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Autore: agatha    09/11/2008    4 recensioni
Un video, tre personaggi interpretati. Saranno state scelte casuali oppure qualcuno ha influenzato i tre fratelli, lasciando anche un segno nel loro cuore?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima ff che posto sui Jonas Brothers. Chi l’avrebbe mai detto?

Prendo in prestito le parole di beautiful_disaster: se una cosa mi fa sentire bene perché non farla?

Così eccomi qui.

L’idea sarebbe di una trilogia dal punto di vista di ogni fratello, che racconta come sono nati i loro ruoli nel video. Per ora esiste solo quella di Kevin però (ma va? xD).

 

Buona lettura, spero.

 

*************************************

 

 

I'm slippin' into the lava
And I'm tryin' keep from goin' under
Baby, who turned the temperature hotter?
'Cause I'm burnin' up, burnin' up for you baby
Burnin' up, burnin' up for you baby

 

 

Mentre il videoclip sfumava sullo schermo, il giornalista si rivolse di nuovo ai Jonas Brothers, in particolare a Kevin.

“Com’è nata l’idea di interpretare un karateka?”

La domanda del giornalista gli strappò un sorriso enigmatico, che non sfuggì al conduttore.

“C’è qualche segreto sotto?” lo incalzò.

 

Per un momento tornò indietro, con la mente, a più di un mese fa. Si ricordava come fosse ieri il giorno in cui si erano riuniti per discutere del video di Burnin’up. L’idea di base aveva suscitato subito l’entusiasmo di tutti. Joe si alzato battendo le mani mentre lui e Nick avevano cominciato ad annuire con convinzione.

Passato l’iniziale euforia si era discusso dei singoli ruoli. Ognuno doveva interpretare un personaggio abbastanza diverso dalla realtà, esagerando gli atteggiamenti. C’erano state varie proposte, un po’ scontate, finché Nick non si era alzato in piedi, atteggiandosi a James Bond, con la classica mano ad imitare una pistola.

“Sarò un agente segreto – affermò sicuro puntando poi il braccio in direzione di Big Rob, come se volesse sparargli – e salverò una bond girl”

Il regista aveva riflettuto per qualche minuto e poi, battendo il pugno contro l’altra mano aperta, aveva annuito.

“Mi piace! Nick sarà James Bond e voi – squadrò i due fratelli più grandi – avete tempo fino a domani per farvi venire qualche idea abbastanza originale o deciderò io” concluse minacciandoli divertito.

Lui e Joe si erano guardati negli occhi, rabbrividendo davanti a quell’ipotesi. Infine la riunione si era conclusa per riprendere il giorno successivo.

 

Il suo compito per il pomeriggio, quindi, era trovare qualcosa da proporre che fosse divertente e facesse colpo.

Forse provare dei vestiti lo avrebbe aiutato.

Schioccando le dita della mano destra decise di raggiungere gli Studios dove si servivano abitualmente per i costumi di scena dei loro concerti. Entrò nel grande magazzino che fungeva da deposito.

“C’è nessuno?”

Dopo qualche secondo udì un rumore di passi che si avvicinavano.

Da una fila di vestiti, emerse una ragazza che non aveva mai visto. Notò immediatamente i lunghi capelli lisci e neri ma, quello che veramente lo colpì, furono i due grandi occhi azzurri che lo stavano fissando.

“Scusa, stavo cercando Martha, la signora Stephens”

“Non c’è oggi. Dato che non aveva nessun appuntamento si è presa un giorno di ferie”

“E tu chi sei?”

Lei si fece avanti, spostando i capelli dietro l’orecchio sinistro, e allungando l’altra mano.

“Lil, assistente costumista di Martha. Approfittavo della giornata per riordinare un po’ tutti i capi di vestiario”

“Kevin Jonas, piacere”

Le loro dita si erano sfiorate suggellando il loro incontro.

 

“Come posso aiutare uno della famosa band dei Jonas Brothers?” scherzò amichevolmente.

Il suo modo di fare era riuscito a metterlo a proprio agio. Trovarsi davanti persone che cercavano di compiacerlo con mille complimenti, oppure che si sentivano in soggezione, non mancava mai di metterlo a disagio. Era stato fortunato a sfondare con i fratelli nel mondo della musica, ma restava sempre lo stesso Kevin un po’ timido e riservato e desiderava essere trattato come una persona normale.

