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Autore: Sara Cherry    19/12/2014    2 recensioni
E tutto finì. In un attimo.
Genere: Angst, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Kai, Kai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 “Voila’!” Chanyeol si alzò dolorante dalla posizione accucciata nel quale si trovava da circa un’ora con il martello il mano.

“Allora, dimmi cosa ne pensi..” disse a JongIn, che seguiva con occhi terrorizzati i movimenti dell'altro.

“Chanyeol, ti prego, io non…”

“Dimmi.cosa.ne.pensi.ora.” Si era avvicinato, con il martello in mano, lo stesso con il quale gli aveva spaccato la mano quella mattina.

“Ok ok, rilassati…io..io credo che..si..hai fatto un buon lavoro, però..” iniziò il più piccolo.

“Però cosa?” Chanyeol era ancora più vicino.

“I. …i chiodi….sono…sono molto evidenti…troppo, ma…se ti piace così…v-va bene” JongIn controllava a stento la paura. Le lacrime rigavano le sue guance pallide e il dolore alla mano era così intenso che gli annebbiava la vista.

“Mmmhh….dici? Forse hai ragione…Aspetta! Dio! Sono un genio! Vado a prendere una cosa di là e torno! Vedrai, sarà una sorpresa anche per te!” Chanyeol sparì nella camera da letto in preda ad un euforia crescente, e finalmente JongIn distolse lo sguardo da Baekhyun.

******

La sera precedente Baekhyun aveva deciso che la mattina dopo se ne sarebbe andato, presto, prestissimo: non ne poteva più degli scatti d’ira di Chanyeol, delle scenate, della gelosia. Voleva un’altra vita, un altro uomo, voleva amore. Chanyeol si era inferocito, lo aveva schiaffeggiato. Poi lo aveva supplicato, piangendo, ma Baekhyun non intendeva cambiare idea. Aveva già preparato le sue cose, tutto era pronto per togliersi di torno. Poi si era coricato sul divano: non voleva più nemmeno stare nello stesso letto di quello che una volta era il suo ragazzo.

Quel giorno, JongIn era arrivato alle otto,come al solito, sulla sua sedia a rotelle. Si era rotto una gamba giocando a pallacanestro e non andava a scuola da una settimana, ma adorava andare a comprare tutte le mattine brioches fresche per lui e per i suoi due più cari amici . Ogni volta che tornava a casa, Chanyeol e Baekhyun facevano colazione insieme, ridevano insieme, uscivano insieme , si amavano.

Ma quella mattina…

Quella mattina Chanyeol gli aveva aperto la porta e gli aveva sussurrato “SSShhh, sta dormendo…vieni, vieni dentro.”

JongIn entrò silenzioso con la sua sedia a rotelle e chiese come mai Baekhyun non si fosse ancora alzato. La risposta dell'amico non tardò ad arrivare.

“Oggi niente scuola!!! Facciamo una passeggiata nel parco. Lo abbiamo deciso insieme, ieri sera. Vuoi vedere come è bello quando dorme?” E lo aveva spinto dentro la camera.

Baekhyun era disteso sul letto, in posizione supina, gli occhi spalancati verso il soffitto, la lingua usciva leggermente dalle labbra. Questo e il colore cinereo del viso misero immediatamente in allarme JongIn.

“Ma che cos’ha?!!..” chiese avvicinandosi lentamente al letto. E poi capì.

"Oh Gesù! E’…è morto!..Chanyeol ….oh Gesù! Cosa è successo!” disse, la voce piena di terrore.

“Ssshhh! Lo sveglierai! Guarda com’è bello…guarda…” rispose Chanyeol, con un ghigno sulle labbra.

“Sei impazzito!! Chiamo qualcuno! Prendo il telefono…” JongIn allungò istintivamente la mano verso il comodino, dove si trovava il telefono fisso a forma di cuore che Chanyeol aveva regalato a Baekhyun in occasione del suo ultimo compleanno, ma il martello era comparso all’improvviso nelle mani di Chanyeol e gli aveva colpito violentemente la mano, mandando in frantumi il telefono e maciullando l’arto di JongIn. L’urlo era uscito dal profondo, l’urlo di un uomo colpito da un dolore immane e JongIn si era piegato su stesso, tenendosi la mano sanguinante, scivolando dalla sedia a rotelle fino a cadere sul pavimento. Poi, perse i sensi.

