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Autore: Gloria Bennet    24/12/2014    1 recensioni
Le loro labbra si incontrarono e si strinsero con luminoso ardore e con profondo amore.
Si baciarono e si amarono mentre i loro ciondoli vibravano vicini e il canto della gioia del Natale si diffondeva dentro di loro e tutt'intorno a loro.
Ci sarebbe sempre stata l'oscurità, ma l'avrebbero affrontata insieme e lo spirito del Natale li avrebbe presi per mano, guidandoli nella direzione del cuore.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Canto di Natale


 



 

Ho sempre pensato al Natale come ad un bel momento.
Un momento gentile, caritatevole,
piacevole e dedicato al perdono.
L’unico momento che conosco, nel lungo anno,
in cui gli uomini e le donne sembrano aprire
consensualmente e liberamente
i loro cuori, solitamente chiusi.

- Charles Dickens



Il fuoco del caminetto illuminava le pagine del libro che Belle teneva tra le mani.

Era sera e le fiamme arancioni e gialle erano l'unica fonte luminosa della casa.

Le sue espressioni variavano, man mano che i suoi occhi divoravano nuove parole, scoprendo e immaginando gli scenari racchiusi tra le righe, al di là della carta e al di là dell'inchiostro.

Quando leggeva, era nel suo mondo. Che fosse la Foresta Incantata o Storybrooke poco importava, l'unica cosa che contasse era la gioia e il tepore che le scaldavano il cuore.

Fu un leggero bacio sulla sua spalla a distoglierla da quei colorati pensieri immaginari.

Si voltò e i suoi occhi incontrarono quelli scuri di Tremotino.

«Come mai già di ritorno, amore?»

Lui le sorrise. «Mi duole distoglierla dalla sua lettura, ma é la vigilia di Natale...»

Belle si alzò e, lasciando il libro “Canto di Natale” di Dickens sulla sedia, andò incontro a Tremotino e lo strinse forte a sé.

«Lo so bene. Il Natale é la mia festa preferita da sempre, ma perché me l'hai voluto ricordare? Hai in mente qualcosa di speciale?»

Lui le accarezzò dolcemente il viso, volando dentro ai suoi occhi, cogliendone ogni brillante sfumatura.

«Credo che dovremo aspettare lo scoccare della mezzanotte per scartare i regali.» le disse, facendole l'occhiolino. Belle gli sorrise ampiamente mentre lo guidava per mano verso il salotto. «Non sarà un problema aspettare... Sono molto paziente.» disse, guardando il suo orologio da polso.

Erano già le otto e mezza.

Non appena varcarono la soglia del salotto, Tremotino restò a bocca aperta.

Belle aveva riempito la stanza di festoni luminosi che l'attraversavano, pendendo dal soffitto. L'albero di Natale, che avevano preparato insieme qualche settimana prima, occupava gran parte della sala con le sue palline colorate e l'effetto neve che Tremotino aveva prodotto con la sua magia, su richiesta di Belle.

Ghirlande di agrifoglio lo decoravano insieme a lucine argentate e dorate mentre fili blu e rossi lo avvolgevano nel loro festoso abbraccio.

Quel luogo esprimeva la magia del Natale in ogni sua parte, sprigionando quell'energia luminosa e quel contagioso tepore che riusciva a toccare anche il cuore di Tremotino.

Al centro della sala, Belle aveva imbandito un tavolo per due, colmo delle sue pietanze preferite.

«É stupendo, Belle, davvero. E hai fatto tutto questo per me?» esclamò, incredulo, avvicinandosi alla tavola e osservano con che cura e professionalità la sua Belle aveva riempito i piatti di pasta al forno, carne, patate arrosto e persino i dessert, tutti al cioccolato.

«L'ho fatto perché te lo meriti.»

Si accomodarono entrambi, sorridendosi a vicenda.

Mangiarono con gusto ogni pietanza, finché non arrivò il momento del dolce.

Prima che Belle si potesse alzare a sparecchiare, Tremotino liberò il tavolo dai piatti con un solo gesto.

«Adoro la magia.» disse lei, estasiata.

«E io adoro te.»