Le aveva spiegato, in poche parole, come sarebbe stato sviluppato il video e aveva concluso allargando le braccia sconsolato.

“Non so che personaggio fare”

La ragazza aveva inclinato la testa, squadrandolo da capo a piedi. Kevin aveva un fisico niente male e, ammise tra sé, era un piacere guardarlo. Lasciando da parte queste considerazioni personali cominciò a pensare ai vestiti.

“Che ne dici di fare qualche prova? Non ci disturberà nessuno oggi pomeriggio”

Kevin assentì, era proprio quello che lui aveva in mente quando si era recato lì.

“Ok”

 

Si erano spostati in una stanza più piccola e arredata meno spartanamente. Un’intera parete era coperta da un lungo specchio, mentre al centro una pedana circolare serviva per provare gli abiti e facilitare il lavoro delle costumiste.

Lei accese la luce la luce e fece entrare Kevin.

“Tu aspetta qui mentre cerco qualcosa di adatto”

“Ok”

Ritornò con un portabiti a rotelle, carico di indumenti. Avvicinandosi lui li guardò, spostando gli attaccapanni. Alcuni erano veramente estrosi.

“Non sono un po’ esagerati?” domandò dubbioso.

Furbescamente lei sorrise.

“L’hai detto tu che serve qualcosa di originale no? Fidati, è il mio lavoro”

“Senti Lil… A proposito, è il tuo nome o solo un diminutivo? – aveva fatto quella domanda per pura curiosità non immaginando di vederla arrossire – scusa non volevo offenderti”

Cercando di nascondere il viso mentre slacciava i bottoni di una giacca gli rispose.

“Non preoccuparti. Il mio nome completo è Leyla” ammise e la reazione che si aspettava non tardò ad arrivare.

“Leyla?”

Alzando gli occhi al cielo gli aveva sorriso, stringendo le spalle per un momento.

“I miei genitori sono dei fans sfegatati di Star Wars”

“Quindi ti hanno chiamato come la principessa?” le chiese sgranando gli occhi per lo stupore.

Come risposta gli diede colpetto alla spalla simulando un broncio.

“Ehi, hai qualcosa da ridire? Parli proprio tu che hai lo stesso nome di tuo padre”

“Colpito e affondato – si passò una mano tra i riccioli – tra tutt’e due non so chi sia messo peggio”

Scoppiarono entrambi a ridere divertiti.

 

Tornando a guardare i vestiti lui ebbe un’idea.

“Perché non te ne provi qualcuno anche tu? Dai, non è divertente se lo faccio da solo!”

“Tu sei matto”

Una dei tratti distintivi di Kevin era la cocciutaggine. Lo sapevano bene i suoi genitori, che molte volte si erano dovuti arrendere davanti alla sua determinazione e anche i suoi fratelli. Così pure a Leyla non restò che capitolare. Con il sottofondo di una radio che trasmetteva musica rock’n'roll anni 70, avevano cominciato a travestirsi.

Gli aveva fatto mettere uno smoking alla James Bond e mentre si rimirava davanti allo specchio era arrivata lei, con un lungo vestito da sirena rosso fuoco e si era appoggiato alla sua spalla sinistra con espressione sensuale.

Dopo qualche attimo lui aveva scosso negativamente la testa.

“Purtroppo Nick si è già scelto questo ruolo”

Arricciando il naso lei si era allontanata regalandogli una splendida visione del suo fondoschiena.

 

Avevano provato diversi ruoli.

Il cowboy con l’indiana.

L’uomo della pietra con la sua donna.

Un maggiordomo e una cameriera.

Un’astronauta e un’aliena.

Ma nessuno sembrava adatto.

 

Infine si trovò vestito da Re Luigi XVI e ammirò Leyla vestita da Regina Maria Antonietta. Non poté fare a meno di rimirare la scollatura generosa del vestito mentre si avvicinava. Quel pomeriggio passato insieme era stato incredibile. Avevano discusso di musica, di film e aveva notato che rispondeva alle sue battute senza lasciarsi intimidire.

“Madame, mi consente questo ballo?”

“Con vero piacere”

Danzarono insieme, seguendo il ritmo della canzone trasmessa dalla radio. Leyla si sentiva bene tra le sue braccia. Conosceva abbastanza i Jonas Brothers dai racconti di Martha, anche se non li aveva mai visti personalmente. Kevin era un ragazzo fantastico. Non era vanitoso né sembrava far pesare di essere famoso, anzi era gentile e simpatico.

