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Autore: zwingli    24/12/2014    8 recensioni
Passeggiavano lanciando occhiate alle vetrine ogni tanto, ma soprattutto cercavano di sfruttare al massimo quel momento insieme. Difatti con il lavoro di Percy e l'università di Nico i due spesso e volentieri arrivavano a fine giornata che sì e no si erano scambiati due frasi; quindi, se avevano del tempo libero, di certo non lo sprecavano per prendere il tè con le bambole. Si tenevano per mano, dopo 3 anni di relazione Nico (finalmente, a detta di Percy) aveva capito di potersi prendere alcune piccole libertà con il suo ragazzo, se a qualcuno non andava bene, fatti loro.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mamma ho perso il mio ragazzo

 

Se c'era una cosa che Nico odiava era fare shopping, e lo odiava ancora di più quando si trattava di shopping natalizio. Tuttavia scoprì di essere abbastanza incline ad accompagnare Percy al Rockefeller Center a comprare dei piccoli regali di Natale per i bimbi dell'asilo in cui insegnava. Nico si ostinava a dire di odiare i marmocchi, ma non poteva negare che il suo cuore si sciogliesse ogni volta che vedeva Percy giocare con i suoi piccolissimi allievi, quando lo passava a prendere di ritorno dalla facoltà di medicina. Forse, alla fine, era soltanto questione di amarezza e rammarico causati dal fatto di non poter dare lui stesso, per ovvi motivi, dei figli al suo ragazzo.

"Percy, non puoi comprare un pistola giocattolo da 50 dollari a tutti i maschietti e una cucinetta a tutte le bambine, sono pensierini, non regali per diciottesimi"

"Quando ho fatto 18 anni non mi hai comprato una pistola giocattolo"

"Quando tu hai compiuto 18 credevo fossi abbastanza grande per giocare... Credevo"

"Ma non so cosa comprare, devono capire che voglio bene a tutti loro!"

"Andiamo a cercare qualcosa nel Negozio delle Occasioni e magari chiediamo aiuto a qualche commessa"

Percy annuì appena facendo un cenno col capo, girandosi  con un po' di malinconia a guardare gli scaffali pieni di giochi dalle scatole colorate, mentre uscivano da quel negozio. Passeggiavano lanciando occhiate alle vetrine ogni tanto, ma soprattutto cercavano di sfruttare al massimo quel momento insieme. Difatti con il lavoro di Percy e l'università di Nico i due spesso e volentieri arrivavano a fine giornata che sì e no si erano scambiati due frasi; quindi, se avevano del tempo libero, di certo non lo sprecavano per prendere il tè con le bambole. Si tenevano per mano, dopo 3 anni di relazione Nico (finalmente, a detta di Percy) aveva capito di potersi prendere alcune piccole libertà con il suo ragazzo, se a qualcuno non andava bene, fatti loro.

Entrarono in un piccolo negozio di giocattoli, sperando che potesse essere quello giusto. Una commessa stava posizionando delle scatole su uno scaffale molto alto, forse troppo, mentre un bambino occhialuto le tirava la manica per attirare la sua attenzione.

"Martha, ho fame, ho fame!"

"Tim, sto lavorando, vai a giocare dai"

Il bimbo sospirò mentre si allontanava, tutta via urtò le gambe della ragazza che cadde insieme a tutte le scatole. Tim corse via, passando in mezzo a Nico e Percy, che subito corse in aiuto della malcapitata.

"Tutto apposto? Hai fatto un bel volo" disse sollevando dei giocattoli.

Martha si alzò sistemandosi la gonnellina che si era tirata in su. Quando alzò lo sguardo per ringraziare Percy, Nico pensò quasi che si fosse incantata, sembrava la scena di un film, mancava solo la canzoncina angelica di sottofondo e i Cherubini intorno alla testa. Subito sorrise, mostrando un piccolo piercing ad anello appena sotto il labbro superiore, davanti ai due incisivi.

"Uh! Be' credo di stare bene in fondo, spero solo di non avere una commozione celebrale, sarebbe una vera scocciatura"

"Oh, se ti serve qualcosa chiedi pure. Oltretutto lui è quasi un medico, se ti senti male può aiutarti!"

Nico sbuffò.

