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Autore: Leaves of Autumn    20/12/2014    2 recensioni
Sono qui. Nel pomeriggio della vigilia di Natale, steso sul divano a godermi il mio primo giorno di vacanza dal lavoro che, fino a ieri, mi aveva letteralmente prosciugato le energie.
Sono qui. Già teoricamente pronto alle feste natalizie di questi prossimi giorni: i regali per la mia famiglia sono già pronti per essere donati, come quelli per i miei amici. Ma sento che manca qualcosa, come se in questo periodo, nel particolare quest'anno, mi fosse cresciuto un vuoto giorno dopo giorno, incolmabile, impossibile da descrivere.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Arthur

 

Sono qui. Nel pomeriggio della vigilia di Natale, steso sul divano a godermi il mio primo giorno di vacanza dal lavoro che, fino a ieri, mi aveva letteralmente prosciugato le energie.
Sono qui. Già teoricamente pronto alle feste natalizie di questi prossimi giorni: i regali per la mia famiglia sono già pronti per essere donati, come quelli per i miei amici. Ma sento che manca qualcosa, come se in questo periodo, nel particolare quest'anno, mi fosse cresciuto un vuoto giorno dopo giorno, incolmabile, impossibile da descrivere.

Non sono più qui. Decido di andare fuori a prendere una boccata d'aria. Ho tempo fino a sera, quindi decido di fare un tragitto non molto breve.

Mentre cammino, vedo una donna che tiene per mano un bambino. La donna quasi in lacrime, mentre il piccolo la prende con entrambe le mani e la tira verso la porta di una casa. Non mi accorgo di fissarla troppo a lungo, che la donna si accorge di me e mi fissa, con occhi azzurri vitrei dalle lacrime, che incominciano a rigarle parte del volto. Un attimo dopo, abbasso lo sguardo, imbarazzato, svolto l'angolo e fuggo da quello sguardo così malinconico.

Mi ritrovo così, poco dopo verso la Fifth Avenue, o meglio, la sua versione natalizia: negozi uno affianco all'altro, decorati ed addobbati dei più classici dei colori di Natale, si vedono addobbi di colore rosso e verde che si mischiano in continuazione, piccoli alberi in miniatura nelle vetrine come accompagnamento agli articoli esposti, Babbi Natale ovunque e di ogni dimensione, che muovono le braccia, sorridono e alcuni addirittura parlano emettendo una voce festosa e calorosa seppur elettronica, accompagnata dal classico “Oh oh oh”.

Mi guardo intorno e, dopo secondi di incertezza, decido di entrare in un negozio di abbigliamento. All'entrata, distratto dai jeans a pochi passi da me, vado a sbattere contro una coppia di ragazzi che, nonostante la mia noncuranza nell'entrare nel negozio, accettano nell'immediato le mie scuse, e si dirigono verso l'uscita felici più di prima, scambiandosi piccoli baci e guardandosi amorevolmente l'un l'altra. Decido nel comprarmi un maglioncino blu scuro a collo basso, così pago ed esco dal negozio con il mio acquisto, verso una tavola calda poco distante.

Entro, e vengo subito assalito dalla cordialità e dall'aspetto della tavola calda: oltre ai tradizionali addobbi, le persone che lavorano li sono vestite rispettivamente da Babbo Natale, rappresentato dal titolare, e aiutanti, i suoi dipendenti. Ordino qualcosa di caldo, un tè, e aspetto che la cameriera mi serva, nel frattempo guardo oltre il vetro che piccole ma centinaia fiocchi di neve cadono dal cielo fino ad attaccarsi ai tetti delle case, agli indumenti delle persone in procinto di festa, all'asfalto.

Stavo ancora guardando fuori la tavola calda, quando alla cameriera cade il vassoio con la mia ordinazione e con quella delle poche altre persone qua dentro come me. Mi giro e nel piccolo frastuono che si crea, vedo che davanti alla cameriera c'è una ragazza che allarmata dell'accaduto chiede scusa ripetutamente, e al contempo si strofina la maglia color neve da quello che doveva essere il mio tè. Dopo pochi secondi, il Babbo Natale titolare si avvicina alla ragazza per tranquillizzarla, mentre la cameriera fa le dovute scuse per le ordinazioni, dicendoci che a breve ci serviranno di nuovo, ma sono talmente rapito da quella ragazza che impulsivamente mi alzo, mi dirigo verso di lei e le dico – Sai, quello sarebbe il mio tè – dico indicando la sua maglia macchiata al centro e sorridendo.

- Dici davvero? Mi spiace, mi spiace moltissimo. E' che non ho visto la cameriera... Scusami tanto – mi guarda con aria triste.
- No no, non fartene una colpa. Volevo solo darti una mano, e dirti che mi devi una tazza di tè – dico scherzando. - Ehm... Qual'è il tuo nome? - continuo curioso.

