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Autore: Ciuffettina    23/12/2014    5 recensioni
Il primo Natale dell'umanità! E chi poteva annunciarlo se non il Messaggero di Dio?
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gabriel, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
- Questa storia fa parte della serie 'Il dietro le quinte del Vangelo'
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Gabriel si trovava sul tetto di una stalla, in una notte che sarebbe potuta sembrare una qualsiasi, in realtà era la più importante di tutta la storia dell’umanità.
«Ormai dovremmo esserci… 3… 2… 1… E vai!»
Alla fine del conto alla rovescia, la stalla s’inondò di luce: il Figlio di suo Padre era appena nato sulla Terra come un essere umano e questo allo scopo di salvare l’umanità dal Peccato Originale e, probabilmente, di capirla meglio.
«Devo andare a chiamare i primi testimoni del Suo arrivo in questo mondo.» e comparve di fronte a dei pastori che passavano la notte all’aperto con il loro gregge e che, nel vederlo, furono presi da grande timore.
Ecco una cosa che non capiva degli umani: non era imponente né minaccioso, in più aveva sei bellissime ali bianche con le punte dorate, perché continuavano a spaventarsi tutte le volte che compariva? Se fosse apparso Michael che portava perennemente una spada al suo fianco, che cosa avrebbero fatto?
Prese fiato e disse: «Non temete! Vi porto una bella notizia, che procurerà grande gioia a tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato il vostro Salvatore, il Cristo, il Signore. Lo riconoscerete così: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia.»
I pastori risposero: «Allora andiamo fino a Betlemme per vedere quello che è accaduto e che il Signore ci ha fatto sapere.»
Mentre si allontanavano, Gabriel disse: «E anche questa missione è comp… Il coro!» esclamò dandosi una manata in fronte «Stavo dimenticando il coro!» Svolazzò veloce in Paradiso: «Ragazzi! È nato! Bisogna scendere sulla stalla a cantare!»
Avevano fatto le prove per mesi (nove per la precisione), perciò quando i pastori arrivarono, ognuno era già al suo posto, svolazzante sopra la capanna.
E guardatelo bene questo spettacolo perché nessun altro essere vivente lo vedrà più.
Nonostante fossero migliaia di voci, ognuna si fondeva alle altre in perfetta armonia, in più si erano anche disposti in perfetto ordine cromatico, secondo il colore delle loro ali.
Finito il concerto, gli altri angeli tornarono in Paradiso, mentre Gabriel mise la testa dentro la capanna: il Bambino giaceva nella mangiatoia, circonfuso di luce, mentre un bue e un asino lo scaldavano con il loro fiato e inginocchiati presso la mangiatoia, si trovavano Giuseppe e Maria, insieme ai pastori, in adorazione del loro nato, persino le pecore si erano inginocchiate.
Gabriel ne fu intenerito: chi immaginerebbe che quel pargoletto fra qualche anno rivoluzionerà il mondo? “D’ora in poi questo giorno sarà ricordato come l’inizio di una nuova era. Gli umani sono strani ma son sicuro che gli piaceranno” pensò fra sé sorridendo l’arcangelo “A proposito di cose che piacciono, visto che la missione è compiuta, andrò a festeggiare con doppia razione di datteri ripieni.

*****

Racconto ispirato al capitolo 2 del “Vangelo di san Luca”

“Buon
   
 
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