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Autore: Yulin Fantasy    23/12/2014    1 recensioni
{Dylan Dog x Marx Brothers}
{Con questo scritto, non voglio dare rappresentazione veritiera di questi attori, ne offendere in alcun modo il ricordo}
DAL TESTO:
Lui aveva sempre schivato ogni festività… ogni festa.
Se prima pensava che il fatto che non voleva venire era perché gli altri pensavano che fosse un ciarlatano (cosa che poi scoprì che non era vera), ora capiva qual era il suo vero timore:
vedere una famiglia felice.
Una famiglia che lui non avrebbe mai avuto.
Che non aveva mai avuto.
Chissà come ci si sentiva ad avere un padre, una madre, una famiglia…
In quel momento, qualcuno gli poggiò una mano sulla spalla.
- Tu niente cappotti, vero?-
Dylan non si girò.
- Groucho… perdonami. Ma non ci riesco.-
DAL TESTO:
Era forse quella?
Era forse quella la magia del Natale?
Sia Dylan che Groucho riuscivano a sentirla.
Riuscivano a sentire entrambi il calore della famiglia.
DAL TESTO:
Groucho invita Dylan e i suoi amici alla cena della Vigilia di Natale con la sua famiglia... potrà Dylan Dog a capire il significato del Natale?
(Buon Natale e felice anno nuovo a tutti! Spero che questa fiction vi piaccia e vi regali un sorriso!
Sayōnara
Yulin Fantasy)
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dylan Dog, Groucho, Ispettore Bloch
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Dylan Dog and Marx Brothers'
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ANGOLO AUTRICE
No, non saltate! Non andate subito a leggere la storia, prima devo spiegarvi!
Allora, io avrei dovuto scrivere due storie su Natale: una su Dylan Dog e una sui fratelli Marx. Ma visto che il tempo scarseggiava e io non sapevo cosa fare, ho deciso di unire i due mondi. E ho fatto questo crossover.
La cosa più difficile è stata mettersi a posto con le date che dominano la vita di Groucho e la sua famiglia, ma per il resto penso che sia venuto fuori qualcosa di bello.
Una cosa: la fiction si basa sull’amicizia di Dylan e Groucho, ma anche su altri rapporti, okay?
Spero che vi piaccia… gli auguri poi ve gli faccio nell’angolo autrice giù di sotto!
Però ve lo dico lo stesso: buon Natale e felice anno nuovo!
 

Merry Christmas...
              My best friend



 
La neve scendeva giù, coprendo Londra con un manto di neve.
L’aria natalizia si faceva sentire, essendo ormai la Vigilia di Natale.
Le luci illuminavano la grande città, mentre le persone camminavano in mezzo alla neve, felici.
L’unica casa dove non si respirava aria natalizia, era la casa di Craven Road 7.
Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo, non aveva mai amato le feste.
Gli mettevano nostalgia.
Dylan stava suonando il suo clarinetto, quando sentì il telefono suonare.
Si alzò di malavoglia e alzò la cornetta.
- Pronto?-
- Ciao Dylan!-
Ecco, questa voce l’avrebbe riconosciuta tra mille.
Julius Henry Marx, meglio conosciuto come Groucho Marx.
- Ciao Groucho… perché mi chiami?-
- Ascolta, tu fai qualcosa questo Natale?-
L’Old Boy ci pensò un attimo, e poi rispose:
- No, nulla. La mia ragazza mi ha lasciato, e io odio le feste. Sai che mi mettono nostalgia.-
- E invece non passerai l’ennesima Vigilia da solo!-
- Cosa stai dicendo?-
La voce dell’attore si fece allegra.
- Ti va di passarla con me e la mia famiglia? Naturalmente potrai invitare anche i tuoi amici!-
Dylan rimase sorpreso da questa domanda, tanto che per poco non scivolò.
- Sei sicuro? Non penso che i tuoi fratelli siano d’accordo…-
- Invece quando gliele ho parlato ne sono stati felici… poi tu sei il mio migliore amico!-
Era spalle al muro: non poteva dirgli di no. Ci sarebbe stato male e lui non voleva rovinarli il Natale.
Ma come fare? Groucho avrebbe invitato di sicuro anche i suoi altri amici, che di solito erano tutti uomini di lettere, molto colti.
Lui invece non era visto di buon occhio, essendo un ciarlatano.
Groucho stava attendendo in linea. Quando finalmente Dylan rispose, aveva la voce ancora incerta.
- Sicuro che non do fastidio? Nemmeno a Ruth?-
- Ci credi se ti dico che è stata proprio lei a chiedermi se volevo invitare te? Ti prego Dylan, sai che a natale siamo tutti più buoni…-
Cedette.
- Okay, verrò a cena da voi.-
- Perfetto!-
Esclamò felice l’attore.
- Allora ci vediamo stasera!-
E riattaccò. Dylan appoggiò la cornetta e guardò fuori alla finestra.
- Sì, a Natale siamo tutti più buoni…-
 
