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Autore: Vis    23/12/2014    8 recensioni
2#:Si sentì arrossire quando sentì le dita affusolate della turchina cercare le sue.
Cercando di non tremare tirò fuori una mano dalla tasca e timidamente strinse quella della ragazza.

3#:E fra tutte quelle imprecazioni, di qualcuno che non voleva essere minimamente disturbato, una frase, pronunciata con un tono nettamente più dolce: «Torna a dormire, piccoletta, ci penso io.»
4#:Le piaceva vederlo uscire dalla stanza in cui lavorava mentre si sfilava i guanti neri in lattice, mentre la guardava per poi sorriderle; lo trovava incredibilmente sexy.
5#:Le labbra si Gajeel si schiusero nel suo abituale sorriso sghembo, ruggendo dentro di sé di felicità; era ufficiale: aveva un appuntamento con quella piccoletta dai capelli turchini che gli faceva girare la testa e non capire più niente.
6#:Lei provò a bloccarlo, farfugliando qualche debole protesta, finché lui, dopo averle dato l’ennesimo bacio sulle labbra la guardò negli occhi e sorridendo in modo accattivante le disse: «Non è più eccitante così?»
GaLe of course~♡
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil, Redfox, Levy, McGarden
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Strangers, friends, lovers
-Rain-



Quel giorno Gajeel aveva deciso di fare una sorpresa a Levy, andandola a prendere all’università.
Mentre l’aspettava seduto su un muretto, già pregustava il sorriso solare che le sarebbe nato sul volto, il rossore che le avrebbe imporporato le guance, il bacio che gli avrebbe schioccato sulle labbra, cincendogli il collo con le braccia sottili, mentre quei due -Jroy? Det? Non ricordava i loro nomi- li guardavano, invidiosi.
Bella scenetta decisamente.
Peccato che proprio mentre Levy usciva dall’università avesse iniziato a piovere. O meglio, era scoppiato il diluvio universale.
Erano dovuti correre a ripararsi, per cui Gajeel aveva dovuto dire addio all’andarsene vittorioso mano per la mano con la turchina.
In quel momento, sotto una tettoia, riprendevano fiato per la corsa. Il corvino guardò di sottecchi Levy, completamente bagnata, mentre si sistemava per la milionesima volta la borsa sulla spalla.
«Dà qua, piccoletta.» le disse, togliendogliela dalle mani e mettendosela su una spalla.
Lei sorrise, riconoscente, e guardò preoccupata il cielo, completamente nero, e la pioggia, che non accennava a smettere.
«Casa mia è qua vicino.»
Gajeel abbassò all’istante lo sguardo su di lei: il tono della ragazza era neutro, privo di qualche sfumatura, eppure quelle semplici parole gli avevano fatto accelerare il battito del suo cuore.
Alzando gli occhioni marroni su di lui, Levy aggiunse: «Conviene asciugarsi.»
Il corvino annuì e borbottò qualcosa simile a “mi sembra una buona idea”; lui e la turchina uscivano da un po’ ormai, ma non era mai andato a casa sua ancora.
Ed era agitato.
Imprecando, dentro di sé, si chiedeva il perché, ma la sua attenzione venne catturata da Levy che lo prese per mano e che con un sorrisino gli chiese: «Ti va una corsetta?»
Non ci fu bisogno di parole, un semplice sorriso sul volto del ragazzo bastò. Guidati da Levy ripresero a correre sotto la pioggia.
 
Gocciolante, con i capelli lunghi appiccicati sulle guance e la fronte, Gajeel guardava Levy che trafficava con le chiavi di casa, completamente fradicia anche lei.
Appena furono dentro l’appartemento della ragazza, Gajeel poggiò a terra la borsa e la turchina si accovacciò davanti ad essa, per assicurarsi dello stato dei suoi preziosi libri.
Dopo qualche minuto, con un sospiro di sollievo, lei si tirò su e si voltò verso Gajeel, che aveva osservato ogni suo movimento.
«Vieni» lo prese per mano con un sorriso «ti prendo un asciugamno. E farai bene a toglierti quei vestiti.»
Troppo tardi Levy si accorse di come con ogni probabilità la frase sarebbe suonata alle orecchie del ragazzo.
Si voltò a guardarlo, completamente paonazza, annaspando e borbottando frasi sconnesse per evitare che lui fraintendesse, ma era troppo tardi: bastava guardare il ghigno malizioso che incurvava le labbra di Gajeel per capirlo.
«Piccoletta, non vedi l’ora di vedermi nudo, eh?» la punzecchiò, abbracciandola da dietro e pigiandola contro il proprio petto.
Se possibile Levy arrossì maggiormente e gonfiò le guance, dicendo: «Scemo, sai cosa intendevo!»
«Lo so» sussurrò lui, piegandosi su di lei e baciandole una spalla nuda e bagnata «ma è così divertente vederti imbarazzata.»
In risposta la turchina gli fece una linguaccia, sciogliendosi dall’abbraccio e aprendo la porta del bagno. Gajeel la seguì, guardandola cercare in un armadio a muro bianco degli asciugamani, per poi afferrarne uno al volo quando lei glielo lanciò, sorridendo.
 
