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Autore: wemetrighthere    26/12/2014    0 recensioni
"Ci sarai stasera,vero? Al concerto?" continuò Blaine mentre versava nella sua tazza arancione il caffè appena uscito dalla macchinetta.
Kurt si alzò dallo sgabello e si voltò verso il suo ragazzo "Sì Blaine, te l'ho promesso"
"Lo so, lo dici ogni anno. Poi non fai mai in tempo" disse a bassa voce Blaine mentre mostrava il suo sguardo da cucciolo bastonato.
"Lo so" Uff, Kurt gli si avvicinò di più per poi accarezzargli una guancia con il proprio palmo "Ma prometto che quest'anno ce la faccio" Allo sguardo di Blaine ancora non convinto ci riprovò "Te lo prometto".
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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White Christmas
 
Kurt era seduto con la schiena diritta sullo sgabello di legno scuro vicino la penisola della sua cucina, teneva in mano un giornale di moda, precisamente il giornale di moda di cui, dopo anni di duro lavoro, era ormai vice direttore.
Con grande impegno e progresso e sì, anche sacrifici era riuscito a raggiungere quel livello di cui un po' si vantava. Era stato da sempre il suo sogno e finalmente poteva farla vedere a tutti quei scimmioni omofobi che al liceo lo tormentavano. Lui era vice presidente di Vogue.com, loro probabilmente erano commessi in qualche Mc Donalds in Ohio.

Già in giacca e cravatta era quasi pronto per uscire ed andare a lavoro. Era la vigilia di Natale e come tutti gli anni era inondato di lavoro e fogli che gli consegnavano i suoi dipendenti ogni ora del giorno.

In quel momento sulla soglia della porta comparve una figura in pigiama a righe con dei capelli neri arruffolati. La figura, che Kurt aveva visto con la coda dell'occhio, gli si avvicinò sempre di più strusciando i piedi in modo adorabile sulla moquette.

"Buongiorno tesoro" alzò lo sguardo dal giornale e si ritrovò davanti il solito sorriso dolce che ormai ammirava da sette anni.

"Buongiorno" allungò il collo per avvicinare le proprie labbra a quelle del moro che subito si calamitarono nella sua direzione.

"Buona vigilia" disse Blaine aggirando la penisola e cominciando a far rumore con le tazze "hai già fatto colazione?"

"Buona vigilia anche a te amore e sì certo che l'ho fatta, tra due minuti devo uscire" Sbuffò al fatto di dover lavorare anche il giorno della vigilia.

"Ci sarai stasera,vero? Al concerto?" continuò Blaine mentre versava nella sua tazza arancione il caffè appena uscito dalla macchinetta.

Kurt si alzò dallo sgabello e si voltò verso il suo ragazzo "Sì Blaine, te l'ho promesso"

"Lo so, lo dici ogni anno. Poi non fai mai in tempo" disse a bassa voce Blaine mentre mostrava il suo sguardo da cucciolo bastonato.

"Lo so" Uff, Kurt gli si avvicinò di più per poi accarezzargli una guancia con il proprio palmo "Ma prometto che quest'anno ce la faccio" Allo sguardo di Blaine ancora non convinto ci riprovò "Te lo prometto".

"Okay" lo attirò in un bacio caldo e rassicurante. Sperava davvero di riuscire ad andare al concerto. Non avrebbe sopportato lo sguardo deluso di Blaine un altro anno.

"Devo andare" gli sussurrò Kurt sulle labbra ancora umide.

"Ciao" gli rispose Blaine baciandolo di nuovo. Il castano si allontanò con difficoltà dal ragazzo e si diresse verso la porta per poi chiuderla dietro di lui.
Non sentì Blaine respirare fortemente con il naso con lo sguardo rivolto alla moquette.
 
 
***
Un'ora dopo Blaine si era lavato e vestito, ripassava e riguardava i suoi spartiti per la settima volta. Li sapeva a memoria ma voleva che tutto fosse perfetto quella sera. Soprattutto se Kurt fosse stato lì. Voleva dimostrargli quanto era stato in grado di fare. D'altronde il suo lavoro necessitava di pazienza, duro lavoro e anche amore. Fortunatamente era in grado di fare tutte e tre le cose.

Guardò per l'ottava volta lo sparito davanti a lui, la canzone che aveva scelto era perfetta. Guardò il titolo in alto al foglio "White Christmas". Sorrise dolcemente. Sarebbe stato fantastico.
 
 
 ***
 Il giorno passò velocemente per entrambi. Kurt fu inondato di fogli e capi di tutti i tipi. Tentò di fare tutto il più veloce possibile, in modo da rimanere libero a fine serata. Il concerto era alle 21:00 e giurò sulla sua collezione di spille che ci sarebbe stato.
Arrivò alle 20:00 che aveva concluso il tutto e una gioia infinita si diffuse nel suo corpo. Avrebbe visto finalmente Blaine fare quello che sapeva fare meglio, quello che voleva che lui vedesse e ammirasse. E lo avrebbe fatto. Quella sera, finalmente sì, lo avrebbe fatto.

