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Autore: Hoshimi_    27/12/2014    3 recensioni
''Sei pronto?''
Anna si appoggiò alla spalla di Castiel guardando il riflesso del fratello allo specchio: da tre minuti buoni stava cercando di sistemarsi il papillon con sguardo perso ne vuoto.
''Faccio io.''
Castiel tornò alla realtà, focalizzando lo sguardo sulla sorella che con mano esperta gli stava annodando il farfallino.
''Sei senza speranze.'' Aggiunse lei sconsolata, scuotendo il capo e lisciandosi nel contempo con un sorriso l'abito di seta rossa.
''Dai, sarà divertente.''
''Non lo metto in dubbio.''
Il tono di Castiel era privo di emozione, gli occhi azzurro cielo che fissavano il pavimento nel tentativo di sprofondare in esso.
''Potrebbero anche accadere eventi inaspettati.''
Balthazar era giunto silenziosamente: con la testa appoggiata ad una finestra stava perlustrando il giardino immerso nel buio.
''Ti riferisci a qualcosa in particolare?''
''Lo scoprirai a breve.''
Balthazar si girò verso di loro indicando un'automobile che si stava fermando all'entrata della villa.
Genere: Angst, Erotico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Anna, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Per Chiara.


                                                                                      Some Nights.



Londra, gennaio 1914


Una musica leggera si propagava dal salotto per tutta villa Novak : il dolce suono dell'arco sul il violino si amalgamava perfettamente alle note del violoncello, mentre il pianista di destreggiava creando una serie di acuti che ben si adattavano alla melodia che l'orchestra stava provando.
La sala si stava riempiendo di giovani fanciulle vestite con elaborati abiti dalle stoffe più soffici e dai colori più vivaci, che sfioravano il pavimento per la loro lunghezza; esse tenevano a braccetto i timidi cavalieri che le accompagnavano a quell'evento speciale, noto a tutta l'alta società londinese.
Quella sera si sarebbe infatti tenuto il ballo di debutto in società, l'unica occasione per le più importanti famiglie altolocate di far entrare i propri figli nel l'ambiente mondano.
In un angolo, circondate dal fumo dei sigari, si erano radunate le personalità politiche più in vista, intente in lunghi e complicati dibattiti sul pensiero filosofico del tempo; al lato opposto della stanza erano sedute compostamente su divanetti dal tessuto simile a seta dame in abiti sfarzosi, risplendenti per l'enorme quantità di gioielli che indossavano.
Un chiacchiericcio sempre più alto stava animando la villa, colmandola con un'atmosfera allegra e di eccitante attesa: tutti non vedevano l'ora che si presentassero i padroni di casa, sapendo quali erano le strane abitudini di quella famiglia.
Raramente si presentavano nei circoli letterari, rifiutando inviti nei salotti o a cene di gala; perciò quella era una delle poche occasioni per incontrare e indagare sulla famiglia Novak.
A chi non li avesse mai incontrati si raccontava che fossero quattro fratelli tanto belli nell'aspetto quanto dotati nelle arti: la maggior parte dei dipinti in casa erano loro opere; c'era poi chi li descriveva come veri e propri angeli, quasi brillassero di luce propria; e infine chi cercava di diffamarli con pettegolezzi facendo notare quanto insano fosse il legame che li univa.
Molte erano perciò le persone rivolte alla grande scalinata che dava sull'ingresso, incuriosite e con sguardi interrogativi mentre si portavano alla bocca calici di vetro colmi di champagne.

