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Autore: Letsneko_chan    25/12/2014    1 recensioni
one shot formata da 10 storielle basate sulle mie OTP
1-PruHun-vischio
[...]Nonostante l'atmosfera natalizia che aveva invaso la sua casa, Ungheria sbuffò innervosita: aveva girato tutta l'abitazione ma non c'era la minima traccia di vischio.
2-DenNor-albero di natale
3-Sufin-Babbo natale
[...]La verità era che Finlandia voleva passare un po' di tempo da solo con Svezia -cosa impossibile nei restanti 364 giorno dell'anno a causa di un danese piuttosto invadente.[...]
4-Spamano-Feliz navidad
5-Usuk-pudding
6-Fruk-caminetto
7-Litbela-biscotti
8-Gerita-pranzo in famiglia
Germania esitava a bussare alla porta di casa Vargas: Feliciano lo aveva invitato a trascorrere il Natale a casa sua. E lui aveva accettato.
Alla fine, fece un bel respiro e si decise a bussare. Subito Feliciano gli aprì la porta per poi correre in casa urlando: "Doitsu è qui!"[...]
9-scotire-bianco natal
10-Impero Romano x Germania Magna-
Regali
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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#1-Pruhun-vischio
La magia del Natale aveva invaso anche Prussia, con somma gioia di Ungheria.
Il tedesco, infatti, aveva addobbato tutta la casa di Ungheria, facendola diventare -secondo le sue testuali parole- magnifica.
Nonostante l'atmosfera natalizia che aveva invaso la sua casa, Ungheria sbuffò innervosita: aveva girato tutta l'abitazione ma non c'era la minima traccia di vischio. Possibile che Prussia non ricambiasse i suoi sentimenti? 
Uscì per fare due passi, cercando di far passare il rossore che le aveva invaso le guance.

Entrando in casa dopo la lunga passeggiata che aveva fatto, non si accorse di uno scatolone lasciato nel mezzo del corridoio da Prussia e finì addosso alla nazione Germania, travolgendola.
Rimasero a guardarsi negli occhi per lunghi secondi prima che Prussia la baciasse. 
Dopo che Gilbert ebbe mormorato qualche scusa, Ungheria alzò gli occhi e sorrise nel vedere che sopra di loro un rametto di vischio.


#2-Dennor-albero di Natale
Danimarca fischiettava mentre sistemava le palline sull'albero di Natale.
Gli piaceva addobbarlo dandogli un tocco personale -cosa non sempre apprezzata dagli altri nordici.
In effetti, non tutti gradivano le palline bianche e rosse con cui si ostinava a decorarlo.
Norvegia scese le scale e si trovò davanti una distesa di scatole piene di addobbi.
"Anko. Cos'è questo?"
"Il nostro albero di Natale, non si vede?"
Norvegia si batté una mano sulla fronte. Possibile che non capisse che si stava riferendo alle palline decorate con la bandiera danese?
"Ecco fatto!" esclamo Danimarca, osservando il suo capolavoro.
Quando si spostò, Norvegia vide che aveva decorato l'albero con le bandiere dei cinque paesi nordici.
"Allora? Com'è?"
"È... È bello." commentò il norvegese.
"Oh, andiamo Norge! So quanto ti piace che le nostre bandiere siano accanto!" lo punzecchiò Danimarca, prima di ricevere una gomitata nelle costole.


#3-Sufin-Babbo Natale
Svezia continuava a guardare l'orologio da ore, come se i minuti potessero passare più in fretta.
Seduto sul divano, aspetta solo di sentire il tintinnio delle campanelle e vedere Tino entrare in casa, stanco ma felice.
Gli altri tre nordici dominavano già da tempo, convinti dalla storia che se Babbo Natale li avesse trovato svegli non avrebbero ricevuto regali.
La verità era che Finlandia voleva passare un po' di tempo da solo con Svezia -cosa impossibile nei restanti 364 giorno dell'anno a causa di un danese piuttosto invadente.
Il tintinnio, ormai conosciuto da Berwald, risuonò nell'aria e lo svedese sorrise.
Tino entrò poco dopo: aveva gli occhi che ancora brillavano per la gioia.
Berwald si alzò e corse ad abbracciare il finlandese che ricambiò subito l'abbraccio.
Tino si tolse il cappello rosso e lo mise in testa all'altro, allontanandosi poi per guardarlo.
Svezia si sistemò gli occhiali sul naso, guardando stranito il finlandese.
"Sai Su-san... Dovresti farmi da assistente. Saresti un Babbo Natale perfetto" ridacchiò il finlandese prima di baciare dolcemente l'altro. 


#4-Spamano-Feliz navidad
Spagna aveva preparato ogni singola cosa nei minimi dettagli: il suo amato Romano avrebbe passato un Natale semplicemente perfetto.
Stava dando gli ultimi ritocchi all'albero quando lo vide entrare in casa a passo di carica, con la solita aria arrabbiata.
"Soltanto un bastardo come te poteva pensare di finire l'albero il 25 dicembre!" gli urlò contro.
"Oh Romanito! Non essere polemico!"
L'italiano rimase stupito per un attimo, prima di afferrarlo per il colletto, trascinarlo a sé e baciarlo.
"Feliz Navidad" gli sussurrò Romano a fior di labbra.
Spagna sorrise: forse non aveva preparato proprio tutto.


