Titolo: Di miti Nordici, scommesse e baci sotto il vischio.
Paring: Solangelo.
Rating: Verde.
Genere: Fluff, Slice of Life, Romantico.
Personaggi: Nico di Angelo, Will Solace, Connor & Travis Stoll (e Katie Gardner fa una piccolissima comparsa).
Avvertimenti: Spoiler!
Note:
- Quando? Ho deciso di non specificare l'anno, lascio a voi la libera interpretazione. Basta solo sapere che è la vigilia di Natale e al campo si festeggia il Natale come tradizione mortale, senza nessun collegamento religioso/divino. Quindi gli Americani fanno quello che sanno fare meglio (No, non mi riferisco a fangirlare, mi dispiace) festeggiano in gran stile, con addobbi, decorazioni e tutto ciò che è ricollegabile alla tradizione Natalizia.
- Preparate il vostro cuore, fluff is coming.
- La storia che racconta Nico è una leggenda realmente esistente, mi sono aiutata con alcuni riassunti trovati su internet dato che non ricordavo perfettamente.
- Gente, seriamente non ricordo chi dei due Stoll sbavava dietro la figlia di Demetra, me ne sono andata per un'idea, ho cercato rapidamente tra i libri ma non ho trovato molto. Se ho sbagliato correggetemi.
- Fanfiction a tema Natalizio se non si era ancora capito.
- Scritta in meno di un'ora, la Solangelo mi ispira troppo, non posso farci niente.
- Alla fine
della storia ci sono altri due punti delle "Note", vi aspetto.
Di miti Nordici, scommesse e baci sotto il vischio.
Nico
e Will erano seduti sui gradini della sala grande, spalla contro spalla
mentre
il figlio di Apollo tentava, senza tanti risultati, di riscaldare le
mani
ghiacciate del figlio di Ade. Quest’ultimo aveva leggermente
scaricato il peso del
suo corpo su quello del biondo appoggiando la testa contro la sua. Il
contatto
non lo infastidiva più ormai, ogni piccola parte di lui
quando toccava l’altro
si riscaldava piacevolmente per il calore che irradiava, soprattutto in
quel
momento, mentre fiocchi di neve scendevano lentamente appoggiandosi
sull’erba
ancora verde.
La scena che
avevano davanti sarebbe stata divertente se solo non gli avessero
assistito per
la millesima volta da quella mattina. I fratelli Stoll giravano per il
campo con due
rametti di vischio e agrifoglio in mano e lo poggiavano in testa a
tradimento
ad ogni ragazza che riuscivano a cogliere di sorpresa. Connor era
già andato in
infermeria quattro volte, per averlo messo in testa alla ragazza
sbagliata e
Travis era rimasto impigliato per mezza giornata in delle radici che
gli erano
misteriosamente cresciute attorno ai piedi e le caviglie dopo aver
cercato di
baciare Katie Gardner.
“Non
dovrebbero
scherzare tanto su questa cosa.” Nico biascicò
fissando la ragazza che scappava
urlando dai due figli di Ermes mentre Will strofinava le sue mani calde
contro
quelle del più piccolo.
“Oh, ma
sai
come sono fatti, scherzano su qualsiasi cosa, come potevano farsi
scappare
l’occasione di far saltare i nervi al 90% delle ragazze del
campo?” Gli rispose
sorridendo guardando la neve cadere leggera.
“Conosci
la
leggenda del vischio?” Gli chiese improvvisamente
interrompendo per un momento il
contatto tra di i loro corpi, lasciando soltanto le mani intrecciate e
voltandosi
verso di lui a guardarlo con aria seria facendo incuriosire il biondo.
“Mhh, no,
ma
non mi sorprende il fatto che ci sia una leggenda.” Gli
rispose con una punta
di sarcasmo sorridendo.
“E’
una
leggenda Nordica, niente a che fare con Greci e Romani. Balder, il Dio
della
luce, era tormentato dagli incubi...” Gli spiegò
iniziando la storia, ma venne subito interrotto.
“Uhm, mi
ricorda qualcosa.” Lo interruppe alzando un sopracciglio e
fissandolo con aria
di sfida.
“Zitto,
fammi
continuare.” Roteò gli occhi infastidito, era un
colpo basso quello, ma doveva
aspettarselo da parte sua. “Dov’ero arrivato? Ah
giusto dicevo che Balder era
tormentato dagl’incubi, pur sapendo di essere amato da tutti
per la sua bontà e
la sua bellezza, ogni notte sognava che qualcuno stesse per ucciderlo.
Il padre
Odino, Re degli Dei, era preoccupato, un giorno salì in
groppa al suo cavallo
dalle otto zampe e si recò nella terra dei morti dove c'era
la tomba di Volva,
la veggente che conosceva il futuro. Odino, con le sue doti magiche, la
costrinse a uscire dalla tomba e la interrogò.
«Presto per
Balder si mescerà birra e idromele» rispose Volva,
volendo significare che il
dio sarebbe morto. Odino domandò come sarebbe avvenuto e
Volva disse «Sarà
Hoder, il Dio cieco, a ucciderlo».
Ritornato tra
gli dei, Odino informò la moglie Frigga, madre di Balder,
del destino che
attendeva il figlio. Frigga partì subito per un lungo
viaggio, attraversando
tutti i paesi del mondo facendo giurare a tutti gli elementi, aria e
acqua,
terra e fuoco, piante e animali, pietre e metalli di non ferire il suo
amato
figlio.
In questo modo
Balder divenne invulnerabile e ciò fu per gli Dei
un'occasione di divertimento.
