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Autore: Sottopelle    22/12/2014    3 recensioni
Ma lo stesso sole che vedi tu, è lo stesso che cercherò di evitare io.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordo ancora le
mani tue a
mezz'aria,
nell'atto di ricordarmi di
come si fa a non
spezzarsi
- cadere.
Ho fallito anche nel
fare come dicevi
tu. E se ora il
nostro filo
conduttore s'è
interrotto,
malgrado la nostra
costanza nel fornirci
sos
tegno a vicenda,
la convinzione con
cui ci siamo assunti
l'incarico d'essere
presenza
assidua l'uno per
l'altro, un po'
ce lo saremmo
dovuto aspettare.
Se non altro,
io lo sospettavo,
dopotutto è stata
solo colpa mia e
della mia natura fin
troppo variabile.
Ipotizzare le
conseguenze quando e
se io avessi cambiato
vento, con nuove
correnti da
seguire, o se
avessi scelto tu un
sentiero diverso,
verso nuovi
orizzonti.
Che alla fine,
le nostre sono
solo mete provvisorie e
metaforiche: ch'è,
per certi punti,
un bene,
in quanto
- sappiamo entrambi -
non saremmo mai in
grado di coprire
così tanta distanza in
una vita sola,
ma ch'è un male,
perché è proprio il
nostro rimanere a
danneggiarci. A
danneggiarmi.
Ma lo stesso
sole che
vedi tu, è lo
stesso che
cercherò di
evitare io;
sapremo riannodare le
nostre pause
incostanti? Sapremo
dimenticare ciò
ch'è accaduto, o se
non altro, fingere che
non sia mai
successo? A
questo devi rispondermi
tu. Quanto a me,
mi comporteró di
conseguenza a ciò che
stabilirà il tuo verdetto.
Ma da fili rotti non si
possono ricucire intere tele,
e tu hai preferito
tessere per un'altra persona che
non son io. E non la
chiamerei gelosia
- non ho mai preteso di
possederti, né tantomeno di
corrispondere, per
te, ad una figura così
degna d'importanza -
ma semplicemente un
piccolo rimpianto che
voglio concedermi
dopo il mio
aver tagliato i ponti
- legami - con
tutto ciò ch'era a
me caro. Ed è
quasi sciocco pensare a
come solo ora io
cerchi di immaginarmi cosa
sarebbe rimasto di noi
- cosa saremmo diventati -
se io ora fossi al posto suo,
se io avessi saputo
cogliere l'occasione che
m'hai presentato tu.
Ch'eri tu. Ma i
palmi ormai li chiudo
troppo tardi, e m'è
rimasto solo il
fumo da stringere.
Ma non è che
una magra consolazione,
questa. E che,
ormai, non sa più
nemmeno rincuorarmi
un poco.

Agerath
  
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