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Autore: TheLonelyGirl    26/12/2014    3 recensioni
Anche dopo la morte di Augustus Waters, la vita di Hazel Grace Lancaster continua. Scopri cosa accadrà alla giovane 17enne.*Nota dell'autrice*Ciao
a tutti spero vi piaccia questa mia versione. Ho cercato di essere il
più fedele possibile alla versione originale del libro di John Green. Se
volete sapere come andrà a finire la vita di Hazel, recensite la mia
storia e leggetela. Non appena il primo capitolo otterrà 2 recensioni
publicherò il secondo. Ricordo che potete contattarmi sull'account
twitter @Harrryismyangelall rights reserved!Bacioni a presto
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Augustus 'Gus' Waters, Hazel Grace Lancaster, Isaac, Peter Van Houten, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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E’ già trascorsa una settimana dal funerale di Augustus Waters. Sono stesa sul mio letto a guardare un punto qualsiasi del muro. Indosso ancora l’abito nero, a dire il vero non so perché non l’ho ancora tolto, so soltanto che sto male, non ce la faccio, so che lui non vorrebbe vedermi così adesso ma non riesco a fare altro che starmene qui sdraiata a fissare un punto qualsiasi del muro. Il silenzio di questa camera è assordante. Mi manca la sua risata, il suo OKAY, mi manca Gus. Il mio cellulare è posato sul comodino a destra del mio letto. Di tanto in tanto vorrei chiamarlo ma so che non mi risponderà nessuno e che puntualmente dopo cinque squilli si attiverà la segreteria telefonica e sentirò per l’ultima volta la sua voce dire :”Ciao sono Augustus Waters, al momento sono troppo impegnato per rispondere al cellulare ma lasciate pure un messaggio e vi richiamerò al più presto. Se sei tu Hazel Ti Amo” . Non riesco mai ad arrivare alla fine del messaggio. Primo perché so che non mi richiamerà mai più. Secondo perché sto male ascoltando il suo TI AMO e sapendo che non me lo ripeterà più. Il mio sguardo si sposta sul comodino e fisso il mio cellulare vicino ad una foto. Una foto di noi due. L’unica che ci siamo mai fatti a dire il vero e l’unica che ci faremo mai. La fisso attentamente, realizzo che stavo per dimenticare il suo bellissimo viso ed è trascorsa solo una settimana. La foto non gli rende giustizia, affatto. Penso a quando papà ci ha scattato quella foto eravamo all’aereoporto ed eravamo appena tornati da Amsterdam, eravamo stati così bene…e poi la tempesta. Mi disse che stava per morire e tutto il mondo mi crollò addosso. Ma quella foto..quella foto era così bella nonostante entrambi stessimo urlando dentro di noi. Non rimpiango di averla scattata, è l’unica cosa che mi ricorda Gus adesso. Indossava la camicia bianca e i jeans che aveva indossato quando eravamo partiti e il suo sorriso radiante era sempre lì, non poteva certo mancare. Mi soffermai sui suoi occhi, i suoi occhi blu notte e realizzai che non avrei mai più rivisto quei suoi occhi grandi e blu i miei polmoni smisero di svolgere il loro lavoro per un intero minuto ma fortunatamente prima che ricominciassi a piangere e disperarmi la porta si aprì. Non distolsi lo sguardo dal mio punto sul muro. Sapevo che era mia madre.
“Ho bussato” disse per giustificarsi. Non dissi niente.
“Hazel?” si sedette vicino a me ma io non dissi nulla.
“Hazel Grace Lancaster!” urlò ed io iniziai a piangere.
“Gus mi chiamava così” farfugliai tra le lacrime.
“Hazel, Amore mio Gus non c’è più e credimi mi dispiace tantissimo, era un bravo ragazzo ma tu..” si fermò e fissò il suo sguardo gelido al mio. “Tu non puoi smettere di vivere la tua vita perché lui non c’è più. Non ti permetterò di lasciarti morire così”. La guardai esasperata. Avrei voluto dirle che l’unica ragione per la quale io sono viva e continuo a vivere da 6 lunghi anni era lei, lei e papà e la paura che un giorno si potessero lasciare dopo avermi persa mi divorava e avrei voluto urlarle che da 6 anni avevamo scambiato i ruoli. Io ero la madre e lei la figlia che aveva bisogno di continue attenzioni ed era arrivata persino ad invidiare Augustus perché trascorrevo tutto il mio tempo con lui. Ed ero sul punto di urlarglielo giuro..ma poi vidi i suoi occhi cupi e non riuscii a ferirla così rimasi in silenzio e mi sedetti a cavalcioni sul letto. Presi la ciotola di zuppa che mi aveva portato e iniziai a mangiarla. La guardai con la coda dell’occhio e sapevo che stava per piangere ed era sul punto di abbracciarmi, lei capì che non ero ancora pronta e si alzò in fretta dal mio letto.
“ Grazie Hazel” mi disse trattenendo le lacrime. Mi alzai e la strinsi forte a me. “Ti voglio bene mamma”
“Ti voglio bene anche io. Sono fiera di te, mi dispiace per tutto”. Capii a cosa si riferiva e la lasciai andare. Uscì dalla mia camera e chiuse la porta dietro di se. Mi recai verso il bagno e mi tolsi quell’orrendo abito nero. Mi feci una doccia calda e indossai il mio pigiama degli Yankees e strinsi forte a me la maglietta di Augustus che avevo conservato. Il suo odore era ancora lì. Mi sdraiai sul letto e mi addormentai, mi addormentai davvero per la prima volta dopo la morte di Gus. Quella stessa notte lo sognai. Sognai la nostra prima notte insieme ad Amsterdam, mi sorrideva e mi sussurrava “TI AMO” e lo giuro, per quanto il sogno fosse bello, non rendeva giustizia alla bellezza di Augustus Waters.
   
 
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