Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Iloveyoulikeneverbefore__    19/12/2014    1 recensioni
Santana è una ragazza nerd, che si trasferisce in Ohio e dovrà frequentare una nuova scuola e fare amicizia con qualcuno. Ci sarà una ragazza inizialmente cattiva, Brittany Pierce, a renderle i primi giorni non molto facili, ma Santana si renderà poi conto di doverle stare sempre più vicina e aiutarla a diventare una persona migliore. Capirà che non è così come vuole mostrare, perchè sa che Brittany è diversa, diversa da tutti, e le sembrerà di conoscerla già da una vita.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Threesome, Triangolo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Tesoro, sveglia, devi prepararti, oggi è il gran giorno!"

Santana fu svegliata dalla voce di sua madre.
Stava sognando il suo primo giorno a scuola in Ohio, le persone che avrebbe conosciuto, magari qualche bel ragazzo.
Proprio quando stava per fare la sua bella entrata viene svegliata.
Che ansia. Non vuole proprio partire, avrebbe voluto prendere il suo primo aereo per andare a fare una vacanza, non per  trasferirsi dall'altra parte del continente.

"Si mamma, fra cinque minuti mi alzo e scendo a fare colazione"

"No Santana, ma che colazione, non abbiamo tempo. Dobbiamo essere in aereoporto alle 9 e sono già le 8, il tempo di lavarti, vestirti, guidare fino a lì e si fanno quasi le 9! Su, non fare storie."

"Ma come mamma! Tu non mi avevi detto che partivamo così presto, devo ancora salutare Artie!"

Artie è l'unico migliore amico di Santana.
Sono cresciuti insieme, Artie c'è sempre stato per lei. Sono come fratelli, ma Santana sa bene che lui fin da piccolo ha una cotta per lei, e sarà dura adesso vederla partire per sempre.
Santana non da ascolto a sua madre e cerca di prepararsi in 5 minuti.
Mette i suoi pantaloni preferiti, quelli grigi un pò stretti e stropicciati, la camicetta bianca con i pois neri e le converse rosse. Si da una sistemata ai capelli, sono ancora un pò mossi visto che ha tenuto la treccia per dormire.
Prende la sua solita borsa beige a tracolla e poi indossa i suoi occhiali da vista neri.
Si dirige silenziosamente verso la porta ed esce prima che i suoi la possano vedere.
Arrivata sulla soglia di casa Abrams inizia a suonare insistentemente il campanello facendo svegliare Artie che stava ancora dormendo.
"Chi diamine è a quest'ora, di domenica?!" pensò Artie snervato.
Si alza precipitosamente dal letto e quasi inciampa sul tappeto, corre giù per le scale e apre la porta.
"Santana? Che ci fai a quest'ora qui? Non dovevamo vedercì più tardi?"

"Artie sto partendo proprio adesso, lo so che dovevamo stare insieme prima di partire ma non lo sapevo nemmeno io, ero convinta ce ne saremmo andati subito dopo l'ultimo pranzo qui in California! Scusa, scusa davvero, mi dispiace così tanto, non so come farmi perdonare, mi mancherai un sacco, non voglio lasciarti così."
Disse Santana disperata e quasi con le lacrime agli occhi.

"Ma come?! No non ci credo e non ci voglio credere. Quando ci rivedremo ora? Tornerai la prossima estate? Io non resisto un anno senza di te, ho bisogno della mia migliore amica. Chi mi aiuterà a fare i compiti di matematica? Chi si sarà la mia compagna di banco? La mia compagna di tavolo a mensa? Chi mi spronerà a correre e ad arrampicarmi sulla pertica durante educazione fisica? Non potrò farcela da solo!"

"Stronzetto, allora è questo che sono per te? A questo ti serve una migliore amica? Ti servo io solo per riuscire a fare tutte queste cose?"
Santana resto un pò colpita dalle parole di Artie, ma subito dopo capì che lo aveva detto per sdrammatizare, in quel momento.

"Scemotta, sto scherzando, tu sei la migliore, l'unica che mi ascolta in questo mondo, non so come farò a raccontarti le cose che mi succedono a scuola senza guardarti negli occhi, non voglio sentire la tua voce solo per telefono. Voglio abbracciarti e andare al cinema con te quando ci annoieremo a stare a casa a studiare. Voglio continuare tutto questo con te. Però ovviamente, dovrò anche trovarmi un altra persona che mi aiuti con la matematica!"

"Non ti dimenticherai di me, vero?"

"Mai. Santana, noi saremo per sempre migliori amici, compagni, fratelli. E' una promessa, non ti dimenticherò mai."

Santana si precipitò tra le braccia di Artie per dargli l'ultimo abbraccio, restarono abbracciati e piansero per 5 minuti.
Poi uno squillo nella tasca dei pantaloni di Santana interruppe i due: I suoi genitori la stavano chiamando.
"Papà, cosa c'è?"
"Ti pare modo di scomparire così quando dobbiamo partire? Dove sei? Da Artie? Ti veniamo a prendere lì e andiamo direttamente all'aereoporto, non farci aspettare quando suoniamo alla porta."

Santana e Artie parlarono un pò per 10 minuti e fecero in fretta colazione insieme.
Suonò il campanello.
Santana gli diede un forte abbraccio molto velocemente e scappò ad aprire la porta, poi insieme ai suoi genitori si sistemarono in macchina e si diressero verso l'aereoporto.
Era molto ansiosa, preoccupata, triste, non sapeva cosa pensare e aveva tanta paura delle persone che avrebbe potuto incontrare in Ohio. Dopo aver fatto il 
check in, salì finalmente su quell'aereo e provò subito ad addormentarsi per far passare più in fretta il tempo. Sentiva sempre di più la mancanza di Artie, e mentre si addormentava pensava:
"Farò amicizia con qualcuno?"
"Qualcuno si siederà accanto al mio banco o nel mio stesso tavolo a mensa?"
"Non potrò farcela senza Artie, resterò sola in quella scuola e mi prenderebbero in giro forse per il mio aspetto. Non posso, voglio tornare in California."
Questi i suoi ultimi pensieri prima di crollare definitivamente nel sonno.
"Non posso farcela."


