Reyna
aveva tutto sotto controllo.
La
manticora la stava schiacciando al suolo, ma
lei era convinta che non sarebbe morta. La sua missione era troppo
importante,
non poteva fallire. Ma la sua lancia di oro imperiale era intrappolata
sotto la
coda da scorpione del mostro e sapeva che non l’avrebbe mai
raggiunta.
Il
tempo rallentò.
Lanciò
un’occhiata alla statua gigantesca dieci
metri più in là e mandò una preghiera
silenziosa a Miner- Atena.
Reyna
cercò di afferrare il pugnale che aveva in
tasca, ma le sue mani erano un tantino occupate a tenere lontane le
fauci della
manticore.
Improvvisamente
sentì un tuono e vide lo
sbrilluccichio del metallo infilzarsi nella schiena del mostro. Si
polverizzò
in qualche secondo, e Reyna poté finalmente alzarsi.
Guardò
la persona che l’aveva salvata: era una
ragazza. Solo una ragazza vestita di nero, tra le mani una lancia di
bronzo
celestiale e uno scudo spaventoso. Una coroncina argentata era posata
sui suoi
capelli corvini.
“Grazie,”
disse Reyna. Si piegò per riprendere la
sua lancia caduta.
“Figurati,”
rispose l’altra.
Le
due ragazze considerarono la situazione per un
po’, lentamente ruotandosi attorno come felini.
La
ragazza aveva qualcosa… qualcosa di familiare
che Reyna non riusciva a decifrare. I suoi occhi erano di un blu
tempestoso e
sembrava molto potente, ma la figlia di Bellona non aveva di certo
paura. Lei
non aveva mai paura.
Hedge
e Nico avevano trovato un posto per
riposare al sicuro, non lontano da dov’era la statua, e le
avevano detto di
svegliarli dopo un’ora. Quell’ora era quasi
passata. Reyna sperava
profondamente che la ragazza di fronte a lei non avesse voglia di
combattere.
Forse era meglio cominciare in maniera amichevole: abbandonò
la posizione di
difesa, sperando che l’altra facesse lo stesso. Ripose il
pugnale e alzò le
mani per mostrarle che era disarmata.
“Sono
Reyna. Io e i miei amici stiamo
trasportando l’Atena Parthenos al Campo Mezzos-“
“Aspetta,
quella
è l’Atena Parthenos?”
Non
era una nemica. Reyna cominciò a rilassarsi.
“Proprio lei.”
L’altra
fischiò. “A proposito, sono Thalia
Grace,” si presentò.
I
suoi occhi…
“Grace?”
chiese Reyna, confusione visibile sul
suo volto.
“Sì,
forse hai sentito parlare di mio fratello
Jason? E se non hai mai sentito parlare di me… vieni dal
Campo Giove?”
Come
poteva essere? Conosceva Jason da anni,
erano stati così legati, e lui non aveva mai menzionato una
sorella, nemmeno
una volta. Forse era un trucco di Gea. Ma le aveva appena salvato la
vita. E…
la forma del volto di Thalia. Il modo in cui parlava. I suoi occhi, dannazione.
“Puoi
dirlo forte. Io e Jason siamo stati pretori
insieme,” rispose, con una punta di orgoglio. “Beh,
tecnicamente io sono ancora
pretore, ma…”
Thalia
parve curiosa. “Ma?”
“Sospetto
che quell’idiota di Octavian si sia
impadronito della legione in mia assenza. L’esercito aveva
innalzato Jason e me
sugli scudi dopo la guerra con i Titani, ma poi Jason è
scomparso, è arrivato
Percy Jackson e la folla ha proclamato lui
pretore, poi una settimana fa Jason ha rinunciato alla sua posizione e
ha
promosso un figlio di Marte, Frank Zhang durante una battaglia. Io ho
infranto
la legge attraversando il Mediterraneo – il Mare Nostrum
– fino alle Terre
Antiche, quindi tecnicamente avrebbero potuto togliermi il pretorato
senza un
processo, ma spero che non sia andata così. Quindi
nonostante Jason si sia
formalmente dimesso, ci sono ancora tre pretori, e questo viola la
nostra
legge. Quell’augure potrebbe essersi autoproclamato dictator.”
Thalia
aveva ascoltato attentamente e una volta
che Reyna ebbe finito, chiese: “Percy
è stato nominato pretore? Sul serio? Credevo che voi Romani
foste un po’ più
intelligenti… la testa di Percy è piena di alghe
e Annabeth, nient’altro.”
“Conosci
Percy di persona?”
“Certo
che sì. Abbiamo fatto un paio di imprese
insieme… cose da figli dei tre Pezzi Grossi,”
rispose Thalia.
