Serie TV > The Dukes of Hazzard
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Autore: Marzia1969    10/11/2008    3 recensioni
Abbiate pietà! E' la mia prima fanfic! Grazie a tutti quelli che vorranno leggerla!
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era una volta in un paese incantato….direi che ogni storia che si rispetta comincia così. Ci troviamo nel profondo Sud degli Stati Uniti, precisamente nello stato della Georgia…sì insomma…in uno di quei posti dove il “sound” della vita è diverso che dalle altre parti, dato che qui da noi, basta guidare per pochi Km. e le radio trasmettono musica diversa…. Siamo una piccola comunità, il nostro Sindaco si chiama Jefferson Davis “Boss” Hogg. Che dire di lui? Avete presente una persona onesta??? Beh….lui e suo cognato, lo sceriffo Rosco P. Coltrane (fratello della moglie di Boss, Lou Lou) non sono esattamente il ritratto dell’onestà…ma in fin dei conti, a noi cittadini, non sono poi così sgraditi! Sono dei buoni in fondo in fondo….anche se molto in fondo!!! E poi c’è la mitica famiglia Duke, composta da 4 persone: il patriarca Zio Jesse, la bellissima Daisy che lavora come cameriera part-time al Boars Nest (una delle svariate proprietà di Boss) ed i bellissimi cugini Bo e Luke Duke. Di quest’ultimo io sono innamorata pazza fin dai tempi della scuola, ma ahimè, lui non mi fila: dice che non gli piacciono le ragazze more (ed io ho i capelli neri), essendo scuro pure lui. Ed è proprio di una di queste piccole, grandi storie quotidiane che succedono in questo incantato angolo di mondo che vorrei parlarvi. Tutto cominciò il giorno in cui Vernon, un altro cugino di Bo e Luke arrivò qui da noi. La classica faccia pulita, anche se a me non ha mai convinto. Di mestiere faceva l’agente di commercio o almeno così diceva. Diventò subito simpatico a tutti (tranne a me e a Luke), compreso a Boss Hogg, il che è tutto dire. Aiutava i cugini Duke, non arando la terra, bensì lavorando presso la Whogg, la radio di J.D. Non guadagnava granchè, ma si sa, i Duke non sono mai stati ricchi e così, anche il suo piccolo contributo, per loro era oro!!! Che allegria portò Vernon alla fattoria….eppure…guardandolo bene….c’era qualcosa di strano e di misterioso nel suo sguardo…qualcosa di non detto! Un giorno, durante la preghiera che zio Jesse faceva recitare alla famiglia prima di ogni pasto, la polizia federale bussò a casa Duke: “Siamo gli agenti Rapaport e Peacock, dobbiamo parlare subito con il Sig, Lukas Duke”.”Accomodatevi” disse zio Jesse, convinto si trattasse di uno scambio di persona. Questa (cioè quella dello scambio di persona) era più o meno l’opinione generale; solo Vernon, aveva un’espressione strana sul viso! “Siamo venuti ad arrestare il Sig. Lukas Duke per la rapina compiuta 5 anni orsono ai danni della Sig.ra Geena Miles; come vedete, ci abbiamo impiegato un po’ di tempo a trovare il colpevole, ma alla fine ci siamo riusciti. Teniamo a precisare che la suddetta rapina ha fatto finire nelle tasche del qui presente Sig. Duke la modica cifra di 300.000 dollari fra contanti, gioielli e pellicce.” Il mondo crollò addosso all’intera famiglia Duke: Luke era conosciuto da tutti, tutti sapevano che non avrebbe rubato un centesimo a nessuno, ma gli agenti cercavano proprio lui. Luke si alzò, apparentemente calmo, ma agitato più di un vulcano dentro di sé. “Posso sapere in base a che prove mi accusate?” “Certo Signore, se ci segue in centrale abbiamo prove fin che vuole e tutte a suo carico”. Allibito, annientato, Luke salutò Daisy e Bo che avevano le lacrime agli occhi e zio Jesse che rimase impietrito per tutto il tempo. Luke salì sull’auto pattuglia e, strada facendo, si accorse, chiedendo spiegazioni ai due agenti federali, che non si trattava affatto di uno scambio di persona, ma che, al contrario, stavano cercando proprio lui. In realtà Geena Miles, non era una sconosciuta per Luke: avevano avuto un flirt mentre lui era nei marines, ma la cosa non ebbe un seguito. Da allora, era sicuro di non aver mai più sentito parlare di lei. Arrivato alla centrale, Luke rimase scioccato dalla quantità di prove a suo carico: una sua camicia, una fibbia della sua cintura, persino un braccialetto di caucciù che aveva vinto come premio al rally delle tre contee. “Signor Duke, riconosce questi oggetti?” Al povero Luke, non restò altro che rispondere in maniera affermativa: erano suoi, non c’era dubbio! Immediatamente arrestato, avendo diritto ad effettuare una telefonata, Luke avvisò i suoi familiari, precisando che non era prevista nessuna cauzione: la cifra da lui rubata ammontava ad un valore troppo alto per poterla “quantificare” in termini di cauzione!!! La notizia ebbe l’effetto devastante della bomba di Hiroshima sul resto della famiglia, tranne che su Vernon il quale, i Duke lo avevano notato benissimo, non aveva mai sfiorato Luke neppure con uno sguardo da che era arrivato alla fattoria, anzi, sembrava imbarazzato ogni volta che Luke cercava di rivolgergli la