Anime & Manga > Dragon Ball
Ricorda la storia  |      
Autore: Nenottina    23/12/2014    7 recensioni
One-shot sulla coppia BulmaxVegeta ;)
I due sono andati ad una conferenza sulla scienza, lasciando il piccolo Trunks a casa, ma poi...
Ho intervallato i pensieri di Vegeta con quelli di Bulma mentre la storia prosegue.
E' la mia prima one-shot, spero vi piaccia ^^
Se volete lasciate pure un commento, mi farebbe piacere :)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Vegeta scese dall’auto, elegante come lo era stato poche volte nella vita, con una smorfia sul viso. Odiava quei ricevimenti terrestri, erano forse la cosa più noiosa ed irritante dopo gli strilli del moccioso nel cuore della notte. Perlomeno il bambino era rimasto a casa, così non avrebbe dato fastidio anche lì.
Si mise le mani in tasca e aspettò la donna madre di suo figlio, che mise le gambe fuori dall’auto ed allungò una mano nella sua direzione, sorridente.
-Avanti, muoviti – le disse impaziente, poi si voltò e si diresse all’ingresso.
Prima avrebbero cominciato, prima avrebbero finito. O almeno così sperava.
 
Bulma sperava che almeno in quell’occasione Vegeta sarebbe stato un po’ più gentile, e invece niente.
Lo guardò allontanarsi mentre metteva i piedi a terra, poi salutò il padre, chiuse la portiera ed entrò anche lei nell’edificio.
Fece un respiro profondo. Non si sarebbe rovinata la conferenza, e soprattutto la giornata, solo perché quel Sayan che si definiva principe si comportava come al solito.
Era lì per l’azienda, ricordò a sé stessa, non per svagarsi come fosse una festa. Doveva cercare di accaparrare nuovi clienti e fissare degli appuntamenti per parlare di affari con chi cliente lo era già.
Si guardò intorno. La sala era piena di gente che chiacchierava a piccoli gruppi.
Vide Vegeta in un angolo vicino al tavolo del rinfresco, appoggiato alla parete a braccia incrociate, e gli andò incontro.
-Vegeta, noi siamo una coppia ora, siamo venuti qui insieme, non puoi andartene in giro per i fatti tuoi!
E si che glielo aveva spiegato centinaia di volte.
-Non importa a nessuno chi è venuto con chi, donna, non iniziare
Strinse i pugni. No, erano solo provocazioni a cui lei non avrebbe abboccato.
-Vieni, dobbiamo sederci – gli disse usando il suo tono più calmo.
Si voltò e andò a prendere posto in una delle poltroncine, tenendo occupata quella accanto a sé per il suo compagno, che la raggiunse poco dopo.
Più tardi il primo dei relatori iniziò ad esporre il proprio pensiero riguardo alle nuove energie per i mezzi di trasporto.
 
-Quanto è noioso – pensò il principe dei Sayan per l’ennesima volta dall’inizio della conferenza.
Si era appoggiato con il gomito al bracciolo della poltrona, con una mano a sostenere la testa che altrimenti sarebbe ciondolata di lato.
Guardò i terrestri seduti in sala che ascoltavano affascinati la quinta relatrice della giornata e rivolse gli occhi al cielo.
-Solo loro sanno di cosa stanno parlando, scommetto – pensò con una smorfia scocciata.
Ma perché si era fatto convincere? Era semplice, perché quella donna gli aveva fatto capire chiaramente che se non fosse venuto la stanza della gravità una volta rotta non sarebbe più stata riparata, e lei sapeva benissimo che lui da solo non sarebbe stato in grado di aggiustarla.
Purtroppo quella macchina gli serviva per diventare più forte e sconfiggere una volta per tutte Kakarot, così non aveva potuto fare altrimenti.
Degli applausi scrosciarono all’improvviso e lui sobbalzò per la sorpresa.
Forse avevano finito. Finalmente.
 