I fratelli Marx e la loro famiglia erano a Londra per uno spettacolo e Dylan sapeva bene che Groucho voleva invitarlo, visto che venivano poco nel Regno Unito. Teneva ai suoi amici e l’Old Boy non capiva ancora come lo fossero diventati.
Finalmente era arrivato alla casa dove alloggiavano i Marx, fuori città.
Nel giardino innevato troneggiava un pupazzo di neve, che, secondo Dylan, era stato fatto da Maxine e Arthur.
Aveva invitato Bloch, Lord H. G. Wells, Madame Trelkosvki e Anna Never, per poi scoprire che Groucho li aveva già invitati a sua volta. C’era anche Jenkis, cosa che lasciò un po’ stupito l’indagatore dell’incubo.
- Oh Dylan, il tuo amico è stato molto gentile ad invitare anche noi.-
Disse Anna, cercando di non inciampare.
- Io sono ancora sorpreso che abbia invitato anche me e Madame, anzichenò.-
- L’avrà fatto perché sapeva che siamo amici, milord, e non voleva che mi sentissi escluso…-
Ipotizzò Dylan.
Arrivarono davanti al portone. La casa era abbastanza grande, ma per una famiglia numerosa come la Marx, ci voleva.
Suonarono il campanello e arrivò ad aprire una donna vestita elegante.
- Oh, Dylan, non sai che bello sapere che sei venuto!-
Esclamò, sorridendo.
- Grazie mille per averci invitato, miss Marx…-
- Lascia stare, chiamami pure Ruth. Ma entrate, non voglio lasciarvi fuori al freddo.-
Dylan e i suoi amici entrarono e Wells fece il baciamano a Ruth, inchinandosi.
- Non mi sarei mai aspettato tale bellezza, sa?-
L’Old Boy alzò gli occhi al cielo, sperando che Wells non lo mettesse in imbarazzo con la moglie del suo migliore amico.
Fu in quel momento che entrò un ragazzo di dodici anni, richiamato dal suono del campanello.
- Ciao Dylan!-
Disse salutandolo. Dylan sorrise appena lo vide.
- Ciao Arthur! Sei cresciuto tantissimo, sai?-
- Lo so, me lo stanno dicendo tutti!-
Ruth si rivolse a Dylan e gli altri suoi amici.
- Groucho è di là, a tavola. Venite pure.-
- Grazie ancora Ruth… spero che tu non ti sia presa troppo disturbo.-
 
