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Autore: slanif    27/12/2014    5 recensioni
EunHae
Nella penombra dovuta al pesante tessuto, intravide qualcosa penzolare dal bordo del suo pigiama.
Si tirò in piedi di scatto, terrorizzato irrazionalmente che potesse essere un serpente o qualche altra bestiaccia; ma quando fu in piedi e fissò il punto incriminato del letto dove c’era quel qualcosa, lo vide vuoto.
Con un sudore freddo che gli percorreva la schiena, guardò giù e notò che quel qualcosa di penzolante, di un vivace color rosso, era ancora addosso a lui.
Lo prese a manate, cercando di scacciarlo, ma senza successo.
Si mosse qua e la, svolazzante, ma non si staccò.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Donghae, Eunhyuk
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '50 Prompt'
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Titolo: Nastro
Autore: slanif
Fandom: Super Junior
Personaggio/Coppia: Eunhyuk (EunHae)
Prompt: 5
Rating: Verde
Conteggio Parole: 1047
 
 


Quando Eunhyuk aprì gli occhi, quella mattina, si rese immediatamente conto che qualcosa non quadrava.
Oltre al fatto che Donghae non era sdraiato vicino a lui (ed era una cosa strana assai), sentiva di avere freddo sulla pancia.
Benché prendesse sempre in giro Kyuhyun circa la sua mania di portare sempre la maglia della salute sotto a qualunque cosa si mettesse, la sera per andare a dormire in inverno la metteva anche lui, ben calata nei boxer come un vecchietto. Persino Donghae gli aveva detto che faceva ridere, con quella maglia i cui angoli spuntavano giù dalla gambetta del boxer, ma aveva anche aggiunto che era un vecchietto proprio arrapante, perciò supponeva che alla fin fine, al suo fidanzato non importasse granché se spuntava fuori oppure no. Tutto questo per dire che, visto quanto la spingeva giù nelle mutande, non accadeva mai che si sfilasse e prendesse freddo sulla pancia e i reni.
Eppure quella mattina quella zona era terribilmente gelata e gli pungeva forte a causa dei muscoli indolenziti dall’aria fredda.
O si era agitato a tal punto da scatenare un tornado tra le coperte, cosa improbabile sia perché il piumone che lo copriva era steso in maniera lineare, arruffato in alcuni punti, ma in un aspetto trasandato del tutto normale dopo una notte di sonno; e oltretutto che con Donghae che praticamente gli dormiva sopra per tutta la notte, sovrastandolo tendenzialmente con un braccio e una gamba, i suoi movimenti erano praticamente limitati e prossimi allo zero.
Perciò guardò giù, alzando il piumone come un guardone alza la gonna di una donna.
Nella penombra dovuta al pesante tessuto, intravide qualcosa penzolare dal bordo del suo pigiama.
Si tirò in piedi di scatto, terrorizzato irrazionalmente che potesse essere un serpente o qualche altra bestiaccia; ma quando fu in piedi e fissò il punto incriminato del letto dove c’era quel qualcosa, lo vide vuoto.
Con un sudore freddo che gli percorreva la schiena, guardò giù e notò che quel qualcosa di penzolante, di un vivace color rosso, era ancora addosso a lui.
Lo prese a manate, cercando di scacciarlo, ma senza successo.
Si mosse qua e la, svolazzante, ma non si staccò.
Cercando di far funzionare il suo cervello ancora mezzo addormentato, decise di darsi una calmata e di osservare attentamente quel qualcosa.
Ad un’occhiata più approfondita, si rese conto che non si trattava di null’altro che di un nastro rosso di raso.
Sbattendo ripetutamente le palpebre in un’espressione di puro sconcerto, tirò appena uno dei lembi del nastro, cercando di sfilarlo e domandandosi contemporaneamente come diavolo avesse potuto finirci.
Però, nonostante aumentò la forza del gesto, il nastro non si mosse se non di pochi millimetri.
Fissandolo con sconcerto e rabbia crescente, lo tirò talmente forte che si fece male alle dita, ferite dal bordo ispido del nastro.
Imprecando contro la crudeltà del Mondo e le situazioni assurde che gli capitavano puntualmente, decise di allargare il bordo dei pantaloni e di guardarci dentro, cercando di capire dove diavolo poteva essersi incastrato un dannato nastro di raso rosso! A come ci fosse finito lì, se ne sarebbe occupato dopo.
Ma rispose ad entrambi i quesiti in un colpo solo perché, guardando giù, notò la cosa più strana che avesse visto ultimamente: legato intorno ad una delle gambe del suo boxer, il nastro teneva insieme le sue mutande con un foglio bianco ripiegato in un rettangolo di massimo cinque centimetri.
Sconcertato come difficilmente gli capitava, afferrò il nastro e lo slegò, sentendolo poi solleticare la pelle quando lo sfilò via dal bordo interno della mutanda.
Quindi si portò quel fogli davanti agli occhi e lo aprì, rivelandosi essere un anonimo foglio di block-notes con un disegno e diverse righe scritte.
Stringendo forte il nastro rosso nel pugno, osservò il disegno al centro della pagina.: erano due mani ai cui mignoli era legato un nastrino rosso finissimo che li collegava.
Sempre più confuso, prese a leggere ciò che c’era scritto sotto, sperando di avere una spiegazione a quella situazione assurda:
 

