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Autore: fiore di ren    24/12/2014    1 recensioni
Cenone di Natale... o forse no.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ma chi cavolo… Stilinski, cosa vuoi?”

“Ciao anche a te Derek. Sì, sto bene grazie. No, non c’è nessuna emergenza, nel caso ti interessasse saperlo”

“Allora cosa mi hai svegliato a fare?”

“Svegliato? Stavi dormendo? Ma sono solo le 20! Insomma sei un animale notturno, non dovresti essere..”

“STILES”

“Ok,ok scusa. Se possibile sei ancora più irascibile del normale. Comunque ti stiamo tutti aspettando!”

“Aspettando? Tutti?”

“ Natale. Cenone. Invito. Hai presente?”

“…”

“ Ti ho messo l’invito fuori dal tuo quartier generale ieri sera! “

“ Ah, ecco cos’era quel biglietto natalizio. L’ho stracciato senza nemmeno leggerlo”

“Tu hai osato stracciare il mio preziosissimo invito? Sei un essere insensibile! Ci ho messo ore a cercare un’immagine che si addicesse a un sourwolf come te!”

“ Beh, non so che dirti. In ogni caso non verrò alla cena di Natale”

“ Ma..”

“ E prima che tu possa ribattere sappi che ODIO il Natale più di ogni cosa al mondo. Forse addirittura più di te”

“Tu non mi odi. Tu mi vuoi mooolto bene. Solo non sai accettarlo”

“ … non sai quanto hai ragione …”

“ Eh? Hai detto qualcosa? Ho solo sentito un bisbiglio indistinto! Scusa un attimo.. SCOTT NON PUOI ANCORA TOCCARE CIBO, DEVONO PRIMA ESSERCI TUTTI! Allora, credi di riuscire ad arrivare entro qualche minuto?”

“No, non verrò.”

“ Ok. Come vuoi. Ci si sente”


Non ha replicato? Non si è messo a discutere, a cercarmi di convincere? Wow, allora forse sta finalmente imparando. Il Natale, che festa stupida. E ora chi è che mi chiama?


“ Sti…”

“Anzi no. Sai che ti dico? Mi sono rotto le palle, Derek. Tutti qua cerchiamo di sopportare i tuoi sbalzi d’umore. Tutti abbiamo messo da parte le brutte cose che hai fatto. Ti abbiamo perdonato per ogni volta che volevi uccidere uno di noi. Ti abbiamo perdonato per aver trasformato Erica e Boyd per pura sete di potere. Abbiamo perdonato ogni tuo singolo comportamento egoistico. Abbiamo imparato ad accettarti così come sei: aggressivo, asociale, a volte antipatico. Ma affidabile e tremendamente leale. Noi ti vogliamo bene. Tutti noi. Ti vogliamo bene anche se Erica e Boyd sono, di fatto, morti per colpa tua,; anche se hai uno zio psicopatico che a momenti ha ucciso una nostra carissima amica. E, per inciso, c’è qua anche lui. Ti accettiamo anche se ogni tanto sparisci, e ci fai preoccupare come dannati. E siamo tutti qui ad aspettare te. Scott, Allison, Kira, Lydia, Peter, i gemelli, mio padre, la madre di Scott, Isaac, il papà di Allison. E io. Dodici persone che aspettano te per festeggiare una giornata normale, una giornata di felicità. Persone che sono impazzite cercandoti un regalo, e tu te ne stai da solo facendo il difficile. Quando crescerai, eh? Tutti noi abbiamo dei motivi per essere tristi a Natale, tutti. Ma ci facciamo forza l’un l’altro trovando qualcosa per cui festeggiare. Festeggiamo l’amicizia, l’amore, la famiglia, il branco. Noi tutti siamo un branco. Sì, lo ammetto un branco un po’ anomalo, ma forse il branco più forte di tutti perché nessuno vale più degli altri, perché tutti facciamo il possibile per proteggerci a vicenda. E in questo branco ci sei anche tu. Sei un elemento importante ed essenziale, come ognuno presente in questa stanza. Però mi sono stancato , Derek. Noi ti vogliamo bene, ti vorremmo qua con noi, ma non ho voglia di provare emozioni negative oggi. Vieni o non vieni, non è più un problema nostro. Sappi che noi, in ogni caso, ti attenderemo tutta la nottata. Buon Natale, Derek.”

“TU PROPRIO NON CAPISCI NIENTE STILES, NIENTE.”

“E ALLORA SPIEGAMELO PER UNA BUONA VOLTA.”

“… magari la prossima volta che ci vedremo”

“No, me lo spieghi ora. Sei talmente in aria che non ti sei nemmeno accorto che sono dietro di te”

Dietro di me?

Mi giro lentamente sperando che non sia vero, ma davanti a me trovo un ragazzo tutto pelle ossa, così uguale eppure diverso dal solito Stiles. Cosa c’è di diverso? Non sono i vestiti, non è il profumo, o la pettinatura. E allora cosa?

“ Parla. Non andrò via fino a quando non mi avrai detto tutto”

Ecco cos’è : il suo magnifico e contagioso sorriso, il suo sguardo allegro e luminoso; non ci sono. Sembra spezzato in due. Come se stesse lottando con se stesso. Come se soffrisse. Come se … mi stessi guardando allo specchio.