Quando si riprese, svegliato dal dolore pulsante alla mano, era seduto sulla sedia della cucina. Aveva aperto gli occhi e davanti a lui, seduto sulla sua sedia a rotelle, c’era Baekhyun, con gli occhi ancora spalancati che lo fissavano, la testa sostenuta dalle mani di un Chanyeol sorridente.

“Amore mio, devi stare dritto…JongIn diglielo anche tu….non puo’ ciondolare in questo modo…” disse con tono dispiaciuto.

“Chanyeol, ti prego...ti prego...chiamiamo qualcuno…” supplicò il più piccolo.

“Stai zitto! Sei anche tu contro di me? Come lui? Aahh, ma io posso farti cambiare idea.. vedi? Lui adesso è tranquillo, ora ha capito…ha capito …” ripose l'altro, annuendo leggermente quando finì di parlare.

“C-cosa gli hai fatto?” chiese JongIn, anche se non era sicuro di volerlo davvero sapere.

“Oohhh, niente. Voleva andarsene, lo sai? Voleva lasciarmi solo. Non potevo permetterlo..” la sua voce diventò via via più lamentosa “Io…io..ho aspettato che si addormentasse e…poi…ho preso un cuscino …ho premuto forte sulla sua faccia…si è svegliato, ha cercato di liberarsi…mi ha anche graffiato,vedi?” Gli mostrò gli avambracci ricoperti di segni delle unghie di chi, fino alla fine, aveva cercato di sfuggire alla morte. “E...alla fine...non si muoveva più…si è addormentato, così l’ ho messo a letto…Ma adesso usciamo!” concluse la sua storia e si avvicinò a Jongin che, tra le lacrime, cercò invano di convincerlo a cambiare idea. "No, ti prego, ti prego…” provò a dire, ma non riuscì a finire.

“Stai zitto, ti ho detto!!!! Devo pensare…pensare…a come non farlo cadere…ci sono!!!!” Andò nello scantinato e JongIn lo sentì frugare nelle cassette degli attrezzi. Era la sua occasione per andarsene, ma era impietrito dall’orrore; in più la mano gli faceva male da morire, e anche la gamba rotta era in una posizione innaturale.

Chanyeol tornò dallo scantinato con una manciata di lunghi chiodi nella mano e senza dire una parola si accucciò ai piedi di Baekhyun. Posizionò la mano del ragazzo sul bracciolo della sedia, il palmo appoggiato, posò il primo chiodo sul dorso e cominciò a martellare con delicatezza il chiodo nella carne, fino ad arrivare all’imbottitura del bracciolo.

"Ecco, piano, così, altrimenti si rovina la pelle…” Ripetè l’operazione con l’altra mano e infine con la testa: il chiodo nella fronte arrivava al poggiatesta della sedia, facendo sembrare Baekhyun un uomo di latta, composto da pezzi assemblati da un meccanico.

JongIn guardava piangendo la scena. Chanyeol si allontanò di nuovo, e tornò con un cappello e dei nastri colorati. Mise il cappello sulla fronte di Baekhyun e avvolse i nastri alle mani, facendo fare più giri attorno al bracciolo.

“Ecco, ora come ti sembra? Meglio di prima, no?" disse Chanyeol osservando il suo lavoro. "Ok, siamo pronti: si va al parco!”

“Io…io non posso camminare senza la mia sedia….ho la gamba ingessata, ricordi?” protestò JongIn.

“Uuhh, quante storie! Avanti alzati, io spingo Baekhyun e tu ti appoggi a me." ripose, facendo scivolare il martello nella tasca del giaccone.

"Mio Dio, è impazzito…ucciderà anche me…”  Era l'unica cosa che riusciva a pensare JongIn.

Dal portone di quella casa, quella mattina, uscirono tre strani personaggi: un ivalido sulla sedia a rotelle, uno zoppo e il loro accompagnatore. O almeno così sembrava.

Raggiunsero la stazione metropolitana per raggiungere il parco, come Chanyeol aveva deciso.

La gente sulla banchina era tanta ma nessuno sembrava accorgersi di quanto fosse strano quel trio.

Il rombo dell’imminente arrivo della metropolitana si fece sentire, l’aria cominciò a girare nel tunnel. JongIn ebbe un improvviso pensiero. Si, era l’unica soluzione.

Vide le luci del treno avvicinarsi sempre di più. E poi, un secondo prima che il treno si fermasse, spinse con tutte le sue forze la sedia a rotelle e Chanyeol sui binari.

E tutto finì. In un attimo.


 

  
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