< Fili? >
< Sì, Kili? >
< Ti posso chiedere una cosa? >
< Certo, Kili. >
< Noi non ci separeremo mai, vero? >
Fili sussultò nell'udire quelle parole.
Era la sera che precedeva la Battaglia delle Cinque Armate, a cui avrebbero dovuto partecipare entrambi.
E lui non sapeva cosa rispondere al fratello minore.
Per quanto ci sperasse, infatti, non credeva che sarebbero usciti vivi dallo scontro: il nemico era troppo numeroso, troppo ben organizzato, e loro troppo pochi e male equipaggiati.
Non voleva mentire a Kili, dandogli false speranze, ma non poteva neanche dirgli la verità, altrimenti il giorno dopo avrebbe combattuto come se già avesse perso in partenza.
E quello non poteva proprio permetterlo.
< Sì, Kili. Non ci separeremo mai, noi due >, disse alla fine il maggiore, di spalle, cercando di controllare il tremito nella voce per non far trapelare la menzogna.
< Qualunque cosa accada? Me lo prometti? >, domandò ancora il più piccolo, cercando di farlo voltare verso di sè.
< Sì, te lo prometto. >, si arrese infine Fili, girandosi piano e tentando di non incrociare gli occhi del fratello, che riusciva sempre a capire quando non stava dicendo la verità.
Kili non disse niente e si strinse dolcemente al corpo del maggiore, che lo accolse e si aggrappò a lui come fosse l'unica ancora di salvezza a cui appigliarsi per non sprofondare nell'ombra della paura.
< Non ti lascerò mai. Te lo giuro >, sussurrò piano Fili, e questa volta ci credeva davvero.
Qualunque cosa fosse accaduta il giorno dopo, durante la battaglia, lui sarebbe sempre stato accanto al suo fratellino.
E infatti fu proprio così.
L'indomani i due giovani Durin furono ritrovati morti, uccisi senza pietà dagli orchi, ma abbracciati come se stessero solo dormendo, insieme, come avevano fatto tante volte da piccoli, quando erano ancora lontani dall'orrore della guerra.
Perchè anche nel momento di andarsene, Kili e Fili non si erano separati, mantenendo la promessa, e da adesso non lo avrebbero più fatto, uniti da un legame che andava oltre la semplice fratellanza e che niente e nessuno avrebbe mai più potuto scindere.