A poco a poco gli scienziati si alzarono dai loro posti e si diressero verso la sala dove era stato allestito il rinfresco.
Bulma fece un cenno a Vegeta ed insieme seguirono la folla. Si avvicinò al tavolo, prese un bel bicchiere di vino rosso come piaceva a lei e si mise a gustarlo.
Si guardò intorno e notò immediatamente il Dr. Jackson in mezzo ad altri scienziati, magnate della finanza, cliente da tempo della Capsule.
Doveva proporgli assolutamente un incontro.
Prese il compagno a braccetto, ignorando volutamente il suo sguardo velenoso, e si avvicinò.
Con un sorriso smagliante iniziò a discutere con loro della conferenza appena terminata.
Quello era decisamente il suo campo, si disse, soddisfatta di sé.
-Papà tieni, ti ho preso un po’ di spumante – Sally Jackson, figlia del Dr. Jackson, passò un bicchiere al padre, che le fece un sorriso di ringraziamento e poi tornò ad ascoltare lei.
Bulma fece buon viso a cattivo gioco. Dire che odiava Sally era forse poco. Non c’era stata volta da quando l’aveva conosciuta che le aveva fatto minimamente piacere vederla. Non era per niente interessata alla meccanica o a qualsiasi altra scienza esistente, e nemmeno all’economia, anche se avrebbe presto dovuto ereditare l’impero finanziario del padre. Decisamente viziata. Bulma avrebbe scommesso che veniva a quegli eventi solo per irritarla.
I primi dieci secondi dopo essersi unita al gruppo ed essersi messa ad ascoltare quello che stava dicendo, la Jackson aveva iniziato a guardarsi intorno.
Bulma decise di ignorarla e continuò a chiacchierare, cercando di trovare il momento giusto per proporre quell’incontro al Dr. Jackson.
Anche il suo compagno stava iniziando a spazientirsi e stava picchiando ritmicamente il piede a terra, senza neanche provare ad ascoltare un secondo.
Il Dr. Jackson e gli altri scienziati avevano iniziato a discutere animatamente tra loro, così lei ne approfittò per lanciare un occhiata a Sally.
La scoprì intenta ad osservare Vegeta, anzi, più che osservare lo stava ammirando, con un sorriso a fior di labbra.
Strinse la mano che non teneva il bicchiere a pugno e a denti stretti chiese al compagno – Scusa, puoi portarmi un altro po’ di vino? L’ho finito
 
Vegeta afferrò il bicchiere, scocciato.
Si disse che era solo per la stanza della gravità se si abbassava a fare una cosa del genere.
Lo aveva capito, tra quella donna e la terrestre non correva buon sangue. Ma se voleva rimanere da sola con lei perché impedirglielo?
Magari quella noiosissima conferenza si sarebbe perfino trasformata in qualcosa di più interessante.
Si avvicinò al tavolo e diede in mano al cameriere il bicchiere per farselo riempire.
Beh, in fondo che male c’era a bere un bicchiere di vino? Ne prese uno anche per sé, e stava per tornare dagli altri quando quella terrestre gli si parò davanti, bicchiere di spumante alla mano e sorriso smagliante.
Serrò le labbra, infastidito.
-Temo di non avere ancora avuto il piacere di conoscerti, io sono Sally – lei gli tese una mano inguantata.
-Potrei farla a pezzi subito – si disse il principe tra sé. Ma rimaneva il problema: quella donna aveva detto che doveva essere gentile con tutti in quell’occasione e non poteva assolutamente colpire nessuno, né volutamente, né per sbaglio, soprattutto se “colpire” avesse poi significato “decesso immediato”.
-Vegeta – le rispose allora, senza scambiare la stretta di mano.
Lei dopo qualche secondo abbassò il braccio – Sei venuto qui con Bulma Brief, giusto? Sei suo marito? Perché non sapevo che si fosse sposata…
Il danno era fatto, ora avrebbe dovuto parlarci suo malgrado, anche se già odiava quella vocetta acuta ed irritante.
-Io e quella donna non siamo niente – le disse bevendo un sorso. In fondo il vino non era poi così male.
-Davvero? – un guizzo di malizia passò negli occhi della terrestre – E dimmi, cosa fai nella vita?
 
