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Autore: N O W H E R E    24/12/2014    2 recensioni
"La dea decise che nessuno avrebbe dovuto mai più dimenticare la pianta di vischio. Obbligò i suoi sudditi ad attaccarlo sotto ogni arco e ogni porta, in modo che chiunque si fosse fermato per entrare avrebbe dovuto baciare qualcuno come segno d’amore in memoria del suo amato figlio defunto."
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Travis & Connor Stoll, Will Solace
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Autrice: N O W H E R E
Titolo: Di miti Nordici, scommesse e baci sotto il vischio.
Paring:  Solangelo.
Rating: Verde.
Genere: Fluff, Slice of Life, Romantico. 
Personaggi: Nico di Angelo, Will Solace, Connor & Travis Stoll (e Katie Gardner fa una piccolissima comparsa).
Avvertimenti: Spoiler!
Note:
  • Quando? Ho deciso di non specificare l'anno, lascio a voi la libera interpretazione. Basta solo sapere che è la vigilia di Natale e al campo si festeggia il Natale come tradizione mortale, senza nessun collegamento religioso/divino. Quindi gli Americani fanno quello che sanno fare meglio (No, non mi riferisco a fangirlare, mi dispiace) festeggiano in gran stile, con addobbi, decorazioni e tutto ciò che è ricollegabile alla tradizione Natalizia. 
  • Preparate il vostro cuore, fluff is coming.
  • La storia che racconta Nico è una leggenda realmente esistente, mi sono aiutata con alcuni riassunti trovati su internet dato che non ricordavo perfettamente.
  • Gente, seriamente non ricordo chi dei due Stoll sbavava dietro la figlia di Demetra, me ne sono andata per un'idea, ho cercato rapidamente tra i libri ma non ho trovato molto. Se ho sbagliato correggetemi.
  • Fanfiction a tema Natalizio se non si era ancora capito. 
  • Scritta in meno di un'ora, la Solangelo mi ispira troppo, non posso farci niente.
  • Alla fine della storia ci sono altri due punti delle "Note", vi aspetto.

 

     Di miti Nordici, scommesse e baci sotto il vischio.

 

 

Nico e Will erano seduti sui gradini della sala grande, spalla contro spalla mentre il figlio di Apollo tentava, senza tanti risultati, di riscaldare le mani ghiacciate del figlio di Ade. Quest’ultimo aveva leggermente scaricato il peso del suo corpo su quello del biondo appoggiando la testa contro la sua. Il contatto non lo infastidiva più ormai, ogni piccola parte di lui quando toccava l’altro si riscaldava piacevolmente per il calore che irradiava, soprattutto in quel momento, mentre fiocchi di neve scendevano lentamente appoggiandosi sull’erba ancora verde.

La scena che avevano davanti sarebbe stata divertente se solo non gli avessero assistito per la millesima volta da quella mattina. I fratelli Stoll giravano per il campo con due rametti di vischio e agrifoglio in mano e lo poggiavano in testa a tradimento ad ogni ragazza che riuscivano a cogliere di sorpresa. Connor era già andato in infermeria quattro volte, per averlo messo in testa alla ragazza sbagliata e Travis era rimasto impigliato per mezza giornata in delle radici che gli erano misteriosamente cresciute attorno ai piedi e le caviglie dopo aver cercato di baciare Katie Gardner.

“Non dovrebbero scherzare tanto su questa cosa.” Nico biascicò fissando la ragazza che scappava urlando dai due figli di Ermes mentre Will strofinava le sue mani calde contro quelle del più piccolo.

“Oh, ma sai come sono fatti, scherzano su qualsiasi cosa, come potevano farsi scappare l’occasione di far saltare i nervi al 90% delle ragazze del campo?” Gli rispose sorridendo guardando la neve cadere leggera.

“Conosci la leggenda del vischio?” Gli chiese improvvisamente interrompendo per un momento il contatto tra di i loro corpi, lasciando soltanto le mani intrecciate e voltandosi verso di lui a guardarlo con aria seria facendo incuriosire il biondo.