“Quindi
sei una figlia di Zeus?”
“Già.”
“Ma
come è possibile che tu e Jason…?”
“Per
fartela breve, Zeus si faceva nostra madre,
ma poi Hera l’ha scoperto e si è incazzata e
quindi lui è tornato dopo qualche
anno in forma di Giove e… ed è nato
Jason.”
“Dopo
qualche anno? Rischio di sembrare scortese,
ma quanti anni hai? Non sembri più grande di lui.”
Thalia
rise. “Altra lunga storia. Sono morta
quando avevo dodici anni e Zeus mi ha trasformato in un
pino… sei anni dopo
sono stata guarita con il Vello d’oro. Quindi in anni
mortali, dovrei averne
ventitrè. Ma non importa: ho l’aspetto di una
sedicenne e ce l’avrò per sempre,
mi sono unita alle Cacciatrici di Artemide.”
“Beh,
la tua storia non sembra meno complicata
della mia. Ti piace la Caccia?”
Thalia
indicò la sua coroncina, sorridendo. “Beh,
sono la prima luogotenente di Artemide, è epica.”
Questa
Thalia era fantastica. Reyna si trovò a
continuare la conversazione.
“Mia
sorella Hylla è la regina delle Amazzoni,”
disse casualmente.
“Wow!
So che le Amazzoni non voltano le spalle
alla compagnia degli uomini come facciamo noi Cacciatrici?”
“No,
ma sono comunque grandi femministe. Traggono
piacere dalla, ehm, compagnia maschile. Poi sono le proprietarie di Amazon.”
“Scherzi?
Credevo che fosse di Hermes!”
“Lo
so, è una follia…” Dopo un attimo di
silenzio, Reyna riprese a parlare. “Hai fatto il nome di
Annabeth prima…”
“La
conosci?”
“Sì,
ho incontrato la rappresentanza dei Greci dell’Argo
II prima che salpassero. Annabeth
mi è sembrata la più - amichevole. Andiamo molto
d’accordo. E’ una guerriera,
mi piace. Sono una figlia di Bellona, quindi…”
“Dea
della guerra?”
Reyna
annuì.
“Aspetta,
hai detto che stavi trasportando la
statua –“
“Sì,
Nico ed io la stiamo portando al Campo
Mezzosangue. Annabeth sognato che sua madre le diceva che la Parthenos deve essere portata alla
Collina Mezzosangue dalla Romana.
Che
sarei io.”
“Nico
di Angelo? Non vedo quel ragazzino da
un’eternità.”
Conosce
proprio tutti? Certo, figlia di Zeus… deve essere stata una
celebrità al Campo
Mezzosangue.
“Sì,
ne ha passate di brutte.”
“Come
siete finiti tu e Nico a portare la statua,
poi? Io non sento Chirone da mesi… Gli promisi che le
Cacciatrici ci sarebbero
state in caso di necessità, ma non mi ha mai contattata.
Dimmi che succede.”
“Cosa
sai dell’impresa dell’Argo
II?”
“Solo
che dovevano salpare a giugno.”
Reyna
aggrottò la fronte. “Allora sarà una
storia
molto lunga.”
“Ho
tutto il giorno.”
“Io
no.”
“Allora
dimmi – dimmi solo di Annabeth. E mio
fratello. Stanno bene? Hanno bisogno di aiuto?”
“Senti,
Thalia, devo dirti una cosa. Però non
impazzire, okay?”
Annuì.
“Percy
ed Annabeth sono caduti nel Tartaro.”
Thalia
impallidì visibilmente, poi cominciò a
gridare. “CHE CAZZO –“
“Calma,
ne sono usciti vivi, stanno entrambi
bene!”
Thalia
si rilassò.
“Come
diamine è successo?”
“Arachne
ha tirato Annabeth nel baratro e Percy
non ha voluto lasciarla andare, quindi è caduto con
lei.”
“Ho
sempre saputo che quel ragazzo era pazzo.”
“E’
stato eroico. Stupido, certo, ma –“
“Pazzo
di Annabeth. Avresti dovuto vederli quando
avevano tredici anni. Arrossivano costantemente quando si trovavano
insieme… se
non escono vivi da questa fottuta guerra per poi sposarsi, mi
incazzerò così
tanto che ucciderò un paio di Giganti da sola.”
Reyna
realizzò di stare ridendo. Quando era stata
l’ultima volta che si era fatta una bella risata? Onestamente
non riusciva a
ricordare. Le risate erano riservate agli amici, e lei non aveva amici.
Solo nemici
ed alleati. Aveva imparato a sue spese di non fidarsi di nessuno.