Gli tiravano sassi e frecce, lo trafiggevano con le lance, lo colpivano
con le
spade... Ma nulla poteva ferire il giovane Balder.
Solo Loki, Dio
della distruzione e del caos, non partecipava. Egli amava gli scherzi
crudeli e
quel gioco innocuo non lo divertiva affatto. Così,
cominciò a cercare un modo
per ferire il Dio. Cercò per mari e monti e
scoprì che una piccola piantina non
aveva fatto il giuramento, il vischio. Frigga infatti l'aveva ritenuta
troppo
debole e innocua per costituire un pericolo.
A quel punto andò
nel bosco e ne prese un ramo che cresceva sul fusto di un melo. Con
esso
costruì un dardo dalla punta affilata, quindi si
recò all'assemblea degli Dei
che come al solito erano impegnati nel gioco di colpire Balder. Loki si
avvicinò al cieco Hoder e gli porse il bastoncino di
vischio.
«Prova a
colpire Balder con questo» gli disse.
«Come posso
colpirlo se neppure lo vedo?» Replicò dubbioso il
Dio cieco.
«Non temere,
guiderò io la tua mano». Lo rassicurò
Loki. Hoder lanciò il bastoncino e colpi
Balder. Il vischio penetrò nelle sue carni e lo uccise.” Nico
fece una breve pausa e Will gli strinse la mano incitandolo a
continuare il racconto. “
“Oh,
baciarsi
sotto una pianta che ha ucciso un Dio, che allegria.” Si
riscosse ed esordì
ironico facendo scuotere la testa in maniera rassegnata a Nico.
“E tu come fai
a sapere queste cose sulla mitologia Nordica?” Gli
domandò curioso con
un’espressione confusa.
“Da
quando mi
hai fatto leggere Thor ho voluto saperne di più sulle
divinità Nordiche...”
Confessò a disagio guardando altrove.
“Ohw, mio
piccolo nerd.” Esclamò il biondo con un sorriso,
passandogli una mano nei
capelli incasinandoglieli con un gesto dolce.
“Non
farlo mai
pi-“ Staccò una mano da quella di Will per
togliersi un ciuffo di capelli che
gli era ricaduto davanti agli occhi e cercò di rimproverarlo
ma venne
interrotto da qualcosa, o meglio qualcuno che sbucò da
dietro le colonne
del portico.
“VISCHIO!”
Urlarono i due figli di Ermes piazzandogli dei rametti di vischio e
agrifoglio
sulle teste. Nico si girò di scatto fulminandoli con lo
sguardo. Stava per
alzarsi e rincorrerli per il campo fin quando non li avesse presi per
bene a
calci nel sedere, ma Will, vedendolo alterato, gli strinse le mani e lo
trattenne seduto.
“Nico...
fallo
per Balder.” Scherzò il biondo con un sorrisetto
beffardo accorciando le
distanze tra i loro volti.
“Ti odio.
Tanto.”
Ringhiò le parole, digrignò i denti restando
immobile e lo guardò accigliato.
“Oh, lo
so.”
Chiuse gli occhi e sorrise prima di baciarlo dolcemente. Nico
restò impassibile
per i primi secondi, ma non riuscì a resistere a quelle
labbra, a quel calore,
alle emozioni che gli trasmetteva quel contatto,
l’intrecciarsi delle loro
lingue. Si spinse verso di lui con decisione per ricambiare il bacio,
per un
momento si dimenticò persino che ci fosse qualcuno vicino
oltre loro. I
fratelli Stoll intanto erano rimasti immobili per tutto il tempo a
fissarsi tra
di loro confusi e poi indicare con la bocca spalancata la coppia
baciarsi in quel modo.
Anche Will si
dimenticò di loro almeno finché Connor
cominciò a saltellare incredulo. “Ho
vinto!” Esclamò gioioso dando una forte pacca
sulla spalla al fratello
imbronciato. “E io che non ci speravo neanche.”
I due si
staccarono e il biondo scoppiò a ridere, contagiando
lentamente anche il suo
ragazzo. “Avevate scommesso su di noi?” Chiese
cercando di fermare la risata.
“Non su di voi, ma su di lui.”
Puntò il dito contro Nico. “Oh, andiamo amico, non
sembra
neanche più lo stesso ragazzo che andava in giro cercando di
resuscitare morti
ed evocare guerrieri scheletro. Cosa gli hai fatto?”
Nico fece un
sorriso leggermente amaro, quella pulce odiosa aveva ragione, cosa gli
aveva
fatto? Sollevò lo sguardo verso Will e come al solito
ricevette un sorriso
radioso. Il figlio di Apollo gli prese la mano senza proferire parola e
notò che non
era
mai stata calda come in quel momento.
“Su, avete già giocato troppo su di noi, ora andatevene.” Li scacciò malamente Nico. “O forse vi mancano i miei guerrieri scheletro?”
- Carissime Solangelo shippers, ormai ne sono certa, I Will(E' ovunque) go down with this Ship. Dovrei smetterla con tutti questi momenti fluff, ma propio la mia mente malata non ha più freni. Se volete leggere altre Solangelo fluffose vi linko le altre due che ho scritto:
- Goodmorning Sunshine! E' scritta di fretta, dovrei rivisitarla me ne rendo conto, ma se non avete niente di meglio da fare dategli un'occhiata.
- You have failed this city. E' leggermente crossover, ma potete benissimo capire la storia senza conoscere l'elemento del crossover, don't worry.
- Con questa storia volevo augurare Buon Natale alle fangirl disperate per chi lo festeggia, o meglio buona festa del Sol Invictus.