“Mhh, no, ma non mi sorprende il fatto che ci sia una leggenda.” Gli rispose con una punta di sarcasmo sorridendo.

“E’ una leggenda Nordica, niente a che fare con Greci e Romani. Balder, il Dio della luce, era tormentato dagli incubi...” Gli spiegò iniziando la storia, ma venne subito interrotto.

“Uhm, mi ricorda qualcosa.” Lo interruppe alzando un sopracciglio e fissandolo con aria di sfida.

“Zitto, fammi continuare.” Roteò gli occhi infastidito, era un colpo basso quello, ma doveva aspettarselo da parte sua. “Dov’ero arrivato? Ah giusto dicevo che Balder era tormentato dagl’incubi, pur sapendo di essere amato da tutti per la sua bontà e la sua bellezza, ogni notte sognava che qualcuno stesse per ucciderlo. Il padre Odino, Re degli Dei, era preoccupato, un giorno salì in groppa al suo cavallo dalle otto zampe e si recò nella terra dei morti dove c'era la tomba di Volva, la veggente che conosceva il futuro. Odino, con le sue doti magiche, la costrinse a uscire dalla tomba e la interrogò.
«Presto per Balder si mescerà birra e idromele» rispose Volva, volendo significare che il dio sarebbe morto. Odino domandò come sarebbe avvenuto e Volva disse «Sarà Hoder, il Dio cieco, a ucciderlo».
Ritornato tra gli dei, Odino informò la moglie Frigga, madre di Balder, del destino che attendeva il figlio. Frigga partì subito per un lungo viaggio, attraversando tutti i paesi del mondo facendo giurare a tutti gli elementi, aria e acqua, terra e fuoco, piante e animali, pietre e metalli di non ferire il suo amato figlio.
In questo modo Balder divenne invulnerabile e ciò fu per gli Dei un'occasione di divertimento. Gli tiravano sassi e frecce, lo trafiggevano con le lance, lo colpivano con le spade... Ma nulla poteva ferire il giovane Balder.
Solo Loki, Dio della distruzione e del caos, non partecipava. Egli amava gli scherzi crudeli e quel gioco innocuo non lo divertiva affatto. Così, cominciò a cercare un modo per ferire il Dio. Cercò per mari e monti e scoprì che una piccola piantina non aveva fatto il giuramento, il vischio. Frigga infatti l'aveva ritenuta troppo debole e innocua per costituire un pericolo.
A quel punto andò nel bosco e ne prese un ramo che cresceva sul fusto di un melo. Con esso costruì un dardo dalla punta affilata, quindi si recò all'assemblea degli Dei che come al solito erano impegnati nel gioco di colpire Balder. Loki si avvicinò al cieco Hoder e gli porse il bastoncino di vischio.
«Prova a colpire Balder con questo» gli disse.
«Come posso colpirlo se neppure lo vedo?» Replicò dubbioso il Dio cieco.
«Non temere, guiderò io la tua mano». Lo rassicurò Loki. Hoder lanciò il bastoncino e colpi Balder. Il vischio penetrò nelle sue carni e lo uccise.
” Nico fece una breve pausa e Will gli strinse la mano incitandolo a continuare il racconto. Narra la leggenda che Balder, morendo, cadde su un cespuglio di agrifoglio, spruzzandolo di sangue, mentre le lacrime di Frigga si trasformarono in perle che rimasero per sempre ad ornare la pianta. La dea decise che nessuno avrebbe dovuto mai più dimenticare la pianta di vischio. Obbligò i suoi sudditi ad attaccarlo sotto ogni arco e ogni porta, in modo che chiunque si fosse fermato per entrare avrebbe dovuto baciare qualcuno come segno d’amore, in memoria del suo amato figlio defunto.” Nico concluse la storia felice di aver attirato così tatto l’attenzione del ragazzo che intanto continuava a fissarlo con le labbra dischiuse, totalmente rapito.

