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Autore: Astrid lover    13/12/2014    7 recensioni
[tratto dal testo]
Era una splendida giornata primaverile. Il sole splendeva e con i suoi caldi raggi mi avvolgeva in un gradevole abbraccio. Il cielo era completamente terso, non c’era nemmeno la minima ombra di una nuvola.
Io ed Hiccup stavamo volando, con il vento che ci scompigliava i capelli e la sensazione di libertà che ci rendeva adrenalinici al massimo. Noi amiamo librarci in aria con i nostri amati draghi ed è un’impagabile emozione scendere in picchiata per fare slalom fra gli alberi dei boschi e risalire rapidamente per ritrovarsi liberi nel cielo azzurro. Be’, io stavo volando in picchiata con la mia fida Tempestosa, quando la mia draghessa cominciò ad agitarsi e le sue pupille nere come la pece si assottigliarono, diventando una piccola fessura affusolata. Cessò di avanzare nell’aria e si fermò, voltando la testa verso di me in un’espressione inquietante. Colei che amavo come una sorella mi disarcionò a tradimento, come improvvisamente posseduta da un qualche essere malvagio e mi ritrovai in caduta libera tra le braccia del vento.
Eh sì, perché in fondo è tutta una questione di fiducia.
Storia ambientata prima e durante gli avvenimenti di Dragon trainer 2
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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POV.ASTRID

Era una splendida giornata primaverile. Il sole splendeva e con i suoi caldi raggi mi avvolgeva in un gradevole abbraccio. Il cielo era completamente terso, non c’era nemmeno la minima ombra di una nuvola.
Io ed Hiccup stavamo volando, con il vento che ci scompigliava i capelli e la sensazione di libertà che ci rendeva adrenalinici al massimo. Noi amiamo librarci in aria con i nostri amati draghi ed è un’impagabile emozione scendere in picchiata per fare slalom fra gli alberi dei boschi e risalire rapidamente per ritrovarsi liberi nel cielo azzurro. Be’, io stavo volando in picchiata con la mia fida Tempestosa, quando la mia draghessa cominciò ad agitarsi e le sue pupille nere come la pece si assottigliarono, diventando una piccola fessura affusolata. Cessò di avanzare nell’aria e si fermò, volando la testa verso di me.
“Piccola, che cos’hai?” domandai, cercando di mantenere la calma. Per tranquillizzarla  cominciai a carezzarle la pelle squamosa, ma senza successo. Hiccup mi guardava stranito e preoccupato. D’un tratto la mia draghessa mi ruggì contro e mi disarcionò, ritrovandomi in caduta libera.
“ASTRID!” gridò Hiccup, che saltò da Sdentato azionando la tuta alare per cercare di afferrarmi. Ma io cadevo troppo precipitosamente e lui non riuscì a prendermi. Così battei la testa contro ad una roccia, perdendo i sensi.
Aprii gli occhi e mi trovai in una calda stanza, con Hiccup seduto vicino al letto dove giacevo .
“D-dove sono?” chiesi affaticata.
“Sei nella casa di Gothi. Hai preso una bella botta.” Mi rispose, indicandomi la testa. Mi affrettai a tastarmi nel punto segnalato, ma trovai solo una fasciatura inumidita. Speravo fosse solo acqua, ma invece era sangue. Sussultai.
“Cosa è successo?!” chiesi visibilmente preoccupata.
“Tempestosa ti ha disarcionato e tu sei caduta nel vuoto. Ho tentato di riprenderti ma precipitavi troppo velocemente ed hai sbattuto la testa su una roccia, perdendo successivamente i sensi.” Mi spiegò.
“Adesso ricordo... ma tu ….” Non finii la frase che una dolorosissima fitta mi prese la testa. Gridai dalla sofferenza e mi dimenai nervosamente, con la testa fra le mani.
“Astrid! Astrid calmati!” cercò di tranquillizzarmi Hiccup, ma senza successo. La testa doleva troppo e non riuscivo a controllare quel dolore che pareva interminabile. Mi fermai, con le lacrime agli occhi ed il respiro affannoso.
“E’… è passato il peggio…” sussurrai con voce flebile. “Aiutami ad alzarmi.” Ordinai ad Hiccup. Lui si avvicinò ulteriormente e mi prese sotto le braccia, mettendomi a sedere sul bordo del letto. Mi alzai ed Hiccup mi aiutò a mantenere l’equilibrio.
“Grazie Hiccup. Ora…” non finii la frase che caddi a terra perdendo nuovamente i sensi, sotto lo sguardo preoccupato di Hic.

   
 
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