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Autore: Briskal    15/12/2014    4 recensioni
"Regina non era preparata a quelle parole, né tanto meno allo sguardo che la Salvatrice le aveva regalato in quel momento; i suoi meravigliosi occhi verdi brillavano e le avevano fatto letteralmente traballare il cuore. Il sorriso dipinto sul viso di Emma avrebbe illuminato gli angoli più oscuri della terra e per un attimo, il petto di Regina fu investito da una tenera ondata di calore: non aveva mai visto la ragazza con quella espressione di gioia. Mai" [SPOILER 4x05/ Season Invernale - SQ, naturalmente]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Beh? Commenti su questa season invernale? EHEHEH! Io non mi sbilancio. Non voglio sbilanciarmi, perché sì, nutro sempre un piccolo briciolo di speranza, ma fondamentalmente di quei due non mi fido, ed è per questo che guardo lo show con più distacco (certe puntate le ho pure saltate, detto onestamente).
Naturalmente, spero vivamente che questo strazio OQ sia definitivamente finito, perché è stato osceno. Vogliono dare un uomo a Regina e lasciare le cose con Emma nella friendzone? Va bene, perfetto, e che uomo sia, ma non lui, che si presume debba avere un codice d'onore, che è sposato con prole al seguito. Perché qui lo dico e lo sottoscrivo: per me, quel coso non è Robin Hood. Hanno distrutto un personaggio bellissimo per creare una soap-opera per tappare il buco durante il Frozen Arc con Emma. Hanno ridotto Regina ad una povera scema. Hanno fatto fanservice, punto, con un attore che onestamente non è nemmeno questo granché. Hook è tremila volte meglio e lo dico io che sono una Swen fino al midollo. In ogni caso, resto con un basso profilo di speranza e cerco di non aspettarmi grandi cose. In generale, comunque, questa prima parte non è stata eccelsa. Mia personale opinione. :)

Quanto sono prolissa. Bando alle ciance! SPOILER 4x05, poi vado a ruota libera. Per una volta è una friendship... ma potrei far diventare canon il tutto nella fic di Natale che ho già scritto per voi. Ora vediamo se riesco ad incastrare le cose. XD

Disclaimer: i personaggi di OUAT non mi appartengono (*scuote di nuovo il capo con fare sconsolato*)

 

É un inizio

 

«Non volevo che alleviassi il mio senso di colpa... volevo solo... che fossi mia amica»
«Pensavi che fossimo amiche?»
«Roba da matti, vero? Ma pensavo che potesse essere... che fosse possibile. Non smetterò di provare... anche se vuoi ancora uccidermi»
«Emma... aspetta! Io... non voglio ucciderti»
«Vedi? É un inizio»

Regina non era preparata a quelle parole, né tanto meno allo sguardo che la Salvatrice le aveva regalato in quel momento; i suoi meravigliosi occhi verdi brillavano e le avevano fatto letteralmente traballare il cuore. Il sorriso dipinto sul viso di Emma avrebbe illuminato gli angoli più oscuri della terra e per un attimo, il petto di Regina fu investito da una tenera ondata di calore: non aveva mai visto la ragazza con quella espressione di gioia. Mai.
Era rimasta piacevolmente colpita dalle parole di Emma; non avrebbe creduto possibile che riuscisse a vedere in lei una persona di cui potersi fidare...qualcuno da poter considerare una... amica. Con il senno di poi, aveva capito di aver sbagliato a dirle che non sarebbe mai stata dalla sua parte. Era stata ingiusta con lei quel pomeriggio. Emma aveva sempre combattuto al suo fianco; nelle miniere, su Neverland... contro Zelena. E anche poco prima, nella foresta, contro il mostro di ghiaccio. Era sempre stata l'unica che riusciva a calmarla con un semplice tocco. Era capitato sull'Isola...e anche sul ponte ghiacciato quella sera; quando aveva capito del tradimento di Sidney, Regina aveva sentito l'odio pervaderla. Stava perdendo il controllo, eppure con quella semplice stretta sul braccio, Emma era riuscita a farla rinsavire. Ancora una volta.

Volevo solo che fossi mia amica”