“Oh, baciarsi sotto una pianta che ha ucciso un Dio, che allegria.” Si riscosse ed esordì ironico facendo scuotere la testa in maniera rassegnata a Nico. “E tu come fai a sapere queste cose sulla mitologia Nordica?” Gli domandò curioso con un’espressione confusa.

“Da quando mi hai fatto leggere Thor ho voluto saperne di più sulle divinità Nordiche...” Confessò a disagio guardando altrove.

“Ohw, mio piccolo nerd.” Esclamò il biondo con un sorriso, passandogli una mano nei capelli incasinandoglieli con un gesto dolce.

“Non farlo mai pi-“ Staccò una mano da quella di Will per togliersi un ciuffo di capelli che gli era ricaduto davanti agli occhi e cercò di rimproverarlo ma venne interrotto da qualcosa, o meglio qualcuno che sbucò da dietro le colonne del portico.

“VISCHIO!” Urlarono i due figli di Ermes piazzandogli dei rametti di vischio e agrifoglio sulle teste. Nico si girò di scatto fulminandoli con lo sguardo. Stava per alzarsi e rincorrerli per il campo fin quando non li avesse presi per bene a calci nel sedere, ma Will, vedendolo alterato, gli strinse le mani e lo trattenne seduto.

“Nico... fallo per Balder.” Scherzò il biondo con un sorrisetto beffardo accorciando le distanze tra i loro volti.

“Ti odio. Tanto.” Ringhiò le parole, digrignò i denti restando immobile e lo guardò accigliato.

“Oh, lo so.” Chiuse gli occhi e sorrise prima di baciarlo dolcemente. Nico restò impassibile per i primi secondi, ma non riuscì a resistere a quelle labbra, a quel calore, alle emozioni che gli trasmetteva quel contatto, l’intrecciarsi delle loro lingue. Si spinse verso di lui con decisione per ricambiare il bacio, per un momento si dimenticò persino che ci fosse qualcuno vicino oltre loro. I fratelli Stoll intanto erano rimasti immobili per tutto il tempo a fissarsi tra di loro confusi e poi indicare con la bocca spalancata la coppia baciarsi in quel modo.

Anche Will si dimenticò di loro almeno finché Connor cominciò a saltellare incredulo. “Ho vinto!” Esclamò gioioso dando una forte pacca sulla spalla al fratello imbronciato. “E io che non ci speravo neanche.”

I due si staccarono e il biondo scoppiò a ridere, contagiando lentamente anche il suo ragazzo. “Avevate scommesso su di noi?” Chiese cercando di fermare la risata.

“Non su di voi, ma su di lui.” Puntò il dito contro Nico. “Oh, andiamo amico, non sembra neanche più lo stesso ragazzo che andava in giro cercando di resuscitare morti ed evocare guerrieri scheletro. Cosa gli hai fatto?”

Nico fece un sorriso leggermente amaro, quella pulce odiosa aveva ragione, cosa gli aveva fatto? Sollevò lo sguardo verso Will e come al solito ricevette un sorriso radioso. Il figlio di Apollo gli prese la mano senza proferire parola e notò che non era mai stata calda come in quel momento.

“Su, avete già giocato troppo su di noi, ora andatevene.” Li scacciò malamente Nico. “O forse vi mancano i miei guerrieri scheletro?”

  • Carissime Solangelo shippers, ormai ne sono certa, I Will(E' ovunque) go down with this Ship. Dovrei smetterla con tutti questi momenti fluff, ma propio la mia mente malata non ha più freni. Se volete leggere altre Solangelo fluffose vi linko le altre due che ho scritto:
  1. Goodmorning Sunshine! E' scritta di fretta, dovrei rivisitarla me ne rendo conto, ma se non avete niente di meglio da fare dategli un'occhiata.
  2. You have failed this city. E' leggermente crossover, ma potete benissimo capire la storia senza conoscere l'elemento del crossover, don't worry. 
  • Con questa storia volevo augurare Buon Natale alle fangirl disperate per chi lo festeggia, o meglio buona festa del Sol Invictus. 
N O W H E R E.
  
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