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Autore: Irinee    19/12/2014    0 recensioni
Vedo solo una luce, ma è fioca, c'è la nebbia in città;
Le lacrime solcavano il viso come il mare Islandese agitato.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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             Þoka

Le mani toccavano il prato soffice, e con fatica mi trascinavo nell'oscurità del parco. 
“Cosa sto facendo?” Mi ripetevo.
I vestiti sporchi di sangue e il cuore sporco di rabbia.
Lui si avvicina sempre di più. 
Come faccio? Non riesco a camminare, provo, mi alzo ed oscillo come una bilancia, cado a terra, un ramoscello mi graffia una mano.
Poi vuoto totale.
Dove sono? 
Chi sono?
Chi è?
Vedo solo una luce, ma è fioca, c'è la nebbia in città; non riesco a muovermi, le catene mi fanno rimanere in quel letto tanto scomodo.
Posso fare solo una cosa: sperare che qualcuno mi trovi. 



“Mi dica signore!” la voce metallica mi rimbombava in testa, non ci credevo che lo stessi facendo davvero. 
“Vorrei annunciare la scomparsa di mia figlia, Anastasia Stark, è uscita ieri per andare a scuola, ma non è mai tornata.” Cercavo di strozzare quei singhiozzi. 
“È l'unica persona che ho, tutti mi hanno abbandonato.” Le lacrime solcavano il viso come il mare Islandese agitato.
Chiusi quella telefonata tanto dolorosa, come un pugnale che ti trafigge il cuore; mi stendo sul letto, le lacrime sul cuscino. 



La vado a cercare? Sono pur sempre un padre, devo fare il mio dovere. 
Sono fuori casa. 
Sono in macchina, la strada è deserta, cosa succede? 
Penso, penso, mi scoppia la testa.
Dove sei?
Passo davanti ad una casa di mattoni rossi, sento un urlo, è la voce di Anastasia. 
Scendo dall'auto, mi dirigo verso la porta, la apro. 
Si può essere più stupidi di così? Ma penso, sono fortunato, basta l'armatura e porto fuori la mia bambina.
Mentivo, davanti a me c'è una scena raccapricciante, la mia piccola incatenata al letto, i polsi sporchi di sangue. 
Me l'hanno ammazzata, l'urlo straziante di un padre, le ginocchia toccano il suolo.
“Come avete potuto?” Urlo.
“Papà!” Sento la sua voce sottile e flebile “sono viva.”
Il mio cuore esplode di gioia, una pallottola esplode nella mia testa, e nella sua. 
Addio. 


——
Ciao Mishamigos:
Sono nuova su efp, scusate per questo insulto alle vere fanfiction/OS scritte bene, mi è venuta in mente dopo mesi in cui mia madre mi riempie il cervello con i suoi programmi giallo.
Spero vi piaccia veramente.
Ps: mi è venuta in mente, oltre ai programmi giallo di mia madre, anche per il carattere acido di Tony. 
Adesso mi tolgo dalle scatole, ciao gente. 
   
 
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