#5-Usuk-pudding 
America si era autoinvitato al cenone natalizio a casa Kirkland e perciò Inghilterra, dopo aver riattaccato il telefono si era messo al lavoro per cucinare la cena.
"Artiee! L'eroe è qui!" urlò America precipitandosi nella cucina. Arthur, che era alle prese con i fornelli, cercando di preparare un dolce per il cenone, lasciò cadere il mestolo e fulminò con lo sguardo l'americano.
"Mi hai fatto prendere un colpo, stupid idiot!"
Alfred lo guardò sconcertato: l'inglese ai fornelli poteva essere considerato un pericolo pubblico, considerato l'alto rischio di incendio e/o di morte per avvelenamento.
"Be'? What are you doing, stupid idiot?" gli disse Arthur vedendo che l'americano lo stava fissando in silenzio.
"Artie, cosa stai facendo?"
"Un pudding. Non si vede?"
Alfred fissò l'impasto: no, decisamente non assomigliava ad un pudding.
Si avvicinò all'inglese e si mise dietro di lui, cingendogli i fianchi con le braccia e appoggiando la testa sulla sua spalla.
"Che ne dici se ti aiuto io?"
"L-lasciami stare!" urlò l'inglese arrossendo a quel contatto.
Alfred iniziò a mordicchiargli un orecchio e Arthur cercò di spingerlo via, senza ottenere un risultato concreto. L'americano sembrava essersi attaccato a lui al pari di una cozza su uno scoglio.

"Be'? Niente pudding quest'anno?" Chiese  Galles alla fine del cenone.
A quelle parole Arthur arrossì violentemente e balbettò qualche scusa mentre l'americano sorrise.


#6-Fruk-caminetto
Francia osservava l'inglese scaldarsi davanti al camino acceso.
Avevano camminato a lungo nelle strade innevate di Parigi, godendosi l'atmosfera natalizia che emanava da ogni angolo.
Ma Inghilterra, sempre avvolto in un cappotto molto pesante, aveva cominciato a lamentarsi del freddo.
"Stupid frog! -sbottò Arthur ad un certo punto- Sto congelando!"
"Mon ami, dovresti goderti la bellissima Parigi!"
"Oh, frog! Sei soltanto una stupida rana francese!"
Francis, per nulla toccato da quell'insulto, lo aveva preso per mano continuando a camminare lungo le vie illuminate, finché Arthur non si era fermato nel mezzo della strada, sbraitando che voleva tornare subito a casa e attirando, inevitabilmente, l'attenzione della gente su di loro.
Francis l'aveva portato nella propria dimora, facendolo accomodare davanti al camino acceso mentre lui sorseggiava il suo amato vino.

Arthur si alzò all'improvviso sedendosi a cavalcioni sul francese che sorrise malizioso prima di baciargli il collo.
"Sapevo che non avevi così tanto freddo..."
"Shut up, stupid frog!" gli urlò contro l'inglese prima di baciarlo.


#7-Litbela-biscotti
Bielorussia sfornò i biscotti che aveva preparato in occasione del cenone di Natale a cui avrebbero partecipato tutte le nazioni dell'Est Europa. Aveva costretto Russia a suon di minacce ma alla fine quello aveva accettato e Natalia se n'era tornata a casa tutta contenta.
Li sistemò sul vassoio, lasciandoli raffreddare e si sedette in poltrona, iniziando a leggere un libro regalatole da Ucraina quella stessa mattina.

Era immersa nella lettura quando il campanello suonò, facendola sobbalzare.
A quanto pareva, i primi ospiti erano arrivati.
Aprì la porta e si trovò di fronte il trio baltico, carichi a più non posso di regali.
Dopo che ebbe poggiato i regali sotto l'albero, Lituania -sentendo un certo profumino arrivare dalla cucina e approfittando di una Natasha immersa nella lettura- si diresse verso la suddetta stanza, trovando un vassoio strapieno di biscotti.
Immediatamente si fiondò su quello, agguantando un biscotto e mangiandolo.
Dopo averne mangiati una decina, si promise che quello che aveva in mano sarebbe stato l'ultimo.
Lo aveva appena morso quando Bielorussia entrò nella stanza.
Aveva finito il libro e voleva accertarsi che i biscotti si fossero freddati: ciò che non si aspettava era di trovare Toris accanto al vassoio e intento a mangiare i suoi biscotti.
Lo fulminò con lo sguardo e afferrò una bottiglia di vodka, intenzionata a lanciargliela contro.
Si fermò quando vide che il poveretto aveva spezzato il biscotto, offrendogliene metà.
Natasha lo assaggiò, capendo perché il paese baltico era sparito da così tanto tempo.
Versò un po' di vodka in due bicchieri e ne diede uno a Toris.
"Ti perdono. In fondo, i biscotti sono fatti per essere mangiati."