“ L’ ultimo ricordo che ho di tutta la mia famiglia risale al giorno di Natale. Solitamente lo festeggiavamo solo noi tre: Talia, mia sorella e io. Quell’anno invece avevamo deciso di festeggiarlo tutti assieme, tutta la famiglia allargata. È stata l’ultima volta che ho rivisto la maggior parte di loro. Vivi. Dopo l’incendio ho deciso che non avrei mai più festeggiato il Natale, che non mi sarei mai più legato a delle persone.”

“ Ma perché scusa?”

“PERCHÉ QUELLO È STATO IL GIORNO PIÙ FELICE DELLA MIA VITA, ECCO PERCHÉ. Cora e io ricevemmo tanti piccoli pensieri, ognuno pensato per noi. Mangiammo assieme, ridemmo, scherzammo. Ci divertimmo davvero tanto. Per la prima volta mi sentivo parte di qualcosa che andava oltre il sangue, oltre l’appartenere a un branco. Eravamo solo tante persone che si volevano bene. Persone felici in un normale giorno di festa. Ricordo perfettamente mia madre che cucinava aiutata da Cora, che non faceva altro che far disastri. Ricordo l’odore di biscotti che avvolgeva la casa, il profumo di spezie sulle piccole mani di mia madre. Ricordo lei e Cora che mi facevano il solletico e mi dicevano che mi amavano. Non avevo mai provato un calore così dolce al petto. Come mai avevo provato un dolore così lacerante quando sono morti tutti. Paradossalmente l’unico che mi era indifferente, è sopravvissuto. Ho giurato a me stesso che avrei fatto di tutto per non provare di nuovo quel dolore. Di tutto. “

 " ..."

" Di qualcosa, qualsiasi cosa, ma non schiacciarmi con il tuo silenzio. Per favore, Stiles, parla."


“ I giorni più belli sono stati quelli passati con mia madre e mio padre, assieme. Giorni che non potrò mai più rivivere. Ogni santo Natale mi sento morire, così come a ogni mio compleanno. La prima cosa che penso, appena aperti gli occhi, è che mia madre non c’è. Non sarà in cucina a prepararmi la colazione a base di biscotti e latte caldo, non mi aiuterà a scartare i regali solo per farmi indispettire. Non troverò dei piccoli biglietti ovunque in camera mia. Non ci sarà nella foto di gruppo. Non ci delizierà con la sua stonatissima, ma pur sempre dolcissima, voce. E so che lo stesso vale per mio padre. Ogni volta mi rendo conto di quanto lui soffra. E chi dice che il tempo guarirà le ferite, non capisce un cazzo perché ogni anno è sempre peggio. Ogni anno sto sempre più da schifo perché mi accorgo che inizio a scordarmi il volto di mia madre, o la sua risata. Ma non sono solo io. Anche Scott soffre in quei giorni per l’assenza di suo padre. Si prende in giro dicendo che lo odia, ma in realtà vorrebbe tanto averlo accanto. Lo stesso vale per Allison che non ha più la madre, per Isaac e probabilmente anche per i gemelli. Ognuno di noi ha almeno mille motivi per odiare il Natale, ma ci sforziamo di trovare quell’unico che ce lo farà amare. Lo ameremo per la famiglia che ci resta, per gli amici che ci amano, per i ricordi che collezioneremo. Lo ameremo per le risate, gli scherzi, e il buon cibo. Lo ameremo semplicemente perché saremo con le persone che ci amano. E lo stesso vale per te, Derek. Non so come ci si possa sentire a sopravvivere alla propria famiglia, ma so cosa significa sentirsi lacerati, sentirsi dei morti che camminano. So cosa significa svegliarsi al mattino, e sperare che sia solo un incubo. So cosa significa guardarsi allo specchio e pregare di sparire. So cosa significa voler morire, ma non aver il coraggio di uccidersi. So cosa significa appassire ogni misero giorno, ogni singolo secondo. Ma so anche cosa significa avere qualcuno su cui contare, qualcuno che ti porga la spalla per piangere, o ti abbracci per nascondere le lacrime. So cosa significa avere un incubo, chiamare il tuo migliore amico, e ritrovarselo alla porta dopo qualche minuto. So cosa si prova ad avere accanto persone per cui vali, e che starebbero male se un giorno sparissi. So cosa si prova a essere una famiglia non di sangue, ma per scelta. Non ti obbligherò a venire a questa festa, Derek, ma voglio solo che tu sappia una cosa: tu fai parte della mia famiglia. E sei una delle persone più importanti. Spero che un giorno capirai quanto tutti noi teniamo a te. Buon Natale”
 
Mancavano i biscotti di mia madre, e la tua cucina fa pena, ma non mi divertivo così da tanto, troppo tempo. Non sarà stato il miglior Natale della mia vita, ma non avrei potuto essere più felice di così.
Grazie per avermi fatto rizzare il pelo con la tua rabbia.
Ps: ti preferisco quando sorridi, come in queste foto.



Foto Natale

   
 
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