Arrivarono al salone e videro Groucho; stava parlando con Chico e Harpo. Appena però vide Dylan, i suoi occhi si illuminarono di gioia e corse da lui.
- Dylan! Non sai quanto sia felice di vederti! Non avrei mai permesso che tu passassi un'altra Vigilia solo, come ho già detto!-
Disse, euforico.
- Anche io sono felice di vederti Groucho… non sai quanto.-
Dopo le dovute presentazioni, si sedettero tutti a tavola. Un grande albero pieno di decorazioni e luci illuminava la sala, regalando una atmosfera magica.
Anna aveva subito iniziato a chiacchierare con Ruth e Betty, la moglie di Chico, di cose, a detto loro, da donne.
Dylan invece non faceva a meno di controllare quante persone erano: c’erano pure Arthur Sheekman e Nat Perrin, che parlavano tra di loro e Alexander Woollcot, che parlava con Harpo.
L’inquilino di Craven Road analizzò i suoi timori: mentre Bloch e Jenkis erano poliziotti di Scotland Yard, Madame Trelkosvki una signora per bene, Wells un lord che si chiamava come un grande scrittore e Anna un’attrice, lui era considerato come un ciarlatano.
Fu Groucho a tirarlo fuori dai suoi pensieri.
- Allora Dylan, come sta andando il lavoro?-
Chiese, come se essere l’indagatore dell’incubo per lui fosse la cosa più normale del mondo.
- Ah, bene, grazie…-
- Papà, che lavoro fa Dylan?-
Chiese una bambina, che avrà avuto sei anni, a Groucho. Quest’ultimo gli sorrise affettuosamente.
- Lui fa un lavoro molto speciale Miriam… fa l’indagatore di casi paranormali.-
Miriam però era ancora confusa, allora Arthur le disse chiaro e tondo:
- Dylan indaga su fantasmi e vampiri.-
- Ma non esistono!-
Saltò su in quel momento Maxine, la figlia di Chico, incrociando le braccia.
- E chi lo dice?-
- Ragazzi, non litigate.-
Disse in quel momento Helen, la moglie di Gummo, per non far scoppiare un litigio tra i due cugini.
Dylan si sentì ancora più imbarazzato, cosa che venne notata da Sam, il padre dei fratelli Marx.
- Cos’è quella faccia, signor Dog? Va tutto bene?-
- Ehm… no, va tutto bene, grazie signor Marx. Poi potete chiamarmi Dylan.-
Cercò di capire in quante persone erano: oltre ai fratelli di Groucho e sua moglie, c’erano i suoi figli e i suoi nipoti, i suoi genitori e i suoi amici.
Come facevano i suoi amici a stare calmi? Lui era agitatissimo!
Finalmente arrivò il cibo a tavola e Dylan diede un’altra occhiata a cosa faceva gli altri.
Bloch si era messo a parlare con Gummo, mentre Wells aveva trovato in Zeppo un interessante argomento: la meccanica.
Marion, la moglie di Zeppo, stava per versare all’Old Boy dello champagne, ma lui rifiutò.
- Mi dispiace, ma sono astemio.-
- Astemio, sul serio? Allora capisco come mai lei e Groucho andate d’accordo.-
Osservò Sheekman.
- Diciamo che io e Dylan abbiamo tante cose in comune. Tra cui l’amore per la letteratura.-
Rispose Groucho, guardando Dylan come un complice. In quel momento Dylan capì perché l’aveva detto: anche Arthur e Nat erano intellettuali e potevano avere un argomento in comune.
 
- Avete apprezzato la cena?-
Chiese Minnie, la madre dei fratelli Marx.
- Si, era molto buona, grazie!-
Rispose Dylan, porgendo il suo piatto.
- Senta, signor Dog, vuole venire in biblioteca con noi?-
Chiese Nat, ma l’Old Boy scosse la testa, sorridendo.
- No grazie… dovrei assentarmi un attimo.-
E detto questo uscì di casa, incurante del freddo.
Perché faceva così?
Vedere tutta quella felicità era strano.
Lui aveva sempre schivato ogni festività… ogni festa.
Se prima pensava che il fatto che non voleva venire era perché gli altri pensavano che fosse un ciarlatano (cosa che poi scoprì che non era vera), ora capiva qual era il suo vero timore:
vedere una famiglia felice.
Una famiglia che lui non avrebbe mai avuto.
Che non aveva mai avuto.
Chissà come ci si sentiva ad avere un padre, una madre, una famiglia…
In quel momento, qualcuno gli poggiò una mano sulla spalla.
- Tu niente cappotti, vero?-
Dylan non si girò.
- Groucho… perdonami. Ma non ci riesco.-
- Lo so, ti conosco. Forse non ti avrei dovuto invitare.-
Disse l’attore. Dylan accentuò un sorriso.
Fu in quel momento che lo notò, notò una cosa che prima gli era sfuggita.
Groucho aveva i baffi e le sopraciglia dipinte, come nei film e indossava pure lo stesso costume.
- Ma, Groucho, io pensavo che tu odiassi conciarti così…-
- Ormai anche i miei amici sono abituati a vedermi così. E l’ho fatto anche per te.-
- Per me?-
- Non ti sei mai abituato a vedermi senza il trucco di scena… mi scambiavi sempre per uno dei miei fratelli!-
Disse, ridendo e finalmente Dylan riuscì a sorridere senza timore.
Groucho era del tutto diverso da come si vede sullo schermo, eppure riusciva sempre a farlo ridere.
Era fortunato ad avere un amico come lui.
- Ora torniamo dentro! Altrimenti ci danno per dispersi, in mezzo a tutta questa neve!-
Esclamò Groucho. Infatti la neve stava cadendo, coprendo tutto ciò che si trovava a terra.
Bianca e pura, innocente come un bambino, ecco cosa pensavano entrambi della neve.
 