"Non credo abbia una commozione per una caduta così piccola, non ha sbattuto nemmeno la testa"

La ragazza lo fissò per un momento, poi decise mentalmente di ignorarlo e tornò a guardare Percy.

"Certo ora devo mettere a posto tutto, che scocciatura! Mio fratello a volte è proprio una peste"

"E' un bambino in fondo, comunque io sono Percy e questo è Nico, se vuoi possiamo aiutarti noi"

Nico sbuffò di nuovo, sperando vivamente che il suo ragazzo capisse che non ne aveva la minima intenzione.

"Oh, davvero mi aiuteresTI? E' un pensiero davvero carino, grazie mille!"

Percy raccolse due scatole infilandole nello spazio che la ragazza le stava indicando.

"Wow, sei proprio muscoloso, hai delle braccia così toniche! Sei uno sportivo?"

Se Nico all'inizio credeva soltanto che lei ci stesse provando con il suo ragazzo, ora non aveva nessun dubbio. Inizio a tamburellare le dita su uno scaffale.

Percy si grattò la nuca ridacchiando.

"Be' ecco, quando ho tempo vado in piscina"

"Oh sì Percy, ti tieni veramente in forma, complimenti! Il mio ex ragazzo invece non si curava per niente del suo aspetto fisico, ho fatto proprio bene a lasciarlo la settimana scorsa, sai? Ah, comunque io sono Martha"

Lei si arpionò al braccio di Percy e Nico capì che se non avesse voluto ucciderla sarebbe dovuto uscire immediatamente da quel negozio, tuttavia si stava divertendo forse troppo ad assistere a quella scena ridicola.

"Oh, be' mi dispiace che vi siate lasciati, però ecco, non lo faccio per il fisico, insomma, mi piace e basta"

"Sei proprio un bel tipo, sai? Senti, io non voglio approfittarmene, però ho un leggero mal di testa e non vorrei che peggiorasse, ti dispiacerebbe se mi aiutassi tu con il negozio?"

"Umh, be', non so..."

"Per favore, non ci metteremo molto, inoltre se sei venuto qui ti dovranno servire dei giocattoli, no?"

"Sì, però-"

"Allora ti aiuto io, vieni!"

Nico era quasi sicuro che Percy avrebbe ceduto, ma quando vide il ragazzo girarsi verso di lui, fargli le spallucce e mimargli con la bocca un "Ci metterò poco", la sua pazienza superò il limite concesso ed uscì da quella brutta imitazione della bottega di Babbo Natale.

 

I corridoi del centro commerciale erano pieni zeppi di persone che correvano da una parte all'altra con carrelli stracolmi di pacchi incartati. Sembravano un mucchio di anguille incastrate in un barattolo troppo stretto per contenerle tutte. Nico si fece strada fra la gente, chiedendo invano scusa a coloro con cui si scontrava, che decidevano di ignorarlo e continuare nella loro pazza corsa ai regali.

Dopo qualche minuto raggiunse un piccolo caffè isolato, dove nessuno si fermava per non perdere tempo. Vi entrò ed ordinò un espresso. Quando si sedette ad uno dei tavolini notò dalla finestra del bar un bambino, precisamente quello che stava nel negozio di giocattoli poco prima. Si guardava spaesato intorno, evidentemente doveva essere sgattaiolato fuori dal negozio dopo aver fatto cadere la sorella, Martha.

Nico sospirò, non poteva mica lasciarlo lì con tutta quella gente. Bevve velocemente il suo espresso ed uscì dal caffè, le mani strette a pugno nelle tasche dei jeans.

"Ehy" si rivolse al bambino, cercando di sorridere nel migliore dei modi.

Il bimbo fece qualche passo indietro.

"Tranquillo, non ti mangio" ridacchiò grattandosi la nuca "Devi essere Tim, giusto? Ero nel negozio dove lavora tua sorella, poco fa. Che ne dici di tornare da lei?"

Tim esitò un poco, poi si avvicinò leggermente a Nico.

"Ma è arrabbiata con me"

Nico gli sorrise, chinandosi alla sua altezza; era sempre stato il più basso fra i suoi conoscenti e ora che guardava qualcuno così piccolo dall'alto non riusciva a non provare un grande sentimento di soddisfazione, anche se si trovava di fronte ad un bambino di più o meno 6 anni.

