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Autore: Arya Tata Montrose    24/12/2014    1 recensioni
«Te ne stai per andare, eh? Mi lascerai tutta sola con questi marmocchi! E poi chi scarterà il tuo regalo? Io no di certo!» gli sussurrò Mira, con un sorriso. Da una parte era contenta per il suo amico, dall’altro si sentiva un po’ sola.
«Già,» biascicò «ma credo che non ci metterai molto a raggiungere Laxus, pure tu.»
Mira sorrise: benchè nessuno, in quella generazione, si fosse sposato, tutti avevano avuto qualcuno da raggiungere tra le braccia della morte.
Per Gajeel, quella persona era Levy.
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Tema natalizio, forse sulle prime un po' triste, ma non per molto.
Hope you enjoy! :)
[Gajeel/Levy] [Accenni Laxus/Mira] [758 words]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil, Redfox, Levy, McGarden
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il regalo più bello
 



Le campane rintoccarono il dodicesimo colpo, annunciando l’inizio del 25 dicembre. Quell’anno, alla Gilda, ben poco era il fracasso e i loro vicini ne avevano notato il diminuire di giorno in giorno.
I novizi, così li chiamavano gli ultimi rimasti di quella generazione che aveva portato tanta gloria a Fairy Tail, erano riuniti nell’infermeria, dove avevano scelto di passare i loro ultimi anni Gajeel e Mirajane.
Gajeel ghignava, coi denti di metallo e un’espressione gaia e vittoriosa: lo sapeva, stava per tornare da lei.
Erano oramai passati anni dalla sua morte, in una missione, quando si era sacrificata per salvarlo. L’aveva guardato con gli occhi lucidi e un sorriso felice sulle labbra e gli aveva sussurrato un addio. Ed era solo grazie a lei che quella volta avevano vinto, a caro prezzo.
 
«Te ne stai per andare, eh? Mi lascerai tutta sola con questi marmocchi! E poi chi scarterà il tuo regalo? Io no di certo!» gli sussurrò Mira, con un sorriso. Da una parte era contenta per il suo amico, dall’altro si sentiva un po’ sola.
«Già,» biascicò «ma credo che non ci metterai molto a raggiungere Laxus, pure tu.»
Mira sorrise: benchè nessuno, in quella generazione, si fosse sposato, tutti avevano avuto qualcuno da raggiungere tra le braccia della morte.
 
Spesso, si chiedeva se l'avrebbe riconosciuto, con gli occhi spenti, una volta privi della luce che solo lei gli donava, i capelli lunghi e grigi, il corpo smunto ed il volto segnato dalle pieghe del tempo che era trascorso inesorabile senza che lei fosse al suo fianco. 
 
Ogni tanto, in piena notte, gli veniva da pensarci e raccontava tutto a Mira. Gli aveva sempre detto che sì, lei l’avrebbe sicuramente riconosciuto e che lo stava aspettando da tanto e Gajeel sorrideva, nel ricordare come fosse radioso il suo sorriso ogni qualvolta si incontravano.
 
Chiuse gli occhi concentrandosi su quell’immagine che gli appariva calda e sempre più vicina. Il brusio dei novizi si spegneva piano piano, finché una luce bianca e silenziosa l’avvolse.
Non udì il rintocco scandito che segnava l’una e sul suo volto si dipinse l’ultimo ghigno.
 
Mira sorrise: finalmente l’aveva ritrovata.
 
Camminava su un terreno erboso irradiato dalla luce di un sole lontano ma caldo. Una lieve brezza soffiava da dietro di lui, verso le fronde di un meraviglioso olmo. Vi si avvicinò e si sedette alla sua ombra. Si disse che sì, certamente l’avrebbe riconosciuto, ora che era tornato quello di un tempo, giovane e forte.
Udì una risata cristallina sopra di sé e non esitò un attimo nel riconoscerla.
«Baka Gajeel! Ti avrei riconosciuto comunque, ti ho seguito per tutti questi anni!»
 
Dalle fronde, scese lei, con il classico libro in mano e la fascetta colorata tra i capelli turchini. Levy non era cambiata di una virgola. Quasi gli venne da piangere, quando, per un attimo, l’immagine di lei che veniva dilaniata da quel colpo letale, si sovrappose alla Levy sorridente che si trovava di fronte.
 
«Nemmeno tu sei cambiato, stupidone d’un drago.» rise di nuovo e Gajeel rimase un momento di stucco. Com’era possibile?
 
«Come diamine fai, Ebi?»
«Ti conosco, no?» e rise di nuovo «Ti ho anche seguito per quarant’anni, so quali erano i tuoi dubbi. Ma ora sei qui, mi vedi; qui comincia una nuova vita.»
 
«Intendevo, ad essere così felice.» precisò, continuando a guardarla.
«Ero felice di salvarti, felice perché avresti continuato a vivere ed ora sono felice perché sei di nuovo qui con me. Logico, no?» sorrideva mentre parlava. Sapeva di aver fatto la cosa giusta e non se ne era mai pentita. Lui l’ammirava per questo, e per molto altro.
 
Gajeel, incredulo, sorrise di un sorriso vero, di quelli che erano unici che rari. L’abbracciò di slancio sollevando il suo corpicino a mezz’aria, sicura stretta tra le sue braccia. Senza un attimo d’esitazione, le loro labbra si ricongiunsero, impazienti dopo anni d’attesa. Si assaporarono come per la prima volta, lente, intense.
 
«Mi sei mancata, Levy.» le sussurrò sulle labbra e lei sorrise.
«Anche tu.» e gli stampò un altro bacio alzandosi sulle punte per raggiungerlo.
 
«Vieni, gli altri ci aspettano. Oh, Laxus vuole assolutamente sapere com’è cambiata Mira e tra quanto ci raggiungerà, il Master poi vuole sapere tutto della Gilda, come se la cava Asuka-chan come Master…» aveva iniziato Levy, appena i suoi piedini avevano toccato l’erba rigogliosa.
Gajeel si beò di quella voce, così sottile e melodiosa, che in tanti anni aveva sognato mille e mille volte.
Alla fine, quello era stato il miglior regalo di Natale che potesse ricevere.

 
[758 words]
 
 
Tata’s corner
Okay, esattamente non ho idea di come possa essermi venuta in mente questa cosa ma… eccola qui, la mia prima Gajevy e la mia prima storia in questo fandom.
Spero non sia uno schifo totale .-.
Per il resto, ogni commento è ben accetto!
 
Buon Natale a tutti!
Tata.
   
 
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