Tornarono in casa e in quel momento, Chico e Harpo presero da parte Groucho.
- Sei pronto fratellino?-
Chiese Chico, e Groucho annuì.
Nella stanza accanto al salone avevano preparato il pianoforte di Chico e l’arpa di Harpo.
Erano andati tutti là e Chico si sedette al piano, mentre Harpo preparava l’arpa. Groucho si era posizionato in mezzo a loro, sorridendo. Anche i due fratelli maggiori di Groucho indossavano i loro costumi di scena.
- Signori, signore, bambini e bambine, ecco, così ci ho messo tutti!-
Iniziò l’attore occhialuto.
- Per questo magico Natale, propongo un bel concerto… quindi, io e i miei fratelli faremo del nostro meglio! Però avremmo bisogno di un aiuto… perché non basterò solo io a cantare. C’è qualche bambino, in sala, che vorrebbe unirsi al concerto?-
In quel momento, i figli dei fratelli Marx andarono da Groucho, posizionandosi in fila, tutti ordinati.
- Okay, a quanto pare abbiamo i nostri assistenti folletti!-
Disse, sorridendo. Poi fece segno a Chico e Harpo, che cominciarono a suonare, mentre Groucho e i bambini iniziarono a cantare.
 
- Dashing through the snow
On a one horse open sleigh
O'er the fields we go,
Laughing all the way
Bells on bob tail ring,
making spirits bright
What fun it is to laugh and sing
A sleighing song tonight…-
 
Era forse quella?
Era forse quella la magia del Natale?
Sia Dylan che Groucho riuscivano a sentirla.
Riuscivano a sentire entrambi il calore della famiglia.
I brutti pensieri, le paure, i risentimenti,
era tutto scomparso dai loro cuori.
Ora c’era solo la felicità, la gioia di essere insieme alle
persone che più amano.
Non è forse questo, lo spirito del Natale?
 
- Oh, jingle bells, jingle bells
Jingle all the way
Oh, what fun it is to ride
In a one horse open sleigh
Jingle bells, jingle bells
Jingle all the way
Oh, what fun it is to ride
In a one horse open sleigh.-
 

Quando finirono, il loro pubblicò scoppiò in un fragoroso applauso. Groucho prese in braccio Miriam, che rideva gioiosamente.
Quella risata scaldava il cuore di Groucho, ma anche quello di Dylan, che applaudiva, con gli occhi lucidi.
 
