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Autore: Flowrence    26/12/2014    5 recensioni
Mikorgan. Ispirata alla canzone di Francesco Renga.
' C'è Andy, mi sussurra una parte di me. Non devi lasciarti andare così con Morgan, c'è Andy. Ma la zittisco, così la voce della coscienza ritorna rintanata nel suo angolino. C'è Andy, è vero, ma c'è anche Morgan. E Morgan è bellissimo. '
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Morgan
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Mentre aspetto che tutto finisca,
e ti guardo perché sei perfetto*,
sei la cosa che più mi spaventa.

C'è una festa, come sempre, per l'inizio di X Factor. Non sono abituato a non vedere Elio o Simona girovagare, mi suscita un'emozione strana osservare Fedez che chiacchiera animosamente con Vicky. Non che sia infastidito da loro, per il momento tutto sta procedendo abbastanza bene, eppure sento come una mancanza... che viene prontamente colmata dalla vista di un capo riccioluto e due occhi, nei quali risplende una luce dolce, ma furba al contempo. M'ha sempre colpito, quello sguardo.
È Mika, che ha preso in mano un dolcetto e si è avvicinato ai due. Ignaro del mio sguardo; e forse è meglio così, non voglio destare più sospetti di quanti ve ne siano già nella realtà. Eppure non riesco a distogliere lo sguardo dalla sua figura, m'attrae. M'attraggono i lineamenti del suo viso, la posizione del suo corpo, così posata. M'attrae quel sorriso, quella vita stretta, che tanto si differenzia da quella femminile. M'attrae quella profusione di ciuffi riccioluti; soprattutto, però, m'attraggono
le labbra.
È perfetto. Poco dopo, mi nasce spontaneo un sorriso autoironico. Smielato, mi fa diventare, quell'uomo. Scuoto il capo, ancora divertito, quando noto che Mika mi sta osservando. Ricambio e, forse per l'imbarazzo, poiché m'ha colto ad osservarlo, sorrido. Automaticamente, lui compie lo stesso gesto.
Scoppio a ridere e m'avvicino, compiendo i passi che mi separano da lui. Vorrei stringerlo a me, ma non è il posto appropriato e lui è d'un altro. Mi mordicchio l'intero guancia, scacciando quei pensieri, e prendo a dialogare col trio. Tuttavia, la mia attenzione viene quasi naturalmente canalizzata verso lui. E le parole pronunciate da quelle labbra fini.


Rimaniamo a parlare per gran parte della serata, poi Morgan dice di non sentirsi tanto bene. Lo guardo, un po' preoccupato, mentre lui si gratta la nuca. Poi dei dubbi (d'una premurosa mamma chioccia, lo ammetto) affiorano alla mente e mi chiedo se, alla fine, non starà talmente male da non potersi neanche reggere in piedi. In fin dei conti, ha anche bevuto parecchio. Così, preferisco propormi per accompagnarlo fino al suo appartamento; giusto per essere sicuri.
Vicky ci saluta con baci a schiocco sulle guance, che noi accettiamo diligentemente, e Fedez si limita a un cenno con la mano.
Dopo i convenevoli, saliamo nell'automobile. Io al posto del guidatore, Morgan stravaccato sul sedile del passeggero. Metto in moto, ma, prima che possa partire, sento un fiato caldo sul collo. Deglutisco, mentre il mio cuore prende a battere irregolarmente e il respiro si velocizza impercettibilmente. Guardo il capo di Morgan con la coda dell'occhio, osservo quei ciuffi argentei indomabili, finché lo sguardo non mi cade su quegli occhi profondi. Morgan ricambia il mio sguardo, con uno liquido, a causa del troppo alcohol bevuto. Mi mordicchio il labbro inferiore; vorrei partire, ma qualcosa mi frena. Forse sono le sue dita che, tranquillamente, si posano sulla mia mano e l'afferrano. È caldo. A quel gesto, sento il cuore esibirsi in una capriola. Non fa nient'altro, rimane semplicemente poggiato a me, così. E io non ho il coraggio di spostarmi.

C'è Andy, mi sussurra una parte di me. Non devi lasciarti andare così con Morgan, c'è Andy. Ma la zittisco, così la voce della coscienza ritorna rintanata nel suo angolino.
C'è Andy, è vero, ma c'è anche Morgan.
E Morgan è bellissimo.


Sto precipitando, amore mio,
come la pioggia sul tuo viso,
come il cielo quando crolla all'improvviso.

