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Autore: Elissa_    24/12/2014    1 recensioni
Abbracciato dall'aurora, Simon era ancora più bello.
La luce pallida ne illuminava il profilo, affilava gli zigomi e riempiva le labbra.

In cui Simon dorme e Kieren lo osserva.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kieren Walker, Simon Monroe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Valentina,
perché mi ha convinta a guardare In The Flesh
ed è stata una delle scelte migliori che abbia fatto quest'anno.
Buon Natale, Vale <3

Abbracciato dall'aurora, Simon era ancora più bello. 
La luce pallida ne illuminava il profilo, affilava gli zigomi e riempiva le labbra. Su di lui, il colore spettrale -malsano, gli suggeriva una vocina malvagia che ancora viveva nella sua testa- dei Riabilitati era persino attraente, cosa che Kieren non avrebbe potuto dire di se stesso o della maggior parte dei malati di PSD che aveva incontrato. La luce timida del mattino, per qualche arcano motivo, non accentuava le sfumature verdastre o quelle grigie, ma lo rendeva molto simile ad una statua, un essere marmoreo che respirava profondamente -un'abitudine da vivente che non aveva mai perso- al suo fianco. Gli venne in mente Edward Cullen, che tanto era piaciuto a Jem prima del Risveglio -nonostante lei avesse fatto di tutto per nasconderlo- e dovette trattenere una risata al pensiero di consegnare Twilight nelle mani di Simon. Chissà se avrebbe riso.
Chissà se Amy lo avrebbe fatto. 
La tristezza lo colse impreparato, come una lama rovente o un pugno allo stomaco -o la sensazione che un tempo avrebbe provato per un pugno allo stomaco, quando ancora poteva sentire. La seconda morte della sua migliore amica era una ferita ancora aperta, una che probabilmente non si sarebbe mai rimarginata.
Si avvicinò un po' di più a Simon, cercando di non svegliarlo; il ritmo dei suoi respiri calmi gli riportò un po' di serenità. Accarezzò con la mente l'immagine dell'amica e poi, semplicemente, la lasciò fluttuare lontano, da qualche parte tra i suoi pensieri. Con la mano, riuscì a riconoscere nebulosamente quella di Simon, e la sfiorò, ritornando alla realtà, dove un uomo meraviglioso dormiva pacificamente al suo fianco. Kieren non sapeva se stesse sognando, ma si trovò a sperare che sognasse di lui. Era così strano, voler monopolizzare l'attenzione di qualcuno tutto il tempo, persino nei sogni. Non era mai stato così egocentrico e, allo stesso tempo, così intensamente interessato alla felicità di un altro. Si ritrovò a fissare i vari dettagli del viso di Simon, nel tentativo di memorizzarne il più possibile: il modo in cui le ciglia si posavano sulle gote, leggere come farfalle che si riposavano su un petalo; i capelli, leggermente scompigliati dopo che la sera precedente lui ci aveva passato le dita tante volte; la fronte, ampia ma non troppo, sopra cui i ciuffi ribelli disegnavano giochi di ombre. Più particolari s'imprimevano nella sua memoria, più si rafforzava in lui il desiderio di dipingerlo.
Non sarebbe stata la prima volta che lo ritraeva: c'erano stati molti schizzi e persino qualche disegno più elaborato, dopo quel primo foglio che Gary aveva stropicciato, ma, fino a quel momento, nessun dipinto. Era qualcosa che le sue mani dovevano sentire, uno dei pochi bisogni fisici che il suo corpo era ancora in grado di avvertire. Il formicolio alle dita, in quel momento, lo implorava di afferrare un pennello. Vedeva già l'immagine sulla tela, le sfumature verdi che avrebbe usato. Il verde era il colore di Simon, aveva decretato fin dai primi momenti della loro conoscenza; ma non il freddo verde acqua, né il verde brillante e vivace. Simon era verde muschio, come il suo maglione preferito, come le foglie che iniziavano a seccarsi in autunno. Era un colore caldo, a dispetto delle apparenze; felice, nonostante ad un primo sguardo sembrasse cupo. 
Non avrebbe mai saputo spiegare il perché, ma era così che percepiva le persone: ognuno una diversa sfumatura di colore, unica e inimitabile. Così come non c'erano due colori perfettamente uguali nell'universo, non potevano esistere due persone identiche. Una volta, anni prima, aveva tentato di spiegare a Jem la differenza tra un blu elettrico e un blu notte, ma quella, dopo diversi minuti di silenzio, aveva corrucciato la frone e aveva decretato che la sua visione del mondo era troppo artistica per una povera ragazza senza talento come lei. 
Rick sembrava capire più di tutti gli altri, durante quell'inferno in terra che era stato l'adolescenza, ma col senno di poi cominciava a chiedersi quanto, di tutto quello che gli aveva detto, fosse reale. Dopotutto, Rick non era mai stato interessato a capire le persone: era troppo impegnato a combattere contro la paura di non ricevere la loro approvazione.
Per la prima volta, si chiese cosa ne avrebbe pensato Simon. Avrebbe capito? Avrebbe apprezzato la scelta del colore? L'avrebbe trovata appropriata? Avevano ancora così tanto da dirsi, tanti segreti da confidare. Ma andava bene, non c'era fretta. Persino le sue dita, che sino all'attimo prima scalpitavano per poter afferrare un pennello, avevano trovato il loro posto sul dorso della mano di Simon. Avevano tempo, e Kieren aveva intenzione di usarlo al meglio.
Ma, per il momento, si sarebbe accontentato di riposare al fianco di quell'uomo meraviglioso per ancora qualche ora. La tela lo avrebbe aspettato.


Note: Uhm. Buon Natale a tutti? Spero che il mio contributo nel fandom non sia sgradito ^-^
Titolo da "I love you" di Mads Langer, per me tra le più rappresentative per quanto riguarda questa coppia.
Se volete lanciare i pomodori, io sono qui u.u
  
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