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Autore: BettyLovegood    24/12/2014    2 recensioni
Ed era vero, Nico aveva provato ad odiare Percy Jackson. Aveva provato ad odiarlo con tutto se stesso, ma non ci era mai riuscito.
Se il suo cervello gli diceva che Percy era colpevole di tutto il suo cuore gli diceva il contrario. E a quanto pare nella battaglia cuore-cervello il cuore vince sempre. Almeno per Nico funzionava cosí.
Il cuore di Nico é l'organo eterno vincitore, l'eroe della battaglia, proprio come Percy che ora si sacrificava per salvare le loro vite.
Questa piccola storia è nata grazie alla partecipazione ad un concorso su Facebook indetto dalla pagina Noi,eroi dell'Olimpo.
Spero vi piaccia. :3
Si accettando bandierine di tutti i colori ^^
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annabeth Chase, Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nico abbassó la testa per evitare di essere colpito dalla lancia del gigante e affondò la sua spada in un suo dito. Il gigante urló e si abbassó per osservare la piccola ferita.
Il ragazzo gli diede un calcio diritto in testa e lo fece crollare contro una parete. Grandi pezzi di muro caddero in testa al gigante, stordendolo.
Nico approfittó della situazione per cercare i suoi compagni.
Hazel e Frank stavano combattendo  contro un ciclope. Frank si trasformó in un'aquila e inizió a volare sulla testa del mostro. Affondó gli artigli nell'occhio del ciclope che urló e Hazel lo colpí con la sua spada diritto al cuore. Il mostro esplose in una polvere dorata e i due ragazzi lanciarono un urlo di gioia per poi concentrarsi sul prossimo avversario
Dall'altro lato Piper lottava contro dei mostri inondandoli con diversi cibi che uscivano dalla sua cornucopia. Annabeth e Leo erano invece impegnati contro un esercito di segugi infernali. Leo gli sparava contro palle di fuoco e esultava ogni volta che un mostro moriva.
-Ah! Andate diritti al Tartaro stupidi cagnolini!- urló Leo.
Il gigante davanti a lui si mosse ma lui non ci fece caso. Stava cercando Percy. Non riusciva a trovarlo. 
Improvvisamente un urlo attraversó l'aria. Nico diede le spalle al mostro e si voltó verso i suoi amici.
Qualcuno urló qualcosa ma Nico non riusciva a sentire niente.
Vide Annabeth e Leo passargli davanti mentre una decina di segugi infernali prendevano fuoco. Piper, Hazel e Frank li seguirono a loro volta.  Un lampo scese dal cielo e Nico capí che anche Jason stava bene.
L'unico che non aveva ancora visto era Percy. Inizió a correre verso il luogo dove aveva visto cadere il lampo con una strana sensazione nella pancia. Percy non poteva morire, Nico avrebbe dato la sua vita per lui.
Superó una fila di gorgoni che tentarono di acciuffarlo ma lui le allontanó con la sua spada e arrivó davanti ad una grande area scura.
Si voltó e notó che lui, come gli altri,  aveva appena attraversato le porte della Morte.
Non sapeva se continuare o tornare indietro, aveva un orribile ricordo del Tartaro.
Udí un altro urlo e si decise ad entrare.
Attraversó il buio e raggiunse un ampio spazio coperto di erba marrone. Lí  trovó i suoi compagni.
Si trovavano ai piedi di due grosse porte di metallo e stavano combattendo contro diversi mostri.
Tutti tranne Annabeth che stava china su qualcosa. Nico si avvicinó di corsa. Un ciclope per poco non lo decapitó con la sua ascia, ma fortunatamente (per lui)  si trovavano nel luogo piú oscuro della terra e stare nelle ombre rafforzava Nico, come il mare con Percy.
Percy. Dov'era il ragazzo?
Il ciclope tentó un altro colpo con la sua ascia, ma il figlio di Ade fu piú veloce di lui: gli infiló la spada nella pancia e senza aspettare fuggí via.
Raggiunse Annabeth e vide che stava china sul corpo di un ragazzo. Nico non dovette avvicinarsi troppo per riconoscerlo, gli bastó vedere i due bellissimi occhi verde mare che  sembravano attirarlo a se: Percy.
Non era morto, Nico lo sentiva, ma aveva un lungo taglio sul fianco sinistro.
-Nico...-
Il figlio del re degli Inferi non era sicuro di aver sentito bene ma Percy l'aveva appena chiamato.
Annabeth si voltó verso di lui con il volto pieno di lacrime e fece un gesto per dirgli di avvicinarsi.
Nico si avvicinó al corpo del ragazzo e si inginocchió accanto a lui. Percy si mise a sedere, nascondendo malamente una smorfia di dolore.
Annabeth si allontanó da loro, dirigendosi verso gli amici che stavano combattendo.
-Ehi Nico- lo salutó Percy con un sorriso.
Nico non rispose, rimase a guardare il ragazzo senza dire niente.
Infondo cosa poteva dirgli? Sono innamorato di te, per favore non morire?