- Grazie Groucho.-
- Grazie di che?-
I due amici stavano guardando gli altri scambiarsi i doni.
- Grazie per avermi invitato. E per…-
Non riuscì a finire la frase, perché Gummo gli richiamò. I due andarono dagli altri.
Miriam e Arthur portarono un pacchetto a Groucho.
- Ecco papà!-
Dissero all’unisono. Groucho sorrise.
- Grazie! Chissà cosa sarà!-
Disse, per poi aprire il pacchetto: conteneva un libro di Horatio Alger, il suo scrittore preferito di quando era bambino. Diede un bacio ai suoi figli e anche a sua moglie Ruth.
Poi si diresse verso l’albero, prendendo un pacchetto e porgendolo a Dylan.
- A te.-
- A… a me? Groucho, non dovevi…-
- Sbaglio, o ti ho già detto che sei uno dei miei migliori amici?-
Dylan prese il pacchetto e lo scartò. Dentro c’era un disco in vinile di musica classica.
- Grazie! Ma come hai fatto a trovarlo!?-
- Beh, abbiamo viaggiato molto nelle tournee teatrali!-
Rispose l’attore, sorridendo.
- Grazie amico mio…-
Prima di poter dire qualsiasi altra cosa, Miriam, Maxine e Arthur corsero alle finestre.
- Cosa succede?-
Chiese Marion.
- C’è Babbo Natale! Mamma, papà, ho sentito le renne!-
- Sul serio?- Disse Ruth, per poi prendere in braccio Miriam. – Ma voi lo sapete che Babbo Natale arriva solo dai bambini buoni e che vanno a letto!-
- Ma mamma… io voglio vedere Babbo Natale!-
Disse la bambina, mettendo su il broncio. Fu in quel momento che Dylan le se avvicinò.
- La mamma ha ragione… e poi, sai che ho scoperto che Babbo Natale non arriva, se voi state svegli?-
- Dici davvero?-
- Sì.-
- Ma tu Dylan hai mai visto Babbo Natale?-
- Beh… diciamo che in un certo senso sì. E mi ha anche detto che non viene dai bambini che stanno svegli!-
A quella affermazione, i bambini corsero subito in camera loro, per preparasi.
- Grazie Dylan.-
- Prego Ruth. Ma ormai si è fatta tardi… io dovrei anche andare.-
Groucho arrivò con i suoi fratelli.
- I tuoi amici se ne sono andati prima Dylan… abbiamo detto che ti avremmo accompagnato noi.-
- Ma, se vi do troppo disturbo…-
- Ma quale disturbo! Siamo abituati a fare le ore piccole!- Esclamò Chico, e Groucho lo guardò storto.
- Voi sarete abituati, io di solito vado a letto alle dieci!-
- Fratellino, questa è la notte di Natale… per una volta puoi fare uno strappo alla regola, non trovi?-
Groucho annuì e dopo aver salutato tutti, i cinque fratelli più Dylan andarono alla macchina.
- Ma perché venite anche voi?-
Chiese l’Old Boy ai fratelli dell’amico, quando furono fuori.
- Diciamo che volevamo vedere la Londra la notte di Natale.- Rispose Harpo.
Detto questo, riuscirono ad entrare in macchina: Dylan e Groucho davanti, Chico, Harpo, Zeppo e Gummo dietro.
Nel tragitto, chiacchierarono del più e del meno, mentre la neve continuava a cadere.
Quando arrivarono a Londra, i Marx chiesero se potevano vedere la città addobbata a Dylan, promettendo che non ci avrebbero messo molto.
L’indagatore dell’incubo gli accompagnò.
Mentre guardavano le luci ancora accese, coperte un po’ dalla neve, come dei bambini, Groucho si rivolse a Dylan.
- Prima… non hai finito la frase. Cosa stavi dicendo?-
Dylan tentò di ricordare, poi rispose:
- Grazie per esserci sempre stato. E per avermi dato qualcosa che nessuno altro aveva mai dato: una famiglia. Stare lì, con voi, con i tuoi e i miei amici, è stato il più bel regalo che avrei potuto desiderare. Grazie per non avermi lasciato solo.-
Groucho sorrise e abbracciò l’amico, che ricambiò.
- Anche io ti devo ringraziare Dylan… mi hai insegnato molte cose.-
Mentre stavano parlando, però, due palle di neve colpirono direttamente i due amici. E quando videro chi li aveva attaccati, non rimasero tanto sorpresi.
- HARPO!-
Gridarono all’unisono e il secondogenito dei Marx sorrise furbetto. Stava per preparare un altro proiettile di neve, ma Groucho lo battè sulla velocità.
Dylan invece gli coprì le spalle, colpendo Chico con un’altra palla di neve.
A poco a poco, la piazza di Londra si trasformò in un campo di battaglia tra Dylan e i fratelli Marx.
L’indagatore dell’incubo non si era mai divertito così tanto. Gli sembrava di essere tornato bambino.
E mentre giocavano, sentirono un suono di campanelle, così alzarono gli occhi al cielo.
- Una stella cadente!-
Esclamò Zeppo.
- No, Zeppo, quella non è una stella cadente… quello è Babbo Natale.-
Disse gioioso Groucho, tenendo il naso all’insù.
- E sta portando i doni a i bambini di tutto il mondo.-
 
