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Autore: gaerel92    20/12/2014    1 recensioni
Thalionwen si sistemò l’arco in spalla e si inoltrò nella foresta, verso sud, oltre l' antica Via Silvana. In quanto capitano della guardia delle frontiere a sud, era suo compito vegliare sui confini meridionali di Bosco Atro e vi si adoperava con fervore costante.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gandalf, Legolas, Nuovo personaggio, Sauron, Thranduil
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Thalionwen si sistemò l’arco in spalla e si inoltrò nella foresta, verso sud, oltre la Via Silvana. In quanto capitano della guardia delle frontiere a sud, era suo compito vegliare sui confini meridionali di Bosco Atro  e vi si adoperava con fervore costante.
Un mortale l’avrebbe definita oltre modo bella, ma fra i Nandor, la stirpe degli Elfi Silvani a cui apparteneva, la bellezza era una caratteristica comune.

Percorse qualche miglio camminando velocemente fra gli alberi: il suo passaggio era silenzioso, regnava la pace nel bosco. Si arrestò poco prima della fine della foresta, si arrampicò con agilità sul tronco di un vecchio olmo e guardò verso sud, verso le terre brune e verso Dagorlad.
Lasciò scivolare lo sguardo velocemente su quelle terre, fino ad arrivare ai contorni sfumati dei Monti Nebbiosi.
In cuor suo avrebbe preso un cavallo e cavalcato fino ai cancelli del Morannon per vedere con i propri occhi quello che stava accadendo oltre quei monti: voci di un’oscura presenza a Mordor erano giunte fino alle orecchie degli Elfi Silvani. Ma sapeva che il suo re non glielo avrebbe mai permesso. Il compito delle guardie era quello di vigilare sulle loro terre, diceva Thranduil, non quello di esplorare quelle altrui.

Thalionwen pattugliò la zona assieme alla piccola guarnigione che l’aveva raggiunta poco dopo il suo arrivo sul confine e due giorni più tardi tornò indietro, nel cuore del bosco. Doveva fare rapporto al re, egli voleva sempre essere informato dettagliatamente su certe questioni. I tempi erano pericolosi e stavano diventando sempre più bui; le scorrerie di orchetti e goblin oltre i confini elfici ne erano una prova.

Il Re degli Elfi di Bosco Atro non la attendeva nell’ampia sala dove aveva posto il suo trono, ma in un locale vicino, che era più piccolo, più riservato. Come sempre indossava una lunga veste elegante, color dell'oro. Non appena sentì il capitano muovere i primi passi nella sala si voltò verso lei, soffermandosi sul suo viso.
“Mio Signore” Thalionwen si inchinò con grazia davanti all’elfo che la scrutava da sotto le sopracciglia scure. “Suilad, Thalionwen. Spero che il tuo breve viaggio sia andato bene. Quali notizie porti dal sud?” Non traspariva preoccupazione da quelle parole, ma l’elfa sapeva bene che le recenti scorrerie dei nemici degli elfi avevano turbato l’animo del suo signore. “Ti ringrazio, Hir nîn. E’ andato tutto bene, non abbiamo avvistato orchetti o goblin di recente…” Alzò gli occhi verso Thranduil che continuava a fissarla. I suoi occhi erano come lame di ghiaccio che penetravano ogni cosa guardassero. Thalionwen sostenne a fatica quello sguardo, ma quando riprese a parlare la sua voce non tradiva alcuna incertezza “…ma durante il pattugliamento abbiamo notato segni del loro passaggio. Sfregi sugli alberi, rami spezzati. Un’ombra grava sul bosco a sud, mio signore. Temo che possa propagarsi come una malattia e infettare tutto Bosco Atro e le terre vicine” Sottolineò questa ultima frase alzando di poco la voce. Il re doveva sentire anche ciò che non voleva sentire, penso Thalionwen, e doveva sentirlo bene.

Thranduil non rispose subito. Camminò brevemente lungo il perimetro dell’aula, fra il fruscio delle sue vesti. Aveva le mani con le dita intrecciate davanti al petto, molti anelli di candidi metalli le fasciavano. Quando alzò il viso Thalionwen notò un guizzo preoccupato fare capolino sulla fronte del suo signore, ma fu questione di un attimo. “Raddoppieremo i nostri sforzi per tenere lontani dai nostri confini tutti i nemici degli elfi. Ti verranno assegnati più soldati.” Thranduil inarcò un sopracciglio e aggiunse “Questo è tutto ciò che intendo fare per ora. Teniamo l’oscurità lontana da Bosco Atro, preoccupiamoci dei nostri domini.”. Il re sapeva bene che il suo capitano della guardia avrebbe voluto fare di più, era un'elfa temeraria e dentro di sè era fiero di averla con sè, ma sprecare forze elfiche così gli pareva una sciocchezza del tutto inutile.
L’elfa si inchinò di nuovo davanti a lui e fece per andarsene.
"…Thalionwen!” il richiamo imperioso di Thranduil la riportò incerta su suoi passi. "…esigo che tu e gli elfi della tua guardia facciate la massima attenzione. Non tollererò perdite fra i miei...stai attenta..." Il tono di voce del re, inizialmente duro, si era addolcito nel pronunciare le ultime due parole, quelle dirette all'elfa. Una preoccupazione autentica per Thalionwen abitava nel cuore del re. Lei non sembrò coglierla a pieno, ma annuì sicura e si congedò. Si diresse poi verso i quartieri dei soldati. Era necessario riorganizzare i pattugliamenti e rafforzare le difese. 

   
 
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