«Perché ti interessa così tanto?» domandò finalmente la donna, sedendosi stancamente su uno dei bauli che contenevano libri di magia.
Emma si umettò le labbra, prendendo cautamente posto vicino a lei. «Te l'ho detto: ho già fatto un errore in passato, e non lo farò di nuovo. In questa dannata città tu sei l'unica che capisce il mio disagio. L'unica che può comprendere come mi sento... e l'unica che può aiutarmi con la mia magia»
Regina abbozzò un sorriso. «Che dire della meraviglia con una mano? Pare che alla fine sia riuscito a mettere l'uncino nei tuoi pantaloni...» le chiese, sfoggiando una faccia schifata subito dopo; si domandò per un attimo perché si fosse irritata senza motivo solo alla menzione dell'uomo.
«Lui non ha infilato proprio un bel niente nei miei pantaloni!» rispose Emma sussultando, «è complicato» aggiunse, sbuffando subito dopo.
«Perché?»
La ragazza si pizzicò il ponte del naso sospirando: già, perché? Era una bella domanda, a pensarci. Con lui si trovava bene, inutile negare, ed avrebbe potuto togliersi anche qualche sfizio, prima o poi. Insomma, la follia di una notte...perché no? Divertirsi non equivaleva certo a sposarselo per forza. Inoltre, era un bel ragazzo, e probabilmente avrebbe fatto di tutto per accontentarla. Eppure qualcosa non andava, e in fondo al suo cuore se ne era resa conto: lei non lo amava, non come lui avrebbe voluto. La verità era che non sapeva che fare. Certe volte la infastidiva con la sua costante presenza; spesso l'aveva anche baciato per poterlo tenere buono, e questa non era certo una cosa di cui andare fieri. In altri momenti era grata di averlo affianco. Non aveva dimenticato quello che aveva fatto per lei quando era rimasta rinchiusa nella caverna con Elsa. Tuttavia, con lui non si sentiva completa... ed era convinta che non avrebbe mai potuto capirla fino in fondo. Non come avrebbe potuto fare Regina. Solo con lei si sentiva a proprio agio: loro due erano facce della stessa medaglia, in un certo senso. Riuscivano a comprendersi con uno sguardo, senza nemmeno dire una parola. La donna era davvero l'unica persona che sapeva cosa si provasse nel sentirsi rifiutati e incompresi: sì, loro due erano speciali. Erano... uniche.
In ogni caso, era inutile starci a pensare ora. Aveva altre priorità, al momento: salvare Storybrooke dall'ennesima immane catastrofe, occuparsi di suo figlio... donare un lieto fine alla donna seduta vicino a lei, e magari degnarla anche di una risposta alla domanda che le aveva appena fatto. «Non lo so» mormorò, evitando di guardare il sindaco, «scodinzola dalle mie parti tutto il giorno come un cucciolo, e sul serio non mi dispiace la sua presenza. Siamo anche andati a cena insieme, ma...»
Regina alzò un sopracciglio. «Ma?»
Ma non sei tu. Paradossalmente, sei proprio tu quella che si avvicina di più al mio essere, Regina, che io sia maledetta, avrebbe voluto risponderle la ragazza, «ma non credo sia la persona giusta per me. Non lo so, davvero. Inoltre sono successe troppe cose ultimamente. Non ho né la voglia, né il tempo di pensare a Hook in questo momento, e questa faccenda della Snow Queen di certo non sta aiutando»
Regina annuì, passandosi una mano tra i capelli. «É una brutta storia, e lei è pericolosa. Tra l'altro, nei miei libri non ho trovato niente in proposito e sono ancora alla ricerca di una soluzione per salvare la vita di Marian»
La Salvatrice le regalò un altro luminoso sorriso, e la ex Evil Queen si ritrovò spiazzata per un attimo. «Cosa?» chiese la bruna con fare curioso.
Emma fece spallucce, guardandola intensamente. «Niente... è che... sono orgogliosa di te»
Quelle parole andarono dritto nel cuore del sindaco, che la fissò con fare stupito, restando senza parole.
«Prima mi hai confessato che avresti voluto ucciderla» continuò la bionda, «e ora sei qui a dirmi che non riesci a trovare una cura per salvarla. Sei così diversa dalla donna che ho conosciuto nella Foresta Incantata: quella persona non avrebbe esitato un momento ad approfittare della situazione»
Un lampo di paura e tristezza attraversò gli occhi di Regina: Emma l'aveva vista nella sua veste più oscura. «Non sono più quella di un tempo» sibilò con fare seccato.
La bionda le afferrò una mano, stringendola dolcemente e sentendo chiaramente la loro magia scorrere attraverso quel semplice tocco. Ne rimase quasi stupita: la sensazione era piacevole, e la faceva sentire stranamente bene. «Lo so. Per favore, fidati... lo so. É per questo che mi sono sentita mortalmente in colpa per aver rovinato la tua felicità»
Il sindaco sospirò. «Non chiedere scusa per aver salvato una vita, Emma» le disse tenendole ancora la mano. Il tocco di magia che condividevano sembrava riuscisse a rilassarla in qualche modo. «Lei era... era una mia vittima. Ho strappato una madre a suo figlio per il mio tornaconto. Ho distrutto la famiglia di Robin e non posso permettermi di farlo di nuovo. Non succederà più. Io sono cambiata, è per questo che voglio aiutarla»
Gli occhi di Emma brillarono di gioia nel sentire quelle parole, e le sorrise dolcemente. «Troverò il modo di portare un lieto fine anche a te, Regina»
La donna sbuffò, sfoggiando un ghigno beffardo. «E cosa vorresti fare? Un censimento di tutti gli abitanti di Storybrooke per scegliere il miglior candidato?»
Stavolta, lo sceriffo scoppiò a ridere di gusto. «No, niente del genere. So di essere l'ultima persona che può darti consigli sull'argomento, visto il mio disastroso passato, ma la scelta è sempre tua, Regina. Non dovresti permettere a nessuno di prendere decisioni per te, soprattutto in amore»
La mora la fissò di nuovo basita. Nessuno le aveva fatto capire che in realtà era libera di scegliere la propria felicità. Sua madre, la pixie dust...c'era sempre stato qualcosa o qualcuno a dirle cosa avrebbe dovuto fare. «Che... che intenzioni hai, quindi?»
«Mh, non lo so ancora. Tanto per cominciare, una volta risolto questo problema della Snow Queen, potremmo fare qualcosa insieme a Henry. Un pic-nic... una gita o semplicemente stare a casa»
«Solo noi tre?» le chiese la donna con un filo di voce.
«Solo noi tre. Sarà felice di trascorrere un po' di tempo in santa pace con le sue mamme, non credi?»
L'altra annuì. «Lui mi sta aiutando molto»
«Lo so. Henry ti vuole bene, Regina, e ha bisogno di sua madre»
Il sindaco strinse leggermente la mano di Emma. «Ha bisogno di entrambe le madri»
«E noi saremo qui per lui» rispose la ragazza con decisione. «Quando tutto questo casino sarà finito, ci prenderemo qualche giorno solo per noi»
«E il pirata?»
Emma roteò gli occhi al cielo: il sorriso della donna era molto più importante di qualsiasi “pirata” o notte di follia. E comunque lei non era coinvolta del tutto con lui... non sarebbe stato un problema. Tra l'altro, la sua priorità era quella di ricostruire la fiducia con la madre di suo figlio. E da quella fiducia, magari sarebbe nato qualcosa di bello. O almeno ci sperava. L'importante era iniziare, il resto sarebbe arrivato in seguito. «Voglio trascorrere del tempo con la mia famiglia. Tu e Henry siete la mia famiglia, Regina. Voglio stare con voi due, senza nessun altro, nemmeno i miei genitori e mio fratello. Mi piacerebbe restarmene al calduccio a casa a giocare con nostro figlio. Leggere i suoi fumetti, prenderlo in giro, chiacchierare con te, bere il tuo sidro e gustare la tua lasagna senza pensare a niente all'infuori di noi»
Il cuore della bruna mancò di un battito: sarebbe stato... perfetto. «Davvero vuoi fare questo... anche con me?»
La ragazza annuì con decisione. «Elsa mi ha dato un consiglio, stasera. Mi ha detto di non rinunciare alle persone. Se qualcuno è importante per me, non devo arrendermi... e non lo farò»
«Io... sono importante?» le chiese deglutendo subito dopo.
La bionda le regalò un ghigno enigmatico, stringendole nuovamente la mano. «Sì che lo sei, altrimenti non sarei venuta qui ad infastidirti, anche se mi hai detto di voler restare da sola»
Regina la guardò per un attimo, avvertendo un briciolo di speranza affiorare nel suo cuore. «É tipico di te, Miss Swan, fai sempre il contrario di ciò che ti si dice»
Stavolta Emma scoppiò a ridere. «Come ho detto prima: sono un'idiota»
«Precisamente»
«Quindi, nonostante la mia innata idiozia che ti irrita da morire, a te andrebbe bene se Henry ed io facessimo in modo da renderti felice per un po'? So che ti meriti di avere un vero amore e un lieto fine ma... beh, per il momento ti accontenteresti solo di noi due?»
La donna prese un lungo sospiro: certo che le andava bene. «Sì» sussurrò dolcemente.
Si guardarono negli occhi intensamente, e dopo aver condiviso un timido sorriso, entrambe capirono che qualsiasi cosa ci fosse tra loro, si stava finalmente, lentamente ricostruendo. «Devo andare» disse la bionda alzandosi a malincuore, prima di lasciare la sua mano; entrambe le donne risentirono della perdita del contatto. «Ho delle cose da controllare alla stazione. Ti chiamo se scopro qualcosa, ok?»
Regina annuì mestamente; non sapeva bene il perché, ma avrebbe voluto che restasse a farle compagnia. «Io farò lo stesso. Ah... e fai attenzione con quella trappola gialla: da quando è arrivata la Snow Queen spesso c'è ghiaccio per terra» le disse, giocherellando nervosamente con le dita.
Lo sceriffo le sorrise, girandosi subito dopo per avviarsi verso l'uscita della cripta. Alzò una mano per salutarla e si voltò un'ultima volta nella sua direzione facendole un occhiolino. «Ti mando un sms appena sono in salvo, ok? Non preoccuparti. Buonanotte, Regina»
«Buonanotte, Emma»