Stava sistemando velocemente tutti i fogli sulla sua scrivania, quando sentì bussare alla porta di vetro di fronte a lui. David lo guardava da oltre il vetro e non appena il castano alzò gli occhi su di lui, sventolò con aria sconsolata dei fogli che aveva in mano.

Altro lavoro.

A volte odiava il suo lavoro.
 
***
Blaine arrivò alle ore 20:30 davanti alla chiesa in cui ci sarebbe stato il concerto. Ovviamente era un concerto di Natale ed era stato contatto tempo prima per organizzare quell'esibizione.
Non appena entrò salutò tutti i ragazzi che con lui avevano organizzato quel concerto. C'erano ragazzi molto giovani con violini e flauti che si esercitavano con melodie natalizie che fecero calare un'atmosfera calda e rassicurante.

Ah, il Natale si ritrovò a pensare in modo adorante.

Si diresse immediatamente nel retro della chiesa, dove lo aspettavano per le prove. Percorse tutti il corridoio per poi fermarsi davanti alla porta dove aveva sempre provato.

La aprì lentamente e una miriade di occhi dai colori più sgargianti si diressero verso di lui.

Non appena lo riconobbero, i proprietari di quei bellissimi occhi, ovvero una ventina di bambini, urlarono il suo nome mentre altri gli saltarono addosso con una forza tale che quasi si ritrovò buttato a terra.

"Blaine!!" continuarono a urlare quei bambini nelle sue braccia.

"Hey ragazzi, siete pronti?" Disse un Blaine così felice che quasi scoppiò a piangere. Era così felice di stare li con quei bambini, gli davano un amore incredibile e lo rendevano sempre felice, qualunque cosa loro facessero.

Non lo avesse mai detto. Una ventina di voci gli risposero tutte insieme, alcune eccitate altre emozionate, e altre spaventate.
"Non vedo l'ora"

"Sono nato pronto"

"Me la sto facendo addosso"

"Ho voglia di piangere"

"Non credo di farcela"

"Sarà bellissimo"

"Non capisco perché dobbiamo metterci questi cappelli da Babbo Natale"

Erano decisamente elettrizzati pensò Blaine mentre prendeva in braccio una bambina bionda dagli occhi verdi e profondi. "Tu che ne pensi Susan?" "Sarà fantastico" le rispose la biondina abbracciandolo forte.

"Non posso darti torto principessa" la guardò sorridendo. Dio, amava i bambini. "Okay, ci siamo tutti possiamo cominciare le prove?"
 
 
 ***
 Mezz'ora dopo la chiesa era piena di persone venute ad assistere all'esibizione dei loro figli.
Blaine poteva vedere l'entusiasmo e la tensione in quei piccoli occhi luccicanti.
"Okay ragazzi" disse abbassandosi sulle ginocchia in modo da essere alla loro altezza "Lo spettacolo sta per cominciare, siete carichi?"
"Sii" urlarono loro tutti insieme.

Adorabili.

Pochi minuti dopo erano pronti a cantare e con loro Blaine che ora doveva mettersi nella posizione giusta da dirigerli durante l'esibizione.
Prima di voltarsi verso i bambini lanciò sguardo tra il pubblico con il cuore che gli batteva all'impazzata. Quando trovò gli occhi del colore giusto che lo guardavano e quel sorriso dolce dedicato a lui, si sentì la persona più felice del mondo.

Kurt era lì. Ci era riuscito. Era lì.

Si voltò verso il suo coro e diede inizio alla canzone con gli occhi lucidi e la testa fra le nuvole.
Un insieme di voci bianche si diffuse in tutta la chiesa, cantando una delle canzoni natalizie più belle.
 
 I'm dreaming of a White Christmas Just like the ones I used to know Where the treetops glisten and children listen To hear sleigh bells in the snow.
I'm dreaming of a white Christmas With every Christmas card I write May your days be merry and bright And may all your Christmases be white.
I'm dreaming of a white Christmas With every Christmas card I write May your days be merry and bright And may all your Christmases be white.
 
Non appena la canzone terminò, la navata grande e imponente fu riempita di applausi così come il cuore di Blaine, che sembrava scoppiare da un momento all'altro.

Niente al confronto di quello di Kurt. Guardava il suo ragazzo dalla terza fila ma avrebbe voluto volentieri alzarsi e correre verso di lui per stringerlo tra le sue braccia e tenerlo al sicuro per sempre.