parola. Così…i mesi passavano per Luke, chiuso solo soletto nella sua cella a chiedersi chi e perché potesse averlo incastrato. Otto mesi dopo il suo arresto, Bo se n’era andato come sempre al Boars Nest…ma com’era triste ora senza il suo cugino/fratellone Luke: gli sembrava che mancasse una parte della sua vita. Mentre, immerso nei suoi pensieri, si stava scolando la famosa birra “speciale Boars Nest”, ecco che al suo tavolo si siede Phil, uno straniero, simpatico, ma più bevitore di una spugna. Vedendo Bo così corrucciato, si avvicina e comincia a parlargli, per quanto fosse in grado di spiccicar parola, essendo già arrivato al sesto bicchiere di birra!!!! “Ehi biondo, hai bisogno di compagnia? Come ti chiami?”chiese a Bo. “E chi sei? Mia mamma per voler sapere il mio nome”, rispose Bo. “Scusa amico, ho visto che hai l’aria sbattutissima e volevo chiederti se avevi bisogno di una spalla su cui piangere”. “Non mi serve la spalla di un ubriaco; mi servirebbe quella di mio cugino, quasi un fratellone per me, che da 8 mesi sta in galera a scontare la pena di un altro”. “Come si chiama tuo cugino?” “Uffaaaaa!!!!…mi stai sfinendo! Io mio chiamo Bo Duke e mio cugino si chiama Luke Duke. E’ lui che sta in galera al posto di un altro, dato che lui non ha mai rubato un cent a nessuno”. “Duke?” riprese Phil con la lingua impastata tipica degli ubriachi, “uhm…..ho già sentito questo nome. Per caso hai un parente che si chiama Vernon Duke?” A sentire quel nome, Bo cominciò a sussultare. “Potrebbe essere, perché lo conosci?” “Beh, sai, circa 8 anni fa, mi sono concesso un periodo di ferie…sì insomma…non stavo proprio in ferie e neppure in un hotel, ma….in galera”. “Anche questo mi doveva capitare” pensò Bo. “Dunque dicevo” riprese Phil, “io stavo in galera, bevevo da brutto, fino a quando un giorno, mi beccò un secondino, tale Vernon Duke. Scoprii ben presto, che nonostante l’uniforme che portava, lui beveva come e forse più di me, così, durante una sbronza memorabile, lui mi confessò che la sua vita non è sempre stata onesta, anzi che aveva rapinato una donna, tale Geena Miles di cui era innamorato cotto, solo perché lei rifiutava le sue avances, essendo innamoratissima di suo cugino, un certo Luke Duke. Così, per vendicarsi di entrambi, Vernon fece il colpo e, grazie alle sue conoscenze in polizia, fece ricadere la colpa sul cugino Luke. Non gli fu difficile convincere i suoi superiori che Luke era una “persona poco pulita”, dato che era in libertà condizionata.”Coooooossssaaaaaaaaaaaaa????????” chiese Bo, facendo rovesciare a terra la sedia, visto la furia con cui si alzò! “Dimmi che sei abbastanza sobrio e che potresti ripetere quello che mi hai appena detto davanti ad un giudice!!!” “Certo amico, te l’ho pur detto fin dall’inizio se avevi bisogno di me; ma tu non mi ascoltavi….Vedi che ti sono tornato utile? Ah, se può interessarti, ho saputo che Vernon è stato radiato dal corpo di polizia, data la sua tendenza ad alzare spesso il gomito, e che, in seguito, ha lavorato per un certo periodo presso un’agenzia immobiliare, da dove è stato cacciato per furto. Ora non so dove sia andato a finire!!! “LO SO IO!!!” urlò Bo. “Senti Phil, mi potresti lasciare il tuo recapito in caso di bisogno?” “Come vuoi, ad ogni modo puoi trovarmi ogni giorno a quest’ora al Boars Nest…non ho niente da fare, sono disoccupato. Chi sa mai che, stando in un bar, possa trovar qualcuno disposto ad offrire un lavoro ad un ex galeotto come me!” Bo corse immediatamente verso il Generale e da lì convocò zio Jesse e Daisy, pregando loro di non farne parola a Vernon. Incuriositi o meglio stupiti, i tre si ritrovarono alla fattoria abbandonata dei Peabody e, qui, senza troppi giri di parole, Bo informò zio e cugina dell’accaduto. Inorriditi da quanto esposto da Bo e, ringraziando il buon Dio per averli messi sulla buona strada grazie a Phil, i tre combinarono un incontro fra Phil appunto e Vernon, naturalmente il tutto all’insaputa di quest’ultimo. Tornati alla fattoria, vi trovarono il “cuginastro” di ritorno dal lavoro. Cercarono di mantenere un’aria che fosse più naturale possibile, nonostante avessero una grandissima voglia di strozzarlo! “Ehi Vernon” chiese Bo, “non vorresti venire con noi giù al Boars Nest? Sai, qui ad Hazzard è uno status symbol e, pensandoci bene, tu non ci sei mai stato”. “Naturalmente” fu la risposta di Vernon. Inutile dire che Bo era precedentemente d’accordo con Phil per fare in modo che i due si incontrassero. E fu così che, nel momento in cui i due si ritrovarono, Vernon diventò di un pallore cadaverico, cercò dapprima di negare, poi di fuggire, ma il prodigioso intervento di Cooter, gli sbarrò la strada. Scarcerazione immediata per Luke….e bevuta generale al Boars Nest……a spese di Boss naturalmente. E così, in questo angolo incantato di mondo, dove ogni cosa non funziona e non avviene come da ogni altra parte, anche questa storia si è conclusa bene. Marzia1969
  
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