CAPITOLO 5
IO, SENZA DI LEI
Quando Miyu aprì gli occhi, non capì più dove si trovava. Aveva la testa in una tale confusione che non si era nemmeno resa conto di essere stesa a terra. Si rialzò cercando di connettere quello che era successo, tutte quelle immagini che si erano susseguite così velocemente, e poi quella strana sensazione di nausea che ancora la accompagnava. Meccanicamente cercò Kanata, ma non lo trovò. Solo allora si rese conto che si trovava davanti all’entrata del tempio.
-
Ma… ma come ho fatto ad arrivare sin qui!!!- C’era qualcosa di strano
nella sua voce, ma non se ne rese conto, perché in quel momento era troppo
impegnata a spiegarsi come mai era ritornata sino a casa, perciò entrò
sperando di poterci capire qualcosa.
-
Baumiau!!! Lou!!! Dove
siete?- nessuno rispondeva.
Miyu entrò nella cucina e vide il signor Hosho che trafficava ai fornelli, e
rimase molto colpita di vederlo lì. Il padre di Kanata era in viaggio in quel
momento, e per un attimo pensò ad un’improvvisata, infatti conosceva molto
bene il carattere un po’ matto del suocero. Pensò, quindi, di accoglierlo e
di salutarlo.
-
Bentornato Hosho!!!- Miyu rimase ferma per qualche secondo alle sue
spalle, ma lui non si muoveva.
-
Ehm… Hosho? Mi senti?- niente, l’uomo continuava a cucinare
tranquillamente. Poi, d’un tratto si voltò, e come se niente fosse camminò
dritto verso Miyu e la trapassò. Lei si spaventò parecchio, e si mise ad
urlare. Non riusciva capire per quale motivo il signor Hosho l’avesse
trapassata come un fantasma.
-
M-m-ma non è p-possibile!!! S-s-sono un f-fantasma!?!- era ancora
confusa e impaurita, quando l’occhio le cadde sul calendario. Rimase a bocca
aperta, quando si rese conto che era di 14 anni prima!!!
-
M-ma è incredibile!!! Questo vuol dire che… che sono ritornata nel
passato… ma allora oggi… ma certo, questo è il giorno in cui sono arrivata
a casa Saionji!!!- Miyu ancora non riusciva a capire come mai fosse tornata
nel passato, ma la cosa la rallegrava parecchio.
-
Vediamo… se non mi sbaglio tra poco arriverà Kanata, e aprirà la porta
del bagno!!! Andiamo a vedere!!!- con una corsa raggiunse il bagno e attese
molto divertita. Dopo qualche minuto sentì la porta di casa che sbatteva e i
passi e la voce di Kanata.
-
Ciao!!!- Miyu attese con un sorrisino pungente, che aprisse la porta del bagno,
e quando avvenne rimase di stucco. Il giovane Kanata, senza fermarsi, entrò nel
bagno vuoto e richiuse la porta. Ancora con la bocca aperta, a Miyu ritornarono
alla mente le parole della discussione che prima aveva fatto con Kanata.
-
Era meglio se non ti avessi mai incontrato… allora…-
Miyu
guardò tristemente, Kanata e suo padre cenare in silenzio, da soli. La quiete
venne rotta solo dallo squillo del telefono.
-
Questa è la chiamata che ricevette per andare in pellegrinaggio…-
difatti, dopo aver chiuso la comunicazione, questa volta tranquillamente, il
signor Hosho salutò il figlio e partì, lasciando Kanata da solo. La cosa che
colpì molto Miyu, fu lo sguardo triste del ragazzo. Questi, però scrollò
velocemente le spalle e andò nella sua stanza.
-
Ora… ora lui è solo…- Miyu
si sedette sul divano, e cominciò a riflettere. I suoi pensieri furono
interrotti bruscamente, quando sentì un forte rumore provenire dalla porta
d’ingresso.
-
Questo… deve essere Lou!!!- Miyu accorse, e vide che anche il giovane
Kanata era arrivato davanti alla porta.
-
Ma che cavolo sta succedendo!!!- l’ufo, volò ancora e si portò nel tempio.
Kanata lo seguì, e cercò di capire di cosa si trattava.
-
E’ ovvio che abbia combinato tutto quel macello!!! Quella volta io me ne
volevo andare, e aprimmo la porta… e adesso come farà?- Lou uscì
dall’ufo, e volò verso Kanata.