''Sei pronto?''
Anna si appoggiò alla spalla di Castiel guardando il riflesso del fratello allo specchio: da tre minuti buoni stava cercando di sistemarsi il papillon con sguardo perso ne vuoto.
''Faccio io.''
Castiel tornò alla realtà, focalizzando lo sguardo sulla sorella che con mano esperta gli stava annodando il farfallino.
''Sei senza speranze.'' Aggiunse lei sconsolata, scuotendo il capo e lisciandosi nel contempo con un sorriso l'abito di seta rossa.
''Dai, sarà divertente.''
''Non lo metto in dubbio.''
Il tono di Castiel era privo di emozione, gli occhi azzurro cielo che fissavano il pavimento nel tentativo di sprofondare in esso.
''Potrebbero anche accadere eventi inaspettati.''
Balthazar era giunto silenziosamente: con la testa appoggiata ad una finestra stava perlustrando il giardino immerso nel buio.
''Ti riferisci a qualcosa in particolare?''
''Lo scoprirai a breve.''
Balthazar si girò verso di loro indicando un'automobile che si stava fermando all'entrata della villa.

''Sei pronto?''
Sam guardò con insistenza Dean che non sembrava volersi schiodare dall'auto tanto facilmente.
''Non ti posso aspettare qui?''
Sam roteò gli occhi ''Sai che questa serata è importante per me.''
''Sì, lo so Sammy. Per questo sono qui e non con Benny.''
''Tu e Benny avrete tutto il tempo per stare insieme nell'esercito.''
''Non ti sbarazzerai così facilmente di me.'' Dean fece un mezzo sorriso al fratello.
''La volete finire voi due?''
Una voce femminile proveniente dal sedile posteriore si intromise nella discussione: ''Siamo già in ritardo.''
Jessica aprì con decisione la portiera dell'auto e scese con grazia, l'abito lungo nero le sfiorava le caviglie mentre i tacchi producevano scricchiolii sulla ghiaia.
''E' bellissima.''
Il volto ammirato della ragazza era rivolto alla villa, che sembrava avere un'anima propria: le luci splendevano per tutto quanto il giardino, nel quale si poteva intravedere un'innumerevole varietà di fiori e arbusti.
''Muoviti Jess.''
Dean, che l'aveva superata, stava aspettando con impazienza sulla soglia dell'edificio; non si era nemmeno preoccupato di indossare vestiti adatti a quell'evento: era avvolto in una giacca di pelle logora il cui colore si perdeva negli anonimi pantaloni altrettanto deteriorati. Non che sembrasse importargli molto. Si mise infatti a ridere quando vide che suo fratello indossava un cappello a cilindro.
''Fai sul serio?'' Il suo sorriso brillava nella notte, mentre fissava il copricapo di Sam. ''Non vorrai entrare con quel coso in testa, vero?''
''Dean''- Aggiunse quello con un misto di esasperazione e divertimento- '' Sei tu l'unico a non averlo.''
''Che gran perdita.''
Il trio rise, esitante su come procedere.
''Credi che?'' Chiese Dean facendo un cenno verso la porta.
''Forse dovremmo..'' Sam era titubante.
''Oh santo cielo, ma che vi prende questa sera?'' Jessica si fece avanti e suonò con decisione il campanello.
Poco dopo arrivò un cameriere alto e magro, che chiese il loro nome.
''Winchester.''
La sala ammutolì di colpo: chiacchiere e risate lasciarono posto a bisbigli misti ad un innaturale silenzio.
Tutti conoscevano i Winchester, ovviamente.
Il padre di Dean e Sam, John, prima di partire ed abbandonare i figli, aveva lasciato debiti per tutta Londra, che il maggiore dei ragazzi era stato costretto a saldare per quasi tutta la sua vita: non c'era da stupirsi che non fossero considerati i benvenuti in un'occasione del genere.
Dean entrò con passo sicuro ed aria spavalda, senza minimamente preoccuparsi del suo abbigliamento non idoneo grazie al quale stava ricevendo occhiate di sbieco da parte di molti ospiti; dietro di lui si fece timidamente avanti Sam con Jessica al suo fianco la quale rispondeva ad ogni occhiata con un sorriso garbato.
