City Hunter/Angel Heart, 'Pain' di Inu

Pain.

Freddo. Solo ed unicamente freddo sentiva. E nonostante fosse coperta da tante coperte non riusciva a scaldarsi. Ma come poteva allorché dentro di lei vi era il vuoto? Tremava e nessuno poteva aiutarla. Nessuno avrebbe potuto perché quello che aveva subito era troppo grande anche per lei. Chiuse gli occhi ma mille immagini le si presentarono nella mente.
Era uscita per cercare Ryo ,che come al solito era andato in cerca di donne, ma l’unica cosa che aveva trovato era dolore. Un uomo più forte e più grande di lei l’aveva presa, con la forza, e l’aveva portata in un sudicio vicolo desolato. E lei aveva lottato, aveva cercato in tutti i modi di reagire ma la sua presa era troppo forte e più lei si ribellava, più lui la picchiava. Nella testa di Kaori un solo pensiero, una sola speranza: che Ryo fosse intervenuto a salvarla. Lui arrivava sempre quando era in pericolo, lui sarebbe arrivato. Più il tempo passava, più la sua convinzione vacillava soprattutto quando quel l’uomo insinuò la sua lurida lingua con prepotenza nella bocca della rossa. Con le mani la toccava, esplorava il suo corpo mentre lei inerme, schiacciata dall’uomo, non poteva far altro che sperare e piangere. Ma lui non si fermò alle carezze, le strappò i vestiti e continuò la sua violenza penetrandola con forza. Quando l’uomo si sentì soddisfatto andò via, lasciandola sola e rotta. Perché dentro Kaori qualcosa si era spezzato per sempre. Rimase sdraiata sul freddo terreno per minuti finché con una forza che neanche lei credeva di possedere prese il suo cappotto abbandonato sull’asfalto. Si coprì e s’incamminò verso il cat’s eye. Sperò ardentemente che Ryo non fosse lì, non voleva farsi vedere in quelle condizioni, ma quando stremata per la camminata arrivò e aprì la porta se lo ritrovò davanti.
“Kaori, dove sei stata? Ci hai fatto preoccupare.” Kaori non disse nulla non ne aveva la forza. Solo dopo Ryo si accorse in che stato era la sua assistente. Piena di lividi e graffi e con un cappotto mal ridotto che la copriva a malapena.
“Kaori cosa è successo? Che cosa ti hanno fatto?” La ragazza lo guardò e poté leggere nei suoi occhi tristezza e paura.
“Voglio tornare a casa. Ti prego portami a casa.”
Kaori aprì gli occhi. I ricordi la perseguitavano, non le davano tregua. E odiava sé stessa per non essere stata forte abbastanza per salvarsi per superare questa situazione, odiava quell’uomo per il male che le aveva recato, odiava Ryo per non essere riuscito a salvarla e odiava il mondo intero perché andava avanti mentre lei rimaneva inchiodata a quel letto. Aveva provato a ricominciare, a far finta di niente ma tutto le sembrava vuoto, inutile. Si alzò dal letto per andare in bagno. Cominciò a lavarsi le mani strofinando sempre più forte. Si sentiva ancora sporca, sentiva ancora sul suo corpo le mani di quell’uomo. Strofinò con più forza, utilizzò una spugna per pulirsi meglio. Continuò con forza finché non le uscì del sangue ma neanche quello l’arrestò. Continuò, continuò e continuò ancora perché voleva togliersi quella sensazione. E non importava se usciva sangue, non importava se sentiva dolore voleva solo che quella sensazione svanisse. Due forti mani la fermarono. Kaori a quel contatto si spaventò ed arretrò finché non sentì la sua schiena poggiare sulla gelida parete. Ryo non disse nulla, la guardò triste. E la ragazza sapeva quanto lui soffrisse a vederla ridotta in quelle condizioni, a non potersi avvicinare senza che lei tremasse a un suo tocco. E Kaori si detestava per il suo comportamento perché più di ogni altra cosa al mondo voleva poterlo abbracciare e sentirsi al sicuro ma appena ci provava i ricordi la schiacciavano e la paura l’assaliva.
