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Autore: Wild One    17/12/2014    0 recensioni
Lei, acida come poche, con l'odio verso tutto e tutti. Ragazza simpatica, a volte. Ma piena di difetti. non si sarebbe mai aspettata di innamorarsi di qualcosa al di fuori dei libri. Non si sarebbe mai aspettata di innamorarsi di qualcuno.
[Dal prologo.]
"'I like the summer rain."
Era vero. La pioggia estiva mi piaceva da impazzire. Restavo per interi minuti a guardare la pioggia appoggiata con i gomiti sul davanzale e la testa poggiata sulle mani. Mi piaceva osservarla cadere e fare contrasto con la luce. Era davvero incantevole. Mi faceva pensare a lui."
Genere: Romantico, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Zero.





|PROLOGO|


'I like the summer rain."

Era vero. La pioggia estiva mi piaceva da impazzire. Restavo per interi minuti a guardare la pioggia appoggiata con i gomiti sul davanzale e la testa poggiata sulle mani. Mi piaceva osservarla cadere e fare contrasto con la luce. Era davvero incantevole. Mi faceva pensare a lui.




Guardai l'orologio appeso al muro.
Segnava le 15.40. Mi alzai di malavoglia cercando di convincermi ad andare a quello stupidissimo corso di chitarra a cui mi aveva iscritto la mia stupidissima madre.
"Appassionati a qualcosa!"
Mi ripeteva sempre lei.
Non le andava giù che restassi sempre chiusa in casa a studiare o leggere.
Dannazione madre, quella era la mia passione!

Sbuffai, aprendo la porta e andando verso il bagno per rendermi presentabile.
Mi sciacquai velocemente il viso,slegai i capelli cercando di dar loro un senso e indossai un paio di jeans, delle Globe e un maglione lungo fino a metà coscia. Mi piacevano le cose enormi.
Nascondevano tutti i difetti fisici.
Scurì la lima degli occhi con un filo di matita e applicai alle ciglia un po di mascara.
Rimasi a 'contemplarmi' per un pò. Più che altro per perdere tempo. Magari se facevo tardi non mi facevano entrare. Cercai di districare i capelli ricci con le mani, cercando anche di metterli in ordine. Dannazzione, non li sopportavo. Erano troppo lunghi. Ricadevano sulle spalle, fino ad arrivare sotto il petto. Peró erano biondi, cosa che mi piaceva. O meglio, non biondi tipo Barbie. Erano un biondo cenere, più scuri alla radice, quasi castani, e più chiari alle punte.
Sospirai.
Basta così, forse avevo fissato la mia figura nello specchio abbastanza.
Scesi piano e svogliatamente le scale per andare al piano di sotto.

"Allora Ashley, hai preso la chitarra? Sbrigati, che stai facendo tardi!'
La voce gracchiante di mia madre si fece eco nelle mie orecchie.
"No mà, ora la prendo e esco." Sbuffai.
"Va bene, ma sbrigati. Voglio che diventi una brava chitarrista, tesoro. A me sarebbe tanto piaciuto...."
Mi venne vicino, togliendomi un batuffolino del maglione verde scuro dai capelli.
"Si intona con i tuoi occhi." Disse.
Alzai automaticamente gli occhi al cielo prima di girarmi dall'altra parte."torna quando vuoi, ok? Ti aspetto per cena."
Quando vuoi? Pf, sarei tornata prima di subito.

La intravidi sorridere. Grazie donna, non ti saresti mica dovuta sorbire tu due ore con gente sconsciuta e uno strumento che non ho la minima idea di come funzioni.
Afferrai di malavoglia la chitarra e aprii la porta.

"Esco!"Mugugnai.
"Ciao tesoro, divertiti."
"Sarà uno spasso." Risposi secca.

Mi richiusi la porta alle spalle e cominciai a camminare verso la mia inutile scuola dove si sarebbe tenuto il mio inutile corso di chitarra.
Magnifico.

Per mia sfortuna la scuola non era molto distante da casa. Una decina di minuti a piedi.
Diamine peró, la chitarra pesava troppo per i miei gusti.
Posai la custodia con all'interno lo strumento per terra, alzando poi lo sguardo. Dai nuvoloni grigi che davano al cielo quell'aria triste e spenta entro domani mattina avrebbe sicuramente piovuto.
Rimasi a fissare il cielo per un pó, fino a che un ragazzo con la chitarra non mi sorpassò.
Già... il corso.
Rimisi la chitarra in spalla e mi incamminai verso la scuola.
Quando arravai al cancello della scuola un gruppo di ragazzi stava entrando rumorosamente nell'edificio.
Come si suol dire 'segui la massa.' E così feci, fino a che non mi trovai davanti all'aula di musica. Entrai.
Era una stanza completamente vuota, con al centro un semicerchio di sedie sistemate ordinatamente intorno ad un'altra sedia.