  --------------------------------------------------------------------------------- Finalmente dopo 6 ore di straziante e noioso viaggio, Santana e i suoi genitori arrivarono in Ohio, e senza perdere troppo tempo scesero dall'aereo, presero i loro bagagli, si misero in macchina e si diressero subito nella loro nuova casa, che si trovava anche a pochi passi dalla nuova scuola di Santana. Arrivarono dopo circa 45 minuti, sembrava una casa molto grande e infatti lo era, a 2 piani, un giardino immenso, piscina sul retro della casa, tutto circondato da una staccionata bianca. Santana restò sbalordita, la sua casa in California non era così grande e appena vide questa si precipitò subito dentro.

"Oddio mio, questa sarà la nostra nuova casa? E' immensa, bellissima!" diceva entusiasta mentre girava per le varie stanze.
Poi tornò in giardino, e vide solo in quel momento che proprio accanto alla sua casa c'è n'era un'altra, altrettanto grande, e apparentemente abitata. 

"Mamma, papà, venite qui!" lì chiamò, visto che erano rimasti dentro casa.
"Abbiamo anche dei nuovi vicini, non vedo l'ora di conoscerlì. Chissà se avranno un figlio o una figlia della mia età.." disse Santana.
"Andiamo subito a scoprirlo, tesoro." le risposero i suoi genitori entusiasti.

Si avvicinarono a quella casa, suonarono al campanello e subito aprirono 2 signori, un uomo dall'aspetto simpatico e una donna dai lunghi capelli biondi.
"Salve, benvenuti in città! Aspettavamo da così tanto dei vicini." disserò i due, precipitandosi a baciare Santana e i suoi genitori.
"Accomodatevi pure!" li invitarono i signori Pierce, questo era il loro cognome, che  Santana notò sulla porta d'ingresso.
"Scusate il disordine, mia figlia sta pulendo casa, adesso è di sopra, la chiamo subito!"

Santana appena sentì "figlia" si rallegrò, forse aveva trovato qualcuno, e non vedeva l'ora scendesse, voleva assolutamente vederla.
Un attimo dopo, scese dalle scalinate bianche una ragazza alta, aveva i jeans neri stretti e strappati, le vans nere, un braccio ricoperto da braccialettini di tutti i tipi, e una camicetta blu acceso con sotto una canottiera bianca. Aveva un viso angelico, tanti pearcing nell'orecchio destro, e dei lunghi e bellissimi capelli biondi. A primo impatto sembrava una ragazza dolce tanto quanto stronza però.
Santana rimase come incantata dal suo aspetto, e pensò tra sè e sè mentre la ragazza si avvicinava:

"Wow, che bella ragazza. Che bei capelli che ha, e che bel viso. Chissà quali sono le sue passioni, se è brava a scuola, se ama leggere, ballare e cantare, come me. Sembra così dolce e nel frattempo così stronza, non vedo l'ora di conoscerla meglio..."
La ragazza si avvicinò a Santana e si presentò in un modo un pò strano, come se fosse infastidita dalla presenza dei suoi nuovi vicini.

"Ciao, io sono Brittany, benvenuta."
"Ciao! Piacere mio, Santana!" disse tutta contenta, al contrario di Brittany. E nel frattempo penso:

"Perchè mi ha salutata in questo modo? Non le piaccio come nuova vicina? Mi odierà adesso?"
I genitori di Santana e Brittany stavano parlando della città e del quartiere nel frattempo, ma poi interruppero la discussione perchè si accorsero che già si era fatto tardi e dovevano tornare a casa per sistemare alcune cose, si salutarono con baci in guancia, a differenza di Santana e Brittany, che si diedero solo una veloce stretta di mano.

"Ciao Brittany, mi ha fatto tanto piacere conoscerti!" disse Santana mentre  le stringeva la mano.
Brittany non le rispose, ma le fece soltanto un sorrisetto, e poi le lasciò velocemente la mano.
Santana si sentì come strana, non capiva perchè Brittany si comportava in quel modo così freddo, e mentre che usciva dalla loro casa continuava a pensare alla loro stretta di mano, come Brittany ha stretto la sua mano e poi l'ha lasciata. Sentì una sensazione strana quando la lasciò, voleva stringerla ancora, aveva quella mano così calda e soffice, ed era come se nella stretta combaciasse perfettamente con la sua.
Aveva paura, paura che a Brittany non potesse piacere, e che l'avrebbe lasciata da sola anche a scuola. E poi pensò di nuovo alla scuola:

"Chissà se Brittany sarà nella mia stessa classe..non le ho potuto chiedere nemmeno quanti anni ha, speriamo saremo insieme.."
Aveva paura inoltre di quel pensiero che aveva fatto prima. "Era solo una stretta di mano, due semplici mani estranee che si toccano per conoscersi, niente di che. Perchè tutti questi problemi? Ci sarà modo di stringerla un'altra volta, e magari di parlare e di conoscerci meglio.." pensava Santana mentre tornava nella sua casa e si sdraiava sul nuovo divano.

"Voglio assolutamente conoscere meglio quella ragazza..."
Brittany fu il suo ultimo pensiero prima addormentarsi su quel morbido divano.


   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Iloveyoulikeneverbefore__