-Freedom-

Il vostro sguardo è puntato in alto, tra quei colori che tanto vi meravigliano.
Due piccoli trapezisti si esibiscono, lasciandovi entusiasta.
Avete sempre amato il circo, e sin da bambina avete sempre desiderato di farne parte. Ma non potete. Voi siete una nobile, un’aristocratica della società inglese, mentre questo luogo è la raccolta dei più degradati; artisti senza casa, vagabondi senza meta.
Ma tutto in questo alto tendone vi attrae; gli animali che saltano, i clown che ridono, gli acrobati che danzano, le luci, le musiche…ogni cosa per voi è una porta per un mondo parallelo.
Non importa la sporcizia, non importa la scomodità, quel luogo profuma di vita, vita lontana dalle rigide regole del protocollo.
La convenzione lì non esiste, vi è la libertà e la collaborazione.
“Meraviglioso…” Riuscite a mormorare osservando il mangiatore di fuoco.
È una piccola fuga in un universo incantato, per voi.
Ma quando il giovane direttore dai capelli arancioni annuncia la fine dello spettacolo, inchinandosi con un gran sorriso, e ringraziando il pubblico insieme agli altri circensi, a voi non basta.
Applaudite e vi alzate, come tutti gli altri, e seguite la folla verso l’uscita, ma non la raggiungete.
Nella confusione del momento nessuno si accorgerà di voi che titubate indugiate, per poi dirigervi verso le tende dei circensi.
Sono tutti indaffarati, e voi fate del vostro meglio per nascondervi.
Nonostante l’ambiente rozzo, ancora per voi esso conserva il fascino che gli avete sempre attribuito. Non importa le evidenti difficoltà, voi lo amereste molto di più di quella vostra rigida società.
“Vi siete persa, vero?”
Una voce vi fa sobbalzare il cuore nel petto. Vi volgete rapidamente, con la mente confusa, alla ricerca di una degna scusa. Evidentemente la vostra breve visita si è dilungata troppo.
Ma al posto del viso corrugato che vi aspettavate, davanti a voi appare un gentile sorriso. Vi basta poco per ricongiungerlo a colui che ha detto di chiamarsi Joker, il direttore.
Siete ammutolita e tutto ciò che riuscite a fare è annuire, con un lieve rossore sulle guance.
Il sorriso sul bel volto si marca ulteriormente, mentre quegli occhi violacei cercano di ottenere la vostra fiducia.
Lo capite benissimo che non se l’è bevuta, eppure sembra pronto ad ignorare il vostro fatto.
“Non vi preoccupate. Prego, seguitemi.” Vi invita il giovane con un leggero inchino.
Chinate leggermente il capo, in segno di assenso e ringraziamento, per poi accodarvi al suo passo.
Osservate i suoi capelli muoversi leggermente nella sua andatura. Guardate il suo abbigliamento, e i suoi giocosi modi di fare.
Quelle sono persone che sanno vivere, secondo voi.
“Siete davvero molto bravi.” Mormorate timidamente.
“Vi è piaciuto lo spettacolo, milady?” Chiede gentilmente il ragazzo, con un leggero sorriso.
Vi sentite felice, se non gli aveste rivolto la parola fino alla fine sapete che lo avreste rimpianto.
“Oh sì!” Esclamate con un po’ più d’enfasi e sicurezza nella voce “Il mondo circense mi affascina molto.”
“Oh, ne sono felice.” Risponde Joker, semplicemente.
Incrociante le dita davanti a voi e chinate il capo, in mancanza di parole.
Vi rassegnate a percorrere il resto della strada in silenzio, osservando gli altri artisti che si rimettono in sesto a fine spettacolo.
“Però sapete…” Inaspettatamente è lui a parlare per primo, quando ormai l’uscita è ad una cinquantina di metri “Non credo sarebbe un ambiente adatto a voi, milady.”
Rimanete leggermente scossa e confusa, sia da quella frase, ma soprattutto da quell’espressione sarcastica che si è dipinta sul suo volto. Sembra quasi un insinuazione.
“Come potete dirlo? Potrei sorprendervi.”
Sapete che non avete alcuna argomentazione, ma vi aggrappate tenace a quelle parole, evidentemente infondate, almeno per gli orecchi altrui.
Ma a quanto pare anche lui coglie qualcosa di profondo e di vero in ciò che avete detto.
Prima di lasciarvi andare vi prende dolcemente la mano, posando leggero le labbra sul dorso, come farebbe un qualsiasi gentiluomo.
Lo guardate affascinata, colpita dalla sua grazia.
“Allora aspettateci, milady. Magari quando torneremo qui, la prossima volta, potreste venir via con noi.”
Istintivamente sorridete allegra: “Sarebbe un sogno.”
I suoi occhi ridono al vostro entusiasmo, salutandovi un’ultima volta: “Aspettate quel giorno.”
E voi con quelle parole sigillate nel cuore vi allontanate, cosciente che dovrete ricevere una bella ramanzina a causa della vostra birbanteria, ma non vi importa. Vi sentite ugualmente appagata.
E aspetterete con ansia il prossimo anno, quando nuovamente il grande cartello con su scritto “Noah's Ark Circus” ricomparirà lì, dove voi vivete.
Aspetterete quel giorno, e quel giorno vi impegnerete, per sfuggire una volta per tutte a quelle catene sociali e vivere libera, seguendo quel ragazzo dal bel sorriso.
Aspetterete quel giorno così vicino, che non arriverà mai.
Perché quella scritta tornerà, e tornerà ancora per molto tempo, ma non sarà mai più accompagnata da quei luminosi occhi violetti.

Buonasera a tutti,
Questa è la prima volta che scrivo in questo fandom e sono un po' titubante...ma questa storiella mi stava un tantino a cuore, per cui la scrivo e la pubblico questa sera, sperando di non pentirmene.
Buonanotte!