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Autore: _ Arya _    14/12/2014    3 recensioni
CaptainSwan spelling:
Scrivere flashfic o oneshot partendo dai seguenti prompt, la pubblicazione può avvenire in qualsiasi momento, l’unica regola consiste nel rispettare la sequenza senza saltare lettere.
C Prompt Chocolate&Comfort
A Prompt Alcool&Angry
P Prompt Pants&Passion
T Prompt Trick&Trust
A Prompt Accord&Apologize
I Prompt Internet&Interest
N Prompt Night&Need
S Prompt Storm&Sadness
W Prompt Wood&Warmth
A Prompt Arms&Ache
N Prompt Neck&Neck
Iniziativa creata da: Alexies, CSLover, Alexandra_Potter, Lely_1324, Clohy e Pandina.
-Può contenere spoiler per chi non segue la diretta originale-
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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CaptainSwan [Arms&Ache]


Il film era finito, e mi voltai verso Emma per vedere se si fosse addormentata.
Alzò lo sguardo e mi sorrise, stampandomi un bacio. Da più di due ore ci eravamo accoccolati sul divano, coperti con un piumone, a vedere “Harry Potter e la pietra filosofale”, quello che da bambina le aveva fatto sognare di avere dei poteri magici.
Aveva mangiato una quantità disumana di popcorn, e si era fermata solamente mezz'ora fa.
-Ti è piaciuto? Non è fantastico?
-Interessante Swan, ed effettivamente Voldemort mi ha ricordato moltissimo il Rumple di 300 anni fa... anche se il naso l'aveva.
Fu bellissimo sentirla ridere, ridere di cuore e abbracciarmi. Ancora non ero riuscito a realizzare che le cose andassero così bene, che lei si era salvata e io avevo il mio cuore per poterla amare come meritava.
-Bene, perché ce ne sono altri 6... in realtà 7, l'ultimo è diviso in due parti.

 

EMMA
L'espressione che fece fu inappagabile. Scoppiai a ridergli in faccia, mentre mi guardava sempre più sconvolto. Non riuscivo a smettere, non finché mi guardava in quel modo.
Mi ci vollero due minuti buoni per calmarmi, tanto che si preoccupò che potessi sentirmi male.
-Scusa- dissi, con ancora le lacrime agli occhi per le risate -ma la faccia che hai fatto...
-Mh, sai, per quanto mi piaccia stare qui ad abbracciarti, non mi va proprio di continuare a vedere film per altre 20 ore...- borbottò, baciandomi una guancia.
-Lo so, scherzavo. Ceniamo? E poi ho bisogno di una doccia bollente, ho ancora l'odore dell'ospedale addosso.
-Aspetta, dopo esserti divorata tutti quei popcorn vuoi cenare?- mi guardò con gli occhi spalancati, facendomi ridere ancora una volta.
-Quelli erano stuzzichini. Cucini tu?
-Come se avessi alternative... resta qui comoda Swan, vado a prepararti qualcosa.
Mi baciò ancora una volta, nessuno dei due ne aveva mai abbastanza di quei baci.
Poi lo lasciai andare, rimuginando sull'accaduto ancora una volta, ed istintivamente mi toccai la pancia, tirando un sospiro.
Non mi era mai passata per la testa l'idea di avere un bambino con lui a breve termine, mi ero semplicemente goduta la nuova felicità giorno per giorno.
Poi però era arrivato l'inferno. Gli era stato strappato il cuore, e la possibilità concreta di perderlo mi aveva scombussolata in maniera terribile. Mi aveva terrorizzata come non mai, Rumple poteva decidere di ridurre in cenere il suo cuore in qualsiasi momento.
E poi, quando tutto sembrava andato per il meglio, avevo ricevuto la notizia di aver avuto un aborto spontaneo. Piangere era stata la mia prima reazione istintiva. Avevo pianto, e Whale mi aveva mandato Killian. Ero stata impulsiva, l'avevo sbattuto contro un albero nel bosco, ed ora me ne vergognavo, ma quello che avevo detto era vero. Volevo davvero avere un bambino con lui, ero pronta.

