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Autore: luna nueva 96    13/12/2014    6 recensioni
Il vampiro sbuffò. Poi si fermò davanti allo specchio, si passò una mano sui capelli e sorrise compiaciuto. A quanto pare, pensò Bonnie, quello che vedeva gli piaceva parecchio.
-Tsk. Vanitoso- sibilò
-Sono solo realista-
-No, tu sei solo un pallone gonfiato-
Ambientata dopo un possibile ritorno di Bonnie dal 1994
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie/Damon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ad un certo punto Bonnie ebbe come la sensazione che un uragano fosse appena entrato in camera sua.
Alzò lo sguardo ed eccolo lì, Damon Salvatore, vampiro ultracentenario nonché tormento della sua vita mortale, saltare sul letto come un bambino di dieci anni.
-Scendi con le scarpe dal mio letto!- ordinò Bonnie
L’altro a mala voglia ubbidì. –E poi che modi sono? Non si bussa più?-
-Buongiorno anche a te, miss simpatia- ironizzò Damon- avevo dimenticato quanto potessi essere dolce e accogliente di prima mattina-
Bonnie gli lanciò uno sguardo di fuoco

-Comunque- riprese lui- Mi annoiavo a morte. Così ho pensato di fare un salto dalla mia streghetta preferita per farle saltare un po’ in aria il sistema nervoso…-
La strega allora alzò il libro di chimica avanzata su cui stava studiando come un matta per recuperare gli esami che aveva perso nei mesi in cui era stata boccata nel 1994.
-…ma a quanto pare sei occupata- dedusse il vampiro. Bonnie considerò quasi tenero il broncio che mise Damon quando, non sapendo più cosa fare, iniziò a girarsi i pollici.

-Non ti annoiavi mai quando eravamo solo noi due bloccati nel 1994- gli fece notare Bonnie
-Perché passavamo tutto il tempo a litigare BonBon, mi sfidavi, sapevi stimolarmi, ora invece è tutto…. Gneee- e simulò con la mano il segno della caduta

Si alzò dal letto e iniziò a girovagare per la stanza toccando un po’ qui e un po’ lì. –Ti dispiace tenere le tue manacce lontane dalle mie cose?- lo ammonì Bonnie, una vena che iniziava a pulsare pericolosamente sopra la tempia- E soprattutto, sparisci in fretta da qui!-

Il vampiro sbuffò. Poi si fermò davanti allo specchio, si passò una mano sui capelli e sorrise compiaciuto. A quanto pare, pensò Bonnie, quello che vedeva gli piaceva parecchio.
-Tsk. Vanitoso- sibilò
-Sono solo realista-
-No, tu sei solo un pallone gonfiato-
Il lampo della sfida si riaccese negli occhi azzurri di Damon. Andare da Bonnie per scacciare la noia si era rivelata assolutamente la mossa migliore.
-Nessuna donna è esente dal mio fascino, nemmeno tu- disse

La strega sospirò per l’ennesima volta e alzò gli occhi dal libro. –Coraggio, va avanti. Voglio sentire questa ennesima cazzata!-
-Ammetto che non sei come tutte le altre donne, sei molto ma molto più seccante- ironizzò Damon- eppure nonostante tu sia tutt’altro che una tipa semplice… credo di fare un certo effetto anche su di te, se sai cosa intendo- e le gettò uno sguardo malizioso.
Bonnie arrossì fino alla punta dei capelli e odiò se stessa per essersi concessa quella debolezza. Ovviamente Damon, una volta presa la mano, le prese anche tutto il braccio.
-Anzi, sai che ti dico? Sei fortunata che il nostro soggiorno nel 1994 sia finito. Sei stata brava a resistere fino a quel punto, ma non credo che avresti sopportato oltre avere sempre intorno la mia bellezza devastante. Ancora poco e mi avresti supplicato di farmi tua-

A quel punto Bonnie tornò ad essere la solita Bonnie. Si alzò dalla sedia con aria fiera e testarda e si diresse verso colui che per mesi era stato l’unica presenza nella sua vita.

Il vampiro non aveva idea di quello che la strega avesse in mente di fare almeno finchè non fu lei- era sempre lei!- a sorprenderlo.
Gli prese il viso tra le mani e lo avvicinò lentamente al suo. I loro nasi si sfiorarono, le labbra rimasero in bilico, a meno di un millimetro le une dalle altre.
Mille pensieri presero a vorticare nella testa di Damon Salvatore.
Si chiese perché quelle labbra gli apparivano così invitanti, perché aveva voglia di baciarle, morderle.
Per la prima volta immaginò davvero come sarebbe stato baciare Bonnie, e la tentazione apparve così invitante da non poter fare a meno di cedervi.
Dimenticò Elena e cercò di soffocare il senso di colpa che attanagliava il suo animo.
Mosse la testa per unire le loro bocche, ma Bonnie si spostò con un sorrisetto compiaciuto sul volto.

Damon ringhiò quando capì che si era solo presa gioco di lui; l’aveva sfidato con la sua stessa moneta e aveva vinto, era stata più brava. Ma ciò che gli pungeva davvero dentro era la consapevolezza che probabilmente non l’avrebbe baciato mai.

-Ma come- lo prese in giro lei- non eri tu che hai detto poco fa che tutte le donne di questo mondo cadono ai tuoi piedi?-
Damon non rispose. Aveva uno sguardo strano in viso, non più giocoso, ma cupo. Pericoloso.

Bonnie si sentì percorrere interamente da quegli occhi glaciali e provò un brivido di eccitazione. Dio solo sapeva quando gli era costato staccarsi poco prima! In passato non aveva capito Caroline ed Elena, ma ora era tutto diverso: avere il corpo di Damon così vicino, essere completamente pervasa dal suo odore, era una esperienza che avrebbe annichilito chiunque. Persino lei.

-H-hai perso la parola?- non era più così spavalda Bonnie.

Fu un attimo. Si ritrovò schiacciata contro il muro con la bocca di Damon premuta sulla sua. E probabilmente era ammattita del tutto, ma si lasciò totalmente trasportare dal loro primo bacio. Come avevano fatto a non arrivare prima a quel punto? Ora che aveva ammesso a sé stesso di averla, Damon non poteva fare a meno di ignorare la profonda attrazione che c’era tra loro due. Voleva baciarla dappertutto, toccarla, farla sua. Voleva che quella vocetta fastidiosa diventasse calda con il suo nome tra le labbra.

-Facciamo l’amore- le sussurrò all’orecchio.

Bonnie si sentì morire quando lui la prese in braccio e la portò sul letto.

Il vampiro stava per baciarla di nuovo quando un pensiero scomodo quanto reale attraversò la mente della corvina  -Elena!-

Damon si staccò malvolentieri. Già, Elena.

-Dammi un po’ di tempo per risolvere questa situazione- le assicurò

-Tanto non riuscirai a resistermi fino a domani- lo provocò Bonnie

-Staremo a vedere-
 
  
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