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Autore: _Shila    25/12/2014    1 recensioni
Realtà o finzione. A volte ci troviamo ad immaginare, a pensare, persone, avvenimenti o anche situazioni in modo così dettagliato da farle passare quasi per vere. Capita di pensare a una cosa e poi realizzarsi veramente. si rimane spaesati. Non si capisce se è uno scherzo della tua mente o cos'altro.
Questa storia è dedicata a chi vorrebbe una vita differente da quella che si ritrova.
*dalla storia*
Altro passo avanti, altro sorriso mozzafiato. Inizia a dietreggiare lievemente, mentre il mio sguardo era fisso sul suo. Le domande erano sempre le stesse, ma decisi di accantonarle per godermi al meglio quel momento. In quante altre occasioni mi sarei ritrovata a parlare con un ragazzo illegale come lui? Dovevo spegnere il mio cervello e cercare di apparire lievemente, anche minimamente sexy di quanto in realtà avrei voluto. Sono brava a provocare, dovrei puntare su quello. Ce l’avrei fatta? Ne ero in grado? Carpe diem, le occasioni sono irrepetibili.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi trovavo ad una festa, una di quelle in stile americano, a cui ogni diciottenne vorrebbe partecipare. Avevo un bellissimo vestito verde acqua con dei tacchi vertiginosi. Aspetta, ma io ci sapevo anche camminare bene su quei trampoli, di sicuro qualcosa mi aveva stregata. Mentre riflettevo su queste sciocchezze, un bellissimo ragazzo mi si stava avvicinando. Ora, immaginatevi uno di quei modelli super stra fighi, che potete ammirare solo su quelle stupide copertine di qualche famosa rivista e che vorreste che siano vostri anche solo per una notte, anzi, per una botta e via. Uno di quelli con i capelli ribelli e dannatamente sexy, con gli occhi capaci di far partire i tuoi ormoni per la tangenziale. Uno di quelli con le labbra carnose, morbide e così invitanti, un profumo da capogiro (che dovrebbero essere seriamente illegali). Ce lo avete bene in mente? Guardatelo, con quel sorriso che mi si avvicina sempre più e ad ogni passo la mia eccitazione sale e sale, sempre più. Guardategli quelle favolose gambe fasciate da dei jeans super sexy, con quella camicia e giacchettino che aah gli salterei addosso seduta stante, anche davanti a tutte queste persone.

Lo fissai solo come una deficiente poteva fare, incredula e stranita. Quel bel pezzo di figo si era avvicinato a me e stava parlando con me, anzi al momento stava aspettando una risposta con quel sorriso mozzafiato che si ritrovava. Io che facevo? Lo fissavo come un cane fissa del buon cibo, con tanto di saliva che cola da tutte le parti. Forse dovevo rispondergli, no? Cercai di ricompormi il più possibile e sorrisi lievemente…ma che avrei potuto rispondergli? E poi quando mai ci eravamo visti noi due? In paradiso?
< Hei…> come aveva detto che si chiamava? E perché sapeva il mio nome? <..eh già, è da un po’ che non ci si vede.>
Geniale, Ana. No, davvero, i miei complimenti. Ti ritrovi questo tizio illegalmente sexy di fronte, che sa il tuo nome e dice che vi siete già visti chissà dove e in che circostanze e tu te ne esci con una minchiata simile? Che figura di merda.