Nonostante
tutto, voleva ascoltare Thalia. Era la
sorella di Jason – e quello era un altro motivo per non
affezionarsi – ma
sembrava così simile a lei, forte ed indipendente, irradiava
potere. Ma Reyna
doveva svegliare Nico ed il Coach Hedge. Dovevano andare. Questa
impresa era
troppo importante, non potevano fallire.
“Ascolta,
Thalia, mi piacerebbe rimanere qui un
altro po’ a chiacchierare con te, ma devo proprio andare. Tra
qualche ora il
Campo Giove attaccherà la Collina Mezzosangue e si
distruggeranno a vicenda se
non arrivo lì in tempo. Faranno il lavoro di Gaia per
lei.”
L’espressione
di Thalia cambiò. “Il tuo campo ci
attacca?”
“Non
su mio ordine. Avevo detto di non tirare la
lancia della guerra. E’ stato il mio ultimo
comando.”
“Come
farete a viaggiare con la statua di Atena?”
“Io
e Nico stiamo viaggiando nell’ombra dalla
Grecia.”
“A
scopo informativo, vorrei dirti che una volta
è accidentalmente finito in Cina. Sul serio però,
povero ragazzino. Sarà
esausto,” commentò Thalia.
“E’
esausto. Questa statua è un enorme peso, e abbiamo anche un
satiro con noi.
Vorrei poter fare qualcosa per aiutare Nico. Ogni volta che ci fermiamo
deve
riposarsi, quindi io procuro del cibo e faccio la guardia e tengo
lontani i
mostri finché lui non riguadagna abbastanza energie per
viaggiare nell’ombra.”
“Non
vi muovete abbastanza velocemente.”
“Che
ti aspetti –“
“So
che non potete andare più veloce. Ma se ci
sarà una guerra tra i due campi, devo andare a proteggere la
Collina
Mezzosangue. Non voglio che ci sia una battaglia, ma
–“
“Vuoi
difenderla, certo. E’ la tua casa.”
Thalia
scosse la testa. “Non è la mia casa. Le
Cacciatrici sono la mia casa. Ma lo è per Annabeth e Percy.
Devo farlo per
loro.”
“Quindi
credi che siamo spacciati? Non arriveremo
in tempo?”
“Potrei
avere una specie di piano in mente,” disse
Thalia e poi sorrise.
Il
cuore di Reyna perse un battito. “Sentiamo.”
“Prima
di tutto, quanto è determinata la tua
legione?”
L’ultima
volta che Reyna aveva risposto ad una
domanda simile c’era stato orgoglio nella sua voce, ma ora
era svanito. “Combatteranno
finché non ci sarà più nessuno in
piedi. Vogliono sangue, a loro non importa –“
“Quanto
sono determinati ad attaccare adesso?
Intendo, come fai a sapere che attaccheranno stanotte?”
“L’ho
visto e l’ho sognato.”
“Sì,
ma perché proprio stanotte?”
“Hanno
messo su campo circa una settimana fa.
Hanno appena spostato una legione intera, avevano probabilmente bisogno
di
qualche giorno per organizzare tutto e riunire le nostre –
cioè, le loro –
forze. Non so, potrebbero aver studiato le condizioni del Campo
Mezzosangue e
avranno deciso che stanotte era il momento migliore per
attaccare.”
“Molto
bene,” disse Thalia. Reyna non vedeva cosa
andasse molto bene, ma rimase in
silenzio.
“Posso
creare un po’ di trambusto, qualche
anomalia. Tuoni. Così vicini
all’Olimpo… gli aùguri potrebbero anche
pensare
che Zeus stesso non approva le loro azioni. Posso creare una tempesta
così
fitta che non potranno mettere piede fuori dalle tende, figuriamoci
attaccare
il mio Campo.”
Se
non possono marciare sul Campo Mezzosangue… sì,
potrebbe funzionare.
“Sembra
grandioso. Sono sicura che tu sia in
grado di fare cose… tempestose.
Ma
come farai ad arrivare a Long Island in tempo?”
“Questa
è la parte in cui dovrai fidarti di me.
Io viaggio nell’ombra con Nico al Campo Mezzosangue, senza la
statua. Ci vorrà
un minuto, e molta meno energia da parte sua. Quando arriviamo
lì, io farò il
mio lavoro e Di Angelo ottiene un po’ di meritato riposo. Ti
manderò qualcuno
con una biga alata per portare la statua. E poi speriamo che una volta
arrivati, la nostra gigante amica Atena possa far cessare
l’ostilità tra Greci
e Romani. E non parlo solo dei Campi, ma anche degli dei. Loro staranno
a
guardare, lo so.”