“Kaori , guarda le tue mani. Sono pulite.” La rassicurò per poi avvicinarsi di poco a lei. La rossa cercò di indietreggiare ma oltre non poteva e si sentì rinchiusa, intrappolata e senza via d’uscita. L’aria le sembrò mancare e si costrinse a fare profondi respiri. Ryo se ne accorse e si allontanò da lei il più possibile. Lei si maledì: perché doveva comportarsi in quella maniera? Perché non riusciva a controllarsi?
“Kaori va tutto bene. Io sono qua e non ti farò niente.” Il suo corpo si allontanava sempre di più da lei ma i suoi occhi la supplicavano di avvicinarsi. La ragazza fece un enorme sospiro, e mosse piccoli passi verso lui. Lei non voleva rimanere incatenata a quelle paure ma soprattutto non voleva stare lontana da lui. Il cuore le batteva fortissimo e il respiro iniziava a mancarle allorché si ritrovo di fronte a lui. Ryo per lei aveva smesso di lavorare, era sempre disponibile per lei, per qualsiasi cosa lui era presente. Adesso toccava a lei. Alzò un braccio per toccarlo e si sentì bene accarezzando la sua pelle. Da quanto tempo non lo faceva? Ryo sollevò la mano e le toccò la guancia. Kaori si spostò come se si fosse scottata. Di nuovo: era scappata.
“Kaori…non volevo, scusa.” Disse il moro pentendosi del suo gesto avventato.
“Perché non ci riesco? Maledizione.” Urlò la rossa lanciando tutto ciò che aveva vicino stando attenta a non prendere lui. Dopodiché si accasciò a terra tremante e piangente.
“Perché è successo? Perché Ryo?” Calde lacrime uscirono dai suoi occhi. Il moro non poté fare a meno di sentirsi meglio, finalmente Kaori aveva iniziato a sfogarsi , era la prima volta che piangeva dopo che l’aveva incontrata in quello stato. Lei non era scomparsa sotto tutto quel dolore, quello che aveva fatto oggi, avvicinarsi a lui, era la prova che stava reagendo, che stava riemergendo. Ryo si avvicinò a lei e la prese in braccio. La sentì tremare al suo contatto ma lo ignorò, doveva portarla a letto: aveva bisogno di dormire.
“ Perché non c’eri? Perché non sei venuto?” Chiese Kaori tra un singhiozzo e un altro.
“Ti ho cercata ovunque ma non sono riuscito a trovarti. Sono andato al cat’s eye per vedere se gli altri avessero notizie e poi ti ho incontrato.” Ryo arrivò alla stanza di Kaori e l’adagiò sul letto, le rimboccò le coperte e s’incamminò verso la porta.
Ma la ragazza lo trattenne per un braccio.” Dormi con me stanotte?” Ryo accettò volentieri e si distese accanto ad ella. Kaori rifugiò la testa sul petto di lui e fece aderire il resto del corpo con quello di Ryo .
“Non mi lasciare, non mi lasciare mai più. Ti prego.” Ripeté la rossa in continuazione per convincersi che lei era tra le braccia di Ryo e non in quel vicolo buio. Le accarezzò con lentezza i capelli per dimostrarle che era lì e che non andava da nessuna parte. Ryo sapeva che il giorno dopo Kaori non sarebbe stata la solita attiva, allegra e solare che ci sarebbe voluto del tempo per ritornare quella di prima. Ma aveva la certezza che lei ce l’avrebbe fatta, già anche quel piccolo gesto di dormire insieme, che poteva sembrare insignificante, era un passo avanti anche se le era costato molto, tanto che lui la sentiva ancora tremare al suo tocco. Kaori avrebbe superato tutto perché accanto a lei c’era Ryo.
“Non ti lascerò mai più.” Le sussurrò Ryo all’orecchio,quelle furono le ultime parole che la ragazza sentì prima di addormentarsi tra le braccia di quell’uomo che l’avrebbe protetta sempre.

Salve =) prima storia che scrivo qui e non so neanche da dove mi sia uscita XD. Volevo fare qualcosa di diverso considerando che in qualsiasi situazione Ryo salva sempre Kaori, ho pensato e se lui per una volta non ci riuscisse? E da qui e partita la mia storia. Non vi rubo altro tempo e ringrazio coloro che sono riusciti ad arrivare a fine pagina. Una buona serata =).