Si lasciò cadere sul letto di lei, stendendosi su un fianco accanto alla turchina, seduta a gambe incrociate con indosso una t-shirt di almeno tre taglie più grandi della sua.
Sbuffò, aggrottando le sopracciglia e lei lo guardò, sbattendo più volte le palpebre, cercando di capire cosa non andasse.
«La pioggia. Mi ha rovinato la sorpresa.» spiegò, spiccio, voltandosi appena verso la finestra, guardando le gocce d’acqua sulla finestra che lentamente, in rivoletti sottili, scendevano verso la base del vetro.
Non gli era mai piaciuta la pioggia.
Sentì le braccia della ragazza circondargli il petto e sentì Levy intrecciare le proprie gambe nude con le sue; i capelli arruffati della ragazza gli solleticarono il collo mentre lei gli diceva, allegra:
«Guarda il lato positivo. Senza la pioggia, ora probabilmente non saremmo qui.»
Gajeel riportò la propria attenzione sulla ragazza e mentre un sorriso dolce gli si dipingeva sulle labbra sussurrò: «Hai proprio ragione, piccoletta.»
Si abbassò a baciarla, lentamente; con altrettanta dolcezza le dischiuse le labbra e la strinse a sé.
Quando si separarono Gajeel la guardò da sotto le ciglia scure: aveva le guance rosse, per il caldo o forse per il pudore che lo faceva ridacchiare, i capelli le circondavano il viso in modo disordinato, rendendola così sexy ai suoi occhi. E quando Levy lo guardò negli occhi, Gajeel capì che se avesse di nuovo baciato le labbra carnose ed invitanti della ragazza, non sarebbe riuscito a fermarsi: quelle bellissime iridi castane lo guardarono da sotto la miriade di ciglia scure, vogliose, consapevoli di avere una certa influenza su di lui.
La turchina mimò il suo nome con le labbra, muovendole appena, poi il corvino si abbassò di nuovo su di lei, baciandole le labbra, il profilo della mascella, il collo, le spalle.
Per quanto Gajeel fosse passionale, grosso, indelicato nei movimenti a volte, nel toccare, baciare, spogliare Levy, fu delicato: non voleva che niente, in quel momento, potesse far male alla turchina e rovinare anche un solo istante.
La sentiva tremare, sotto di sé, sotto il suo tocco, e più volte la guardò, indeciso, preoccupato: ma una carezza di lei, un semplice sguardo, lo rassicuravano.
E Gajeel, mentre Levy accoccolata contro di lui e coperta parzialmente dalle lenzuola dormiva, si ritrovò a ringraziare la pioggia.
 
 
 
 
• Note •
 
Chiedo perdono in tutte le lingue del mondo -e lo farei se non fossi così da pigra da stufarmi anche di andare su Google Traduttore a tradurre lol-.
E’ dal cinque novembre che non aggiorno, boh mi faccio schifo da sola.
E’ che tenevo così tanto a questo capitolo. L’ho scritto almeno tre volte. Doveva essere perfetto, penso che sia il mio preferito fra tutti.
E a dire il vero non mi soddisfa completamente neanche così, ma aggiorno comunque: è venuto almeno in parte come volevo e boh odio farvi aspettare così tanto, anche perché amo questa raccolta. Ah, nell'arco temporale è decisamente posto fra First Tattoo e Cohabitation.
Uhm, ultima cosa riguardo al capitolo: spero che il modo in cui ho """"descritto"""" la loro prima volta non faccia pena, anche perché il rating me lo impedisce e buh, non mi andava di esplicitare troppo. Non so il perché, ma Gajeel e Levy sono la mia unica otp così carina e innocente 
♡ 

Bene, ricordo che il prompt è di MaxBarbie che soprattutto spero di non aver deluso çuç
Il prossimo non so quando arriverà: credo utilizzerò il prompt di Veroniksca -credo sia il secondo suo che utilizzo-; ho già una mezza idea e visto che ci ho messo così tanto per aggiornare, non vorrei farvi aspettare di nuovo così tanto.
Beh, considerate questo capitolo come un piccolo, piccolissimo regalo di Natale e un augurio di buone feste~
Baci, Vis
   
 
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