Quando la bionda sparì dalla sua vista, il sindaco rimase seduta immobile sul baule con fare pensoso. Molte cose erano successe quella sera, e non avrebbe mai immaginato che Emma le parlasse in quel modo. Le aveva confidato qualcosa che probabilmente nessuno sapeva, parlando davvero a cuore aperto. Insolito da parte sua, dato che era sempre stata piuttosto chiusa e restia nel raccontare del suo passato. Per questo, Regina si sentiva stranamente felice: la ragazza aveva condiviso qualcosa di importante con lei, anche senza scendere nei particolari.
Tra l'altro, si era convinta che salvando Marian avrebbe fatto davvero la cosa giusta... e la Salvatrice sarebbe stata ancora più fiera di lei. Non sapeva perché improvvisamente le importasse così tanto il parere dello sceriffo, ma si era sentita così bene quando le aveva detto che era orgogliosa di lei, sfoggiando quello splendido sorriso.
Si chiese se fosse questo il significato della vera amicizia. Avere qualcuno con cui condividere tutto... le gioie, i dolori... i successi e le sconfitte. Qualcuno che ti fa ragionare e riesce a fermarti se c'è qualcosa che non va. Qualcuno che nonostante tutto ti fa sorridere. Qualcuno che alla fine viene sempre in tuo soccorso, perché ti vuol bene... Un amico che combatte per te, per regalarti una gioia.
Emma era tutto questo, e in cuor suo, il sindaco lo sapeva: anche se era alle prese con l'ennesimo problema, aveva sempre tentato di parlarle, di scusarsi per ciò che aveva combinato. La prima volta che ci aveva provato, erano state divise da una porta, e la ragazza le aveva giurato che avrebbe portato anche a lei il lieto fine. Quella volta, Regina non aveva visto il suo sguardo, ma ora, in quella cripta, la determinazione negli occhi di Emma le aveva fatto capire che forse, era l'unica che in fin dei conti, a modo suo, le volesse... bene. Oltre Henry, naturalmente. E detestava ammetterlo, ma anche Snow e quell'idiota del suo Principe. Tra tutti, però, Emma era colei che alla fine, era sempre al suo fianco, in un modo o nell'altro.
Sorrise dolcemente, pensando di nuovo all'espressione della ragazza quando le aveva detto che non avrebbe voluto ucciderla; sembrava che avesse appena aperto un regalo di Natale ed avesse ricevuto ciò che aveva sempre desiderato. Era stato inaspettatamente... bello. Ed era stato ancora più bello ciò che le aveva proposto dopo: trascorrere una giornata tutti insieme.