"Non è arrabbiata con te, tranquillo"

Ha altro a cui pensare, si disse mentalmente Nico con un accenno di amarezza.

"E' solo che ho tanta fame e lei non mi ascolta mai e anche mamma e papà non mi danno mai retta e-"

Di Angelo gli sorrise dolcemente; se Percy l'avesse visto così cordiale con un bambino non avrebbe creduto ai suoi occhi, pensò.

"Allora facciamo così: ora ti compro un bel cornetto con la cioccolata e poi torniamo da Martha, si starà preoccupando"

Ebbe dei seri dubbi sulla sua ultima affermazione, ma di certo non sarebbe risultato confortante se gli avesse detto che sua sorella stava facendo la piovra con il suo ragazzo senza fregarsene del resto.

Tim annuì sorridendo appena e facendo spuntare due fossette sulle guance arrossate per il freddo. Quando ebbe finito di mangiare il suo dolce, i due uscirono mano nella mano dal caffè, dirigendosi in quella che credevano essere la giusta direzione. Tuttavia, dopo essersi ritrovati per la terza volta al punto di partenza, capirono entrambi di essersi persi in tutta quella marmaglia, anche se Nico negava che fosse così, sia per puro orgoglio - Percy gli diceva sempre che aveva un senso dell'orientamento pessimo -, sia per non far innervosire Tim.

 

 

Dopo aver riordinato quasi tutti gli scaffali del negozio e dopo aver assistito alcuni clienti come se quello fosse il suo lavoro, Percy iniziò leggermente ad innervosirsi, soprattutto perché cominciava a credere che forse Martha lo stesse solo sfruttando, visto che era l'unica commessa lì dentro, oppure, semplicemente, che ci stesse provando con lui. Oltretutto si era accorto solo in quel momento dell'assenza di Nico.

"Be', Martha, è stato un piacere, ora però devo davvero andare"

"Oh... Va bene, non posso mica obbligarti dopo tutto. Però ti lascio il mio numero, aspetta!"

Sculettando si diresse verso la cassa, estrasse da un cassetto un cartoncino bianco dove scrisse qualcosa e poi lo diede a Percy. Jackson la stava per salutare, quando la vide strabuzzare gli occhi per poi guardarsi in torno frenetica.

"Mio fratello! MIO FRATELLO! E' scomparso, quella peste, dove si è cacciato! Ti prego, devi aiutarmi a cercarlo, DEVI!"

Percy sospirò.

"Sei sicura che non sia nel magazzino? Vai a cercare"

Lei annuì ed entrò nella stanza adiacente al negozio, borbottando che se non avesse più trovato Tim avrebbe potuto scordarsi la festa di Capodanno che i genitori le avevano promesso.

La prima cosa che Percy pensò fu di chiamare il suo ragazzo, certo gli sembrò un po' improbabile visto che quel giorno aveva deciso di lasciare il cellulare a casa proprio per non avere scocciature e complicazioni.

Pensò che avrebbe iniziato ad urlare quando Martha tornò da lui disperata blaterando che il fratello era una vera peste, come se la colpa fosse stata del bambino. Si congratulò con se stesso quando invece mantenne un tono di voce molto calmo.

"Dunque, ora usciamo dal negozio e cerchiamo tuo fratello, ma tu smettila di lamentarti. Ah, c'è un telefono che posso usare? Dovrei chiamare Nico, il ragazzo che era prima con me"

"Ah, purtroppo non c'è linea qui ed il mio cellulare è scarico"

"Pazienza, ora usciamo"

Percy era convinto che avrebbe trovato Nico sulle panche che c'erano là davanti, ma quando ci vide solo dei vecchietti annoiati e non lo trovò nemmeno nei dintorni del negozio iniziò a preoccuparsi davvero.

Mentre Martha chiedeva ai passanti se avevano visto un bambino, descrivendo suo fratello e fornendo anche dei dettagli assolutamente inutili, come il fatto che avesse una voglia al centro della schiena, Percy entrò in un bar e chiese gentilmente di utilizzare il telefono. Compose il numero del suo ragazzo e al sesto squillo, quando ormai stava quasi per riattaccare, Nico rispose.