Belle gli sorrise, ma non poté fare a meno di vedere un'ombra negli occhi di suo marito.

Un'ombra che li oscurava e li avvolgeva di tristezza.

Allungò la mano per stringere la sua. Ci sarebbe sempre stata per lui.

Non poteva fare diversamente.

Lo amava e avrebbe fatto di tutto per stargli accanto, per renderlo felice.

«C'è qualcosa che non va?»

Tremotino distolse lo sguardo e lo andò a posare su qualcosa che non c'era, qualcosa che era lontano, troppo lontano da lì.

«Stavo pensando che questo é il primo Natale senza Neal. Intendo dire che questa volta so che non c'è speranza perché lui é morto e non tornerà più, non in questa vita.»

Belle gli strinse più forte la mano mentre una lacrima scendeva sul viso di Tremotino.

«Lo so e mi dispiace. É terribile che sia successo proprio a Neal. Ma lui c'è, c'è ancora, credimi. É solo che non lo possiamo vedere, ma é dentro il tuo cuore ed é anche dentro il mio. Non lo dimenticheremo, te lo prometto. Ci sarà sempre un posto per lui in questa casa.»

Tremotino non riuscì più a trattenere le lacrime.

Strinse più forte la mano di Belle, aggrappandosi ad essa, come se da quel gesto dipendesse la sua vita. Belle si alzò e lo abbracciò.

Lasciò che si aggrappasse a tutto il suo corpo per non lasciarla più andare, per sfogare il dolore in un canto fatto di lacrime e singhiozzi che Belle coglieva e assorbiva per lui.

Quando il pendolo suonò 12 tocchi, erano ancora abbracciati.

Tremotino aveva smesso di piangere da un po', ma non aveva voluto lasciare andare Belle.

Fu lui a staccare le braccia dalle sue.

«Devo darti il mio regalo.» esclamò e andò a prenderlo sotto l'albero mentre Belle faceva lo stesso.

Tremotino si sedette e prese sua moglie in braccio.

Belle era radiosa mentre scartava il suo regalo, entusiasta e curiosa come una bambina.

In una scatolina c'era una splendida catenina d'oro con un ciondolo a forma di tazza sbeccata, la loro tazza sbeccata.

«É meravigliosa. Questo é il simbolo del legame che ci unisce, sai quanto sia importante per me.» Gli diede un dolce bacio sulle labbra e se la fece mettere.

«Dovevo regalartela perché tu potessi sempre portare con te un simbolo del nostro amore e poi, come la mia saggia moglie disse il giorno delle nostre nozze, "a volte la tazza migliore é sbeccata".» Belle gli porse il suo regalo.

Esitando, Tremotino lo scartò.

Anche la sua era una catenina d'argento però, il cui ciondolo era a forma di medaglione che si apriva. Al suo interno, c'erano due foto. Da una parte, sua moglie, dall'altra, suo figlio.

Il suo Neal. Il suo piccolo Baelfire.

«Grazie mille, Belle. É il regalo perfetto per me, soprattutto adesso.»

Sorrise di cuore a sua moglie. Ci sarebbe sempre stato un velo di tristezza perché Neal non era con loro, ma almeno l'avrebbe sempre portato con sé, all'altezza del cuore.

Proprio come avrebbe fatto con Belle, la sua Belle.

Le loro labbra si incontrarono e si strinsero con luminoso ardore e con profondo amore.

Si baciarono e si amarono mentre i loro ciondoli vibravano vicini e il canto della gioia del Natale si diffondeva dentro di loro e tutt'intorno a loro.

Ci sarebbe sempre stata l'oscurità, ma l'avrebbero affrontata insieme e lo spirito del Natale li avrebbe presi per mano, guidandoli nella direzione del cuore.


A/N

E' la seconda Rumbelle natalizia che scrivo ;)
Amo questa coppia e, nonostante i recenti avvenimenti di OUAT, mi è piaciuto immaginare il loro primo Natale insieme, da marito e moglie!
Mi auguro che questa storia vi sia piaciuta e mi auguro anche di sentire qualche vostro parere :*
Buon Natale a tutti,
Gloria

 

   
 
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