Bulma stava aspettando impaziente il suo bicchiere di vino. Si era congedata dopo essere riuscita a fissare un incontro con il Dr. Jackson ed altri due esimi scienziati, che presto, si augurava, avrebbero fatto parte della lista dei clienti.
Cercò Vegeta con lo sguardo e lo vide ascoltare qualcosa che la Jackson stava dicendo in quel momento.
E così osava starsene a chiacchierare con quell’oca senza neanche degnarsi di farle il favore che gli aveva chiesto?
Si avvicinò a grandi falcate e quando arrivò loro vicino prese uno dei due bicchieri che teneva il suo compagno, sorridendogli e circondandogli un braccio.
Sapeva quanto davano fastidio quelle attenzioni a Vegeta.
-Grazie mille per il vino, tesoro – lanciò un’occhiata a Sally, che li stava osservando con un’espressione confusa, e sorrise tra sé.
Avrebbe fatto morire d’invidia lei e di rabbia lui. Non avrebbero osato sfuriare, non lì davanti a tutti.
Prese un sorso di vino e tornò a guardare il compagno, che la stava guardando di rimando davvero male.
-Non sono il tuo tesoro, io sono il principe Vegeta
Lei sbuffò e sorrise – Dai, non essere sciocco tesoro – fece un vago gesto con la mano – Di che parlavate?
Lui allora diede uno strattone e riuscì a liberarsi dalla sua stretta.
Entrambi ignorarono la sua domanda, e la Jackson si rivolse a Vegeta con la sua voce stridula – Principe? Vostro padre allora governa un paese! Che paese è?
Il principe in questione incrociò le braccia – Mio padre è morto. E non governava un semplice paese, lui…
Bulma gli mise una mano sulla bocca.
-Scusalo, non gli piace molto parlare del suo passato, non è vero, tesoro? – lanciò uno sguardo eloquente a Vegeta sperando che lui comprendesse.
Ma che gli saltava in mente di spiattellare ai quattro venti le sue origini?
 
Vegeta stava iniziando ad arrabbiarsi seriamente. Nessuno poteva interromperlo, men che meno quella donna.
Le prese il polso e velocemente scostò la sua mano dalla bocca.
-Smettila di chiamarmi in quel modo, donna!
Non poteva perdere la calma, non dopo aver sopportato finora. Strinse i denti e si disse che doveva resistere, ancora per poco e se ne sarebbero andati.
Quell’insulsa terrestre li stava fissando, decisamente sorpresa, ma poi gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla – Mi dispiace molto per tuo padre, capisco quanto possa essere dura la perdita di un genitore…
Quella terrestre…lo stava compatendo? Lui? Il principe dei Sayan?
Sentì la rabbia ribollire in tutto il corpo, invaso da nuove energie.
-Non ho bisogno della pietà di un’infima terrestre, mollami!
Con uno scatto fece levare la mano della terrestre in questione dalla propria spalla, poi spinse via anche l’altra donna, sbatté il suo bicchiere sul tavolo ed uscì velocemente dall’edificio, prima di esplodere seriamente.
 
La Jackson fissò il principe andarsene di gran carriera, sconvolta ed indignata.
Bulma sorrise tra sé. Ovviamente quell’oca non aveva mai avuto a che fare con qualcuno che avesse osato rifiutarla così esplicitamente, e soprattutto non aveva mai incontrato Vegeta.
Poi però la smorfiosa tornò seria, appoggiò il bicchiere vuoto al tavolo e senza degnarla di un’altra occhiata iniziò a camminare al massimo della velocità che poteva permettersi di raggiungere con i tacchi nella stessa direzione, verso l’uscita.
Bulma allora le andò dietro e le afferrò una spalla, bloccandola.
-Cosa vuoi, Brief? Sto andando a scusarmi con il principe, non sono affari tuoi
Lei le sorrise, sicura che le sue prossime parole l’avrebbero lasciata a bocca aperta.
-Si dà il caso che il principe ed io abbiamo un bambino insieme e ci sposeremo presto
La reazione voluta non tardò ad arrivare – Ma lui…aveva detto…che voi non siete una coppia…che non siete niente!
Nonostante l’aria sconvolta della Jackson, quella frase fece provare a Bulma una fitta di delusione. Era vero, sul matrimonio aveva mentito, ma in fondo credeva che almeno “qualcosa” fossero.
Cacciò via quel sentimento e commentò con noncuranza – Gli uomini a volte sono così meschini, non è vero? Figurati che non l’ha ancora detto a nessuno, dal tanto che vuole tenerlo segreto
 
