cose gentili che si possano dire su di lui.
Okay,
magari non è vero.
Forse
potrei dire che oltre che intelligente è anche virile
e possiede un certo fascino rude e selvatico.
Sì,
è selvaggio, proprio come quelle iridi di un grigio
così
chiaro che sembrano sbagliate sul volto di un essere umano. Sono occhi
da
predatore, quelli, occhi da Intrepido.
Potrei
dirlo, ammetterlo, ma se si venisse a sapere in giro
la mia vita diventerebbe un inferno. Me lo immagino già
mentre si diverte a
farsi beffe di me ogni volta che ci incontriamo. Come se poi non fosse
l’esatto
copione del rapporto che c’è tra noi due da ormai
un paio d’anni.
Eric
che mi insulta, mi deride, io che ribatto con qualcosa
di pungente mentre dentro di me sento una fitta in corrispondenza del
cuore.
Lui che assottiglia lo sguardo, lanciandomi una di quelle sue occhiate
da “ti
staccherei la testa a morsi”, e stringe i pugni per
trattenere l’istinto di
abbatterli sulla mia faccia. E io che mi allontano con un sorrisetto
sghembo
sulle labbra.
Perché,
sì, tutto sommato provocarlo è divertente.
Ma
adesso perché, mentre ho Tris stretta contro di me, mi viene
da pensare a lui?
Forse
perché riesco a percepire il suo sguardo su di noi,
malgrado sia alle mie spalle e io non sappia esattamente se
e come ci stia guardando.
Scrollo
le spalle, cercando di lasciarmi dietro quei
pensieri, e mi chinò a catturare le labbra della mia ragazza
in un bacio lento
e dolce.
Chiudo
gli occhi e nella mia testa compare subito l’immagine
di Eric e di quegli occhi d’acciaio. Per una breve frazione
di secondo immagino
di baciare lui, di essere io quello stretto in una morsa mentre le mie
labbra
vengono prese d’assalto e morse con violenza.
Li
riapro subito dopo, sconcertato da ciò che la mia mente
immagina e, ancora di più, dagli effetti che queste
illusioni hanno sul mio
corpo.
Perché
devo ammetterlo, immaginare Eric che mi stringe e mi
bacia mi ha pervaso di un’ondata di caldo desiderio.
Tris
mi guarda dal basso, un sopracciglio inarcato e una
domanda silenziosa negli occhi azzurri.
-
Va tutto bene, non è niente – dico, prendendola
per mano e
incamminandomi verso la mensa insieme a lei.
Sto
mentendo a me stesso, oltre che a Tris, e lo so
perfettamente. E la conferma giunge prontamente quando entriamo in
mensa e i
nostri sguardi si incrociano.
È
una frazione di secondo, il tempo che Eric mi lanci una
delle sue occhiate assassine, e poi il contatto si interrompe,
lasciandomi
senza fiato.
Dannazione.
Maledetti
occhi d’acciaio.
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parole]
Spazio
autrice:
Come
è
nata questa flash? Più o meno in venti minuti sviluppando
una malsana idea che
mi albergava nella testa fin da quando ho letto per la prima volta
Divergent. Perché,
sapete, io non sono proprio capace di rimanere calma e impassibile
quando vedo
due personaggi sviluppare un’ostilità
così palese … perché il mio cervello
malato parte subito in quarta e associa: ostilità palese e
intesa = tensione
sessuale repressa. Ergo, dovevo scrivere
qualcosa di slash tra questi due. Che poi sia una cosa one sided
abbastanza
velata è un altro conto … però la
tensione sessuale c’è! Spero che questo mio
piccolo sclero molto malato vi sia piaciuto. Alla prossima.
Baci
baci,
Fiamma
Erin Gaunt