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Autore: MishAlo    25/12/2014    0 recensioni
Anita ha un passato perfetto alle spalle, un presente difficile da gestire e un futuro sempre più nebuloso davanti. Ma può contare sulla sua forza e sul suo orgoglio perché è crollata una volta e non succederà più.
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-Anita, ti prego, cresci. Ti senti speciale nel tuo dolore, ma non è così. Probabilmente sei così comune da essere un clichè.
Le facevano male queste parole perché in fondo sapeva essere la verità, eppure non era ancora pronta ad ammetterlo.
-Non sei nessuno per giudicare me, le mie azioni e il mio dolore, soprattutto! Non sai nulla, Adriano, nulla, fammi quindi il favore di non intrometterti più nella mia vita!- sapeva che stava per lasciarsi andare, ma non voleva assolutamente dare la soddisfazione a quell'uomo di vederla vacillare. Quindi corse via.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La valigia era pronta. Una nuova vita la stava aspettando, bastava chiudersi quella porta alle spalle. Facile, no? No. Non era sicura di esser pronta a lasciare andare tutto quello che fin a poco tempo fa aveva considerato come una vita perfetta.

Facendo un bel respiro si chinò a prendere il trolley.

Era una donna. Una donna sicura di sé e a conoscenza dei propri limiti e difetti. Una combattente. Senza voltarsi indietro uscì da quella stanza e a passo spedito si diresse verso le scale.

-Anita, sei pronta? Papà ti sta aspettando in macchina.- la voce di sua madre le sembrò dura e distante. I suoi occhi si riempirono di lacrime, ma non poteva piangere. Era stata una sua scelta.

-Si, mamma, arrivo.

Scese velocemente al piano terra, dove sua mamma la stava aspettando impaziente.

Serena Giurante era sempre bellissima, anche se ormai era quasi vicino alla cinquantina. I capelli rossi le scendevano lisci fino alle spalle, mostrando il suo viso magro e abbronzato. Le labbra sottili erano stese in una linea quasi sprezzante. Il tailleur nero le fasciava il fisico snello, facendo notare tutti suoi punti di forza.

Nulla a che vedere con lei.

La donna baciò sulle guance la figlia prima di spingerla con delicata fermezza verso il grande portone.

-Mi raccomando, tesoro. Non farti subito riconoscere.

Aveva venticinque anni, una laurea alle spalle. Una famiglia ricca e importante. Un fidanzato amorevole e di buona società e molte amiche con i genitori pieni di soldi. Eppure era finita a drogarsi come una qualunque ragazzina dei sobborghi. Ma, alla fine, questo andava anche bene.

Non era questo che i suoi genitori  non le perdonavano.

Era arrivata a fare anche di peggio: umilaire la sua famiglia in pubblico.













































































Note d'autrice:
Questa storia è un esperimento, vorrei sapere cosa pensate a riguardo. Se può piacere e incuriosire, la vorrei continuare, anche se adesso non è ancora conclusa e non so quali sarebbero i tempi d'aggiornamento.
Questo capitoletto è molto più breve rispetto a quelli che ho già scritto.
Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione, se avete critiche o consigli da darmi, e soprattutto se notate eventuali orrori grammaticali.
Volevo informarvi che la droga, argomento molto delicato, sarà da me solo accennata, perché ha un ruolo di sfondo nella vicenda e perché so di non essere in grado di parlarne in modo adeguato.


 
  
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