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Autore: Andy Black    24/12/2014    7 recensioni
[N's likely OOC] [Ferriswheel Shipping] [Buon Natale]
"Ho lottato per averti, ho lottato contro me stesso, contro mio padre, contro il mio modo di essere, contro i miei nemici, contro i tuoi amici, contro tutti. Ho fatto tutto il possibile per ritrovarmi ad essere ora qui, con te, davanti al camino e all'albero di Natale. E quindi a me non servono ulteriori regali di Natale; la vita mi ha concesso di stare con te, di potermi specchiare in queste pozze di cristallo, i tuoi occhi, e di poterti stringere oggi e poi anche domani. Non ci servono alberi di Natale enormi, servitù, onorificenze, corone e scettri, troni... No. L'unica cosa di cui abbiamo bisogno è di essere sempre uniti, soprattutto oggi che è Natale. Ricordati, tu sei buona, sei giusta, e finché c'è qualcosa di buono e giusto io combatterò sempre per difenderlo".
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: N, Touko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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Merry Christmas, White




Le luci gialle dell'albero di Natale si riflettevano sulle palline rosse e dorate, creando giochi di luce lungo tutta la parete retrostante e sul volto della ragazza; lei stava seduta per terra, davanti al camino, fissava l'albero e si sentiva bene, memore dei Natali passati in famiglia, prima di prendersi le proprie responsabilità e cominciare a lavorare.
Si rivedeva bambina, con le sue scarpette lucide, quelle con il fiocchetto tra i due piccoli occhielli che lasciavano intravedere la calza bianca che aveva sotto.
Bianco era anche il vestitino che indossava, con quella gonnellina a balze che le terminava poco oltre il ginocchio; e poi quelle spalline grosse, pompose, che obiettivamente si indossano solo da piccoli... oppure se sei un Power Ranger. White sorrideva mentre ricordava.
Bianca era la sua pelle, come anche quel giorno. Non era cambiata molto, era rimasta sempre la stessa, magari più alta, più grande, più donna.
Bianco era il fiocchetto che sua madre le aveva fatto sulla testa, con quel nastro di raso lucido.
I suoi capelli erano assai più corti rispetto a quindici anni dopo ma lo stesso presentava quei ciuffi accanto al volto, atti ad incorniciarlo.
Bianchi di sicuro non erano gli occhi. No, quelli erano azzurri, come il cielo terso in un giorno d'estate, quando le nuvole sono lontane.
E quel giorno N vedeva lontane le nuvole dallo sguardo di White: era tranquilla, senza pensieri, si era limitata a sedersi tra il camino e l'albero di Natale, davanti ai regali, a gambe incrociate, mentre si stringeva nel caldo maglione di lana a coste del ragazzo.
"Lo prendo io oggi, il maglione caldo".
"Ma è da uomo".

