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Autore: cheekbones    17/12/2014    7 recensioni
AU Sterek!Hogwarts
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"Lascia perdere, McCall" una mano lo colpì dietro la nuca e si ritrovò a mugugnare di dolore. Gli avrebbe tolto venti punti, minimo. "Nessuno uscirebbe con Stilinski, nemmeno a pagamento"
Derek Hale. Dannazione. Scott lo guardò in tralice, ma non aggiunse nient'altro - era pur sempre il suo Alpha. Il suo Alpha Serpeverde.
"Hale, ti prego. Pensa ad acchiappare il Boccino alla prossima partita di campionato, qualcosa mi dice che perderete" sibilò Stiles, dando un calcio a Scott.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Parola d'ordine? (Hogwarts AU)'
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Sterek AU
La Stamberga (molto più) Strillante





Da qualche parte, nei corridoi di Hogwarts, c'era una volta...





Il prefetto di Grifondoro, Stiles Stilinski, sesto anno, ogni tanto si chiedeva perchè aveva scelto come migliore amico Scott McCall. Per carità, era un fratello per lui, ma era anche il capitano della squadra di Quidditch dei grifoni. E, sinceramente, quale ragazza guardava lui quando c'era Scott che gonfiava il petto come una fenice in calore? In fondo era colpa sua se era ancora single, di chi altri?
"Stiles" mugugnò Scott, allungando una mano verso il suo tema di Antiche Rune. "Mi fai copiare?"
"Fammelo prima finire!" sbottò il prefetto. "E poi come giustifichiamo le somiglianze?" si guardò in giro, sperando che nessuno li avesse sentiti, seduti in Sala grande. Quelli di Serpeverde avevano la cattiva abitudine di fare la spia, quando qualcuno copiava. Stronzi.
"Mettiamo dei sinonimi!" sorrise.
Stiles alzò un sopracciglio. "Scusa ma Allison non ti sgrida?"
"No. Lydia la aiuta di continuo a fare i compiti"
"La aiuta. Non la fa copiare!"
"E se ti presentassi Connie McNamara?" ghignò Scott. "In fondo la vuoi conoscere da settimane!"
Stiles ci pensò su per qualche minuto. Connie era il suo nuovo grande amore - ovviamente non ricambiato; quinto anno, Corvonero. L'aveva vista la prima volta al campo di Quidditch, durante una partita amichevole Grifondoro-Corvonero, ed erano seduti vicini. Stiles ci aveva provato in modo spudorato, ma il suo tentativo era caduto nel nulla, perchè Connie preferiva di gran lunga guardare i muscoli dei giocatori in campo.
"E tu come la conosci?"
"Il festino di giovedì. Era con Kira e Lydia, che hanno fatto le presentazioni" Scott fece spallucce. "Ha fatto un po' la gatta morta, prima che Allison dicesse che ero di sua proprietà, le stava per lanciare una fattura" ridacchiò. "Comunque, potrei metterci una buona parola! Sei pur sempre un prefetto!"
Stiles giocherellò con la piuma. "Non so..."
"Lascia perdere, McCall" una mano lo colpì dietro la nuca e si ritrovò a mugugnare di dolore. Gli avrebbe tolto venti punti, minimo. "Nessuno uscirebbe con Stilinski, nemmeno a pagamento"
Derek Hale. Dannazione. Scott lo guardò in tralice, ma non aggiunse nient'altro - era pur sempre il suo Alpha. Il suo Alpha Serpeverde.
"Hale, ti prego. Pensa ad acchiappare il Boccino alla prossima partita di campionato, qualcosa mi dice che perderete" sibilò Stiles, dando un calcio a Scott.
"Vinceremo noi!" ridacchiò quest'ultimo. "Puoi anche mettere come Battitore Jackson, ma non c'è storia!"
Derek alzò gli occhi al cielo e lanciò uno sguardo al tema di Stiles. "Non ti conviene copiare, McCall. E' fatto male e rischi di farti mettere in punizione" si abbassò sul banco e sussurrò. "Così poi ti perdi la sera di luna piena, e qui nessuno vuole che succeda, giusto? Potresti uccidere la cara Argent"
Scott lo guardò male e si trattenne dal lanciargli una maledizione.
"Sì, grazie Hale, adesso puoi strisciare da qualche altra parte" ringhiò Stiles. "Scott. Presentami Connie" disse, mentre Derek era ancora lì a fumare rabbia. "Ho decisamente bisogno di una scopata" prese le sue cose e se ne andò, mollando gli altri due in Sala Grande.
"Lo fai sempre arrabbiare" mormorò Scott. "Ogni tanto potresti risparmiartela"
Derek indurì la mascella. "Risparmiarmi per lui? Nemmeno da lupo morto"

Il gufo arrivò quando Stiles era malamente steso sul suo letto, a guardare il soffitto come se fosse personalmente responsabile di tutte le sue sfortune. Sentì il ticchettio fuori dalla sua finestra e si voltò appena per vedere Incubus che grattava con la zampa sul vetro.
Stiles e Incubus avevano una relazione lunga e complicata. All'inizio non si piacevano molto, e il gufo, nero come la notte, non faceva che beccargli le dita e graffiargli la testa, volando in circolo attorno a lui; col tempo, avevano trovato un compromesso: Stiles gli lanciava un po' di bacon (Derek non glielo dava mai, perchè diceva che lo appesantiva) e Incubus faceva il bravo gufo, addirittura chiedeva qualche grattino.
Stiles aprì la finestra solo per lanciargli la carne, che Incubus afferrò al volo. Lasciò un bigliettino sul davanzale e volò via. Stiles guardò male anche il biglietto, perchè non poteva fare altro, quella giornata.