- Camille, e si te ne devo una per sdebitarmi – si mette a ridere.

- Molto piacere Camille, io sono Arthur. Ti va di sederti al mio tavolo? Ma prima, hai qualcosa per cambiarti quella maglia? - .
- Proprio no, accidentacc... ops scusami, è che proprio non capita tutti i giorni di rovesciarsi ordinazioni altrui addosso, anche se visto quanto sono sbadata... - non finisce la frase e le sue guance si imporporano di rosso, ed io la trovo dolcissima.

- E' il tuo giorno fortunato sai, ho da poco comprato un maglioncino per me. Non è molto carino ma credo che ti possa star bene, te lo presto volentieri – le sorrido compiaciuto.
- Lo faresti? Te ne sarei molto grata, sul serio. Anche se così sarei in debito per la seconda volta in pochi minuti, un vero record – ci manca poco che rida per la sua stessa battuta, così comincio a ridere io e lo fa anche lei.
- Ma certo, lo faccio volentieri, ma alla condizione che tu passi il resto del pomeriggio con me! - provo a non essere troppo serio e sgarbato.
- Non chiedi molto, se ti va volevo fare un giro per i negozi – mi risponde con quel suo sorriso che sembra avere un qualcosa di speciale.

Dopo la breve chiacchierata, lasciamo la tavola calda e facciamo un giro per la città. Ci facciamo domande a vicenda, lei mi dice di avere 26 anni, che fa la tirocinante veterinaria, ha un cane di nome Rupert, che da piccola veniva presa in giro per il colore dei capelli... Io invece le dico di averne 28 di anni, che lavoro presso uno studio in una famosa impresa edilizia di qui, New York, e che ai tempi del liceo sono caduto dal motore per evitare uno scoiattolo che mi si era parato davanti.

Ore più tardi, cala la sera e le strade diventano buie, illuminate dai lampioni e dalle miriadi di luci di Natale. Ci ritroviamo a pochi metri dell'albero di Natale del Rockefeller Center, il più bello di tutta New York e dintorni, alto all'incirca 60 metri e circondato di chilometri e chilometri di luci tutt'attorno ai rami.
La guardo. Lei ammira l'albero quasi con occhi da bambina, ed io la vedo per come è bella veramente: alta 1.70 più o meno, capelli di un rosso chiaro, quasi risplendono di luce propria, occhi verdi come foglie di un albero e un sorriso che ti scioglie il cuore. Mi guarda anche lei ora, - Arthur, si è fatto tardi, devo andare. Ho passato una bella giornata, come non ne passavo da anni, ma ora devo proprio andare -.

- Vuoi ti accompagni a casa Camille? Si è fatta sera -.
- Ma no, ti ringrazio lo stesso. Abito a due passi da qui, e poi camminare mi piace – mi sorride.

- Ok, allora... Aspetta prima che tu vada, il maglioncino puoi... -.
- Tenerlo? Mmh, ed io pensavo lo rivolessi indietro come pretesto per rivedermi Arthur – fa un'espressione divertita.
- Beh si ma... Ok fregato – mi metto a ridere, così come lei.
- Scherzavo! - dice quasi ricominciando a ridere, - Tieni! Questo è il mio numero, pensavo di ridartelo domani il maglioncino. Visto che è Natale, ci rivediamo così ti faccio gli auguri – fa un passo verso di me, si inarca in avanti e mi scocca un bacio sulla guancia, - Grazie ancora! -.
- Prego, non c'è di che Cam... - non finisco la frase che già se ne era andata.
Così, faccio un bel respiro e penso che il prossimo anno sarà fantastico.

 

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Note d'autore
Salve a tutti :D
Ritorno qui su efp, con una nuova idea di storia, ovvero vorrei fare una piccola raccolta di storie (devo decidere quante, ma credo sulle 3 o 4 storie in tutto xD) incentrate sul periodo natalizio e sull'amore e tutte le sue conseguenze.
La storia e molto semplice, non c'è molto da dire, può piacere o no, ma a me piace l'idea di realizzare questa piccola raccolta con storielle come questa su diversi personaggi, che alla fine sono come noi, che vivono il Natale in situazioni diverse fra loro (vedrete in seguito xD) quindi non farò una storia "copia e incolla", cioè come questa, ma diversa, perchè alla fine non tutti passiamo il natale come vorremmo.
Credo di essermi spiegato bene :) e quindi vi lascio con l'inizio di questa mini-raccolta di one-shot sul tema del Natale, un mio modo di fare gli auguri a tutti voi :)))
Vi saluto, Autumn of Leaves

   
 
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