PROLOGO

Valentina era stanca di non essere presa sul serio nel campo mezzo sangue. Lei era pur sempre uno dei membri più validi della casa della vita ed era discendente di Caio Giuglio Cesare oltre che figlia di Ares. La ragazza si stava allenando come una forsennata sfogandosi su un manichino con la sua spada-frusta di acciaio olimpionico. Una ciocca di capello cielesti gli finì sul volto coprendole la visuale. La ragazza sorrise scostando i suoi capelli color cielo dagli occhi viola. Quando Clarisse aveva scoperto che era sua sorella per poco non aveva vomitato anche perchè i suoi capelli avevano quel colore naturale e Valentina non si poteva proprio definire una figlia di Ares. In quel momento Clary come aveva iniziato a chiamarla lei da un paio di mesi era impegnata in un consiglio di guerra. La celeste sapeva che li al campo mezzo sangue c'erano persono come lei. Sapeva che c'erano persone che non avevano solo sangue greco nelle vena. Quindi con una scusa lei e quei ragazzi potevano prendere e aggregarsi al campo di Giove per poi passare le strategie. Ma come sempre nessuno voleva ascoltarla. Lei era la pecora nera dei figli di Ares, lei era la figlia di Iride mancata, lei era quella diversa e strana. Dopo un paio di colpi la figlia di Ares si rese conto di aver distrutto completente il manochino, così stanca di allenarsi tornò nella sua cabina per prendere dei vestiti puliti e andare a farsi una doccia. Dopo la lunga doccia gielida Valentina indossò il suo amato vestito cieleste che le arrivava un pelino sopra alle ginocchia con la stampa gialla di un atomo; la sua amata felpa a maniche corte in lanetta arancione; un paio di calze nere di altezze diverse con sui lati esteriori uno smail; le sue amata converse arancione ed infini si legò sul polpaccio sinistro una bandana verde. Per poi mettersi tra i capelli ancora gocciolanti le sue cuffie con la sua playlist preferita a massimo volume. Se Clarisse avesse scoperto la musica che stava ascoltando avrebbe dovuto dormire fuori dalla cabina per un mese intero. Esperienza che non voleva rifare. Valentina si sdraiò ai piedi del pino di Talia a dormichiare con quel grandissomo e teneroso drago di cui non si ricorda mai il nome e si addormentò. Si svegliò verso l'ora di cena perchè il suo caro amico Christopher l'aveva svegliata per avvertila di andare a cena. Valentina sapeva bene che lei e Christopher erano più che amici ma non sapeva cosa potevano definirsi. Quando arrivò al tavolo di Ares la cieleste diede tutto il suo pasto al padre non aveva fame e ascoltò distrattamente il resoconto del consiglio di guerra almeno fino a che non si nominò il suo nome.
-...Valentina Caia Passarotti guiderà la missione. I precedentemente elencati dovranno presentarsi dopo alla casa grande per i preparativi per la missione.
Valentina non poteva crederci aveva avuto una missione e non sapeva neanche di cosa si trattava. Va be lo avrebbe scoperto quella sera.

ANGOLO ME
Questa è una storia ad oc nata da una mia idea folle dopo circa un mese di crisi d'ispirazione e se devo essere sincera fa letteralmente cagare. I porsti libri sono di 3 femmine e 3 maschi. Per chi non lo avesse capito devono avere una discendenza romana e deve essere un figlio/a di un dio/ea. La scheda ve la mando io in mess privato. Aggiungo anche che non aggiornerò fino a che non avrò tutti gli oc.
Kiss Gaia
P.s. Scusate per il prologo piccino picciò.