X Factor è finito e porta via con sé le gioie e i tormenti di questa stagione. Tra le scenate di Morgan e l'antipatia di Fedez nei suoi confronti, ho passato dei periodi davvero stancanti.
Eppure non riesco a sentirmi in colpa, poiché questa stagione m'ha portato anche Morgan. M'ha portato una relazione nascosta dalla luce del sole, ma ardente come il raggio più caldo.
Eppure, come tutte le cose belle che prima o poi finiscono, è il momento di riprendere in mano la mia vita.
Lontano da Milano, da quella voce roca e quei ciuffi argentei.
Con Andy.
Prendo un profondo respiro.
Mi trovo in aeroporto, davanti a me l'imbarco, dietro di me Morgan; che mi guarda e cerca di nascondere le lacrime, cerca di non piangere. Sensibile, ma nessuno sembra accorgersene, a parte i suoi fan. Tutti gli vanno addosso, tanto che è finito per mostrarsi debole in diretta, all'Xtra Factor. Quanto avrei voluto gridare al pubblico tutti i suoi pregi, infuocandomi. Ma mi sono dovuto trattenere, conscio che non avrebbe fatto altro che aggravare la situazione; e l'ho difeso con tono calmo e rilassato. Sono stato finto, perché la TV è finta.
​Mi volto verso l'imbarco, la ragazza che s'occupa di ciò esorta i passeggeri a procedere oltre.
 Esorta anche me. Nolente, compio uno, due passi in avanti.
Con la coda dell'occhio, vedo Morgan portarsi una mano d
avanti al viso. Che non sia riuscito a contenersi?
Chiudo gli occhi, non riesco ad osservarlo ulteriormente. Devo procedere, o sento che manderò a fanculo l'aereo, Andy e Londra e tornerò indietro sui miei passi, con il calore di Morgan. Vado, cammino. Cerco il mio posto,  e mentre mi siedo sull'aereo e vedo questo partire, il mio cuore si dilania. Come un quadro squarciato.


Stanno rotolando, amore mio,
queste stagioni,
come sassi in un torrente,
come fanno i nostri sogni.

Primavera. Autunno. Estate. Inverno.
Quale differenza v'è, se Mika non è con me? Non c'è alcun sole ad illuminare le mie giornate, alcuna stretta dolce a proteggermi, alcuno sguardo complice.
Prendo gli occhiali dal comodino, li indosso e mi guardo attorno. Come se m'avessero tolto essenza vitale, sono precipitato, senza quella figura riccioluta nei miei giorni. E s'è aggravato anche il mio stato fisico. Rimango più tempo chiuso in casa, mi si è calata la vista. Addirittura sono stato costretto a comprare quella montatura dalla tonalità scura, come l'umore.
Depressione, dice il medico. Non ho voluto dargli retta, non mi piace pensare alla depressione, ho imparato a detestarla, pian piano, col tempo. No, io la chiamo tristezza. E astinenza. Ho provato molte forme di astinenza: l'astinenza dal fumo, l'astinenza dalla musica, l'astinenza dal sesso. Perfino l'astinenza dall'isolamento.
Eppure, l'astinenza da una persona... forse solo con Asia, quando tutte le mie prospettive di vita e i miei sogni sono andati a farsi fottere. Però, col senno di poi, mi sono anche accorto che il tutto era stato amplificato dallo scandalo; quando non si comprende più niente si rischia di sentire le sensazioni il doppio più forti. Asia sarebbe potuta essere la donna di tutta una vita, lo penso tutt'ora, ma... con Mika, è diverso.

Tutto, è diverso.
È stato diverso fin dall'inizio, differente nelle sue molte sfaccettature. E continua ad esserlo tutt'ora.
Ci messaggiamo, ma non è la stessa cosa. E l'elettronica, non mi piace molto usarla. Se non è per modificare qualche parte di canzone, per creare nuovi effetti, particolari e ricercati, preferisco starne senza. Eppure, non ho quasi più provato astinenza dalla musica, in questo periodo.

Basta l'astinenza da Mika a cancellare il resto.


Domani è un giorno lontano,
ora che per l'ultima volta ci amiamo.

'Domani devo tornare a Londra'. Frase che s'è persa nell'aria.
Domani è un giorno lontano, ha una forma indefinita. E non voglio pensare a crearne i contorni, a realizzarla nella mia mente. Non serve. Mi basta il contatto delle calde dita affusolate sulla mia pelle, i ciuffi ricci che m'ostacolano la vista d'altro, quello sguardo che non riesce a discostarsi dal mio. E viceversa.
Mika, anche lui ha subito gli effetti dell'astinenza. E la prova di ciò è stata il fatto che, alla fine, ha detto ad Andy che un suo amico stava male ed ha preso il primo aereo disponibile per raggiungermi.
E non m'importa manco di Andy, al momento. Manco della consapevolezza che quell'uomo ha il permesso di avere Mika alla luce del giorno, di scoparci ogni qual volta vuole, di marchiarlo.
Entro in Mika, si congiungono le nostre forme, le nostre anime. Quasi mi vien da piangere, come una ragazzina alla sua prima esperienza; è talmente bello, lui, da mozzarmi il fiato.
I suoi gemiti mi provocano colpi al cuore, i miei si mischiano coi suoi, pian piano diventano anch'essi un tutt'uno. Intrappolo le sue labbra tra le mie, le mordicchio; poi, poso le mie sul suo collo. E so che non dovrei farlo, che poi sarà un disastro cercare di coprirlo, non mostrarlo al suo fidanzato – ma neanche di questo m'importa. E succhio. Finché non rimane un segno violaceo sulla sua pelle. Un succhiotto. Lui mi guarda con aria di rimprovero, ma io mi lascio andare in un lieve sorriso e ricongiungo le nostre labbra. Lui è mio. A discapito del pensiero altrui; mio.
Spinte sempre più veloci, sempre più scoordinate. Fino all'apice.
'
Ti amo'. E anche questa frase si perde nel vuoto.

   
 
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