< Si…come ti è andata in questo periodo?> continuò avanzando di un passo verso di me, sempre con quel sorriso indescrivibile.
Alt! Perché si è avvicinato? Vuole che mi denuncino per molestie sessuali in pubblico? No, perché ne sarei capace, eccome se sarei capace di saltargli addosso e farmelo mio, qui, ora, davanti a tutti. Lui non poteva farmi questo. Ana calma, respira, con calma.
< Oh, tutto bene, grazie. Tu?>
Altro passo avanti, altro sorriso mozzafiato. Inizia a dietreggiare lievemente, mentre il mio sguardo era fisso sul suo. Le domande erano sempre le stesse, ma decisi di accantonarle per godermi al meglio quel momento. In quante altre occasioni mi sarei ritrovata a parlare con un ragazzo illegale come lui? Dovevo spegnere il mio cervello e cercare di apparire lievemente, anche minimamente sexy di quanto in realtà avrei voluto. Sono brava a provocare, dovrei puntare su quello. Ce l’avrei fatta? Ne ero in grado? Carpe diem, le occasioni sono irrepetibili.
Altro suo passo avanti, altro mio indietro.
< Per esempio di chi? Quella col vestito color prugna non sembra niente male> Brava Ana, così si fa. La mia dea interiore mi fece i complimenti per la mia audacia. Si girò stranito osservando la ragazze che gli avevo indicato col capo e sorrise.
< Io, in realtà stavo pensando a un’altra di compagnia…>  
< Ah sì?! E chi pensava il signorino?>
< Magari a una bella ragazza, che al momento indossa un vestito verde acqua..> si avvicinò, appoggiandosi totalmente sul mio corpo, schiacciandomi dolcemente contro il muro e continuò < ma senza è ancora più favolosa e splendida>  sussurrandomi all’orecchio.
Oh santissimo cielo, ora si che potevo dichiararmi ufficialmente morta. Dovevo trovare una risposta geniale. Ma cosa volevo da lui? Ero davvero una da una botta e via? No, e lo sapevo più che bene…ma le eccezioni c’erano sempre, no? Non potevo rifiutare uno come lui solo per senso di pudore. Non si può. Nessuna ragazza, neanche una suora sarebbe stata capace di mantenere il suo voto di castità.
< Credo di non ricordarmi  questo dettaglio..> da quando ero così intraprendente? < magari potresti rinfrescarmi la memoria> gli sussurrai all’orecchio, mordendo poi lievemente il lobo.
< Oh, ho sempre amato questa tua audacia nel provocarmi liberamente.> poggiò una sua mano sul mio fondo schiena, palpandolo solo come lui sapeva fare, mentre i miei ormoni erano appena partiti per la loro tangenziale. < volentieri, seguimi pure!>

Anche all’inferno, pensai. E lo seguì all’interno della villetta, sino a una stanza davvero elegante. Aveva un letto a baldacchino al centro. L’arredamento era sul beige con qualche particolare rosa. Molto stile tumblr. Avessi avuto la mia Canon con me, sicuramente avrei fatto qualche foto.
Avanzai lentamente nella stanza, soffermandomi davanti alla specchiera ad ammirare il mio riflesso. Lui mi raggiunse e mi circondò la vita, iniziando a lasciare una scia di baci lungo il mio collo. Avevo tutti i sensi amplificati, vogliosi di provare solamente piacere. Così spensi completamente il mio cervello e mi dedicai e donai completamente a lui, mugolando per il trattamento che mi stava donando.
Mi avvicinò più a sé, facendo percepire una certa presenza nei piani bassi, che mi accaldò maggiormente. Lo volevo, eccome se lo volevo. Mi girai intrappolando quelle sue fantastiche labbra, concedendogli di approfondire il bacio, di farmi accarezzare con la sua lingua, di giocarci con la mia. La sua presa nei fianchi diventò sempre più salda e a piccoli passi mi fece indietreggiare, fino a farmi stendere sul letto.
Ancora prima che potessi anche solo lontanamente ripensarci, si posizionò sopra di me, facendo scontrare le nostre intimità che mi fece gemere di puro piacere. E mentre si strusciava in modo così insopportabilmente divino, riprese la sua strada lungo il mio collo, scendendo sempre più giù
I vestiti sparirono da un momento all’altro, i miei gemiti si fecero sempre più frequenti e più alti. Lui era dannatamente bravo con quelle mani, per non parlare di quella lingua. Capovolsi la posizione, prendendo in mano la situazione e farlo impazzire un po’. Adoro giocare e provocare. Vederlo in balia dei miei movimenti, sentire quei versi rochi e altamente erotici, non aveva assolutamente prezzo. Era ancora più sexy ancora più irresistibile.
Riprese il controllo per farmi toccare il paradiso con un dito, quando..

Drriiiiiiiiin
Mi svegliai di soprassalto spaesata e sudata. Ero seminuda, il pigiama era volato attera insieme al mio reggiseno. Ero nella mia stanza mi passai una mano tra i capelli, cercando di normalizzare il mio respiro. Sbuffai sonoramente, guardandomi attorno e dandomi dell’imbecille. Era l’ennesimo sogno erotico che facevo. L’ennesimo con quel ragazzo che mai avevo visto, ma di cui conoscevo ogni minimo particolare.  
   
 
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