Ti aspetto alla Stamberga Strillante alle 11
-D

Certo. Il ragazzo accartocciò il biglietto e gli diede fuoco con la bacchetta. Derek non chiedeva mai una risposta, semplicemente perchè presupponeva che nessuno potesse disubbidirgli. Oh, quanto lo odiava. Odiava, però, di più se stesso perchè sapeva che ci sarebbe andato, solo che ancora non sapeva perchè - continuava imperterrito a negare la sua attrazione per Derek, fingendo che le ragazze fossero ancora il suo principale interesse.
La Stamberga era il loro piccolo nido d'amore (almeno nella sua testa, per Derek doveva essere una specie di casa d'appuntamenti) e, se l'aveva convocato, voleva sicuramente dirgli qualcosa. O fare sesso. Stiles contava molto sulla seconda opzione.
Alle dieci e mezza, a fine ronda serale, Stiles salutò Danny, il prefetto Tassorosso, e si avviò verso il Platano Picchiatore per sgusciare alla Stamberga. Con molta probabilità, Derek era lì già da qualche ora, a raccogliere provviste per la luna piena della settimana dopo.
Di fatto, Stiles lo trovò a sistemare con la bacchetta delle bende e del disinfettante.
"Potevo pensarci io" gli fece, spolverandosi il mantello con nonchalance.
"L'ultima volta hai scordato i vestiti puliti" gli rispose Derek, stranamente tranquillo.
Stiles non gli rispose, si limitò ad avvicinarsi a lui e abbassare la bacchetta. "Cosa vuoi?"
"Connie McNamara" Derek inspirò. "Sul serio?"
"Sul serio" sbuffò Stiles. "Cosa c'è stavolta? E' troppo bella per me?"
"Me la sono fatta l'anno sorso, è un'incapace"
Paradossalmente, l'informazione diede fastidio al Grifondoro più degli insulti di quella mattina e più di quell'incontro improvviso. "Bene. Grazie per l'avviso, ma posso accontentarmi, non sono abituato bene come il principe delle Serpi"
Derek lo afferrò per la cravatta prima che potesse lasciare la Stamberga. "Stilinski, lo sai che non ti conviene sfidarmi, vero?" gli ringhiò, a qualche centimetro dal suo naso.
"Hale, lo sai che tu, su di me, non hai proprio alcun diritto?"
"Torni sempre da me, l'hai dimostrato stasera, quindi ho tutti i diritti che reclamo"
Colpire un Grifondoro nell'orgoglio era estremamente facile, ma Stiles si sentì ferito nel profondo. Non era semplicemente la sua dignità personale, ma i suoi sentimenti ad essere messi in discussione; per quanto Derek fosse uno stronzo, con lui stava bene e non l'aveva mai fatto sentire una puttana. A quanto pare, era quello che era. Stiles si allontanò dalla presa del Serpeverde e tirò su col naso - l'ultima cosa che voleva fare era piangere.
"Hai ragione. La prossima volta mi preoccuperò di non tornare, visto che qui per me non c'è niente"
"Stiles"
"Cos'altro vuoi?" piagnucolò, pronto ad andarsene ancora una volta. "Lasciami in pace, ne ho abbastanza"
"Ti prego" mormorò l'altro.
Ti prego, non andare.
Ti prego, non sopporto che tu sia di qualcun altro.
Ti prego, cerca di resistere.
Ti prego, non lasciarmi qui.
I Serpeverde, i Purosangue, non pregavano mai nessuno e Stiles sapeva quanto quell'ammissione di sentimenti gli era costata, riusciva a leggere tra le righe. Sentì gli occhi inumidirsi: davanti a sè c'era un ragazzo pentito, indeciso e, a modo suo, innamorato. Era proprio da quel Derek che tornava tutte le volte, ignorando la situazione insostenibile per il suo cuore.
"Forse Connie non è poi così carina" sussurrò Stiles. E lo baciò.

"Hai sentito della Stamberga?" Kira arricciò il naso, mentre cercava di afferrare una felce carnivora ad Erbologia.
Lydia la aiutò e strozzarono la pianta. "No, cosa?"
"Ultimamente si sentono delle urla"
"Come al solito" sbuffò Lydia. "E' infestata, l'hai dimenticato?"
"Urla molto più forti" fece Kira, asciugandosi le mani. "Devono esserci spiriti nuovi"
Dietro di loro, Stiles Stilinski arrossì, colpevole, e lanciò uno sguardo ammonitore a Derek Hale, che rideva apertamente dall'altra parte dell'aula.

































cheekbones' corner:

quanto mi diverto a scrivere 'ste minchiate, non avete idea. Ne ho già scritta un'altra ahahhahahhaa
Fatemi sapere *^* Se volete che sparisca, ditemelo ahahhaha

Baci,
Amy

  
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