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Autore: Annabel    26/12/2014    2 recensioni
‹ Tienila con te › le mani di Jaime si misero su quella di Cersei, chiudendogliela delicatamente e racchiudendo la conchiglia tra le dita della sorella. ‹ Finché ce l’avrai, io sarò sempre con te e non ti dovrai preoccupare più. ›
Jaime&Cersei; bambini e riflessioni di una Cersei adulta mentre suo fratello è tenuto prigioniero. Spero vi piaccia.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cersei Lannister, Jaime Lannister
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Io sarò sempre con te.

Lei gli aveva detto di non farlo, lei gli aveva fatto notare che poteva essere pericoloso, gliel’aveva detto che avrebbe dovuto non farlo, lei l’aveva avvertito. Cersei Lannister aveva l’espressione più scura in volto che riusciva a mostrare una bambina di dodici anni, la fronte corrugata, le labbra tese in una smorfia, le braccia congiunte al petto mentre scendeva il più rapidamente possibile dalla scogliera. Non poteva andare troppo veloce, aveva addosso un vestito color porpora che le intralciava i movimenti, i capelli lunghi biondi intrecciati per formare una treccia che le circondava l’intera testa con delle ciocche che continuavano ad andarle davanti alla faccia per via del vento che c’era quel giorno. Gettava continuamente uno sguardo verso l’acqua lì sotto, aspettando che comparisse una testa bionda, ma non succedeva. 
Il cuore di Cersei cominciò a battere più forte man mano che passavano i minuti e lei si sbrigava a scendere, le iridi verdi fisse sull’acqua. Niente. Non si muoveva nulla. L’espressione precedente diventò preoccupazione, lei gliel’aveva detto a suo fratello. Ma in quel momento, mentre correva in discesa nonostante fosse pericoloso, non pensò neanche lontanamente al fatto che ancora una volta avesse avuto ragione lei, bensì che non riusciva più a vedere suo fratello. 
Quando arrivò al termine della scogliera, aveva le guance colorate di rosa, il respiro più affaticato e i capelli scompigliati. Non urlò il nome di suo fratello, non ce ne fu bisogno visto che lui era lì. Era completamente fradicio, dalla testa ai piedi, ma stava sorridendo; quel sorriso imbecille che per un solo secondo fece tentennare Cersei che si stava dirigendo verso di lui furiosa in volto. Era tentata di dargliela vinta, di sorridere a sua volta, ma cacciò via quell’impulso non appena si avvicinò al gemello. 
‹ Jaime Lannister,  ti rendi conto di quello che hai appena fatto? Di quello che dirà nostro padre non appena lo saprà?! › lo fissò. Uno sguardo carico d’ansia e preoccupazione, ma anche di rabbia, perché lui l’aveva fatto. Non doveva farlo ancora. ‹ Era pericoloso! Se ci fossero stati degli scogli sotto? Eh? Saresti morto, ecco cosa! › il tono di voce della ragazzina si alzò, succedeva sempre così quando era arrabbiata, soprattutto quando suo fratello non l’ascoltava e continuava a fare di testa sua, incurante dei pericoli. E Jaime se ne restava lì, con quello sguardo divertito sul volto. 
‹ Oh Cers, calmati, sto bene, sono vivo › il ragazzo scoppiò in una risata.
‹ Non per molto, quando lo saprà nostro pad- › ma la frase di Cersei venne bloccata dal ragazzo, che aprì il palmo della mano e mostrò a sua sorella quello che aveva trovato. Era una semplice conchiglia, niente di elaborato, ma era perfettamente integra. 
‹ L’ho trovata mentre risalivo. › spiegò il ragazzo, stringendosi nelle spalle e allungando la mano che teneva la conchiglia verso la sorella. ‹ Tieni, è per te. › Cersei poteva avere tutto quello che voleva, aveva bracciali, abiti, collane, tutte cose che erano invidiate e desiderate dal resto delle donne del paese, ma mentre suo fratello gemello gli porgeva quella conchiglia e le loro mani si sfioravano, realizzò che valeva molto di più di tutti quei preziosi gioielli che teneva nella propria camera, perché era un regalo di Jaime. L’aveva trovata Jaime e l’aveva raccolta per lei. Mentre pensava a questo, suo fratello la stava fissando. ‹ Non ti devi preoccupare per me Cers, so badare a me stesso ›
‹ Sei comunque un incosciente › ma stavolta lo disse con la voce più bassa, un sussurro lieve, continuando a rigirarsi il regalo tra le mani. 
‹ Tienila con te › ripeté, mentre le sue le mani si misero su quella di Cersei, chiudendogliela delicatamente e racchiudendo la conchiglia tra le dita della sorella. ‹ Finché ce l’avrai, io sarò sempre con te e non ti dovrai preoccupare più. › quel contatto durò qualche minuto, rimasero lì qualche minuto, con le mani strette l’uno nell’altra, gli occhi di Cersei che cercavano lo sguardo di Jaime. Suo fratello sapeva sempre come farla tranquillizzare, come farla mettere a proprio agio. Dopo un po’ tolse la mano, stringendo ancora la conchiglia e arretrò di qualche passo.
‹ Non pensare che non lo dica lo stesso a nostro padre! › lo canzonò sorridendo, e facendogli una smorfia subito dopo, iniziando a dirigersi verso il castello, con Jaime completamente bagnato al seguito che rideva, facendo ridere Cersei a sua volta.