I tre erano ormai al centro dell'attenzione quando dalla scalinata dinnanzi alla sala apparirono i membri della famiglia Novak: Anna e Castiel scendevano elegantemente a sinistra, il volto fiero e impassibile, mentre Balthazar e Gabriel, compiaciuti e sorridenti, percorrevano la parte destra.
L'intera sala era ammaliata dalla loro bellezza, tanto sembravano risplendere di luce propria. Perfino Dean stava in piedi senza parole, passando in rassegna uno a uno i quattro fratelli, soffermandosi in particolare sui due a sinistra: la ragazza dai capelli incredibilmente rossi sorrideva con calore alle persone davanti a sé mentre l'altro non sembrava particolarmente interessato agli ospiti o a quella serata, ma pareva piuttosto voler estraniarsi da essa; il suo sguardo scivolava con noncuranza da una parte all'altra della sala senza trovare alcun motivo per fermarsi.
Solamente due occhi verdi furono in grado di catturare quelli azzurri di Castiel: sembrava quasi si fossero allacciati, persi gli uni negli altri a pochi metri di distanza. La folla che li circondava era scomparsa, silenziata nel buio mentre esistevano solo loro e quel legame invisibile che aveva portato Dean a fare un passo verso Castiel e quest'ultimo a dirigersi verso di lui.
''Dean cosa fai?''
Sam aveva preso il fratello per il braccio.
''Cosa?''
Sam ridacchiò:'' Mi sembravi un po' perso... Certo Anna sa come affascinare un uomo.''
''Chi?'' Dean era confuso.
''La rossa che stava scendendo la scalinata e che stavi guardando con tanto trasporto.'' Sam indicò con un cenno la giovane, alla quale il fratello stava sussurrando qualcosa all'orecchio.
''Non stavo guardando nessuno.''
Liberò il braccio con un piccolo strattone e si diresse verso la tavola imbandita.
Era ormai arrivato al dolce quando sentì una voce alle sue spalle:
''Winchester eh?''
Dean si voltò di scatto con la bocca piena di torta e un'espressione sorpresa: davanti a lui stava in piedi Anna Novak, dietro di lei, leggermente in disparte, Castiel.
''La vostra fama vi precede e, se mi posso permettere, la vostra presenza sembra attirare quasi più attenzione della nostra.'' Mentre pronunciava queste parole, squadrò da capo a piedi il ragazzo, mordicchiandosi il labbro divertita.
''Stavo giusto parlando di voi con mio fratello Castiel. - a quelle parole il ragazzo arrossì- il quale voleva chiedervi...''
''Ora basta Anna. Non disturbare oltre il Signor Winchester.'' Sussurrò il giovane alla sorella.
La voce di Castiel, calda e sensuale, fece scorrere un brivido lungo la schiena di Dean, che aveva udito distintamente ciò che aveva detto.
''Nessun disturbo.'' Disse ingoiando i residui di dolce rimasti in bocca.
Anna sorrise entusiasta, tirando una gomitata scherzosa al fratello:'' Che ti avevo detto?'' Bisbigliò.
Si rivolse nuovamente a Dean:'' Sapete, mio fratello è un pittore formidabile e mi stava accennando quanto voi sareste adatto come modello per un suo nuovo lavoro.''
Dean rimase a bocca aperta. Di tutte le frasi che si aspettava, non avrebbe mai creduto arrivasse una proposta del genere.
''Ovviamente ricevereste una somma di denaro, tutto il necessario...''
Castiel, che fino a quel momento era rimasto in silenzio con gli occhi bassi, ora li alzò verso Dean, lasciando che affogasse in essi.
''Sì.'' Il ragazzo pronunciò quella parola senza quasi pensarci, interrompendo il soliloquio della ragazza.
''Oh ma è fantastico!'' Anna battè le mani felice.
''Bene Anna ora che hai importunato a sufficienza il Signor Winchester con i tuoi discorsi, possiamo lasciarlo libero di godersi la serata.''
''Dean.'' Tossicchiò:'' Non servono tutti questi convenevoli. Dean va benissimo.''
Castiel annuì seriamente:'' Dean allora.''
Si allontanò lentamente, quasi inconsapevole del sorriso che era nato sulle sue labbra.

  
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