Blaine era così fragile ma allo stesso tempo coraggioso, quel coraggio che serviva per andare avanti e raggiungere i propri obbiettivi. E quello che aveva fatto - lavorato per giorni e giorni con quei bambini - era degno di nota e sapeva che non era da tutti. Ma Blaine sì, aveva quell'amore negli occhi che ti smuoveva e ti incoraggiava a dare il meglio. Un amore che Kurt in tutti gli anni passati senza di lui aveva cercato, e che finalmente poteva ritenersi fortunato di avere.

Dopo il concerto, all'uscita della chiesa vide tutti quei bambini intorno a Blaine che lo abbracciavano e gli saltavano addosso e in tutto quello si accorse di voler avere dei bambini con Blaine.

Quel desiderio gli venne inaspettatamente, senza neanche pensarci. Sapeva solo che era la cosa giusta.

Si avvicinò e Blaine si voltò verso di lui. Il sorriso che gli rivolse era il solito sorriso che anche dopo sette anni era in grado di farlo sciogliere.
Lo abbracciò forte, così forte che il freddo svanì lasciando spazio solo al calore dei loro corpi.

"Sei venuto" mormorò Blaine nell'orecchio del castano.

"Sì" rispose Kurt affondando il naso nel suo collo "È stato bellissimo Blaine"

"Grazie" Blaine si staccò dall'abbraccio tenendo le mani sulle braccia di Kurt. "Sono così felice che ti sia piaciuto"

"Mi è piaciuto tantissimo" Blaine sentì le farfalle nello stomaco grazie al sorriso che Kurt gli stava rivolgendo. Succedeva ogni volta.

Blaine fu attirato da alcuni urletti esaltati dietro di lui. Alcuni bambini gli stavano tirando la manica del cappotto per attirare la sua attenzione.
Voltandosi notò che a chiamarlo erano stati due bambini che conosceva molto bene, Katy e Cameron, due gemelli dai capelli rossi, in quel momento coperti da un paio di cappellini.

"Blaine chi è lui?" Disse la bambina con un sorriso che gli arrivò agli occhi indicando Kurt.

Blaine si voltò a guardare Kurt, sorrise poi riguardò la bambina "Lui è Kurt" si voltò di nuovo verso il castano "Kurt questi sono Katy e Cameron".

Kurt sorrise allegramente "Ciao, è un piacere conoscervi" disse allungando la mano. I due bambini gli strinsero la mano nei loro guantini uguali.

"Ciao Kurt" dissero insieme i due bambini. Katy si voltò di nuovo verso Blaine e con innocente curiosità chiese "Blaine, Kurt è il tuo ragazzo?"

Blaine arrossì alla domanda della bambina. "Emh.. Sì, sì Kurt è il mio ragazzo". Sorrise.

Blaine non sapeva come avrebbero reagito i due bambini, ma fortunatamente loro sorrisero ampiamente.

"Meno male, è davvero carino. E ha dei bei occhi" disse la bambina guardando di nuovo Kurt.

"Sì e ha dei bei capelli. Anche io li voglio così" disse Cameron.

Blaine ridacchiò e scompigliò la testa del bambino. Si voltò verso Kurt che nel frattempo era diventato rosso.

Si guardarono negli occhi e Blaine sussurrò "Sì, sono davvero fortunato".

Kurt gli sorrise mostrando le sue fossette ai lati della bocca e Blaine voleva davvero baciarlo in quel momento. Avrebbe dato qualunque cosa.

"Ora dobbiamo andare, la mamma ci chiama" i due bambini salutarono Kurt e Blaine e corsero via in braccio alla loro mamma.

Intanto Kurt aveva intrecciato le loro dita in un incastro perfetto e lo portò via con se. "In un posto speciale" gli disse Kurt.
***
Il posto speciale era semplicemente l'appartamento dove abitavano. Solo che Kurt quando presero l'ascensore -le loro mani ancora intrecciate- invece di schiacciare il loro piano, premette il bottone che portava al tetto.

Blaine non disse una parola perché in fondo sapeva. Quante volte si erano stesi da soli uno vicino all'altro ad ammirare le stelle -per quanto fossero visibili nella grande NY? Tante.

Si lasciò trascinare vicino al materasso che ormai era fisso in quel punto da anni e si stesero insieme uno abbracciato all'altro.

La scusa di vedere le stelle li portava lì spesso.In realtà le vere stelle erano loro due, fintanto che brillassero l'uno per l'altro e in quello che sapevano fare meglio, tutto era perfetto.

Perché la verità è questa: le stelle non esistono per loro stesse, ma per essere guardate dagli altri. E Kurt e Blaine per trovare le stelle non guardavano in cielo ma si guardavano l'un l'altro.

Intanto le campane rintoccarono da qualche parte. Era Natale.
  
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