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Autore: Jason_dal_profondo    14/12/2014    3 recensioni
A volte una fredda notte d'inverno, passate a camminare da soli per le oscure vie della città può essere pericolosa. A volte la mente può giocarci brutti scherzi. Quando sei preso dal panico e devi capire la differenza tra percezione e realtà. Vedi il sangue che ti rapisce ma la realtà potrebbe essere un'altra.
*Recensori fatevi avanti!*
Genere: Horror, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una sera di dicembre. Faceva molto freddo, infondo in quel paesino sperduto nel bel mezzo del North Carolina serate gelide come quella erano frequenti  nella stagione invernale. Erano circa le 23:30, quando avevo lasciato casa di Cassie, quella che era la mia ragazza. Con un bacio l'avevo salutata, assicurandole che ci saremmo visti l'indomani, quasi come una promessa. Cassie era davvero dolce, capelli biondi e un sorriso mezzo infelice di una vita che poco le piaceva. Penso che avesse solo me, ecco perchè era molto affettuosa, a volte esageratamente, ma a me stava bene, perchè l'amavo, anzi l'amo ancora. La sua casa si trovava nella zona oscura di Bestville (la nostra cittadina) quasi al confine con un altra città; Insomma, dalla parte opposta da dove abitavo io. Avevo già compiuto sedici anni, e avevo già preso la patente, ma non avevo ancora la macchina e mi toccava fare tutta la strada a piedi ogni volta che dovevamo vederci. Quella sera era come tutte le altre, camminavo con l'ansia che qualche pazzo arrivasse di fronte a me puntandomi un coltello addosso e chiedendomi dei soldi. Camminavo, per le lunghe e grigie strade che mi facevano sentire così a disagio. Non era la zona che faceva al caso mio: lì ci abitavano tutti quelli del basso rango, famiglie pazzescamente turbolente, e non potevi camminare tranquillo. Trovare una rissa a colpi di coltellate e proiettili da quelle parti era una cosa non dico comune, ma quasi. Ogni mio passo, corrispondeva ad una nuova boccata d'aria; Respiravo ansiosamente, e la paura c'era, devo essere sincero. Avevo le mani nelle tasche dei freddi jeans e tenevo stretto il mio cellulare, nonostante non avessi soldi nè chiamate, ma serviva per tenermi sicuro. L'unico rumore che sentivo era quello dei miei passi sull'umida strada. Eppure nella mia testa, girovagavano le immagini che mi vedevano coinvolto in un incontro con qualche pericoloso uomo di quella zona. I miei pensieri mi avevano accompagnato fino al parchetto del Mezzogiorno, si chiamava così, che era stranamente desolato. Mi guardavo intorno, e ammiravo le villette mentre continuavo a fare passi svelti; Alla vista di quelle case così carine nessuno avrebbe detto che esse fossero abitate da cattiva gente. In realtà non tutta la gente di quel quartiere era così brutta, ovviamente; Cassie non lo era e neanche la sua famiglia. Superato il parchetto vidi un' alta siepe, che segnava il mio arrivo alla chiesa della città. I miei pensieri ancora fitti furono interrotti dal rumore di passi; Sentivo qualcuno dietro di me. Avevo paura, avevo il timore che qualcuno mi stesse seguendo. Sentivo i passi sempre più vicini, piu intensi, piu forti. Ne ero sicuro, qualcuno o qualcosa era dietro di me, voleva proprio me. Sentii meglio, erano dei tacchi. Sentivo l'odore di un profumo femminile, e percepivo quasi una mano che si avvicinava alla mia spalla. Presi coraggio e mi girai. Non c'era nessuno. La mia mente mi stava giocando brutti scherzi! Quasi mi aspettavo una trappola: una tipa strafiga che mi distrae, un uomo che sbuca dalla siepe e mi ficca un sacchetto in testa, per poi trascinarmi in un' appartamento buio e sbudellarmi come si deve. Ma invece niente, troppe fantasie alla film splatter francese. Tirai un sospiro di sollievo, e continuai ad avanzare. Avevo quasi superato il brutto quartiere. Ora vedevo finalmente qualcosa che mi rassicurava, un pub! "Non sono più solo" pensavo. In realtà fuori dal pub non c'era proprio nessuno. Camminavo ancora, girai a destra e mi diressi alla via che mi avrebbe portato a casa. Era tutto così strano. Se devo dire la verità non credo di aver mai visto la città così vuota! Sembrava che tutta la popolazione si fosse dileguata. Mi sentii nuovamente solo, quando imbucai una seconda strada buia. Questa volta nessun parchetto, nessuna chiesa e soprattutto nessun pub. Solo case, automobili dai vetri ghiacciati e un paio di luci dalla scarsa illuminazione. Pensavo che quella città di merda, di notte fosse ancora più di merda. Eppure sono un tipo che riesce a trovare qualcosa di positivo in tutto! Infatti la situazione mi aveva dato delle ispirazioni per scrivere un nuovo racconto e pubblicarlo online, su un sito di racconti magari. Piu avanzavo, più ero felice di essere vicino a casa, più pensavo alla strana situazione: avevo così paura di incontrare qualcuno, e invece non avevo visto neanche un volto. Ecco, casa. Ero a casa finalmente! Suonai al campanello; Aspettai; Nessuno rispondeva; Risuonai; Aspettai e nessuno rispondeva; Decisi di aprire con le chiavi. Ommioddio. Se state leggendo fin qui significa che sono morto. Già, ma non è come pensi. "Cosa avrà trovato dentro casa?"; No. Non chiedetemi dove, o quando sono morto, perchè io sono morto già prima. Posso dirvi solo che se siete qui, a leggere oppure ascoltare queste parole, siete anche voi, morti. Siete proprio così sicuri che la tastiera che avete di fronte sià realtà? Siete proprio sicuri che il posto su cui siete seduti sia reale? La mente gioca brutti scherzi, con me l'ha fatto. Io ero convinto di essere vivo quella notte. Purtroppo no. L'ultima persona che mi ha visto è stata Cassie. Con questo vi saluto, miei cari lettori. Vi lascio dicendovi: "La morte è l'unica certezza che la vita può offrire".


ANGOLO AUTORE: Il racconto è ispirato a fatti reali. Il suo principale scopo è quello di far provare sentimenti al lettore, se pur minimi. Il finale potrebbe essere considerato da alcuni come metaforico, da altri semplicemente trash. Io non dico altro, il mio lavoro l'ho fatto e spero davvero tanto che vi sia piaciuto, ci tengo a questo racconto, essendo per il momento il primo lavoro bene o male impegnativo rispetto agli altri. Aspetto recensioni, e nient'altro, grazie per aver letto!
   
 
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