A te andrebbe bene se Henry ed io facessimo in modo da renderti felice per un po'?

Per un attimo, il cuore di Regina si gonfiò di gioia, immaginandosi la scena in cui Emma e Henry se ne stavano in salotto davanti la tv a mangiare stuzzichini e giocare con i loro orrendi videogames, mentre lei sbraitava a destra e a manca di non inondarle il tappeto persiano di popcorn. Avrebbero riso tutti insieme. Poi avrebbero cenato, e poi ancora si sarebbero sistemati sul divano a guardare qualche film della Marvel, mentre il fuoco scoppiettava nel camino. Solo loro tre. Come una famiglia.
In quel momento, perdendosi in quella bella visione, Regina si rese conto che forse tutto ciò di cui aveva bisogno era proprio lì davanti a lei, ed avrebbe dovuto solo afferrarlo. Si rese conto che l'unico autore del libro della sua vita... non era altri che se stessa.
Emma si sarebbe presa cura di lei, e di questo non ne dubitava: le aveva confessato che per lei era importante. Aveva detto che erano uniche... e speciali. E anche che era orgogliosa di lei: nessuno le aveva mai detto una cosa simile. Inoltre, aveva ragione: il suo affermare di non volerla uccidere, era stato un inizio.

Si ritrovò a pensare che forse, per una volta e con un po' di fortuna... proprio Emma avrebbe potuto essere il suo inizio.

FINE

 

Inizialmente avrebbe dovuto essere una flashfic... i miei neuroni si sono opposti e ne è uscito questo. Sono proprio pessimi! XD
Bah! Sappiamo tutti com'è andata in realtà... ma ieri sera abbiamo anche visto che qualcosa tra le due FORSE sta cominciando a muoversi, almeno a livello di amicizia.
“You need a drinking buddy. Shots?”
Piango. Una piccola, piccolissima gioia... per una volta.

Come sempre ringrazio chi legge, chi commenta, chi mette tra i preferiti le mie fanfic.

A presto (prima di Natale sicuramente)

Briskal

 

 

   
 
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