26/12/2014
5 recensioniNew year's eve
Il freddo avvolgeva sconsolatamente il corpo di Hiccup, nonostante quest'ultimo cercasse di scaldarsi stringendosi nel cappotto. Camminava silenzioso attraverso le schiere di tombe rese candide dal manto di neve fresca caduta quella stessa mattina in direzione della tomba del padre. Era morto da sei mesi, ma il ricordo di tutti i momenti, brutti o belli che fossero, teneva vivo il dolore per quella perdita. Quei sei mesi erano stati un inferno fatto di dolore e compassione: sua madre, tornata da chissà dove per cercare di colmare il vuoto che aveva lasciato, cercava di fare il possibile per evitare l'argomento. L'unica via di sfogo erano gli amici di sempre, ma ben presto Hiccup si accorse che il loro aiuto era limitato dal fatto che nessuno di loro sapesse esattamente cosa doveva fare per aiutarlo. Si era ritrovato solo.
Preso da questi pensieri, il ragazzo non si accorse di essere arrivato proprio davanti alla tomba del padre. Era bellissima e ricordava a chiunque avesse incontrato Stoick la sua grandezza, sia morale che fisica. Hiccup si inginocchiò e ne pulì parte della superficie dalla neve, poi ci posò sopra un piccolo vaso.
"Bucaneve" sussurrò il ragazzo alla tomba."Così, appena arriverà la primavera, i fiori sbocceranno e ti faranno compagnia" aggiunse il ragazzo mentre si alzava.
Il rumore delle campane del grande orologio cittadino riportarono Hiccup alla realtà, informandolo del fatto che l'ultimo giorno del 2014 stava per concludersi. "Non farlo, non puoi farlo" pensò Hiccup prima di cadere a terra. Il ragazzo credeva che, una volta arrivata mezzanotte, quello che rimaneva di Stoick se ne sarebbe andato via per sempre, lasciandolo per sempre in balia di sé stesso.
"Non puoi farmi questo... Fa troppo male..." sussurrò con rabbia alla tomba Hiccup prima di scoppiare a piangere. Sarebbe stato solo, per sempre.
"Hiccup...?" disse una voce alle spalle del ventenne.
Hiccup si voltò e vide Astrid avvolta in un lungo cappotto blu. La ragazza si inginocchiò e appoggiò una mano sulla guancia dell'amico, accogliendo sulle sue dita le lacrime del ragazzo.
"Non devi piangere" sussurrò gentilmente Astrid.
"Non ce la faccio Astrid, non posso farcela..."
"Non dire così" disse Astrid mentre prendeva tra le sue mani il volto di Hiccup, poi si avvicinò al suo viso e disse:"Hiccup, tu non sei da solo"
"Ho perso una delle..."
Hiccup fu interrotto bruscamente da Astrid, la quale posò delicatamente un dito sulla bocca del ragazzo e poi disse:"Hai ancora tua madre, Snotlout, i gemelli, Fishlegs e..."
"E...?"
"E poi ci sono io" disse la ragazza prima di baciarlo con tutta la passione che aveva in corpo, cercando di trasmettergli tutta la sua vicinanza e tutto il suo amore.
Hiccup rimase come congelato per diversi secondi, poi rispose al bacio. Forse non tutto era perduto, forse poteva ancora andare avanti con la sua vita. Doveva farlo, perché ora aveva qualcuno che avrebbe lottato con lui contro ogni difficoltà. I due uscirono dal cimitero nell'esatto momento in cui l'orologio scoccò la mezzanotte.
"Buon anno, Hiccup"
"Buon anno, Astrid"
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+ Angolino dello scrittore in erba +
Buona sera. Beh, sinceramente non ho nulla da dire, questa storia è nata dal nulla qualche giorno fa. Spero che vi sia piaciuta e colgo l'occasione per augurare a tutti voi un fantastico 2015. Se la storia vi è piaciuta, sentitevi pure liberi di lasciare una recensione, fa sempre piacere riceverne una. Un saluto -0/
Rovo
Buona sera. Beh, sinceramente non ho nulla da dire, questa storia è nata dal nulla qualche giorno fa. Spero che vi sia piaciuta e colgo l'occasione per augurare a tutti voi un fantastico 2015. Se la storia vi è piaciuta, sentitevi pure liberi di lasciare una recensione, fa sempre piacere riceverne una. Un saluto -0/
Rovo