Caro Babbo Natale,
mi dispiace che il disegno non sia propriamente bello, ma purtroppo non sono molto bravo a disegnare. Quel che volevo mostrarti, comunque, sono la mia mano e quella di Hyukkie legate dal Filo Rosso Del Destino.
E’ una leggenda Cinese molto amata anche in Giappone, ma io sono un romanticone e farò finta che sia in voga anche qui in Corea Del Sud.
La leggenda narra che due anime sono legate alla nascita da un invisibile filo rosso che può allungarsi o aggrovigliarsi, ma non si spezzerà mai; e non importa quanto tempo ci vorrà: quei due capi del filo prima o poi saranno Destinati ad incontrarsi da qualche parte nel Mondo e il filo si restringerà a tal punto che sarà impossibile capire qual è il capo dell’uno o dell’altro.
Beh, caro Babbo Natale, quest’anno non voglio regali o cose belle da trovare sotto l’albero, niente di materiale.
Voglio solo che anche il mio Hyukkie conosca questa storia e capisca che sì, io e lui abbiamo quel filo rosso che ci lega, che ai nostri mignoli sono legate le due estremità e che siamo talmente vicini che ormai il filo è ridotto a pochi centimetri.
Quindi, buon Natale, caro Babbo.
Un tuo fan ventinovenne.
 
p.s. = Hyukkie, mi dispiace… ho disperatamente cercato del filo, ma qui nessuno è capace ad attaccare neanche un bottone e in casa non c’è niente! Questa è l’unica cosa rossa che ho trovato! Spero apprezzerai lo stesso! :^)
Buon Natale, ti amo.”

 
Hyukjae fissò quel foglio, il disegno, le parole e il nastro rosso nella sua mano, cercando di mettere insieme il vero significato di tutto quello.
Rendendosi conto improvvisamente che quella era la mattina di Natale e che quello era davvero un bizzarro modo di Donghae di fargli gli auguri con una sorpresa, non poté fare a meno di scoppiare a ridere di fronte a tanta innocente tenerezza, sentendo il cuore esplodere di felicità.
Poggiando delicatamente il fogli e il nastro sulla scrivania per non rischiare di stropicciarli, spalancò la porta con un sorriso immenso e gridando: « DONGHAEUCCIO! », corse a perdifiato verso la sala dove, seduto sotto l’albero a scartare i regali con la stessa gioia di un bambino, sapeva avrebbe trovato l’altro capo del suo filo.
 
 
 
FINE
 
BENE. Questa cosa schifosamente diabetica per augurare a tutti voi un BUON NATALE! :) O per lo meno l’idea era quella, ma poi non ho avuto tempo di metterla e l’ho messa oggi. Sorry! XD!

   
 
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