"Guarda chi si sente, ti sei forse ricordato che oggi dovevamo passare tutto il tempo insieme e non con la prima ragazza che ti fa gli occhioni dolci?"

"Nico! Ma dove diamine sei? Scusami, hai ragione, solo che-"

"Okay, okay, ora vienimi a prendere. Non ho la minima idea di dove mi trovi e in più sono con quel ragazzino, Tim, il fratello della commessa"

"Sei con lui?! Nini, sei la mia salvezza, io e la sorella lo stiamo cercando! Ora dimmi dove sei, vi veniamo a prendere"

"Ah sei con lei quindi. Okay. Be', non lo so dove siamo, c'è un grande negozio di H&M accanto a noi, però"

"Perfetto, arriviamo. Scusami ancora, amore"

"Sì, ora sbrigatevi"

Percy corse incontro a Martha, riferendole il tutto. Lei rimase leggermente stupita quando gli disse che si trovavano da H&M, visto che si trovava da tutt'altra parte rispetto a loro.

Dopo 20 lunghi minuti durante i quali Martha sembrò preferire parlare con Percy piuttosto che ritrovare il fratellino, finalmente intravidero un ragazzo magro vestito completamente di nero che reggeva in braccio un bimbo addormentato, provocando squittii e occhiate cariche di tenerezza da tutte le ragazze che passavano loro davanti. Jackson si sarebbe fermato per scattare una foto, ma non era sicuro che Nico avrebbe apprezzato.

Quando si avvicinarono abbastanza Martha strappò bruscamente il fratellino dalle braccia di Nico, svegliandolo.

"Mi hai fatto morire di paura, svergognato, non farlo mai più!"

Il bimbo annuì sbadigliando mentre Nico alzò gli occhi al cielo, seccato. Percy gli si avvicinò, passandogli una mano fra i capelli.

"Se non torniamo a casa immediatamente uccido la tua amichetta, te e tutta questa gentaglia che mi sta intorno. E se io finisco in galera per omicidio te moriresti in breve tempo perché non sai nemmeno cuocere un uovo, quindi ti conviene ascoltarmi"
Percy rise e gli lasciò un bacio sull'angolo della bocca, ignorando lo sguardo sbigottito di Martha, che improvvisamente si era dimenticata del fratello. Se non avesse chiuso la bocca le sarebbero entrati tutti i moscerini dentro, pensò.

"Sei il più idiota degli idioti, Jackson"
"Anche io ti amo, Neeks. Mi dispiace di essere scemo"

Tuttavia questa volta non scherzava. Non era la prima volta che Nico si infastidiva per il suo comportamento, e Percy, in tutta la sua tenera ingenuità, ogni volta ci stava male.

Nico gli accarezzò  esitante la guancia destra, in fondo c'era davvero tanta gente, lì.

"Ehy, non sono davvero arrabbiato" sorrise "Soltanto andiamocene subito, per piacere, o davvero dopodomani come cena di Natale assaggerai la testa di questa ragazza"

Percy ridacchiò, avvicinandosi di più a Nico, solo per godere appieno della profondità dei suoi occhi. Non aveva intenzione di baciarlo lì, davanti a tutta quella folla, quindi si stupì quando fu il suo ragazzo a poggiare le labbra sulle sue. Quando si staccarono Nico abbassò lo sguardo, le guance erano in fiamme. Forse poteva benissimo tenere la mano di Percy davanti a qualche sconosciuto senza farsi tanti problemi, ma sui baci e le carezze ancora doveva lavorarci.

Jackson sorrise, soprattutto quando Tim sgattaiolò da lui sotto lo sguardo severo di Martha e disse: "Lo sapevo io, a mia sorella piacciono sempre quelli che stanno con gli altri maschietti".

 

 

 

 

Eeee niente, tutto qui. E' una cosetta scritta fra ieri e oggi di fretta, quindi non è tutta questa grande opera, ma spero vi sia piaciuta almeno un pochino. Detto ciò, BUON NATALE!

P.s. Per chi non avesse capito il titolo è spudoratamente ispirato al film "Mamma ho perso l'aereo" <3

 

 

 

 

 

  
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