<< Tadashi, no! >> gridai con tutto il fiato che avevo in gola, avvinghiandomi alla manica di mio fratello maggiore.

Lui si fermò dal correre e si girò a guardarmi con un'espressione tra lo spaventato e il disperato. 

Io intanto continuavo a stringergli forte il braccio, bensì la mani mi tremassero violentemente.

 

 

Tadashi, dal canto suo, dopo aver guardato per pochi secondi me, si girò verso la sua scuola in fiamme.

Già, in fiamme. Chi o cosa avesse appiccato l'incendio rimaneva ancora un mistero. 

Ma la parte peggiore era che il professor Callaghan era rimasto imprigionato nell'edificio, risalendo a quanto ci avevano riferito i sopravvissuti. 

Tadashi allora spostò in fretta lo sguardo da me alla scuola, e viceversa.

Sapevo già cosa volesse fare, ma non glielo avrei permesso.

<< Il professore è ancora lì dentro, Hiro! >> mi gridò con voce tremante << Qualcuno deve salvarlo! >>     

 

               

Feci per replicare, ma lui si liberò dalla mia presa e corse verso la scuola, facendo cadere il cappello.

Sbarrai gli occhi e raccolsi subito l'oggetto dal pavimento. Lo guardai brevemente, con la paura che cresceva sempre di più dentro il mio cuore.

 

 

E allora presi una decisione: non avrei lasciato mio fratello. Mai. Lui era tutto ciò che mi rimaneva.

Quindi, con un coraggio che mi stupii a dir poco, cominciai a correre verso l'incendio.

 

 

Ma neanche il tempo di fare due passi, che accadde il peggio; la scuola esplose con una violenza inaudita, travolgendomi in pieno.

Non so come feci a salvarmi, so solo che, appena aprii gli occhi, per la prima volta nella mia vita, avrei voluto essere cieco. 

L'università era distrutta e con essa... Anche il mio cuore. 

Tadashi, l'unico che sapeva capirmi davvero, l'unico che mi sosteneva sempre, l'unico che sapeva come farmi ritornare il buon umore, il mio adorato fratello, era morto.

Questa realizzazione mi colpì con la forza di una palla sparata da un cannone. Non riuscii nemmeno a piangere, tanto era il dolore. 

 

 

Una sola parola occupava la mia mente in quel momento,  più precisamente una domanda, a cui neanche il mio cervello sapeva dare risposta:

Perchè? 

 

Oh, if the sky comes falling down, for you

There's nothing in this world I wouldn't do...

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Il funerale si tenne qualche tempo dopo, in una giornata piovosa; Tutti eravamo vestiti di nero. 

 

Un cupo, triste nero. 

Per tutta la cerimonia zia Cass, Honey, Fred, Wasabi e perfino Go Go versarono qualche lacrima... Ok, diciamo molte lacrime.

Io però, stranamente, non riuscivo a piangere. Nemmeno al suo funerale, riuscivo a fare uscire le lacrime e ancora una volta... Non sapevo il perché.

 

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Appena tornato a casa, mi precipitai in camera mia, senza salutare nessuno.

Sapevo che ero stato scortese, ma in quel momento per me non contava nulla. 

 

Appena arrivato mi lasciai cadere pesantemente sulla poltrona, con in mano il robot con cui avevo vinto l'ultimo botduello.

Anche quello mi ricordava Tadashi....

 

<< Ehi, Hiro >> 

Zia Cass fece capolino nella mia stanza, con in mano un piatto con del cibo.

Me lo mise sulla scrivania, mentre prendeva dal grembiule la lettera con cui ero stato ammesso all'università.

<< I corsi sono iniziati da qualche settimana >> disse << Ma... Ma quelli della scuola hanno detto che sei ancora in tempo per iscriverti! >>

Io a quella frase annuii brevemente, sospirando << Si, ci penserò. >> Risposi << Grazie, Zia Cass >> 

Lei mi sorrise dolcemente ed in seguito scese al primo piano.

 

Sapevo che sotto quella maschera di ottimismo si celava un dolore profondo. Però ero cosciente del fatto che lei cercava di essere forte per me e... Lo apprezzavo.

Almeno, non ero solo.

 

Tadashi mi mancava, tanto, ed odiavo quella frase che mi dicevano sempre tutti:

'lui resterà per sempre qui'

Si certo, come no. Io lo volevo DAVVERO qui. Volevo che tutto questo fosse stato solo un brutto sogno, volevo... Ah, nemmeno io sapevo cosa diavolo volevo.

Forse... Essere felice. 

Infondo, me lo meritavo no? 

Dopo aver perso i miei genitori, mi toccava anche perdere Tadashi.

 

 

'È inutile piangersi addosso' una vocina mi sussurrò nella testa 'Ormai è fatta. Tuo fratello è andato e l'unica cosa che tu possa fare a questo punto è... Ricominciare.' 

Beh, infondo aveva senso. Ma... Io non ci riuscivo, ad ignorare il dolore, a 'ricominciare'.

 

 

Era tutto troppo per me.

Sospirando un'ennesima volta, mi alzai dalla poltrona e raggiunsi la scrivania. Presi la lettera dell'università e la gettai senza tanti complimenti nel cestino.

Avevo preso la mia decisione; Non sarei andato in quella scuola, lo stesso edificio in cui era caduto mio fratello, lo stesso edificio che mi portava tanto dolore.

Però... Da una parte il mio 'io' interiore aveva ragione: avrei dovuto ricominciare.

Non volevo essere preda della depressione.

Dovevo andare avanti. Per me stesso, per zia Cass, per i miei amici, per...

...Tadashi.

 

 

Già, lui avrebbe voluto che guardassi il mondo da 'un'altra prospettiva'.

Bene, allora; Avrei provato ad essere felice, ed ero certo che anche zia Cass ed i miei amici Nerd mi avrebbero aiutato a raggiungere tale obbiettivo. 

Questo pensiero mi diede un forte sollievo. 

Caro Tadashi, stavolta ti avrei dato ascolto. 

 

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ANGOLO AUTRICE:

 

BUON NATALE A TUTTI GENTE!!!

Salve a tutti, Io sono Clacli Brave Frost, la creatrice di questa... Fiction? (?) ed inizio col dirvi che io sono andata a vedere Big Hero 6 domenica scorsa e, mio Dio, è diventato uno dei miei film preferiti!!! Quindi potevo non scriverci qualcosa? Assolutamente no!!!

Però non so se questa song-fic vi sia piaciuta, spero di sì comunque perché ci ho messo davvero tutta me stessa per farla!!! Le canzoni, se ve lo state chiedendo, sono le seguenti:

• Hey Brother, di Avicii.

• e When you're gone, di Avril Lavigne. 

 

Vi prego di recensire ragazzi, anche e sopratutto per darmi consigli per migliorare. Spero comunque che questa breve storia sia stata di vostro gradimento 😄.

Detto questo vi saluto e vi auguro... UN FELICE NATALE!!!

Baci, vostra Clacli Brave Frost