Dopo la cena, che consistette in una fantastica zuppa di pesce che Killian aveva preparato in modo magistrale, andai in camera per iniziare a sistemarmi per la notte, mentre lui rimase a lavare i piatti.
Tirai fuori il pigiama coi cigni che mi aveva regalato mia madre, era caldo e ne avrei avuto proprio bisogno. Poi mi spogliai lasciando i vestiti sul letto, e presi l'accappatoio per dirigermi in bagno.
Hook mi bloccò a metà strada, restando a guardarmi con un ghigno malizioso.
-Come fai a essere sexy anche dopo essere praticamente resuscitata?
-E tu come fai a essere pervertito, anche quando hai la ragazza che teoricamente sta in convalescenza perché sta, uhm, male?
-Mh, scusa, hai ragione...
-E visto che sto così male, potrei avere bisogno di aiuto per lavarmi, sai... per non finire faccia a terra nella doccia, o qualcosa del genere- sorrisi, poggiandogli una mano sulla spalla.
-Come dire di no alla mia ragazza malata?
Mi prese la mano e raggiungemmo il bagno insieme. Rimasi a braccia incrociate mentre lo guardavo spogliarsi.
-Va' pure, ti raggiungo...- disse, mentre lo vedevo faticare nel togliersi la camicia sul braccio con l'uncino. Invece di seguire il suo suggerimento lo aiutai, facendogli scivolare lentamente la manica, mentre faceva un'espressione strana. Proprio sotto il gomito aveva un enorme livido blu e la pelle tutta rossa e graffiata.
-Killian! Non mi hai detto di avere un braccio rotto.
-Non è rotto tesoro, lo sai che quando ci si rompe un braccio il minimo movimento fa urlare di dolore? E io non sto urlando...
Non risposi, ma guardai il suo braccio e mi sentii male per lui: si era preso cura di me, pensavo che prima si era fatto medicare, e invece no. Ricordavo le brutte botte che gli aveva fatto prendere Rumple, e lui aveva pensato solo a me.
Finii di spogliarlo io per non farlo faticare ulteriormente, e scoprii che lividi e ferite erano più di una, anche se non come quelle del braccio.
-Emma, calmati- fece prendendomi le mani e guardandomi negli occhi -sto bene. E poi sono io a dover aiutare te o sbaglio?
-S...sì, ma...
-Allora sh... sta tranquilla. Piuttosto goditi questo ben di dio che hai davanti...- fece un largo sorriso che mi fece alzare gli occhi al cielo, e prima che me ne accorgessi aveva le mani dietro la mia schiena, a sganciarmi il reggiseno. Trattenni il fiato mentre mi faceva scivolare le spalline lungo le braccia, e continuava a guardarmi intensamente negli occhi.
Ci spogliammo contemporaneamente dell'ultimo indumento che ci copriva, poi mi portò di peso nella doccia. Lo baciai con foga nel momento in cui aprì il getto di acqua calda sopra di noi, facendo attenzione a non toccargli la frattura o qualsiasi cosa fosse.
Lui però non si fece scrupoli e mi avvolse con entrambe le braccia, facendomi scivolare l'uncino freddo lungo un fianco. Rabbrividii, e lo baciai ancora, stringendo le mani nella sua schiena.
Si fece sfuggire dei mugolii tra i baci, quindi mi fermai: -Non essere troppo orgoglioso per dirmi se ti faccio male, pirata- sussurrai sulle sue labbra.
-No Swan, tutto il contrario... non sai che sollievo la stretta delle tue braccia, e le mani...
Effettivamente sentivo un formicolio sulle mani, e quando le guardai le trovai avvolte da un leggero alone bianco. Magia, di nuovo quella maledetta magia. Feci per allontanarmi, ma mi bloccò attirandomi a sé.
-Swan. Non mi stai incenerendo o cose simili... anzi. Abbi fiducia in te una buona volta. La tua magia non mi fa paura.
Il suo sguardo era così sensuale -matita colata, capelli bagnati sulla fronte- e serio allo stesso tempo, che finii per credergli. Portai le mani al suo petto, accarezzandolo delicatamente, e sotto il mio sguardo sparì ogni graffio o livido. Mi sorrise incoraggiante, così lo abbracciai per terminare il lavoro sul suo dorso, e scesi un po' più del dovuto; mi costò cara, subito sentii premere la sua eccitazione contro di me. Avrei voluto che mi facesse sua subito, in quell'istante, ma mi trattenni per utilizzare l'ultima scia di magia sul suo braccio. Lo afferrai decisa ma delicata, e lasciai che il formicolio mi si espandesse fino alle punte delle dita.
-Bene, dottoressa sexy... ora che sono guarito lascia fare a me il dottore... ti devo lavare, asciugare, e portare a nanna...
-Non stai dimenticando qualcosa?- sorrisi, aderendo a lui così tanto che se avessi schiuso le gambe di poco saremmo stati già un tutt'uno.
-Non oggi Swan... non dovrei essere io a spiegarti il perché.
Lo guardai incredula, non poteva lasciarmi così, con una voglia dannata di lui che non potevo soddisfare. Poi capii a cosa alludeva: l'aborto...
-Hook! Ero al primo mese. Non funziona come credi tu... ma ti assicuro che puoi sbattermi su questo muro e fare l'amore con me sotto l'acqua calda. Ed è quello che farai.
Probabilmente fui molto convincente, perché prima che me ne potessi rendere conto lo sentii entrare dentro di me.
Poggiata contro la parete della doccia, mi strinsi a lui baciandolo e portai le gambe a cingergli la vita. Ci muovemmo veloci e decisi, lasciando che la passione ci inondasse del tutto. Quasi faticavo a reggermi a lui per quanto il mio corpo tremava, fino a che non arrivai al culmine nello stesso istante in cui lo sentii esplodere dentro di me.
Ci vollero parecchi istanti per recuperare quel minimo di lucidità che mi permise di rimettermi in piedi, ma stretta comunque completamente tra le sue braccia.
-Come stai...- sussurrò, anche lui col fiato ancora corto.
-Alla grande. Ma dato che neanche a te fa più male niente, prendimi in braccio e portami a letto. E poi, magari...
In risposta mi baciò con forza, e obbedì.
Inconsapevole quanto me che quell'amore trasformato in passione poteva essere una nuova possibilità per noi. Per la nostra famiglia.
Per fortuna non avevo deciso di andare a dormire dai miei, niente avrebbe cancellato tutti i mali quanto lui. L'uomo della mia vita.

   
 
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