- E.. e tu chi sei!?!- per lui era incredibile, solo che adesso non sapeva come fare, perché non c’era Miyu che gli avrebbe fatto notare che aveva bisogno di mangiare, e poi non appena il piccolo si era reso conto che c’era soltanto lui, incominciò a piangere, chiedendo di sua madre. Miyu cercava in tutti i modi di richiamare l’attenzione del piccolo e di Kanata, ma non ci riusciva. Lei non esisteva, e non poteva fare niente. Vide Kanata disperato e ne soffrì parecchio. Poi, per fortuna, Baumiau, sentendo le urla del piccolo, si svegliò prima del previsto, e uscì allo scoperto. Dopo le presentazioni, finalmente la situazione migliorò, anche se spesso Lou scoppiava a piangere perché chiedeva disperatamente la madre. Ormai aveva riconosciuto Kanata come suo padre, ma mancava qualcosa, e quel qualcosa era proprio Miyu.
-
Se solo ci fossi io… le cose sarebbero diverse…-
La vita dei tre trascorreva tranquillamente. Miyu assisteva con una punta di malinconia alle loro vicende. Non riusciva a spiegarsi il perché, ma riusciva a vedere solo le tappe più importanti, le situazioni più particolari; in pratica il tempo si fermava solo in quelle occasioni, diversamente si muoveva molto velocemente, e Miyu passava da uno stato di tristezza, ad uno di nausea, per lo spostamento del tempo. Ogni volta notava che le loro avventure erano molto diverse da quelle trascorse insieme, e che Kanata si era affezionato parecchio al piccolo Lou, molto più di quando c’era anche lei. Forse era dovuto al fatto che fosse completamente solo, e l’unico conforto era rappresentato da quel bambino così piccolo. Naturalmente, senza di lei, né Chris, né Kurita, e nemmeno sua sorella Momoka, fecero mai la conoscenza di Lou. Perciò la vita di Kanata si divise completamente tra quella scolastica, dove doveva sopravvivere ogni giorno alle sue fans, e quella di casa, dove trovava il calore e l’affetto di Lou e di Baumiau.
Anche
molte delle loro avventure, non furono mai vissute dai tre: a cominciare dal
pericolo rappresentato da Seya Yaboshi, e poi il mondo delle favole, la festa a
casa di Chris, l’esplosione del carburante della navicella, i tentativi di
conquista di Hikarigaoka, e tante altre ancora. La loro vita senza Miyu era
molto più tranquilla, ma lei sentenziò che fosse anche troppo monotona. Anche
se, infatti, spesso avevano corso dei pericoli, e avevano avuto dei grandi
timori, alla fine quell’anno con Lou lo avevano conservato sempre nei loro
cuori, come qualcosa di speciale.
Miyu
capì di essere ormai arrivata alla fine, quando si rese conto che presto i
genitori di Lou sarebbero arrivati. Nessuno aveva festeggiato il suo compleanno,
perciò la presenza di Lou rimase segreta fino alla fine. Quando i suoi veri
genitori lo portarono via, Miyu vide Kanata farsi forza, e salutarlo con il
sorriso sulle labbra, ma quando la loro navicella volò via, credeva che se ne
sarebbe entrato in casa, con le mani in tasca, sospirando e dicendo che
finalmente, era tutto finito, invece lo vide solo e abbattuto. Lo vide sedersi
sul portico del tempio, mettersi le mani sul viso e cominciare a piangere. Miyu
rimase di stucco. Non era vero che lui avrebbe vissuto meglio da solo, era una
bugia dettata dalla rabbia!!! Miyu piangeva assieme al giovane Kanata, seduta di
fianco a lui, e sperava che in qualche modo, sentisse la sua vicinanza; poi,
come le era già capitato più di una volta, le immagini si offuscarono e si
susseguirono velocemente. Questa volta, però sparirono all’improvviso,
lasciando l’oscurità. Miyu si alzò in piedi, e iniziò a preoccuparsi per
quel buio così opprimente. In quel momento, l’unica cosa che le venne in
mente, era che voleva a tutti i costi poter abbracciare il suo Kanata. D’un
tratto sentì una voce provenire verso una direzione imprecisata. Provò a
seguire quella voce, e intanto sperava ardentemente che appartenesse alla
persona di cui in quel momento aveva più bisogno…
Continua…
E
adesso che farà Miyu? Riuscirà a ritrovare Kanata? E lui, dove sarà finito?
Questo ed altro, lo saprete nel prossimo ed ultimo capitolo di questa fanfic,
intitolato “IO, SENZA DI LUI”. Mi raccomando, mandatemi i vostri commenti, e
fatemi sapere cosa ne pensate!!! Ciaooooo
Ryta Holmes