-Senti Nico.- Disse il figlio di Poseidone. -Sono sicuro che tu sappia cosa ci vuole per chiudere le Porte della Morte.-
Nico annui debolmente. Un sacrificio, ecco cosa ci voleva. Lo sapeva da tantissimo tempo, ma non lo aveva detto a nessuno.
Si era ripromesso di dirlo a tutti appena arrivati in Grecia, non serviva saperlo prima. Ma dopo che Percy e Annabeth erano precipitati nel Tartaro non era riuscito a dire a nessuno la veritá: qualcuno doveva rimanere dentro per chiudere le Porte.
-Resto io Nico.- Disse Percy  guardandolo negli occhi.
Nico si perse un attimo in quegli occhi verdi che gli ricordavano tanto il mare e poi scosse il capo.
-Non puoi Percy...- gli disse lui debolmente. Non poteva, lui non poteva andarsene cosí.
Percy abbozzó un sorriso. -Non servo piú molto qui.- disse indicandosi il fianco che sanguinava.
Nico scosse nuovamente il capo, stavolta piú forte.
-Percy tu puoi guarire, non puoi rimanere qui. Troveremo una soluzione.- gli disse. Aveva le lacrime agli occhi ma non voleva piangere, non davanti a lui.
Percy fece una smorfia di dolore. -Sai é strano... Di solito sono io che dico cose del genere a te.- gli disse sorridendo.
Nico non rispose, fissó il volto del ragazzo contratto ancora in quella smorfia di dolore.
-Nico senti mi dispiace.- disse improvvisamente lui.
-Ti..ti dispiace?- Disse Nico guardandolo.
Percy annui debolmente. -Mi dispiace per come mi sono comportato con te, mi dispiace per Bianca, mi dispiace di non essere stato un buon amico.- gli disse afferrandogli una mano e stringendola forte. -So quanto tu mi abbia odiato.-
Nico rimase per un pó senza parole. Le urla della battaglia che infuriava alle loro spalle riempivano quel silenzio che si era creato.
Percy Jackson si stava scusando con lui, Percy Jackson era convinto che lui lo odiasse. Ma i sentimenti di Nico nei confronti del ragazzo non erano per niente simili all'odio. Anzi al contrario.
-Io non ti odio Percy, non ti ho mai odiato.- Gli disse semplicemente.
-Ma io ho sempre pensato che fosse cosí. Per via di Bianca...-
-No.- l'interruppe lui senza guardarlo. -Io ho sempre voluto odiarti per quel che mi hai fatto, ma non ci sono mai riuscito.-
Ed era vero, Nico aveva provato ad odiare Percy Jackson. Aveva provato ad odiarlo con tutto se stesso, ma non ci era mai riuscito.
Se il suo cervello gli diceva che Percy era colpevole di tutto il suo cuore gli diceva il contrario. E a quanto pare nella battaglia cuore-cervello il cuore vince sempre. Almeno per Nico funzionava cosí.
Il cuore di Nico é l'organo eterno vincitore, l'eroe della battaglia, proprio come Percy che ora si sacrificava per salvare le loro vite.
Un urló attraverso l'aria e i due ragazzi si voltarono verso gli amici.
Piper era stata colpita ad un braccio da un mostro. Jason si precipitó subito da lei, ma la ragazza si rialzó subito e continuó a combattere.
-Nico, aiutami ad alzarmi.- disse Percy debolmente.
Nico si avvicinó a lui, si passó un suo braccio sulle spalle e lo alzó. Percy emise un gemito di dolore.
-Scusa.- gli disse Nico .
Percy scosse il capo. -Non fa niente.-
Nico sentiva il calore del corpo del ragazzo vicino al suo e il suo cuore fece un balzo. Stupido cuore, vincitore di mille battaglie, si indebolisce appena Percy si avvicina.
-Nico, avviciniamoci alle Porte.- Disse il figlio del Dio del mare.
Nico si guardó attorno: lo spazio era pieno di mostri, non potevano avvicinarsi senza combattere.
-Ah, giusto.- disse Percy seguendo il suo sguardo. -Piccolo problema.-
Nico osservó il ragazzo. Amava il suo sarcasmo. Lo poggió contro una parete ed estrasse la sua spada.
La conficcó nel terreno. Si aprí una lunga crepa, da cui uscirono diversi scheletri che lo guardavano.
-Distruggete tutti i mostri, difendeteci!- gli urló il ragazzo.
Gli scheletri emisero un grido e si lanciarono nella battaglia. Un gruppo rimase davanti a loro per protezione. Nico riprese Percy sotto il suo braccio. Il figlio di Poseidone rise. -Nico di Angelo ha sempre un asso nella manica vedo.- disse sorridendogli.
Il suo sorriso gli provocó un'altra capriola dal suo cuore.
Stupido cuore.
Gli scheletri liberarono la strada fino alle due grosse porte e si tuffarono nella battaglia.
-Avverti gli altri, dovete uscire subito di qui.- disse Percy poggiandosi ad una porta  cercando di spingerla verso l'esterno. La porta cigoló e si mosse debolmente. La stessa cosa fece l'altra dall'altro lato.