"Lo so, N, ma ha il tuo odore ed è caldo, ed ora come ora non credo ci sia nulla di meglio".
Il ragazzo dai capelli verdi gettò un grosso ceppo sul fuoco scoppiettante, si abbeverò del calore emanato dal camino quindi si sedette dietro la ragazza, aprendo le gambe e facendola entrare in quella fortezza di braccia.
La strinse da dietro, sotto i seni, la sentì sorridere e la vide rovesciare la testa indietro, sul petto del ragazzo. Lui le baciò la fronte, poi spostò i capelli dal viso e guardò l'albero.
"Stavolta ci è venuto proprio bene...".
"Hai ragione".
"Ricordo il grande albero che avevo a casa quando ero bambino; io, Antea e Concordia lo guardavamo da lontano. Ogni anno, agli inizi di dicembre, venti uomini portavano nel castello un grosso abete preso dal bosco. Le ancelle, poi, lo decoravano con tante candele, più di cinquecento, e l'albero era bellissimo".
"Wow, vorrei vederlo un albero del genere...".
"Adesso non lo vorrei fare per niente al mondo... Ammazzare un albero per i capricci del Natale non è giusto...".
"Come sempre hai ragione. Che mi hai regalato?".
"Non è ancora arrivata la mezzanotte".
White sbuffò, facendo sorridere il ragazzo. "E allora?!".
"E allora non è Natale. Ed io ti ho fatto un regalo di Natale".
"Questo vuol dire che non saprai mai qual è il bellissimo regalo che ti ho comprato..." fece lei, con il naso alzato e gli occhi chiusi.
"Pazienza, sopravviverò".
"Sei il solito..." sbuffò White. N sorrise ancora, poi le scoprì la spalla e la baciò.
"Sei bella".
"Si?"
"Ma tanto. Davvero tanto".
"Anche tu sei meraviglioso".
"No, ma davvero" N si alzò e prese per mano la ragazza, tirandola su. "Questo è il nostro settimo Natale assieme. Ho lottato per averti, ho lottato contro me stesso, contro mio padre, contro il mio modo di essere, contro i miei nemici, contro i tuoi amici, contro tutti. Ho fatto tutto il possibile per ritrovarmi ad essere ora qui, con te, davanti al camino e all'albero di Natale. E quindi a me non servono ulteriori regali di Natale; la vita mi ha concesso di stare con te, di potermi specchiare in queste pozze di cristallo, i tuoi occhi, e di poterti stringere oggi e poi anche domani. Non ci servono alberi di Natale enormi, servitù, onorificenze, corone e scettri, troni... No. L'unica cosa di cui abbiamo bisogno è di essere sempre uniti, soprattutto oggi che è Natale. Ricordati, tu sei buona, sei giusta, e finché c'è qualcosa di buono e giusto io combatterò sempre per difenderlo".
White aveva le lacrime agli occhi. Si morse un labbro per cercare inutilmente di non piangere poi affondò la testa nel maglione del suo uomo.
"Grazie..." fece lei.
"Ti amo. Buon Natale, White".
"Buon Natale anche a te, amore mio".

Poi si fermò, lasciandola in piedi, illuminata dal fuoco del camino e dalle luci dell'albero, si abbassò e raccolse un piccolo pacchetto.
"Questo è il tuo regalo per Natale...".
White spalancò gli occhi e fece un passo indietro. "No, questo è per Natale, lo hai detto tu...".
"Vorrei che tu lo aprissi ora, ho cambiato idea".
"Ma...". La voce della castana venne ricoperta dalla musica natalizia che Black le aveva regalato anni prima.
"Non farti pregare. Forza". Fece, porgendoglielo.
Lei lo accettò, prendendo il piccolo pacchetto blu tra le mani e tirando il nastro dorato. Aprì la scatolina carica di meraviglia e quando vide cosa N le avesse regalato inarcò un sopracciglio, sorridendo.
Era una piccola boccetta, e dentro c'era una lucina blu.
"Che cos'è?" chiese White, guardando il suo ragazzo negli occhi.
"Questa è una scintilla del fuoco sacro di Reshiram. Non si spegnerà mai. Ti riscalderà quando avrai freddo ed illuminerà il tuo cammino.
La boccetta era legata ad una catenina d'oro. Lui la prese dalle sue mani, andò alle sue spalle e le alzò i lunghi capelli, liberando il collo.
Le mise la collana, la sentiva sorridere.
"Grazie... È bellissima, N... Non me l'aspettavo proprio...".
"Bene. Ora devo andare".
"Devi andare?!" esclamò sorpresa White.
"Sì, altrimenti non farò a tempo".
"Ma dove devi andare?!".
"Ti amo" fece lui, dandole un casto bacio sulle labbra, poi aprì la porta ed uscì, perdendosi nella tormenta di neve che imperversava al di fuori della loro baita di legno.

 


Angolo di un autore ubriaco la maggior parte delle volte:
E sì, sono cattivo, cattivissimo. Ma come successe lo scorso anno per Hoenn's Crysis, succederà lo stesso quest'anno per la prossima long che scriverò. Ma long long, cioè, non long breve. Tipo Back to The Origins, ma tanto a nessuno interessa.
 Con questo angolo autore volevo augurare a tutti un sereno Natale, e che l'ispirazione vi colga quando meno ve l'aspettate. Per il resto, che altro dire, sto pubblicando proprio a rilento. Spero che in questi giorni possa scrivere in quantità maggiore e portarmi avanti un paio di capitoli di HC.
Auguri ancora e non ve la prendete con me, N doveva proprio andare!

   
 
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