Reyna
prese tutto in considerazione per un
minuto. Era grandioso. Anche se c’erano migliaia di ragioni
per non fidarsi di
Thalia e di quel piano. Ma questa era probabilmente la loro unica
possibilità.
E poi, non sarebbe stata una decisione alla cieca. Thalia diceva di
conoscere
Nico, e Reyna poteva fidarsi del suo giudizio. Avrebbe lasciato a lui
la
scelta.
“D’accordo,”
disse infine. “Credo che il tuo
piano possa funzionare. Ma prima fammi parlare con Nico.”
Thalia
scosse il capo. “Glielo diciamo insieme.
Lo conosco. Quando era piccolo lo spaventavo a morte. Ma conoscevo sua
sorella
e so che si fiderà di me.”
Non
poteva certo riferirsi ad Hazel quando
parlava di una sorella, Reyna lo aveva intuito. Era tentata di chiedere
spiegazioni, ma tenne la bocca chiusa.
Il
Coach Hedge era sveglio e stava facendo la
guardia. Gli spiegarono tutto velocemente. Intanto, Nico russava
sonoramente,
sul suo giubbotto da aviatore usato come cuscino.
“Sembra
più piccolo quando dorme,” disse piano
Thalia. Gli scompigliò i capelli.
Da
vicino, Reyna si accorse che i suoi occhi non
erano identici a quelli di Jason. Le iridi di Thalia erano di un blu
elettrico
con delle pagliuzze argentate. Come un cielo sereno pieno di stelle.
“Okay,
svegliamolo. Coach?”
Il
satiro annuì. “Ti uccido, malefica creatura!
MUORIIIIIIIIIIIII!”
Nico
si sedette di soprassalto ed afferrò la sua
spada stigiana. “Che c’è?” Si
guardò intorno e non identificò nessuna minaccia.
Poi sgranò gli occhi quando vide
“Thalia!”
“Ciao,
pivello. Da quanto tempo…”
“Che
ci fai qui? Dove sono le tue Cacciatrici?”
A
Reyna sembrò di vedere qualcosa contrarsi sul
volto di Nico quando menzionò le Cacciatrici.
“Non
è importante. Ma ascolta, abbiamo un
piano…”
“Sei
sicura che non hai bisogno di niente?”
Thalia chiese per la quinta volta.
“Sono
apposto.”
“Ha
me, starà benone,” si intromise il Coach.
Reyna
tentò di nascondere un risolino e vide che
anche Thalia stava sorridendo.
“Fate
buon viaggio. Buona fortuna,” disse Reyna.
“Grazie,”
mormorò Nico.
“Non
preoccuparti, ti farò guadagnare il tempo
necessario. Devi solo stare qui e tenere d’occhio
l’Atena Parthenos,” le disse
Thalia.
Lei
annuì. “Ci vediamo sulla Collina
Mezzosangue,” disse Reyna con sicurezza.
Entrambe
sorrisero.
Reyna
li guardò scomparire. Quando se ne furono
andati, Reyna si sedette con la schiena contro la statua.
Si
sorprese a pensare che Thalia Grace era una
ragazza interessante. Una persona con cui non le sarebbe dispiaciuto
vivere
un’avventura. Come Annabeth, una potenziale amica.
Questi
semidei greci non erano niente male. Reyna
chiedeva soltanto che anche i ragazzi del suo Campo potessero vederlo.
Angolo autrice:
salve!
Ho
scritto questa storia secoli fa e l’avevo
pubblicata su fanfiction.net prima dell’uscita di Blood of Olympus. Poi me ne sono
completamente dimenticata e l’ho
ripescata solo oggi perché è il compleanno di
Thalia e quindi mi sono messa a
scavare nel computer per vedere se avevo qualcosa su di lei da
pubblicare, ed è
saltata fuori questa. Insomma, eccola qui.
Diciamo
che in Blood of Olympus le cose non
sono andate esattamente così (xD) ma
mi piace come avevo immaginato il rapporto tra Reyna e Thalia. Okay, lo
ammetto, segretamente le shippo tantissimo. Un Grace vale
l’altro, e visto che
Jason è tanto preso da Piper…
Spero
che la storia vi sia piaciuta. Mi fate
sapere che ne pensate? Magari fangirliamo insieme su quanto sia
fantastica
Reyna? (che voi abbiate letto Blood of
Olympus o meno, prometto che non spoilero nulla!)
Ci
vediamo in recensione (se qualcuno recensisce
lol) o comunque alla prossima storia. Grazie di essere arrivati fin
qui.
Ginny_theQueen ♥