•••

Sono passati un bel po’ di anni da quella giornata. Sono passati anni, luoghi, posti e persone.
Cersei fissava davanti a sé, lo sguardo perso su Approdo del Re, la postura elegante e gli occhi che esprimevano tutto quello che non riusciva a dire, esprimevano la stessa paura, la stessa preoccupazione che aveva provato quando non vedeva più ricomparire Jaime dall’acqua. Ma in quel caso, si sarebbe tuffata lei per riprenderlo, l’avrebbe salvato, le era anche venuto in mente quel giorno… ma adesso? Cosa poteva fare adesso Cersei Lannister, regina dei sette regni? Cosa poteva fare per liberare suo fratello, il suo amato gemello?
‹ Dove sei Jaime… › un sussurro lieve uscì dalle sue labbra, mentre continuava a fissare fuori, aspettava di vederlo comparire per le strade, sperava che succedesse. Nella mano destra teneva ancora quella conchiglia, immutata negli anni, identica a come quel giorno in cui Jaime l’aveva presa per lei. Se la portò sul petto, vicino al cuore, e sospirò. Non era quel genere di donna che si faceva tante speranze, che si immaginava cose, lei vedeva la realtà com’era, ma in quel momento si immaginò Jaime che tornava da lei. ‹ Devi tornare Jaime, io non mi preoccuperò più, ma tu devi tornare. › e in quell’istante, mentre parlava al niente, Cersei Lannister era tornata ad avere dodici anni, con molte preoccupazioni e problemi in meno. 

 

Sono le 3.19 e ho scritto questa schifezza di getto. 
Devo ammettere che ho riletto di fretta, quindi secondo me è pieno di errori ma vabbè.

Si perché ho appena ripreso a “scrivere” e bisognava iniziare con una storia su Jaime&Cersei, per forza u.u
Niente, che dire? Io li amo, fine. 
Nella prima parte sono piccoli bimbi innocenti, e nella seconda c’è Jaime intrappolato e Cersei che lo aspetta, non penso niente di troppo originale o nuovo.
Per i riferimenti alla scogliera e al tuffo, mi ricordavo di una loro frase che era tipo :
“Non hai mai avuto paura, neanche quando ti buttasti giù dalla scogliera” “Non ne avevo infatti… fino a quando non l’hai detto a nostro padre.” 

Sinceramente mi ricordavo questa frase e basta, ho provato a cercarla ma niente ç-ç non mi ricordo la puntata/il libro/il contesto ma mi ricordo che c’è (?) *e sbagliò fandom, cosa probabile*
mi sono allungata fin troppo, buon natale (in ritardo) e spero che vi piaccia.
miao ☀︎

  
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