Ed era bello, le suggerì una vocina nella mente.

Non poteva sapere che il ragazzo stava pensando le stesse cose. Leyla l’aveva stregato con i suoi occhi azzurri e il suo sorriso.

Fu naturale per lui avvicinare il viso e baciarla, come fu spontaneo per lei rispondere a quel bacio.

 

Quando si staccarono però l’imbarazzo calò fra loro.

“Forse è meglio se proviamo altri costumi…” cominciò lei, non sapendo cosa dire.

“Scusa, non volevo approfittare della situazione” affermò lui credendo di averla offesa.

Leyla capì il malinteso e arrossì di nuovo.

“Hai frainteso… Io intendevo… “ purtroppo non era facile riuscire a spiegarsi e quindi, prendendo coraggio, lo afferrò per il merletto dell’abito stampandogli un bacio a fior di labbra.

Kevin, rincuorato, le sorrise.

“Ti prego togliamoci questi vestiti” lo pregò lei, stanca di portare quell’abito pesante, con la sottogonna che ormai minacciava di farla cadere a terra.

Ovviamente la sua frase equivoca suscitò l’ilarità di Kevin che non si lasciò sfuggire la possibilità di una battuta.

“Non ti sembra di correre troppo? In fin dei conti ci conosciamo da poco – alzò il braccio mostrando la fede d’argento che indossava – e ho un voto da rispettare”

L’espressione sbalordita di lei lo divertì immensamente e quando le sue guance si colorarono di rosso le prese il viso tra le mani baciandola di nuovo.

 

“Non ti conviene prendermi in giro sai? Sono campionessa di karatè, posso metterti al tappeto in cinque secondi” lo minacciò piegando le braccia in posizione di difesa.

“Ecco! – urlo lui colpito da un’ispirazione – sarò Karate Kid”

Lei lo guardò cercando di immaginarselo in quella veste e poi annuì saltellando.

“Può funzionare. Aspetta che vado a cercare qualcosa di adatto”

Rimasto solo Kevin si slacciò la ridicola camicia che indossava sentendosi al settimo cielo. In realtà la sua euforia non dipendeva dall’aver trovato l’idea giusta ma, piuttosto, dall’incontro speciale con Leyla.

Era ancora voltato quando la vide rientrare indossando un kimono cinese azzurro. In mano teneva un completo bianco, che allungò verso di lui facendo un inchino.

“Oh mio prode, indossa la divisa e impara la sacra arte del karatè”

Assecondandola Kevin lo prese appoggiandoselo al petto.

“Lo farò per te, mia dolce fanciulla, per… – pensò ad una giustificazione – salvarti da quelli che ti hanno rapito”

Si erano fissati negli occhi accorgendosi che così, con delle semplici battute scherzose, erano riusciti a trovare l’idea giusta.

 

Tornando al presente, Kevin rispose alla domanda.

“Nessun segreto, è nato tutto per caso”

Intuendo che non desiderava dire di più, il giornalista cambiò argomento.

“Un’ultima domanda. Ci sono rumors riguardo la lavorazione del video, sembra che tu e la tua partner, Jennifer Stubbs, siate diventati più che amici… tutte le fans si chiedono se c’è qualcosa di vero”

Ormai era abituato a quella domanda. Era normale che, dopo ogni video oppure uscita pubblica, i giornali si inventassero una storia romantica per lui e i suoi fratelli.

“Jennifer è una ragazza molto bella e simpatica ma non è scoccata nessuna scintilla fra noi”

“Quindi non sei innamorato in questo momento?” lo incalzò di nuovo il cronista.

Questo era il momento che aspettava. Guardò direttamente la telecamera ammiccando.

“In realtà sì”

“Cosa sentono le mie orecchie? Signori e signore, stiamo per avere un grande scoop. Di chi è innamorato Kevin Jonas?”

Si concesse qualche secondo di pausa prima di sorridere allegramente. Sapeva cosa sarebbe successo dopo la sua risposta. Non faceva fatica ad immaginarsela a casa, a guardare la tv, e poi scoppiare a ridere dopo aver sentito la sua dichiarazione. Quasi sicuramente si sarebbe anche arrabbiata. L’avrebbe sgridato, non c’era dubbio, ma lui non vedeva l’ora di essere con lei per baciarla e zittire ogni protesta.

 “Ho un debole per Star Wars e devo ammettere che impazzisco per la principessa Leyla”

 

  
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