Forse avevo sbagliato aula. Piu che un corso di chitarra sembrava un centro di alcolisti anonimi.
Mi sedetti dove trovai posto. Più o meno al centro della fila, tra una ragazza e un ragazzo che sembrava appena uscito da uno di quei telefilm americani.
Sbirciai alla mia destra. Riconobbi il ragazzo che mi aveva sorpassato prima. Per il resto, tutte facce nuove.
Fantastico.
In poco tempo comunque la stanza si riempì completamente. Eravamo una ventina, uno più uno meno.
Arrivò l'insegnante e all'istante calò il silenzio.
Si posizionó sulla sedia al centro e ci guardó negli occhi uno a uno.

"Si comincia da destra. Nome, cognome se volete, motivo per cui volete suonare e se sapete già fare qualcosa."

Cominció a parlare un ragazzo con i capelli neri come la pece.

"Alex, la musica è la mia passione, e questa è la prima lezione che prendo."

Ci fù un rapido giro di nomi, fino ad arrivare a me.

"Ashley, ma mi chiamano tutti Ash." Scrollai le spalle leggermente.
"Non ho mai studiato musica e sono qui per ordini dall'alto."
Alla faccia della schiettezza. Mai stata tanto sincera in vita mia.

Ricevetti qualche sguardo storto da parte di qualcuno. Cose che capitano.
Scoprì che il ragazzo vicino a me si chiamava Luke, e che a quanto pare insieme ad un altro di cui non ricordo il nome ci sapevano fare con la chitarra. L'insegnante chiese loro di far sentire qualcosa e si, lo ammetto, erano davvero bravi. Alla fine l'insegnante -Il Prof. Mcolest- ordinó ai due malcapitati di aiutare gli altri ragazzi nel corso dello studio dello strumento.

Fortunatamente le due ore passarono in fretta. Un pó perchè il professore aveva deciso di presentarci il programma, un pó perchè aveva una parlantina implacabile, e di pratica non facemmo quasi nulla. Apparte qualche accordo di base, e inutile dire che stavo letteralmente litigando con la chitarra.
Mi venne in soccorso un tipo mezzo asiatico, nonché il ragazzo che mi era sfrecciato vicino poco tempo prima. Uno che di chitarra ci capiva,a quanto pare.

"Hey, nonono. Tieni il polso più morbido. Spingi bene con le dita sulle corde." Feci una smorfia che lui interpretó come smorfia di dolore ma che in relatà equivaleva ad un 'lasciami in pace.'
"Lo so, all'inizio fa male. E ora dai una pennata delicata, dall'alto verso il basso."
"Ok Heinstain, a questo ci arrivavo da sola."
Alzò le mani in segno di resa e si avvicinó a qualche altro ragazzo in difficoltà.

Uscimmo dall'aula con la chitarra quasi inutilizzata in spalla. Finalmente sarei potuta tornare a casa.

"Cavolo, hai un bel caratterino he."
Mi girai leggermente in direzione della voce. Era il tipo che aveva cercato di aiutarmi. Ma ce l'aveva con me?
"Già."

Uscì dal cancello affiancata dal ragazzo.

"Andiamo nella stessa direzione, vero? Ti ho vista mentre venivo."
"Oh, si." Ok, quel tipo era uno stalker.

Camminammo in silenzio. In effetti non avevamo molto da dirci.

"Okay, io devo girare. Ci vediamo dopo domani... hem... come ti chiami scusa?"
"Oh, si scusa. Mi chiamo Calum."
"Okay Calum, io sono Ash. Ci vediamo dopo domani." Accenai uno svogliato gesto con la mano.
Bha. Spero che la prossima volta non provi a fare amicizia o si ritroverà il plettro su per le cavità nasali.





|ANGOLO DELL'AUTRICE.| Hey, belle donne! Primo capitolo di questa ff. Premetto che la continuerò solo se arriverò almeno alle 3 recensioni. Avendo oco tempo a disposizione per me sarebbe inutile andre avanti con una storia non seguita. Volevo specificare che questa è la mia prima ff in assoluto sui 5sos. Non sono nemmeno una loro fan vera e propria, a dirla tutta. Ma mi piacciono, e ho pensato: "Hey, perchè non scriverci una storia?!". Mi raccomando recensite in tante che a me fa piacere. Un bacioneee, Asia.
  
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