Era la mattina del 25 dicembre. Il giorno di Natale.
- Mamma, papà! È arrivato! È arrivato Babbo Natale!-
Esclamava la piccola Miriam, correndo sotto l’albero, seguita da Arthur. Groucho e Ruth gli osservavano felici, mentre i loro bambini scartavano i regali portati da Babbo Natale.
Il telefono squillò e Groucho sapeva già chi fosse…
- Allora, è arrivato Babbo Natale?-
- Sì Dylan… proprio come hai detto tu. Oh… aspetta, Miriam ti vuole dire una cosa.-
L’attore passò il telefono alla figlia più piccola.
- Dylan! È venuto Babbo Natale!-
- Sono felice, piccola…-
- Io però non l’ho visto… tu invece?-
- Io l’ho visto e anche tuo padre e i tuoi zii…-
- Dici davvero!?-
- Perché non ti fai raccontare una storia da loro?-
- Sì, grazie!-
Miriam riattaccò il telefono e guardò Groucho.
- Papà… tu hai visto Babbo Natale?-
- Sì.-
- Puoi raccontarmi una storia su di lui?-
Groucho sorrise, poi prese la figlia in braccio, sedendosi sulla poltrona, mentre tutti gli altri membri della famiglia arrivarono.
- Allora, la storia inizia in una notte, la notte del 24 dicembre, la Vigilia di Natale…-
 
L’amore, ecco qual è la forza più potente.
L’amore è la forza più potente di questo mondo.
È l’amore che le persone più care ti trasmettono a farti guardare avanti.
È questa, l’amore, la vera magia del Natale.
 
Buon Natale e felice anno nuovo a tutti, amici miei.



 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE
Buon Natale! E felice anno nuovo! Finalmente sono riuscita a finirla! 8 pagine di word! Incredibile! E io che dovevo fare una fiction piccola! Ecco cosa succede a fare crossover tra Dylan e fratelli Marx!
Comunque, qualche chiarimento:
§ La storia porta i Marx nel futuro.
§ Ruth Johnson è la prima moglie di Groucho, mentre Arthur e Miriam sono i suoi primi. Groucho si è sposato tre volte, e dal secondo matrimonio ha avuto un’altra bambina, Melinda.
§ Maxine è la figlia di Chico e Betty.
§ Zeppo e Gummo non hanno ancora i loro figli, mentre Harpo non è ancora sposato.
§ Sì, Harpo parla. Non è muto, per chi non l’ho sapesse.
§ E sì, i baffi e le sopraciglia di Groucho sono finti, ovvero dipinti. Sempre per chi non l’ho sapesse.
§ Qua ci sono solo Arthur Sheekman e Nat Perrin, non ho potuto metterci altri amici di Groucho perché o a quel tempo non c’è gli aveva o gli ho dimenticati (tipo Margaret Dumont), mentre William era un grande amico di Harpo.
 
Penso di aver finito. Per me è stato un po’ doloroso scrivere di Miriam, conoscendo che rapporto aveva con il padre… ma non voglio rendervi tristi! Scusate se agli altri personaggi di Dylan Dog non ho dato tanta importanza… e spero che la storia vi piaccia!
E naturalmente…
 

BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO! MERRY CHRISTMAS AND HAPPY NEW YEARS!
 

Sayonara,
Yulin ∞ Dyana ∞ Fantasy
 
   
 
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