Vegeta aveva appena tagliato a metà il tronco di un albero in un parco poco lontano dall’edificio dove si era tenuta la conferenza, quando con un frusciare di foglie quello cadde a terra.
Ci si sedette sopra.
Forse non sarebbe dovuto andarsene in quel modo, più che altro perché ora quella donna non avrebbe smesso di assillarlo come minimo per il resto della giornata.
No, decisamente se fosse rimasto sarebbe stato anche peggio, doveva sfogarsi, e farlo contro la terrestre, benché la cosa a lui facesse soltanto piacere, avrebbe significato come minimo lo svenimento da parte di quest’ultima, ed anche in questo caso quella donna se la sarebbe presa con lui e di conseguenza niente più riparazioni.
Però poteva sempre convincere il vecchio. Ad averci pensato prima…
Una mano toccò la spalla del principe e quando lui si voltò vide la donna madre di suo figlio che gli sorrideva.
Roteò gli occhi e tornò a rivolgere lo sguardo di fronte a sé.
Inutile, quella non mollava: gli si sedette accanto e lo fissò sempre sorridendo beatamente.
Capì che aveva bevuto qualche bicchiere di troppo.
-Senti, mi dici perché te ne sei andato?
-Oh no – pensò il principe – Ora comincia…
Decise di non rispondere, ma lei continuò imperterrita a fissarlo in attesa.
Vedendo che non accennava a parlare, ricominciò – Ho lasciato quell’oca senza parole e tutto perché te ne sei andato via! – e si mise a ridere.
Allora Vegeta si decise a guardarla – Quell’oca chi?
La donna fece un vago gesto con la mano – Massì, Sally, hai capito chi
-Quell’insulsa terrestre dalla voce così irritante che ti fa venire voglia di ucciderla sul momento? Si, ho capito
Lei lo guardò a bocca aperta, poi si mise nuovamente a ridere così forte che, pensò il principe, l’ avrebbe potuta sentire anche il piccoletto verde chiuso nel suo palazzo.
Quando finalmente si calmò appoggiò la testa alla sua spalla – Hai ragione questa volta, quella voce è così acuta che…
Vegeta la spinse via per staccarsela di dosso e lei cadde all’indietro.
-Io ho sempre ragione, donna, e non starmi appiccicata
Dopo aver assunto un’espressione confusa, quella tornò a ridere.
Ecco, si stava di nuovo irritando.
-Alzati, ce ne andiamo – ordinò.
Vedendo però la lentezza della donna nel rimettersi in piedi, troppo barcollante, non ce la fece più.
Le afferrò un braccio e la tirò su.
 
Sotto gli effetti dell’alcool Bulma non si era mai divertita tanto.
Anche se non era certo così ubriaca come lui pensava. Erano solo un paio di bicchieri. Forse tre o quattro, non di più.
Ricordò la faccia scioccata della Jackson e rise.
Dopo che quella se ne era andata, aveva preso il terzo bicchiere e aveva parlato con gli altri scienziati.
Aveva accantonato la frase di Vegeta “Noi non siamo niente” in un angolo della mente e aveva deciso di non pensarci più.
Ora lei aveva Trunks e un’azienda da mandare avanti.
Non le interessava ciò che quel Sayan pensava della loro relazione.
Purtroppo non faceva altro che tornare a galla, provocandole uno strano senso di disagio.
Tornò a concentrarsi sul presente, con Vegeta che la aiutava ad alzarsi, e lo guardò.
Era solo l’effetto del vino o nei suoi occhi vedeva anche una punta di dolcezza?
Poi lui la squadrò con aria di superiorità e lei capì che era stata solo un’allucinazione. Una bellissima allucinazione.
-Tu così non riusciresti neanche a fare un passo senza cadere, forza, chiama il vecchio
Il vecchio? Ah, si, suo padre.
Aprì la borsetta e si mise a cercare il cellulare, senza successo.
Dopo un po’ riuscì finalmente a trovarlo ma molti tentativi successivi le fecero capire che non sarebbe riuscita a digitare nulla senza sbagliare a scrivere almeno un numero.
Forse aveva un po’ esagerato, ma in fondo l’aveva avuta vinta sulla Jackson e doveva festeggiare.
Allora lo passò a Vegeta – Scrivi tu
-Che cosa? Non userò il tuo insulso congegno terrestre
Le diede nuovamente in mano il telefonino e lei lo mise via, confusa.
-Cosa vuoi fare allora?
Il principe le si avvicinò e la prese in braccio, prendendole le gambe e sorreggendola per la schiena, poi si alzarono in volo.
 
Non c’era proprio donna più irritante di quella, era capace di fargli venire istinti omicidi in meno di un secondo.
Non era certo di sapere perché aveva fatto ciò che aveva fatto. Avrebbe potuto benissimo andarsene e lasciarla lì.
Forse solo perché non voleva che iniziasse a riprenderlo per il suo comportamento una volta che fosse riuscita a tornare.
E lui odiava sentire continuamente le stesse cose tutte le volte che faceva qualcosa che a lei non stava bene.
La donna gli mise le braccia al collo e si appoggiò a lui chiudendo gli occhi.
Doveva proprio essere ubriaca fradicia.
La strinse a sé e sorrise.
A volte si comportava proprio come una bambina.
   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Nenottina