#8-Gerita-pranzo in famiglia
Germania esitava a bussare alla porta di casa Vargas: Feliciano lo aveva invitato a trascorrere il Natale a casa sua. E lui aveva accettato.
Alla fine, fece un bel respiro e si decise a bussare. Subito Feliciano gli aprì la porta per poi correre in casa urlando: "Doitsu è qui!"
Ludwig entrò e subito Impero Romano lo abbracciò, accompagnandolo in sala, dove era riunita tutta la famiglia.
Romano iniziò subito ad urlargli contro, Impero Romano a tormentargli le guance e Feliciano ad appiccicarsi al suo braccio.
Trasse un sospiro di sollievo quando il pranzo iniziò ad essere servito e Feliciano mollò -finalmente- il suo braccio per dedicarsi alla pasta.
Passò il tempo a cercare di evitare le occhiatacce di Romano e i tentativi di conversazione -più o meno leciti- di Impero Romano.
Feliciano si era stranamente zittito e si torturava le mani, come se avesse qualcosa di importante da dire.
Soltanto alla fine del pranzo alzò lo sguardo verso il tedesco, gli prese la testa fra le mani e lo baciò appassionatamente.
Germania avvampò e in quel momento prese una decisione.
Non avrebbe accettato mai più inviti a pranzo da un qualunque membro della famiglia Vargas.


#9-scotire-bianco natal
La mattina di Natale Scozia fu svegliato da uno strano rumore, come se ci fosse qualcosa che picchiava alla sua finestra. 
Si alzò di malavoglia e la aprì, beccandosi una palla di neve in piena faccia.
Irlanda lo salutò con una mano, facendogli cenno di scendere e lui lo raggiunse dopo essersi cambiato.
"Potevi trovare anche un modo più dolce di svegliarmi! Che ne so, un bacio?!"
"Fa poco casino, Allistor! Ho cercato di svegliarti in quel modo ma dormivi come un ghiro! Hai esagerato con gli alcolici ieri sera, eh?"
Scozia sbuffò innervosito e raccolse un po' di neve, colpendo in faccia il fratello.
"Che cazzo fai, idiota?"
"Vendetta."
"Oh vuoi la guerra!" 
Irlanda ghignò, poi cominciarono a colpirsi con le palle di neve.
Continuarono così finché, esausti, crollarono nella distesa nevosa l'uno accanto all'altro.
"Merry Christmas, Scot"
Scozia ghignò: una delle cose che gli piacevano di più era giocare nella neve e non perse l'occasione di iniziare a rotolare abbracciato all'altro per tutto il giardino, sotto lo sguardo stupito degli altri fratelli.


#10-Impero Romano x Germania Magna-
Regali 
Germania Magna era appena arrivato a Roma, trovandola in festa.
La città era cambiata: ricordava sempre l'aspetto che aveva 2000 anni prima, quando l'impero romano era al culmine della sua potenza.
Camminare sull'asfalto gli dava una sensazione strana, così come i vestiti che l'altro gli aveva suggerito di indossare.
Trovò Impero Romano che lo aspettava vicino all'albero di Natale accanto al Colosseo.
Indossava la solita armatura e aveva il solito sorriso stampato in faccia.
Quando gli fu abbastanza vicino gli mise un braccio intorno alle spalle, portandolo lontano dalle persone che affollavano la zona a quell'ora.
"Perché mi hai fatto venire fin quaggiù per una festa che non mi riguarda?"
"Be', non riguardava nemmeno me tanti anni fa ma poi le cose sono cambiate. E adesso è tradizione festeggiarla ogni anno. So che la tua religione è pagana però la tradizione vuole che si facciano dei regali alle persone care." gli disse porgendogli un pacchetto.
Germania Magna lo prese in mano titubante. 
Quel giorno sembrava essere la giornata delle stranezze.
"G-grazie... Però... Io non ho nulla per te..."
"Be', non mi aspettavo che avessi portato qualcosa per me. Mi è bastato rivederti. E adesso scusami. Se manco al cenone, Vaticano non me lo perdonerà mai" gli disse prima di andarsene salutandolo con la mano.
Germania Magna rimase un attimo stupido, fermo in mezzo al parco, poi corse verso di lui, mettendogli una mano sulla spalla.
Impero Romano si girò.
"C'è qualche problema?" 
Non fece in tempo a finire la frase che l'altro lo baciò dolcemente.
"Buon Natale, vecchio mio" gli disse Impero Romano, battendo il pugno sulla sua spalla.
"Anche a te."
Germania Magna lo guardò scomparire nel traffico caotico della capitale prima di decidere di aprire il pacchetto che teneva fra le mani.
Vedendo il contenuto avvampò: quel vecchio pervertito poteva scordarsi di vederlo indossare quelle cose durante il loro prossimo incontro!


Post Scriptum
Buon Natale gente!
Non ho tanto da dire, questa ff inizialmente doveva essere soltanto la pruhun ma poi ho preferito metterci tutte le mie otp.
Naturalmente a carattere natalizio!
Ve, auguri di nuovo!
Spero vi siano piaciute!
Ja ne! 
   
 
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