Nico lo guardó.
-Sbrigati!- gli urló il ragazzo.
Nico corse verso i suoi amici, distruggendo qualche mostro al suo passaggio. Si avvicinó a Jason.
-Dobbiamo uscire tutti, adesso!- Gli disse indicando le porte che stavano pian piano accorciando la distanza fra loro. Jason intravide Percy e annuí. Affondò la sua spada nel corpo della gorgone contro cui stava combattendo e corse verso gli altri. Grazie agli scheletri la via era quasi libera, raggiunsero tutti le Porte con facilità e le varcarono.
Gli ultimi rimasti furono Annabeth, Nico e Percy.
Annabeth si avvicinó al suo ragazzo e lo bació.
-Io resto con te.- gli disse decisa.
-Annie non puoi, va via!- le urló il ragazzo. Aveva le lacrime agli occhi.
Annabeth scosse il capo.
-Avevamo deciso di non separarci mai piú. Me lo hai promesso.- Gli disse lei con voce ferma. -Non me ne vado senza di te.-
Percy scosse il capo. -Annie non puoi farmi questo, devi andartene. Vivi la tua vita fuori da qui, fallo per me.-
Annabeth cominció a piangere, ma quando parló la sua voce era sempre ferma e decisa. -No Perce, lo abbiamo promesso. Non ci saremmo mai piú lasciati. Non posso vivere la mia vita senza di te.-
Il volto di Percy era pieno di lacrime.
Nico sentí anche il suo volto riempirsi di lacrime.
'Non posso vivere la mia vita senza di te'gli aveva detto Annabeth.
Era proprio quello che pensava anche Nico. Lui non poteva sopportare l'assenza di Percy, ne aveva sempre sofferto.
Gli occhi di Percy lo scrutarono e lo invitarono ad uscire. Era arrivato il momento di lasciarlo andare.
Il suo cervello gli disse di andarsene lontano da lí, di scappare. Ma il cuore continuava a tornare su quegli ochi verdi, su quel volto rigato di lacrime.
Il cuore di Nico vince sempre le battaglie, lui lo sa. É un eroe, proprio come Percy.
E il suo cuore diceva di non far soffrire quel ragazzo, di renderlo felice, perché se Percy era felice lo era anche lui infondo.
E per una volta diede ragione al suo cuore. Poteva comportarsi da eroealmeno per una volta, proprio come lui.
 Si voltó verso gli scheletri e ne chiamó due. Gli sussurró qualcosa e i due scattarono verso Percy e Anna beth. Li strinsero tra le braccia e li portarono fuori.
Nico si affrettó a raggiungere le Porte.
-Nico cosa cavolo sta succedendo?- Chiese Percy divincolandosi dalla presa dello scheletro.
Nico non rispose guardó per l'ultima volta quegli splendidi occhi verdi e sorrise.
Infondo era un buon modo per morire, andarsene da eroi, da salvatori. Proprio come faceva il suo cuore: si lanciava nelle battaglie con il suo cervello, si feriva molte volte,ma alla fine ne usciva sempre vincitore. Ne usciva sempre da eroe.
-Nico non farlo!- Urló Percy divincolandosi ancora di piú e gemendo per il dolore. Piangeva, Percy piangeva.
Nico chiuse ancora un pó le porte, rimase solo un piccolo spiraglio aperto. Percy riuscí a liberarsi dal suo scheletro e corse malamente verso le Porte.
-Nico esci di qui, lasciami entrare. Non puoi sacrificarti tu.- disse il ragazzo ansimando.
-Perseus Jackson io non ti ho mai odiato, né mai ti odieró. Il mio cuore ha vinto un'altra volta. Io sono sempre stato innamorato di te Percy. Sii felice e lo saró anche io.- Gli disse lui guardandolo attraverso quel piccolo fascio di luce.
-Nico...cosa?- gli rispose Percy guardandolo negli occhi.
Nico si lasció attirare per l'ultima volta dal mare verde che aveva davanti, provocando l'ennesima capriola del suo cuore, e sorrise.
-Addio Percy.- Gli disse chiudendo anche l'ultimo spiraglio.
Sentí appena le urla del ragazzo dall'altro lato. Rimase per un pó cosí al buio a fissare quelle due enormi porte chiuse.
Poi si voltó e si incamminò nelle ombre. Si lasció cadere vicino ad una parete scura e chiuse gli occhi.
Rivide il mare verde dei suoi occhi e sorrise.
'Sebbene niente ci terrà uniti. Possiamo rubare un po' di tempo, per un solo giorno possiamo essere eroi, per sempre.
Che ne dici?'
Gli sussurró il suo cuore.


LA SCRITTRICE :
Ehilà:3 Volevo ricordare che il titolo della storia, come l'utimo verso, è tratto dalla meravigliosa canzone di David Bowie,  Heroes.
Spero vi sia piaciuta la storia, se è così (o anche se non è così xD) fatemelo sapere :3
Grazie a tutti voi che leggete ;D
With love BettyLovegood <3



 
   
 
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